Recensioni per
Ti ricordi di me?
di holls

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
23/06/22, ore 00:55

Ciao!! Ma quanto è potente questa flash?? 🥺🥺
Già in generale tratta una tematica molto delicata -e tu hai saputo affrontarla davvero bene- poi arriva anche il colpo di grazia finale e allora dillo che mi vuoi far piangere!! 😭😭
Il lavoro del dottor Shepard lo ammiro molto, perché non è da tutti dover affrontare ogni giorno esperienze di questo tipo... La vita in ospedale è qualcosa che in parte estranea dal mondo esterno, perché l'ospedale diventa a tutti gli effetti una seconda casa, sia per chi ci lavora, sia per chi è costretto a viverci per diverso tempo a causa di problemi, incidenti o altri motivi... E infatti sembrava tutto "normale" nella sua tragicità, perché purtroppo perdere la memoria a causa di un incidente è un rischio che si può correre, proprio come è capitato a Mildred, che purtroppo non ha ancora riacquistato la memoria dopo essersi risvegliata dal coma... Ma se poi si scopre che suo marito è proprio il dottor Shepard, tutto diventa ancora più drammatico!! 😭😭 Cavolo!! 😭😭
Non so se un giorno tornerai a scrivere di loro, ma voglio comunque sperare che Mildred riacquisti la memoria... Glielo auguro!! 🥺🥺 È stata una lettura super intensa, bravissima!! ❤️❤️

Recensore Master
16/04/22, ore 14:33

Ciao, piacere di conoscerti^^
Ho notato il tuo nome tra i recensori di una storia che seguo, così ho deciso di dare un'occhiata al tuo profilo.
Ho scelto di iniziare a leggere questo racconto incuriosita dalle tematiche della neurologia e del rapporto medico-paziente.
Inizialmente il protagonista ci viene presentato nel suo ambito professionale, egli è un medico che con impegno e dedizione è riuscito ad entrare a far parte dell'equipe di un neurologo stimato e rinomato.
Con la condizione di Mildred hai ben descritto il senso di impotenza e la frustrazione che un dottore prova davanti a un caso che non può più curare. In questo caso la paziente si è risvegliata dal coma, ma la sua memoria sembra destinata a non tornare. Tutto il possibile è stato fatto, non resta che sperare, ma razionalmente Shepard sa che le possibilità di miglioramento purtroppo non sono molte.
Ed ecco che si presenta un altro momento delicato e drammatico per un medico, quello del confronto con i famigliari. Compare l'apprensione e la preoccupazione di April per la sorella, ma anche la forza e la speranza che continua a vivere in chi non vuole arrendersi per il bene di una persona cara e amata.
Shepard però ha l'amaro dovere di dover riportare obiettivamente e scientificamente la realtà. Ed è qui che avviene il colpo di scena e la storia prende una svolta inaspettata.
Henry acquista una nuova identità, non è solo il dottore che ha in cura una paziente, ma è anche legato a lei da un legame personale e profondo, infatti la donna che non può aiutare è l'amata moglie.
Mi è piaciuto molto il passaggio da "dottore" a "uomo", dove l'aspetto professionale pian piano lascia spazio a quello personale, più intimo e fragile.
Alla fine Shepard vive doppiamente questo dramma, come medico e come marito.
Complimenti, un racconto davvero profondo e toccante.
E' stato un piacere passare dalle tue parti, leggerò con piacere altri tuoi scritti.
Alla prossima! :)

Star_Rover

Recensore Master
14/01/22, ore 20:02

Ciao! ❤

Passo per la prima volta dal tuo profilo e non volendo buttarmi subito su qualcosa di più lungo ho preferito scegliere questa storia autoconclusiva. 
La storia che hai scelto di raccontare è purtroppo comune, non solo nella narrativa, ma anche nella vita reale e se alcune hanno un finale positivo e per certi versi miracoloso, altre non sono così fortunate. Tu hai lasciato un po' la scelta al lettore, finendo però con un delle ultime frasi che hanno un retrogusto decisamente più amaragnolo. Infatti, il medico - che si scopre anche marito della donna, per quanto non lo avessi proprio preventivato - ha poche speranze dentro di sé, così come non ne ha il rinomato primario di quel reparto, eppure si sa che anche i migliori finali passano attraverso una fase completamente negativa. Per questo, nonostante ciò che rimane alla fine sia per lo più la tristezza data dalla situazione e dalle poche speranze del medico, mi piace più aggrapparmi alle parole positive della sorella della vittima. C'è speranza dopo tutto o, se vogliamo romanticizzarla ancora di più, il dottor Shepard potrebbe provare a fare reinnamorare sua moglie di sé - d'altronde, c'è un film/libro che segue proprio queste linee ed è basato su un'altra storia vera. 
Nel complesso, ho apprezzato molto la tua One-shot, per quanto breve. Sei riuscita a descrivere senza problemi le sensazioni, ma anche a presentare il dottor Shepard rivelando però il suo collegamento con la vittima solo alla fine. Sei stata brava a strutturare il tutto, quindi complimenti. 
Non ho notato nemmeno errori ed è stata una lettura molto scorrevole. 

Alla prossima e buona scrittura ❤. 

Recensore Master
15/10/21, ore 12:58

Ciao!
Mi sono avvicinata alla realtà degli ospedali (non mi viene un modo migliore di metterla) da pochi mesi, grazie alla serie tv "The Good Doctor". Vedendo che il protagonista di questa flash era proprio un dottore, quindi, mi sono incuriosita.
Mi è piaciuto come l'hai costruita, senza dichiarare da subito l'entità del dramma, introducendo i personaggi senza chiarire la loro relazione, lasciando pensare che potrebbero essere soltanto paziente e dottore.
Un pochino avevo sospettato che il dottor Shepard fosse più coinvolto di così, ma non avevo comunque immaginato quanto. Lo riveli solo alla fine, mostrando la reale disperazione del marito che deve arrendersi alla realtà del fatto che sua moglie potrebbe non riconoscerlo mai, non ricordare nulla di tutto ciò che hanno passato insieme. È veramente terribile come situazione.
Come dicevo, ho apprezzato la struttura che crea una sorta di suspense prima della rivelazione finale: Henry è il marito della paziente, e il dramma della storia non è (tanto) quello di Mildred Abigail ma il suo, che è ormai l'ombra di ciò che era prima. Efficace la specifica finale che aggiunge "marito devoto" alla sua identità.
Una storia breve ma ben riuscita, complimenti!

Mari