Ciao! Era da un bel po' che volevo recensire questo scritto, che a dir la verità mi ha molto colpito.
Data la presenza sia di Levi che di Halsey non potevo mancare!
Iniziando col botto, sono abituata a sentire questa canzone e a pensare ad altro, ma l'ho sentita sotto tuo consiglio mentre leggevo e mi sono completamente immersa in ciò che stava accadendo: trovo che Eren e Levi abbiano qualcosa in comune, ovvero l'autelevazione. Nel caso di Eren, lui spesso sembra un bambino capriccioso ed irruento, mentre Levi sembra un calmo, maturo e consapevole delle sue capacità. Hanno un modo differente di mostrare il loro punto simile.
Non so se è perchè tu ti sia gettata nella stesura di questo scritto ma le descrizioni sono più 'sentite' di altre tue opere: nel senso che le si sentono proprio dentro, dall'inizio della descrizione dell'incubo, dagli aggettivi ricercati e simili ad un horror, fino ai ricordi sbiaditi delle notti di passione che Levi condivide con Eren, e così via. Spesso sono proprio le persone più fredde quelle vicino cui ci riscaldiamo: non parlano quasi mai e, quando parlano, è solo per dire la cosa giusta; e, soprattutto, hanno più fatti che parole. Pur non conoscendo bene gli eventi dell'anime, posso con certezza dire che 'ironico', così ricorrente qui sopra, è proprio il termine giusto per descrivere AOT: una specie di sorriso amaro, in cui se qualcosa si salva, si perde qualcos altro.
Inserita nelle ricordate. Bravissima!
-FM. |