Valutazione per il contest "Storie alfabetiche"
Grammatica e stile: 9/10 [grammatica: 5/5 + stile: 4/5]
Grammaticalmente nessun errore o refuso, ottimo!
A livello di stile, è sicuramente molto buono. Come lessico, hai usato un registro medio con qualche punta di alto inserita sempre al momento opportuno. La punteggiatura è varia (ma con criterio) e inserita sempre al posto giusto. Le frasi sono della lunghezza perfetta. Tutto questo contribuisce a rendere la lettura davvero scorrevole, ritmata e fluida. Ma non solo: uno stile è infatti azzeccato nel momento in cui si sposa con il tipo di narrazione. Qui dai voce a un libro, immaginando che possa parlare, quindi la scelta della prima persona è quella più naturale, insieme a un modo di parlare che è, appunto, a metà e abbastanza flessibile – perché i libri sono di tanti tipi e hanno voci diverse, e di tutti questi il tuo libro è il libro “medio” a parlare, uno tra tutti i fratelli.
Insomma, come scrittura non ho nessun appunto da farti, ma purtroppo non ho trovato molto coerente l’impostazione. Infatti vai a capo esattamente ad ogni frase e questa scelta non si spiega né è troppo funzionale, anche perché le frasi sono brevi. L’impostazione andrebbe bene per una filastrocca o una poesia, ma qui non siamo in presente né dell’una né dell’altra. Inoltre non ho neanche ben compreso la scelta di dividere i due paragrafi: o meglio, da un punto di vista narrativo corrisponde a due scene diverse (il prima e il dopo l’acquisto del libro); tuttavia, è una divisione che non ha molta ragione di esistere e anzi va a disarticolare ancora di più qualcosa di disarticolato come impaginazione. Ci tengo a ribadire che questi appunti valgono solo per l’aspetto grafico e l’impatto che esso ha sulla lettura, e non sul modo di scrivere.
Come ultimo appunto ti segnalo questo:
Zelo ci metterò per non annoiarti, te lo giuro in nome degli alberi di cui sono composto. -> Questa inversione non mi ha convinta, perché sembra stonare con tutto il resto della narrazione. Mi spiego meglio: sembra qualcosa di tipico di una filastrocca o una poesia, ma – anche qui – non si tratta di una filastrocca.
Titolo: 1.8/3
Il titolo funziona sicuramente con la storia: è effettivamente un nuovo viaggio quello che racconti (anche se metaforico in quanto tutta la storia ha valore meta-narrativo). Pur richiamando la storia e suonando bene nella sua semplicità, resta però in qualche modo poco suggestivo in rapporto a ciò che racconti, oltre che banale e generale. Inoltre, non trovo molto corretto mettere in maiuscolo ogni parola del titolo (anche perché nell’anteprima sul sito compare scritto come: Un nuovo viaggio).
Trama e personaggi: 10/10
La breve storia che hai raccontato, un meta-racconto, che dà voce a un libro prima e dopo essere stato scelto dal suo lettore, è interessante e svela una certa profondità. Attraverso questa personificazione, fai comprendere infatti il senso della lettura e quel legame speciale che si crea tra un libro e il lettore, in particolare nella direzione del richiamo da parte del libro e di una promessa: far sognare, far viaggiare. Parlare di veri personaggi non dovrebbe essere possibile, invece il tuo Libro è davvero un personaggio, in quanto la personificazione è ben riuscita. Non solo perché parli di pelle e tatuaggi, ma ancor di più perché ce lo mostri in attesa insieme ai suoi fratelli e questo è solo un esempio di come poni l’accento sulle sue sensazioni. Più di tutto ho davvero apprezzato questa frase: Quando un libro incontra un lettore che lo ama è un libro felice. -> È un inversione di punti di vista totale, oltre che un sottile ennesimo richiamo a ciò che un incontro di lettura genera.
Svolgimento della traccia: 9/10
La consegna è rispettata: ci sono 21 frasi, tutte le lettere sono presenti e nessuna è ripetuta più volte.
In generale trovo che tu abbia svolto molto bene la traccia: non c’è nessun inizio che stona particolarmente, anche grazie alla varietà con cui hai gestito le parole iniziali. Troviamo infatti aggettivi, verbi, pronomi, avverbi. Per quanto riguarda le frasi in sé, la loro interruzione non è mai forzata e risultano in sé autosufficienti e complete, senza dare mai l’impressione di essere troppo brevi o troppo lunghe.
Purtroppo mi dispiace dover riportare gli stessi appunti della voce stile, ma anche qui come resa dell’alfabeto e dissimulazione della consegna agli occhi del lettore, ciò che pesa sono proprio l’andare a capo sistematico a ogni frase e quell’inversione della lettera Z. Non ripeterò ciò che ho già detto, ma nel valutare gli inizi frase è inevitabile che l’inversione iniziale e l’andare a capo pesano a livello visivo e di lettura. Tolto questo, ribadisco che hai fatto un buon lavoro.
Totale: 29.8/33 |