Ciao! 
Mi piacerebbe sapere a cosa pensavi quando hai scritto questa poesia.
Io, appena l'ho letta, ho pensato subito ad una donna vittima di violenza. Quelle mani che tastano il viso pieno di macchie violacee e gli occhi spenti. 
Questo perlomeno è il messaggio che è arrivato a me! 
Buob lavoro.

GiunglaNord 

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Buongiorno Luna, un brano molto malinconico e quanto mai intenso nelle parole che hai scelto per raffigurare quel volto che non si riconosce più guardandosi allo specchio. In quel viso, ogni ruga, ogni espressione è la diretta conseguenza del suo vissuto. Cerca forse, con il ricordo, di ritrovare i tratti che ha avuto un tempo, ma anche lo sguardo pare annebbiato. Il tempo è trascorso e ha tracciato un solco probabilmente nell’animo della donna, che si trasfonde e viene reso chiaro e visibile sui tratti del viso.
Ora è venuto il tempo per accogliere la vecchiaia, anche se la mente ancora fruga nei ricordi di come e chi è stata un tempo ma non la malattia che ruba appunto quegli stessi ricordi.
Parole delicate in questo tuo bel componimento, ma che fanno profondamente riflettere sul tempo che passa e tante volte non riusciamo ad accettarlo, vuoi per incapacità o per impossibilità. Un caro saluto.

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