Ho già messo la storia tra le preferite quindi puoi già immaginare che il commento sarà positivo :)
Recensire l’ultimo capitolo di qualcosa è sempre difficile perché vorrei parlare del capitolo in sé e poi della storia in generale. Ci provo, via col capitolo!
Allora, finché Madara non si sveglia, la situazione è decisamente strappacuore, e io adoro. Mi piacciono i drammi in ospedale tipo Grey’s Anatomy (non nella vita vera, non esageriamo!). Molto bello perché intorno a Madara che è ancora addormentato ruotano tutti i sentimenti degli altri personaggi che capiscono cose, che tessono legami, che si confidano tra loro in questa fase, appunto, di attesa e di raccoglimento. Obito soprattutto, si vede che sta ancora evolvendo, e ho adorato la frase : “era bastato aprire il proprio cuore esternando semplicemente i suoi sentimenti.” Seguita dal fatto che da quando trova Madara sul dondolo non smette di piangere, perché è come se finalmente avesse capito che si può sfogare liberamente, che non deve “costruire” il dolore con l’operazione trasparenza o simili, che può lasciarsi andare perché troverà le braccia di una persona cara ad accoglierlo e confortarlo. Adoro.
Bellissima la prima apparizione di Naruto quando li vede partire, e Rin che si chiede chi siano. Rin ha continuato a piacermi molto, il suo osservare Obito in silenzio vedendolo “migliorare” nonostante tutto e il suo essere lì, salda, per tutti quanti. Ci voleva un personaggio del genere secondo me e hai fatto bene a metterla. Ci sono alcuni eco a MRH: per esempio la corsa in macchina con Obito che stringe il copro quasi senza vita di Madara (difficilissimo da immaginare con tutti quei capelli “vivi”!), o la sovrapposizione delle immagini di Izuna : “l'immagine dei corpi stesi in terra in una pozza di sangue ora si sovrapponeva alle fronde di olivo e al sole che filtrava attraverso i rami del bosco creando delle losanghe dai tenui colori” bellissima immagine; solo che qui è l’immagine positiva che si sovrappone al terribile ricordo, al contrario che in MRH. Mi piace cogliere queste cose e i richiami tra le diverse storia, da soddisfazione al lettore secondo me!
Poi il risveglio di Madara e la foga con cui Obito gli si getta addosso anche mi sono piaciuti tantissimo, con Izuna che lo trattiene e che si avvicina al fratello, più delicato. I gesti che hai descritto sono dolcissimi, sono precisi, si possono vedere e mi hanno fatta sorridere di tenerezza! Questa per esempio: “Obito si lasciò condurre docile a sedere, le lacrime gli rigavano il lato sinistro della faccia, Rin lo abbracciò posandogli un bacio leggero sui capelli”; poi “Izuna gli prese entrambe le mani, gli baciò la fronte”anche rende davvero l’idea del bene che si vogliono. Poi vabbé quello che Obito dice a Madara è stupendo, la conversazione e la conoscenza con Rin… Non so cosa dire se non che mi è piaciuto molto. Bravo Obito, molla il lavoro in comune e vai!
I potatori: la mia parte preferita, li adoro tutti, TUTTI! Kisame che non passa dalla porta, Sasuke che sorride e in realtà è questo l’evento straordinario (ho riso un casino: Sasuke, fattela anche tu una risata ogni tanto eheeh!). Itachi, chiaramente ha capito tutto senza bisogno che nessuno apra bocca!
Ma i girasoli… Sono loro la “dedica”? Oddio, se è così, mi lasciata veramente senza fiato. Ma veramente, è una cosa bellissima, si incastra con la storia e ci sono anche i geniali potatori… Che bello, grazie davvero, mi ha toccata, sul serio! E… non so cosa dire!! (ma sto sorridendo!) Poi il dettaglio di Kisame (il girasole più grosso) che abbraccia Itachi è anche favoloso.
Poi la spiegazione dei meccanismi psicologici che hanno spinto Madara al suo gesto disperato è chiara e non troppo lunga e credo che comunque il lettore la volesse. Madara, correggimi se sbaglio, non ha mai voluto essere trasparente allo stesso modo in cui lo voleva Obito, ma ha finito per diveltarlo anche lui dopo anni di solitudine e dopo l’episodio col cugino. Ma l’importante è che sia tornato! È che il dolore può farti diventare trasparente in tanti modi, farti desiderare di sparire? Ci ho pensato leggendo questo: “cercò disperatamente di non perdere il controllo nonostante non riuscisse più a percepire il suo corpo, lo sentiva formicolare e diventare trasparente.”quando dicono a Madara dei genitori (il fatto di essere lontani e di pensare di poterli perdere mentre non ci sei, è una sensazione che conosco, purtroppo, e capisco l’incubo in cui vive Madara in questo momento. Non mi è successo (tocchiamo ferro), ma è uno dei miei peggiori incubi). E bellissima, bellissima davvero la scena subito seguente in cui Madara sente che sta per cedere, che vorrebbe lo Xanax, ma Izuna lo abbraccia (“gli fece appoggiare la fronte sulla sua spalla per evitargli l'imbarazzo se avesse voluto piangere”, magnifica!) e poi anche gli altri lo abbracciano, e c’è questa idea forte di famiglia riunita e ritrovata anche se purtroppo i genitori sono morti e se sono una famiglia ristretta (i due fratelli, il cugino e sua moglie)… Molto bello e fa molto riflettere. Prima di ciò, la scena in cui sono in macchina e Rin che racconta le cose divertenti mi ha anche fatta sorridere: ho immaginato un Obito un po’casinista che smonta la macchina per poi trovare la sorpresa del topolino (che carino! Ti è per caso successo davvero?).
Mi sarebbe piaciuto vederli andare a vivere tutti e quattro insieme, non lo nego (ma giusto un appunto così, eh!) ma sono scoppiata a ridere quando ho letto dell’impianto del riscaldamento ahaha! Mi ha fatta pensare a Kakuzu e chiaramente ai freddolosi ;) Il paragrafo finale, benché breve, spiega bene come vanno a finire le cose, come piano piano tutto torna al suo posto: “fu l’inizio di un periodo sempre più sereno”. La frase che più mi ha colpita in questo paragrafo è stata: “spesso si ritrovava a pensare tra se e se che dimenticare, a volte può essere anche positivo.”, e quello che dici dopo è la prova.
Poi vabbé il “finale finale” mi è piaciuto perché intanto, riprende un ricordo (amo le riprese interne delle storie, cose che tornano fuori capitoli dopo senza che uno se lo aspetti), e il fatto dei fiori, e che sono tutti unici e irripetibili, è bello bello, parla dell’accettazione di sé, dei propri limita nella conoscenza del dolore e della felicità, dell’accettazione dei propri errori (bisogna sapersi perdonare e, a volte, essere indulgenti con sé stessi), dei propri difetti sia caratteriali che fisici. Insomma, non ci poteva essere nessun altro finale! E richiama anche il “colore” della canzone. Per me, ma è opinione personale, la genesi del colore è stata, per Obito e Madara, un percorso doloroso in bianco e nero, ma che finalmente ha dato i suoi frutti.
E ora, la storia in sé: è costruita molto bene. Questo è uno dei vantaggi dello scrivere tanto, c’è più tempo e ci sono più parole per sviluppare tutto. Scrivi tanto sì, ma senza inutili ripetizioni, si sente il piacere nello scrivere. I due personaggi principali hanno entrambi un’evoluzione che si vede e si percepisce, e gli altri personaggi pur restando più a margine perché non sono protagonisti sono anche caratterizzati molto bene, senza fretta e senza sbavature. Entrano nella storia e orientano in qualche modo questa evoluzione senza però farlo in modo troppo brusco. Per esempio, anche dopo aver ritrovato Rin, Obito continua a pensare parecchio a quello che gli è successo. Mi hai sempre chiesto se ho delle critiche: non ne ho. Se tu volessi proprio migliorare la storia (che ripeto, secondo me è perfetta così), ci potrebbe stare un altro capitolo sul “periodo sempre più sereno”, parlando di come ciascuno costruisca piano piano la “casa” con i mattoni di cui parla Obito, e concentrandoti magari su Madara e Izuna. Ma veramente, è solo uno spunto di riflessione e non ho mai pensato “ah però questo un po’mancava”.
Trovo molto bello e degno di ammirazione il fatto di affrontare tematiche così delicate attraverso il filtro della fan fiction: e se i personaggi che amiamo e che ci fano sorridere soffrissero anche loro? È un modo per trasfigurare il dolore o una problematica, e credo che sia efficace per guardarlo in un altro modo, attraverso qualcosa che uno ama (in questo caso leggere, scrivere e il manga Naruto). Non è facile però farlo con così tanta abilità, senza scioccare e dando la voglia di arrivare fino in fondo alla storia. La storia è “triste” ma è scritta bene e questo la rende, prima di tutto, bella. Oltre a ciò, c’è anche una trama ben definita con colpi di scena che danno voglia di andare avanti. Il messaggio di fondo che dai è positivo, è incoraggiante ed è concreto, e spero che a qualcuno possa servire o quantomeno che possa far riflettere. A me ha fatto riflettere, mi ha fatto tornare indietro su alcuni momenti superati e guardarli con un occhio un po’diverso, con la positività che hai messo nella storia e che spero tante persone possano conoscere. E devo dire che mi ha anche fatto venire fame, con tutti i pasticcini di cui parli ;)
E quindi… A quando la prossima? XD Un abbraccio e a presto!! (ps. Domani ho tre ore di treno per tornare a casa e ti risponderò con tutta la calma del mondo!). Scusa per questa sorta di poema...! |