Ho sempre trovato la storia di Barbatos, e di come è diventato l’Arconte di Mondstadt, una delle più tragiche e meravigliose di Genshin Impact.
Per questo motivo, mi è piaciuto molto come tu sia riuscito a catturare il nucleo di questa origine, ovvero il rapporto tra Barbatos e il bardo senza nome. Non fosse stato per la rivolta e per la prematura morte del bardo, infatti, Venti non sarebbe mai esistito. Un dio nato dalla perdida e dal desiderio di libertà; perfetto per Mondstadt.
Il dualismo che hai mostrato tramite il riflesso dallo specchio (ossia l’aspetto spensierato e gioviale del bardo senza nome, e la grande sofferenza, il senso di colpa e la solitudine che divorano Venti dall’interno) credo che riesca a descrivere perfettamente questo personaggio tormentato. Venti ha scelto di tributare al suo più grande amico il suo aspetto da Arconte, così da far vivere in eterno il suo ricordo e, in un certo senso, per permettgli di vedere (per lo meno simbolicamente) il mondo al di là delle mura che l’avevano imprigionato per tutta la vita.
Le immagini che dipingi sono molto evocative, nonostante siano vincolate dalla brevità della drabble.
Continua così~! (◕‿◕)♡