Un'invettiva contro uno spirito maligno, una vera e propria dichiarazione di guerra contro un'entità in grado di determinare il senso degli eventi e di annientare e lacerare i corpi, ma che non potrà mai sottomettere la forza di un cuore incorruttibile, capace di alimentare lo spirito e di sopravvivere in eterno, grazie alla forza dell'amore. E' una partita che non tutti possono giocare e questo probabilmente già rappresenta la tua più grande vittoria.

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Una lotta in versi contro uno spirito, un dio crudele, celato da una maschera, beffardo. Questa poesia riporta il dualismo divino-uomo. In cui nella maggior parte delle volte, l'uomo è sopraffatto e vinto dalla forza immensa del Dio. Qui abbiamo un Dio malvagio, del quale si preannuncia, negli ultimi versi, la sconfitta e la morte.

Scritta assurdamente bene. Mi ripeto di nuovo con un forse banale ma sincero: bravissima.

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Buongiorno Baudelaire, è sempre un piacere trovare del tempo per leggere delle opere belle come questa!
Un urlo disperato, una lotta eterna tra noi e il male, in questo caso incarnato da un Dio, quindi divinizzato. Mi viene in mente un mito iraniano che mi è stato raccontato tempo fa, per cui esistono un dio buono e un dio malvagio e Zaratustra, prima di ascendere al cielo, lascia questo aut aut: o dio è onnipotente e allora è malvagio e responsabile del male oppure dio è sommamente buono e allora non è onnipotente. In questo testo, stupendamente blasfemo, Dio è malvagio e io non posso che essere d'accordo, ma a volte, in momenti di debolezza, mi domando: esisterà mai un Dio buono, anche se non onnipotente che potrà donarci un po' di sollievo?
Una lettura bellissima, ho apprezzato molto.
A presto,
KUBA

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Una lotta all'ultimo sangue contro un Dio beffardo che è quasi demoniaco. Ma in due la lotta è più facile e la vittoria diventa certezza. Complimenti ancora una volta, bravissima.

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Lo sapevo io!
Sapevo che "La stupida ora di Crono" non sarebbe finita così facilmente.
E temevo che, una volta finita, avrebbe continuato, distorta e delirante, in "Dio si fa beffe di noi".
Quando il vulcano comincia ad eruttare, non è facile interromperlo.

No, donna di emozionanti ascese su picchi inviolati, qui non ti seguo.
Perchè Icaro si bruciò le ali quando volò troppo vicino al sole.
Perchè Dio, l'unico Dio che ci rimane, è dentro di noi e non voglio autodistruggermi con la tua blasfemia.

No, donna di facili scivoloni in abissi mortali, adoro il tuo eroismo, ma l'eroismo non è contagioso e stavolta non sei riuscita ad emozionarmi.
Se l'altra volta ti ho fatto ridere per la mia timidezza, stavolta ti farò ghignare per la mia dappocaggine.

Ma è la vita. È stato bello, però la sbronza è passata. Ho vomitato anche l'anima. La testa mi scoppia.
Ma ti voglio bene e ti tendo la mano. Se dovessi sentirti risucchiare nelle sabbie mobili, aggrappatici.

P.S. Possiamo sconfiggerlo insieme e rendere immortali quelle notti di luna affacciati sulla finestra a sud. Pensaci.
Ci ho pensato, ci penso, ci penserò. Ma la mia soluzione potrebbe essere molto diversa da quella che pensi tu.
(Recensione modificata il 07/04/2021 - 07:19 am)

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Buongiorno,
sconvolto dalla brutalità del componimento, appunto una vera e propria lotta contro tutto ciò che ci può remare contro. Non so se certe guerre si possano vincere, ma in ogni caso se lo desideriamo ardentemente qualcosa di buono accadrà.

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Il Fato crudele e infido non avrà la meglio. Usciremo dalla oscura caverna dell'insicurezza graffiati, feriti, nudi e doloranti ma non sconfitti. Il Fato si rimangerà la sua risata e tornerà nell'ombra che lo ha generato sconfitto dall'amore che muove il sole e le altre stelle.

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