Recensioni per
Cicatrici
di Joy

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
18/04/21, ore 12:20
Cap. 1:

Sarà il ciclo, sarà l’ora, ma io sono in un fiume di lacrime.
Boh. Non sono parole quelle che usi nelle tue storie, ma stilettate al cuore. E’ come se ogni singola parola presente giungesse nel suo significato vero e proprio, che non è solo quello semantico a cui siamo abituati, ma qualcosa di più profondo, che agisce proprio a livello dell’inconscio.
Stupenda, Joy. E’ stupenda. Di una profondità spiazzante. Il PTSD di entrambi, differente, certo, ma che ha la costante delle battaglie, è qualcosa di spaventoso. Agisce su di loro in modo individuale, e per ragioni differenti, li traumatizza e li rende estranei l’un l’altro, incapaci di gioire dei momenti insieme. Adesso sono lì, a cercare di sanare ferite in luoghi che non conoscono ma che li sta lentamente allontanando sempre di più. Geniale l’idea del tè di Levi, bellissima proprio l’idea che qualcuno se ne accorga e decida di dar loro una mano, discretamente, senza fare troppo rumore.
Joy, non so come tu faccia, ma ho sentito davvero addosso la sofferenza di questi due. Ci sono dei pezzi che mi hanno fatta davvero sobbalzare, come “Eppure Jean torna sempre. Coperto di cenere, certo, ma torna.”, l’ho anche incollato in chat ad una amica, tanti sono stati i feels. Anche l’idea che i segni lasciati dall’imbracatura su Jean siano più profondi, proprio a segnalare l’impegno a tornare a casa.
La parte sulla Morte, l’incapacità di Marco di sentirsi ancora Marco dopo l’incidente.
Ma è tutta così, credimi. Finirei per incollarti praticamente ogni singolo pezzo, se mi ci mettessi. Tutto.
Ciò che ammiro della tua scrittura, ciò che penso la renda davvero magica, è proprio questa tua capacità di descrivere in pochissime parole ciò che a volte, è difficile riuscire a narrare in pagine e pagine. Prendi il lettore alla prima parola e lo trascini decisa verso dove andare. Leggere una tua opera è un po’ come andare sulle montagne russe. Finisce nel giro di pochi minuti, e poi stai lì e dici “Ma…sono ancora a casa mia? Era solo una lettura, quella che ho appena concluso?”
Splendida. Una perla di storia. Penso mi rimarrà addosso ancora a lungo e la spammerò oltre ogni limite del possibile.