Recensioni per
Di ossigeno e sangue
di Violet Sparks

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/09/21, ore 15:58

Ciao Violet,
anche se questa storia per te è stata un lungo parto, posso garantirti che ti è riuscita meravigliosamente.
Una storia dura, cruda, che rispetta alla grande le personalità e i tormenti dei due protagonisti. In quella tenda ci sono solo loro due, con i loro drammi, le loro paure, i loro incubi. Berthold ha degli incubi dovuti alle circostante che lo vedono protagonista, ma non si limitano a fargli fare un sogno agitato. Il suo è un sogno violento, autolesionista, che gli provoca segni danni fisici, per non parlare di quelli psicologici. Hanno solo diciotto anni, ma hanno dovuto assistere a degli orrori incredibili. Orrori che si porteranno sempre dentro, orrori che li segneranno per sempre. E a Reiner non resta che fermarlo con tutte le forze che ha e abbracciarlo per fargli capire che lui gli è vicino. Non può far null'altro, vorrebbe far di più ma non può. Berthold è immerso in un mondo tutto suo, fatto di sangue, morte, dolore, sofferenza e non può o non vuole sentirlo.
Sono solo loro in quella tenda e non può esserci spazio per nessun altro, perché nessuno capirebbe.
La notte con i suoi orrori e le sue paure è scivolata via e il tempo che sorga un nuovo sole, che porti con lui un nuovo carico di promesse e aspettative.
Devono superare tutto quello insieme, per poter costruire qualcosa di nuovo e di più bello. Sarà dura, sarà difficile, ma una promessa li lega: "non devono morire". Reiner non può permettere che il suo amico, il suo amato, posso morire o altrimenti ne morirebbe anche lui. Se lui morisse non ci sarebbe nessun futuro.
Grazie per aver scritto questa bella ed emozionante storia.
A presto.
Mask.

Recensore Master
24/07/21, ore 10:15

Carissima! Eccomi pronta ad assaltare la tua pagina Efp🤗 (anche se suona molto come una minaccia inquietante ma ok, dettagli)

Son approdata qui per leggere la famosa UshiHina e invece parto dal fandom di SnK. Ho appena finito di vedere la prima parte della final season e quindi sono ancora in superhype.

Parto dalla fine (sì, le mie recensioni non seguono mai un ordine o un nesso logico, porta pazienza) e più precisamente dalle tue note finali. Guarda, pur essendo la prima cosa che leggo di tuo, credimi che ho percepito tutta la cura e la precisa dedizione che hai messo per descrive ogni cosa, la cura nella scelta di ogni singola parola.
È stato un crescendo, un pugno nello stomaco (in senso buono ovviamente, eh! Per far capire di quanto arrivi diretto ciò che hai scritto) che apre la pista per tanti altri pugni nello stomaco. Hai descritto perfettamente lo strazio, l'agonia che devono aver provato ogni volta.
Ho apprezzato tantissimo il riferimento al fatto che si sono trovati in mezzo a quelli che, fin da piccoli, è stato insegnato loro esser demoni, ma poi, con il passare dei giorno, delle settimane, degli anni, condividendo ogni singola ora ci si chiede veramente chi siano. È trapelato magnificamente questo aspetto. E di come poi questo in qualche modo abbia pesato sempre di più sull'animo dei due.

Altra parte che ho adorato (e che ha fatto malissimo, ma sempre in senso buono perché di nuovo denota la tua abilità) è quando Reiner dice a Bert che rimetterà insieme i cocci di entrambi, ma potrà farlo solo se ritorneranno indietro insieme. E gli promette che lo riporterà indietro.
Leggendo questa parte ci si chiede cosa debbano provare veramente persone (giovanissime in questo caso) che partono per la guerra, il peso del senso di colpa, il cercare di attaccarsi in qualche modo ad una flebile speranza.

Molto bello anche il fatto che tu abbia fatto vedere Berthold in crisi, lui che di solito cerca in qualche modo di essere la spalla sulla quale appoggiarsi.

Il ritmo è incalzante, non si riesce neppure a respirare, si è in quell'abitacolo claustrofobico con loro.

Davvero bella bella.
E grazie per la citazione iniziale di De André.

Ci sentiamo prestoprestino~

Clau

Recensore Junior
04/06/21, ore 20:24

Ciao, Violet!


Sono qui per lo scambio sul Giardino (e perdona l'enorme ritardo...)!

"Di ossigeno e sangue" è un titolo che trae in inganno, perché sembra semplice, sebbene ti lasci quel retrogusto amaro in bocca. Poi apri la storia, la leggi, e ti ritrovi a terra in lacrime, vittima dell'angst (riferimenti a cose o persone realmente esistenti sono puramente casuali)...

Stile: (sì, ho saltato la grammatica, perché la storia non contiene né errori grammaticali né refusi!) Sai già che apprezzo tantissimo il tuo stile, ma qui mi hai fatto venire la pelle d'oca, diamine. Non è stato a causa delle immagini forti che hai descritto, quanto per il modo crudo con cui le narri al lettore. È una preferenza meramente personale, ma le storie senza filtri, come questa, sono quelle che prediligo di più! Non ci sono fronzoli che rallentano la lettura e chi legge può soltanto prendere atto di ciò che sta succedendo.

Storia + IC: 
È sempre piacevole aprire una storia sui personaggi che ami e trovare loro, in carne, ossa e sangue, invece della loro ombra! Ho apprezzato tantissimo questo missing moments che ritrae Bertolt alle prese con il suo senso di colpa, le sue paure, colto in questo momento di delirio, mentre Reiner è lì per lui, che cerca di sostenerlo - come fanno sempre del resto. È impressionante come tu abbia saputo immortalare la loro essenza sulla carta. Loro sono dei ragazzi, è vero, ma sono anche degli assassini... Un binomio che sembra inconciliabile. Sembra di averli davanti e, invece di leggere una fanfiction, pare di vedere un film. I loro dialogo finale, poi, unito a quel bacio, è stato straziante da leggere. Traspare la disperazione, l'ingenuità, quell'amore sincero che li contraddistingue e li lega. La stoccata finale del "Noi torniamo a casa", col senno di cosa sia accaduto, è la ciliegina sulla torta (dell'Angst)!

Menzione d'onore: la strofa tratta da "La guerra di Piero" di Fabrizio De Andrè è stata una perfetta introduzione a questa storia. Sia la canzone che la morale del manga è, a larghe vedute, simile, quindi l'ho trovato un accostamento perfetto (oltre al fatto che io apprezzo tantissimo Faber, quindi hai unito due delle cose che più mi piacciono)!

Sono stata contentissima di aver letto questa tua storia e spero tantissimo di leggere altro di tuo su questi due!

Ti mando un caloroso abbraccio,
Luschek

Recensore Veterano
31/05/21, ore 02:58

Ciao cara <3
Allora, prima ancora che mi metta a sciorinarti quanto io abbia AMATO questa fanfic ti voglio dire una cosa: WOW. Cioè davvero io ti faccio una statua, un applauso di mezz'ora, un'ora perchè tu hai davvero creato qualcosa di pazzesco e spero tu te ne sia resa conto (anche se nelle note non ti senti convinta, ma credimi penso che non è essere mai soddisfatti di quello che si crea è ciò che ci spinge a migliorare quindi teniamocelo stretto XD)
Tornando alla fanfic volevo dirti che sono davvero felice di averla potuta leggere perchè bramavo di poter trovare una storia simile, capace di mettere a nudo (e nella maniera più cruda possibile) i tormenti sì di Reiner, ma anche del caro Berthold. 
Sin dalle prime righe sono stata catapultata nella scena e mi è sembrato di sprofondare sempre più nell'abbisso di dolore, fisico e non, dei due ragazzi; pian piano ho provato un senso di straniamento, poi di nausea quasi, per l'intensità delle emozioni che sei riuscita a convergere con un uso di termini e descrizioni a dir poco magistrali. Non solo hai snocciolato le loro emozioni e la scena che stavano vivendo ma l'hai quasi resa fisica, dolorosamente reale, tra sangue, urla viscerali e carni martoriate.
Così bella da essere quasi difficile da leggere per la forte sofferenza che ogni gesto di Berthold e ogni pensiero di Reiner emanava. Davvero ho avuto i brividi per molti parti e sono contenta che nonostante la difficoltà incontrata nello scriverla tu sia riuscita a portarla a termine perchè è qualcosa di bellissimo e finisce dritta nelle preferite.
Ah, ho anche amato la scelta di menzionare La Guerra Di Piero, le note e le atmosfere che evoca sono davvero tristemente perfette e adatte a questo contesto e anche a aot in generale. 
Concludo facendoti ancora i complimenti per il tuo stile di scrittura, così dettagliato e affascinante, non ridondante ma capace di catturarti e farti catapultare nella scena, aiutandoti ad immaginarla e a immergerti nei pensieri dei personaggi. Ho amato tutto ma questa parte mi ha proprio conquistata:

Sarebbe così facile lasciarsi andare adesso. Basterebbe chiudere gli occhi, abbandonarsi come un peso nella marea e aspettare semplicemente che l’abisso lo sommerga, trascinandolo giù, sempre più giù, in quell’offuscamento dolce come miele, che sa cancellare il peccato e alleggerire la coscienza, illudendolo di essere ancora una volta quel soldato integerrimo – innocente- che in realtà non è.

Hai proprio catturato l'essenza di Reiner, questo suo segreto (ma neanche tanto) desiderio di lasciarsi andare, di uscire finalmente di scena e liberarsi dalle catene di un dovere troppo grande, che lo stanno facendo affogare.
Bene detto questo ancora complimenti e alla prossima <3
Mel

Recensore Master
24/05/21, ore 12:08

Cara Violet,

questa shot ha tutto quello che mi piace in una storia. C’è l’introspezione, c’è il senso di colpa, c’è la fratellanza e il rapporto intensissimo tra Berthold e Reiner, c’è una missione iniziale perseguita da due ragazzi – cosa che sottolinei – che ha un prezzo che si rivela ben più alto di quello che i due riescono a pagare e c’è questo sangue che ricopre metaforicamente e non il sangue di Berhtold. Quasi dimenticavo: c’è anche l’hurt/comfort che scorre potente e che è sia fisico che mentale. Berthold, infatti, si infligge delle ferite e si fa del male, ma è anche spezzato da una situazione che certo all’inizio della missione non era prevista.
A me, che adoro le storie di spie, il percorso di questi due colpisce particolarmente anche per il modo in cui è costruito AoT/Snk. Per buona parte della serie ci convinciamo che il male sia dall’altra parte delle mura e siamo portati a vedere Reiner e Berthold come due traditori, ma si tratta di una visione cieca e parziale che non tiene conto del loro punto di vista, della loro lacerazione interiore. Berthold si sente maledettamente colpevole, perché della squadra di cui fa parte si è affezionato, perché il cuore non può essere imbrigliato all’interno della logica e della politica o di un ideale di pace.

Mi piace anche che per una volta sia Berthold a crollare, anzi: il fatto che proprio lui sia quello disperato rispetto a Reiner, in cui la scissione tra cuore e dovere porta quasi a uno sdoppiamento della personalità rende il tutto estremamente tragico e toccante senza per questo essere eccessivamente tragico e toccante. Hai colto la grandezza che si ritrova in certi romanzi di guerra, dove le azioni collettive – i vortici della storia, sono il sottofondo delle grandi imprese dei singoli e del loro prezzo. È terribile sentire Berthold che vorrebbe pulire delle mani sporche del suo sangue – ma che lui crede essere quelle dei compagni uccisi, compagni che era nei piani tradisse e ingannasse – eppure. Fanno male quelle lacrime versate da un personaggio che porta avanti con tanta dedizione un ideale, una missione che proprio per il suo essere parzialmente occultata, risulta amara. Fanno male quelle parole (assassini, demoni, traditori) che pesano come fossero incise col fuoco sulla carne. Cara Violet, sei stata bravissima, come sempre, del resto, e questa storia toccante e ispirata è una piccola perla. <3
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Veterano
13/05/21, ore 17:32

Recensione numero 1, lasciata dalla Jodie razionale.
Ciao tesoro mio!
Finalmente riesco a mettermi al pc a buttare giù questa recensione. Sono veramente felice di poterla finalmente leggerla pubblicata; so quanti dubbi hai avuto nello scriverla e sono davvero contenta che non ti sei fatta fermare da questo.
Penso di avertelo già detto in privato, ma penso che “La guerra di Piero” sia una canzone perfetta per quest’opera e per i suoi personaggi, compresi ovviamente Reiner e Berthold, quindi ho apprezzato tantissimo di trovarne qualche verso proprio all’inizio.
Devo ammettere che mi è piaciuto veramente tanto vedere questa crisi del buon vecchio e caro Bertholino. Sì, perché lui è un personaggio che, fino a quando non si scopre che è il Gigante Colossale, rimane molto sullo sfondo e gli unici momenti in cui lo vediamo interagire ha sempre in qualche modo a che fare con Reiner, soprattutto quando si tratta di farlo ragionare e farlo tornare con i piedi ben piantati nella realtà. Mi piace pensare che anche lui, magari in una situazione privata come una tenda dove sta riposando, riesca a lasciarsi andare, riesca a tirare fuori tutte le debolezze, i traumi e le ferite che si porta dietro. Mi piace pensarlo che in certi momenti possa essere “più umano”, invece che sempre così lontano e distaccato.
Non posso credere che Bertholino non abbia mai minimamente pentito per quello che ha fatto, per tutte le vite che hanno distrutto. Sappiamo perfettamente quanto Reiner abbia sentito il peso di quello che hanno fatto e di come anche Annie, dopotutto, a modo suo, abbia almeno tentato di non nuocere ai loro compagni, quindi non voglio credere che lui non abbia mai provato un briciolo di pentimento o anche dell’affetto per quei ragazzi che sono stati loro accanto per così tanto tempo. So che quando Reiner, Berthold, Annie e Marcel arrivano a Paradis per recuperare il Gigante Progenitore pensano di essere nel giusto, pensano di fare solo il bene per la loro gente, ma non posso credere che, a mano a mano che il tempo passava, non si siano fatti qualche remora ad andare avanti con i loro piani.
Cosa a cui non avevo mai pensato, però, e ti ringrazio invece di avermi messo “la pulce nell’orecchio”, è di come si siano sentiti a sentirsi chiamati in modo così dispregiativo da parte dei loro compagni. Mi spiego meglio: durante gli anni che hanno vissuto infiltrandosi tra i cadetti, hanno sentito i loro compagni parlare del Colossale e del Corazzato con termini anche molto pesante e loro hanno dovuto sempre far finta di nulla. Solo adesso mi chiedo come si possono esser sentiti in quei momenti, se, almeno una volta, hanno provato l’impulso di uscire allo scoperto, di spiegare perché lo hanno fatto e di non essere i demoni che loro pensavano. Effettivamente loro erano solo dei ragazzini a cui era stato affidato un compito molto più grande di loro.
Mi piace molto che questo momento di crisi, Berthold l’abbia proprio avuta mentre si trova da solo con Reiner. Di solito, infatti, è sempre stato lui quello che, sempre al fianco del suo compagno, lo ha cercato di confrontare e spronarlo ad andare avanti nella loro missione e mi piace che, in questo caso, i loro ruoli si siano invertirti. Certo, Reiner si sente nello stesso modo di Berthold, anche lui percepisce questo enorme malessere dentro di sé, ma, almeno per questa volta, non lascia che questo prenda il sopravvento, non si lascia abbattere, ma rimane saldo. Capisce che questo è il momento per Berth di essere “fragile”, di dare sfogo a tutto il dolore che prova, mentre lui ha il compito di essere forte, di essere la roccia sul quale l’amico può appoggiarsi.
Sei stata bravissima a rendere questo senso di oppressione, questo senso di avere un peso addosso che impedisce di respirare correttamente, già nelle prime righe descrivendoci questa tenda dove i due riposano, che è piccola per contenere entrambi, buia e con l’aria ormai viziata.
Altro particolare che mi è piaciuto tantissimo è quello delle mani sporche di sangue di Berthold. Tendenzialmente, “avere le mani sporche di sangue” è un modo di dire che ci fa comprendere che qualcuno si è macchiato di una colpa gravissima, che ha fatto qualcosa che ha portato alla morte di delle persone. In questo caso, però, Berthold si è involontariamente fatto male e si sta veramente sporcando tutto con il proprio sangue. Ovviamente, alla vista del liquido rosso, la sua crisi diventa ancora più acuta, chiedendo disperatamente al proprio compagno di toglierlo di dosso. Mi è piaciuto tanto vedere come Reiner abbia cercato di tranquillizzarlo, per ricordargli che era lì con lui, che non lo lasciava solo.
Il loro dialogo finale è veramente molto bello. Ho provato davvero una stretta al cuore quando Reiner chiede a Berthold di promettergli di non morire e quest’ultimo lo rassicura, dicendoli che loro due torneranno a casa. È davvero dolcissimo vedere come entrambi si aggrappano a questa speranza, che vogliono aggrapparsi ad un momento di dolcezza come quello che stanno condividendo.
Sappiamo che il destino, però, ha in serbo un altro progetto per loro e solamente Reiner farà di ritorno a casa.
È stata una storia veramente molto bella, che secondo me è riuscita davvero a farci conoscere meglio Berthold. Come ti dicevo, è un personaggio che è sempre rimasto in secondo piano e avrebbe meritato di essere approfondito un po’ di più per farcelo conoscere meglio.
Grazie mille di averla condivisa con noi.
Un mega abbraccio mia cara,
Jodie

Recensione numero 2, lasciata dalla Jodie fangirl (ti avevo detto che l’avrei fatto ed ogni promessa è debito ahahaah).
Uuuuuhhhh!!! Ma quanto bello è “Attack on Titan” XD??? Io lo amo, soprattutto Levi <3 Ma quanto è figo?? XD. Anche Reiner è caruccetto, ma mai come Levi XD E quanto figa è la sigla??
“Sasageyo! Sasageyo!
Shinzou wo sasageyo!
Subete no gisei wa ima, kono toki no tame ni
Sasageyo! Sasageyo!
Shinzou wo sasageyo!
Susumu beki mirai wo
Sore te de kirihirake!”
Troppo bellooooo… Peccato che poi Berthold muore, pure male ma un po’ se l’è cercata XD
(Recensione modificata il 13/05/2021 - 05:33 pm)

Recensore Master
09/05/21, ore 14:17

Ciao cara ^^
Non solo ha scritto su AOT, che mi ha accompagnato per anni, ma anche su una coppia che mi piace tanto. Intanto sappi che sei riuscita a riportare l'atmosfera cruda e tragica dell'anime/manga, cosa essenziale quando si scrive di AOT.. E POI DIAMINE.
Berthold e Reiner mi hanno spezzato il cuore, ma come si fa? Mi piace molto il fatto che ci sia stata una sorta di rovesciamento. Nel senso, come tu stessa dici, Berthold di solito è quello più calmo dei due, ma anche lui ha i suoi momento di "oscurità". E chi c'è a sostenerlo? Reiner.
È stato molto forte, in senso buono ovviamente, perché era così che doveva essere. Ti credo quando dici che l'hai riscritta più volte e che l'hai odiata, è quello che succede quando si scrive qualcosa di intenso. E io mi sono pure commossa, perché la loro è una storia triste, sono così giovani eppure guarda che vita si ritrovano ad avere. Però anche nella malinconia ci ho visto tanta dolcezza in questo loro legame. Reiner gli rimane accanto, lo stringe, lo consola e non gliene importa niente del sangue che ha addosso, è lì per lui, anche se è tutto difficile e letteralmente fa tutto schifo. Cioè Reiner è stato davvero magnifico. Soffre anche lui, ma in quel momento sa di non poter crollare e rappresenta un sostegno di cui tutti avremmo bisogno. Ma non nasconde di avere anche lui bisogno di Berthold e gli fa promettere di sopravvive, perché fin quando saranno insieme, sarà sostegno e sarà colui che raccoglierà i pezzi rotti per rimetterli a posto.
Forse sono diventata un po' sentimentale, ma questa storia è molto sentita e si vede.
Grazie per la bella lettura.

Nao

Recensore Master
08/05/21, ore 23:23

Ciao cara, eccomi qui *^*
Allora tesoro bello, mettiamo subito in chiaro le cose: NO, questa storia non merita assolutamente insulti o pomodori da lanciare, GIAMMAI PROPRIO.
Ma ti pare? No, sul serio, MA TI PARE? Questa storia merita tutti i complimenti di questo mondo e non lo sto dicendo così tanto per dire o con leggerezza, lo dico perché è così e basta.
Perché avrai anche odiato – e ancora un po' odi – questa storia, ma posso assicurarti che chiunque l'abbia letta, me compresa, l'ha amata.
Hai delineato alla perfezione quello che è il disastro emotivo che dilania sia Reiner che Bertholdt, il loro essere dei mostri a tutti gli effetti agli occhi delle persone a cui hanno tolto tutto quando, al contempo, sono solo dei ragazzi poco più che adolescenti che hanno compiuto le peggiori atrocità per il volere di qualcun altro, perché se fossero stati liberi di scegliere – e dico liberi di scegliere per davvero – non avrebbero mai e poi mai commesso atrocità del genere.
Si sono ritrovati catapultati nello stesso mondo che poco per volta avrebbero dovuto distruggere: all'interno delle Mura, convivendo quotidianamente con tutti coloro che hanno sempre definito dei demoni, il nemico da abbattere e distruggere, degli esseri impuri indegni di vivere. Hanno trascorso anni di esistenza in mezzo a loro, realizzando che tutto erano fuorché demoni, che erano persone normali come tutte le altre che hanno avuto la condanna di vivere su quell'isola vessata dalla crudeltà dei Giganti – loro due compresi.
Hanno convissuto con quelle stesse persone che sono diventate degli amici, degli alleati, dei compagni di guerra. E c'è troppo sangue, c'è sempre stato troppo sangue e buona parte lo hanno versato proprio loro, coi loro gesti e le loro azioni dettate dall'indottrinamento che hanno avuto prima di giungere su quella terra oltre il mare.
Bertholdt che si dimena e dispera nel sonno, che arriva addirittura ad autolesiorarsi, a urlare che c'è troppo sangue, che ne è ricoperto, mentre Reiner tenta disperatamente di quietarlo, di infondergli la stessa pace di cui lui stesso ha bisogno per andare avanti, penso sia una tra le immagini più strazianti che mi si sono proiettate nella mente. Inutile dire che hai descritto benissimo l'intero momento, le emozioni e le azioni di entrambi erano vivide e a tratti palpabili, cosa non da poco.
Una tra le cose che più mi hanno spezzato il cuore, oltre le promesse che si scambiano – il “non morirò” e il “ti riporterò a casa” – è stata sicuramente il momento in cui Reiner si impone di parlare con voce forte e ferma a Bertholdt per calmarlo e svegliarlo, quando invece Reiner stesso si trova a vivere un subbuglio emotivo talmente grande da mandarlo nel panico. Si è fatto forte anche per Berthold, per aiutarlo, per non lasciarlo annegare. È stato un momento davvero intenso e che ho amato.
Ma poi proprio in generale ho amato questa One Shot, davvero.
Non vedo l'ora di leggere altro di tuo su questo fandom, ormai sei una bellissima garanzia anche su questi lidi **
Complimenti e alla prossima!

M a k o

Recensore Master
06/05/21, ore 10:08

Ma sciauuuu! Indovina chi non ha ancora recuperato la serie? AHhahaahha, presente! E davvero non so quando riuscirò a trovare il tempo, ma va beh, non potevo comunque non passare da questo tuo esperimento, dato che sei sempre capace di farmi emozionare anche quando non conosco il fandom, e riesci a farmi affezionare a coppie e personaggi che non avevo mai considerato **. Poi ricordo la passione con cui ci avevi parlato di Reiner ed Eren, quindi trovare il primo coinvolto invece assieme a un altro personaggio mi incuriosiva tantissimo ** e aaaaw, come sempre hai fatto un lavorone! L'immagine iniziale è bellissima e direi perfetta per il tipo di storia che vuoi raccontare, per non parlare del titolo, che aiuto, mi ha uccisa ancora prima di cominciare a leggere çç. Mi hai fatto venire le lacrime agli occhi per quanto bene hai saputo trasmettermi l'angoscia di entrambi e per l'atmosfera claustrofobica che hai saputo creare: manca l'ossigeno, per davvero, e ciò che sembra essere rimasto è solo il sangue, anche se è solo nella mente di Bert. O meglio quasi, perché la crisi lo sta comunque portando a farsi seriamente del male e non so come sarebbe potuta finire se non ci fosse stato Rei al suo fianco. Dal modo in cui reagisce pare non sia la prima volta che capita e mamma mia, sono stata male per loro çç. Per Berthold, perché non posso neanche lontanamente immaginare cosa lo abbia ridotto così, cosa lo stia logorando a tal punto da così tanto tempo, ma ancora di più per Reiner, che sta male quanto e forse di più di lui, ma deve farsi forza per aiutarlo, per salvarlo. E questo è un indice di amore pazzesco, mettere gli altri e il loro bene davanti al nostro, e davvero, questa cosa, anche se non conosco il fandom e il dolore che stanno passando, mi ha commossa tantissimo, perché l'amore è qualcosa di universale che travalica i confini e tu lo hai reso meravigliosamente. La parte finale è forse quella che più mette i brividi: la cosa peggiore, dice Berthold, è che non muoio mai. Quanto è attuale e realistica una reazione del genere? Quante volte lo avremo desiderato tutti noi, di fronte a un profondo sconforto? Ci sentiamo morire ma non ci è concesso. La risposta di Reiner è semplice, meravigliosa e spiazzante: non morire, perché io sono con te e prometto che ti riporterò a casa con me ♥
Scusa, vado a piangere di là.
Vio, tu hai un dono, sai sviscerare il dolore e l'amore, sai entrare sotto la pelle dei personaggi e farli amare, far emozionare le persone a prescindere dal fandom.
Non smettere mai ♥

Un bacio grande,

Bennina

Recensore Master
05/05/21, ore 16:24

Ciao carissima!!! *^*
Sono felicissima di essere qui a leggere questo tuo esperimento! Non vedevo davvero l'ora che lo pubblicassi... anche se sapevo che mi avresti fatto soffrire...
Come ti dicevo in separata sede ero davvero curiosissima di vederti alle prese con questi due personaggi, in primis perché ho sempre trovato bellissima la passione con la quale ne parlavi e, in secondo luogo, perché, come ti raccontavo, a livello di coppia li apprezzo più di Reiner ed Eren... ma lì mi sa che è colpa di Eren AHAHAHA che boh, come personaggio, almeno per il momento, non mi ha conquistata '^^
Mentre Reiner e Berthold, al contrario, sono estremamente affascinanti...
e pensare che sono ancora indietro con la serie... devo ancora recuperare un bel po' di episodi... che temo mi faranno soffrire un sacco... PERCHE' TUTTO DEVE FAR SOFFRIRE! ToT
Fammi capire una cosa.
Tu pensi di non essere riuscita ad esprimere tutti i sentimenti e le emozioni di questi due in maniera nitida? Credi di non aver dato il giusto spessore e la giusta intensità emotiva??? Ma scherziamo???
Sei stata fantastica!!! Sei riuscita a comunicare tantissimo!!! E in modo davvero estremamente incisivo!
Sei riuscita a descrivere benissimo Berthold e tutto il dolore che porta dentro! Forse Reiner sbarella in modo più appariscente, con quei salti e cambi di personalità che, onestamente, la prima volta che ho guardato quei momenti nella serie tv, mi hanno confuso non poco... non sapevo se stavo sbarellando anche io o meno HAHAAHAH invece, Berthold appare quello più calmo, composto e stoico... ma spesso sono i più silenziosi quelli che esplodono in modo inaspettato...
E infatti ce lo hai mostrato in modo estremamente vivido!!! Non posso che farti i complimenti! Ho sentito tutto il dolore, lo sporco, la convulsione, la devastazione e lo strazio del momento... e insomma, è impossibile rimanere impassibili davanti ad uno scritto del genere!!!
Per un attimo ho persino temuto che, continuando a scarnificarsi come stava facendo, avvenisse un'inaspettata trasformazione...
Quindi, dimmi per favore che questa non è l'ultima storia che dedicherai a questi personaggi! No perché ti viene troppo bene!!! Sei stata bravissima!
E adesso io aspetto qualcosa di un po' meno angstoso (per quanto possibile, all'interno di questo fandom maledetto HAAHAHAH)... una certa stupidaggine hot COLOSSALE AHAHAHAHAHAHA XD dopotutto non dicevamo che se ne stavano svaccati sulle mura di Shiganshina in una tenda? HAAHAHAHAHHA
Insomma, di nuovo complimenti, complimentissimi! Hai scritto una piccola perla che è riuscita ad emozionarmi, a farmi stringere il cuore, a spezzarmelo... di tutto!
Quindi, mi raccomando, torna presto!!! *^*
Nel frattempo ti mando un bacione enorme e un grosso abbraccio!!!! ♥♥♥
Sciauuu
Bea

P.S. e torna presto anche con le altreeeee, che qui c'è necessità di aggiornamenti su Preludio, per esempio... o sulla gilletteAU (continuando sulla linea angstosa!) AHAHAHAH

Recensore Master
05/05/21, ore 11:39

Buongiorno cara, che piacere averti ritrovata con un nuovo progetto.
No, vabbè… vabbè! La mia OTP del fandom portata qui, da te, oddio ma quanto posso essere felice in questo momento?? Davvero tanto, fidati, tantissimo! CFontenuti forti, angst e introspezione… non sono pronta, oh cazzarola, no, non sono pronta. So che mi arriverà la sofferenza dritta dritta alla nuca con una bella badilata, così come sai fare tu.
La fanart è meravigliosa e già mi da l’idea che andrò a soffrire, e non solo io.
Sono crollata ad un certo punto: credevo di riuscire a restare impassibile, come mi capita di dover fare certe volte nei momenti di dolore particolarmente intensi, così da estraniarmi e soffrire meno, ma stavolta non ce l’ho fatta proprio. Sono andata giù come una pera matura, le sensazioni così vivide e mescolate una all’altra in questa breve e intensissima storia mi hanno fatta soffrire dal primo all’ultimo momento. Ci sono loro due, che stanno male e che condividono lo stesso sporco, doloroso segreto con una missione altrettanto vomitevole e difficile da portarsi appresso e dentro, però hanno due modi diversi di poterle vivere. Reiner si sa, lui si dissocia, dimentica, accantona, per poi tornare più freddo di prima cercando di ricordare la differenza tra soldato e guerriero, mentre Bertholdt è molto più sensibile e reagisce di conseguenza, lasciandosi trasportare dagli incubi in modo straziante, riversandosi su se stesso facendosi del male – e credo che mai come allora detesti di poter guarire con il potere dei giganti.
Il malessere che gli attanaglia cuore e viscere è tanto forte e sconvolgente da portarlo ad estraniarsi e riprendere coscienza solo in un secondo tempo con la sicurezza di avere Reiner davanti. Il rapporto di vicinanza e condivisione che hanno è sempre stato spettacolare, unico, in simbiosi tanto da potersi capire – gli unici a comprendersi a vicenda fino in fondo. E niente, le lacrime sono comprensibili, la fame d’aria pure, la paura di soffocare ma allo stesso tempo la voglia di morire per non dover più sopportare tutto questo si fondono, in un abbraccio convulso ed in un bacio che ha sapore di pietà, di bisogno, di colpa, di amore in un mondo malato.
Come posso restare impassibile davanti a tutto questo? Davanti a quella promessa che come ben sappiamo non potrà mai essere portata a termine? Come? Hai lasciato una traccia indelebile, sappilo, davvero, proprio qui sopra la mia emotività messa a dura prova. Quando si tratta di questi due io non ce la posso fare, no, e sto male, perché la loro vita è stata un inferno suddiviso tra la missione, la colpa, un tentativo di redenzione per chi se l’è potuto permettere. Un cuore diviso a metà tra essere Eldiano a Marley ed essere un abitante di Paradis tra gli stessi demoni che dovrebbero sterminare.
I brividi, ragazza mia, ho avuto i brividi e questo grazie al tuo modo così vivido, fisico, trasparente di raccontare panico, paura, senso di colpa, amore, dolore e incapacità di essere convinti fino in fondo di ciò che devono fare. (per assurdo, ti dico la verità, quando Marcel è stato mangiato da Ymir credo sia stata la sua fortuna, così da portare soltanto Reiner, Bertholdt e Annie a vivere tutto questo, dopo essersi introdotti all’interno del Wall Maria).
Non so che programmi tu abbia in futuro, ma te lo chiedo non come una pretesa, bensì come una speranza: se puoi, dedica ancora qualche parola a questo fandom, perché riesci a prendere tutto ciò che ti passa tra le dita e renderlo così, facendomi emozionare. Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
04/05/21, ore 14:37

Questa fic forse fa più male dell'altra, quasi, perché sappiamo tutti com'è andata a finire. Io dopo tutti questi anni ancora non ho superato QUEL fatto, quindi a leggere questo tuo scritto avevo proprio il cuore devastato, come quello di Bert.
Complimenti ancora, riesci a trasmettere benissimo questo senso di angoscia straziante che doveva aver attanagliato il cuore di Bert - e quella frase, "avevano solo 18 anni", giuro è stato come un pugno nello stomaco.
Alla prossima <3

Recensore Junior
03/05/21, ore 00:39

Ciao, sono qui per lo scambio!
Allora, avevo deciso di leggere qualcosa di hq ma poi ho notato che avresti pubblicato una Reibert e... Nulla al mondo ci sono sempre troppo poche Reibert!
In più è angst, come poter dire di no?
Credo che sia una delle migliori Reibert che abbia letto, ciò che provano entrambi, ciò che sogna bert.... Sembra perfettamente il linea con il Canon dell'opera, uno dei pezzi mancanti del suo personaggio.
Ciò che vive bert mi ha ricordato una delle puntate della prima stagione, quella in cui Eren finisce dentro un gigante e "annega" nel suo stomaco e propio come lui anche bertold annega, forse nello stomaco del suo stesso colossale.
Ammetto che ho avuto timore gli partisse la trasformazione a cavolo e invece per fortuna no.
Reiner.... Reiner per quanto io lo abbia odiato fino alla fine della terza stagione.... Negli ultimi 50 e passa capitoli l'ho apprezzato davvero molto, un glow up meraviglioso e sopratutto umano!
Un miglioramento che qui possiamo già vedere ma solo in riferimento al suo compagno perché ancora mancante di alcune consapevolezze che solo il tempo può dare.
Ho adorato questa fic, davvero mi è piaciuta molto, sopratutto come hai reso i sentimenti e gli incubi che attanagliano il loro cuore.
Davvero complimenti, perché merita tanto.

Alla prossima
Haru

Recensore Junior
02/05/21, ore 21:59

Il modo in cui riesci a dare giustizia ai personaggi di AOT è straordinario.
Prima con Reiner, adesso con Bertholdt, dimostri di non aver soltanto capito il personaggio, ma di essere proprio entrata nel suo cuore e il modo crudo che hai di raccontarcelo, lascia senza fiato. Ho sentito l'angoscia di Reiner, la disperazione di Berthold, per non parlare poi di quando comincia a strapparsi via la pelle e spieghi che è perché sogna di avere il sangue delle sue vittime addosso! Ho dovuto interrompere la lettura perché mi stavo sentendo male! Mi sembrava di sentirmi il sangue addosso e avevo proprio il respiro pesante come se stessi affogando io stessa!
La parte finale è stata struggente, soprattutto per chi sa che quella promessa che si sono scambiati non potrà mai essere realizzata.
Infine ti faccio i complimenti per la scelta dell'immagine che è molto suggestiva e la citazione di De Andrè che ho trovato perfetta per i Guerrieri.