Recensioni per
Cara catastrofe
di Euridice100

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/07/21, ore 17:51

E non avevo forse ragione io a temere con tutte le mie forze questo aggiornamento? Certo che avevo ragione, non c’erano dubbi che mi avresti spezzato il cuore. Perché un conto è sapere cosa succede nella primavera del 2001, un conto è se tu, cara la mia autrice con una spiccata attitudine al sadismo, ci metti il carico da undici e, avvalendoti della tua indiscussa bravura, metti insieme un capitolo che a leggerlo sembra di masticare vetro, da tanto è doloroso.
Ovviamente non poteva finire che così, con due morti che camminano – solo che uno ancora non lo sa (ma noi si, e quanta crudele amarezza ci rovescia addosso il discorso finale di Bruno, che si preoccupa che Leone vada avanti senza di lui – eh come no – senza immaginare che gli toccherà invece vederlo morire, nel modo più terribile e senza nemmeno la possibilità di piangere sul suo corpo) – dicevo, due anime perse che ormai sanno di essere arrivate al capolinea e allora sì, tanto vale essere sinceri, almeno l’uno con l’altro. Con Leone che continua a darsi del codardo ma alla fine è il primo a parlare, nonché l’unico del gruppo a farsi carico della terribile verità che Bruno gli rivela. Leone, che lontano da Bruno quasi nemmeno respira, è costretto a fare i conti con il fatto che nel petto di quel Capo ragazzino per cui lui non esisterebbe un istante a gettarsi nel fuoco non batta più un cuore. E Bruno che ancora una volta esita, per un momento si tira indietro, pensa (s’illude) di proteggerlo da un dolore più grande – ma quella soglia ormai è superata, loro sono già oltre, e allora le parole fuggono via e c’è ancora il tempo per un’ultima rivelazione. Non so più chi diceva che, in qualsiasi lingua, non esistano parole più amare di “è troppo tardi”. Forse lo stesso vale per Bruno e Leone, forse loro sono sempre stati fuori tempo – fuori da ogni logica, fuori da ogni parvenza di normalità, anche se ci sono stati momenti in cui entrambi ci si sono aggrappati con le unghie e con i denti – forse invece, e perdonami la citazione di Vasco “forse qualcosa si è salvato, forse davvero non è stato tutto sbagliato”. Mi piace pensare che, al di là di tutto, Bruno e Leone rappresentino proprio questo l’uno per l’altro.
Che bella storia che hai scritto, tesoro. Confesso che leggerla e aspettare gli aggiornamenti e scoprire poco alla volta questi personaggi (attraverso la tua lente appassionata ma lucidissima) è stata una delle cose che ha reso questo periodo un po’ meno buio di quanto in realtà sia. E di questo non posso che dirti grazie <3
A presto allora!
Un bacione :*

padme

Recensore Junior
26/07/21, ore 20:15

Mia cara, come sempre ho letto due volte e quindi posso dire con cognizione di causa che: SEI UNA CRIMINALE.

Ora, puoi farmi piangere così quando torno da Venezia? Direi di no. Posso individuare la riga precisa in cui mi hai spezzato il cuore.

“Me”, “te”. C’è davvero differenza?

Ecco, qui mi hai distrutto. Perché loro, così simili e così diversi, che si capiscono con uno sguardo, costretti a separarsi nel momento in cui si rendono conto di essere ormai irrimediabilmente uniti. La bravura con cui hai descritto l'incapacità di provare dolore fisico ma i sentimenti che spaccano Bruno a metà è stata tale che me l'hai fatto sentire a me il dolore fisico 💔 e sono dovuti arrivare qui, oltre la paura, oltre le barriere per riuscire a dirsi quello che in fondo sapevano tutti e due. IRRIMEDIABILI IDIOTI LORO, irrimediabili sentimentali noi. La scena è perfetta, terribile, dolorosissima e tutto perfettamente IC. Leone che sacrificherebbe la sua vita per lui, che crede di essere codardo ma si lancia senza paura nell'ignoto e cazzo, IO A GIORNO GLI SPACCO LA FACCIA ADESSO. E Bruno, chiuso, che ci gira tremendamente intorno, quello che pensa prima agli altri e si dimentica di sé stesso. L'ideale, l'eroe, l'uomo che non vuole deludere nessuno ma è soltanto un ragazzino 💔 e il dettaglio del suo compleanno, di un prezioso momento di vita normale, così raro che non avrà più... Questo capitolo contiene un quantitativo di angst illegale socia. Grazie per averci regalato questa preziosa raccolta, ti picchio con estremo amore mentre raccolgo i cocci del mio cuore infranto.

A presto 🖤

Recensore Master
25/07/21, ore 19:36

Se vuoi che sia brutale, eccomi: questo capitolo mi ha distrutta, e non sto usando un'iperbole.
Non saprei indicare quale sia la parte che mi abbia fatto più male, ma se devo proprio scegliere direi che sia quando Bucciarati si rende conto di non essere: né vivo né morto, semplicemente si accorge che non è, qualcosa di ontologicamente e filosoficamente impossibile, ma che hai descritto con un orrore tangibile. Non poter sentire niente, avere i sensi intorpiditi mentre la coscienza continua a lavorare freneticamente, credo sia una delle sensazioni più brutte che un essere umano possa provare e fa male, ma anche ammirare, che uno come Bucciarati abbia inconsapevolmente scelto di rimandare il proprio addio ai vivi per qualcosa che ritiene giusto.
Sapendo, poi, come andranno effettivamente le cose, fa ancora più male leggere che Bucciarati quasi implora Abbacchio di rifarsi una vita quando il loro incubo sarà terminato e lui non ci sarà più, inconsapevole del fatto che prima di morire davvero vedrà andare via colui che non avrebbe voluto coinvolgere in quella situazione. Inconsolabile, seppur chiarificatore, il dialogo in cui finalmente confessano verbalmente i propri sentimenti, preparandosi ad andare via da quel mondo che ha tolto loro tutto.
Riflettendoci bene, credo che assieme a Jonathan e a Kakyoin siano i personaggi dalla connotazione più tragica: per come la vedo non saranno capaci di esprimere i propri sentimenti nemmeno da vivi, ma tu almeno hai avuto la creanza di mettere un punto su eventuali dubbi circa la loro relazione che attendeva solo di avere un nome. Che sul piano materiale ciò non abbia alcuna importanza è vero, ma su quello sentimentale, per non dire prettamente spirituale, lasceranno la terra con la consapevolezza di non aver rimpianto niente e di essersi detti, una volta per tutte, ciò che provano. Che sia lassù o in un'altra vita, vorrei potermeli immaginare sereni, senza mafie di mezzo o boss da uccidere, soltanto loro e la bellezza delle loro anime che hanno scaldato milioni di cuori in tutto il mondo.

Boh, si sarà notato che ho il magone? Ebbene sì, complimenti, sei riuscita nell'impresa, adesso però c'è una querela ad attenderti per eccesso di feels.

Che dire ancora? Grazie per aver pubblicato questa raccolta, spero di vedere altre tue storie in giro perché di personaggi belli come loro abbiamo tutti bisogno.

Ciao.
(Recensione modificata il 25/07/2021 - 07:39 pm)

Recensore Junior
07/07/21, ore 19:25

Ho letto questo capitolo due volte, come ogni volta che leggo qualcosa di tuo. La prima volta per gustarmi l'emozione e farmi colpire in pieno da quello che vuoi comunicarmi. La seconda per godermi l'uso preciso delle parole che fai ogni volta perché so che niente è lasciato al caso. Soprattutto fra questi due <3 Dio, se mi hai fatto sospirare.

Abbiamo talmente tanti di quegli HCs in comune che il mio cuore ha fatto le giravolte non sai quanto XD a cominciare da quel maledetto dente imperfetto che è solo una piccola parte di tutto il caos che c'è dentro Bruno. Non sai quanto mi scioglie il cuore questa immagine di lui così attento a mostrarsi impeccabile e di ispirazione all'esterno, allo stesso tempo così incapace di badare a sé stesso. Mentre Leone che pensa di essere sostanzialmente un fallimento è molto più squadrato e finisce per prendersi cura di questo ragazzo terribilmente solo. Quello che condividono è il silenzio, l'intimità, le parole che non riescono a dirsi.

Quello che penso è che questi due siano innamorati delle reciproche contraddizioni. Riescono a vedere la complessità dell'altro e non la giudicano, non cercano di "mettersi a posto", di cambiarsi. Troppo impauriti delle conseguenze dell'amore, alla fine... Si amano e basta, maledetti. Si amano talmente tanto che hanno paura di rompere questo incantesimo che è loro due.

Hai reso perfettamente TUTTO quello che penso di questa ship. Il momento intimo fra di loro è impulsivo, passionale, ma allo stesso tempo confortante anche se apparentemente non c'è tenerezza, non ci sono parole dolci -madonna che emozioni, MAMMA MIA, intenso ma mai volgare. Bruno che con lui è solo e semplicemente Bruno, che lo vuole accanto a sé, si scorda per un istante di essere il capo. Leone che farebbe qualsiasi cosa per lui, a costo di mettersi in secondo piano, a costo di sparire silenziosamente nel cuore della notte.

Io sto già soffrendo due volte: perché il prossimo capitolo sarà l'ultimo e perché so bene che verrà un'infausta primavera per questi due che NON SANNO PROPRIO COME RENDERSI FELICI.
Aspetto il finale sospirando.

Ti abbraccio <3
B.
(Recensione modificata il 07/07/2021 - 07:27 pm)

Recensore Master
06/07/21, ore 15:11

Dunque, dunque, dunque.
Beh, direi che se siamo tutti* quant* d’accordo possiamo anche fermarci qui. Nel senso, la raccolta potrebbe continuare all’infinito con altri capitoli come questo – e io per prima ne sarei felicissima – ma, ecco, se pure in qualche modo decidessi di ignorare gli eventi della primavera-estate 2001 a me andrebbe bene ugualmente, anzi. No, perché ormai ho un’idea piuttosto precisa di cosa accadrà da qui in avanti, e diciamo che il mio povero cuore (già abbastanza provato nell’ultimo periodo) potrebbe anche non reggere, in particolare se sarai tu a raccontarlo. Voglio ricordarmeli così questi due disgraziati, bellissimi e uniti e soprattutto vivi. T.T
Hai descritto un momento meraviglioso e intenso, di quelli che rubano agli dèi uno scampolo d’infinito, una scintilla d’eternità. È bellissimo – e struggente – anche il fatto che entrambi abbiano piena consapevolezza di quello che sta succedendo, di quello che di fatto è nato, esiste tra loro – a prescindere da ogni proiezione e sovrastruttura (leggasi: para mentale) e overthinking di sorta (sport nel quale mi sembra che entrambi eccellono, anche se Abbacchio è chiaramente un professionista della disciplina – e visti i suoi trascorsi, non potrebbe essere altrimenti). Sia Leone che Bruno sanno perfettamente che ciò che li lega ha un nome, un nome ben preciso, ed è qualcosa di reale e per quanto s’impongano di non dire quella parola ad alta voce, per quanto si mordano la lingua per non dare voce a ciò che il cuore urla, quello che provano è reale ed entrambi lo sanno. E questa consapevolezza è più di quanto la maggior parte della gente sperimenta in vite anche molto più lunghe di quella toccata in sorte a questi due sventurati ragazzi. Quante volte la vita ci passa accanto senza che noi, per un motivo o per un altro, ne prendiamo coscienza? Loro, anche se solo per un periodo di tempo limitato, effimero (odio abbastanza questa parola, ma è l’unica appropriata), hanno vissuto davvero – lo ammettono loro stessi no? Bruno e Leone stanno bene, sono in pace quando sono uno in compagnia dell’altro (ribadisco il mio accorato appello: ti prego, fermati qui T.T). Tuttavia – e qui arriva la stilettata d’angst che non può mai mancare – il mondo, soprattutto il mondo di cui loro fanno parte, non può essere chiuso fuori a lungo, prima o poi riesce sempre a infilarsi là dove in apparenza non ci dovrebbe essere più distanza e di conseguenza nessuno spiraglio nel quale farsi largo. Abbacchio mette prima di qualsiasi altra cosa, anche del suo stesso benessere, la vita di Bruno e tutto ciò che a essa concerne. E se non dare adito a malelingue che potrebbero ostacolarne la “carriera” (o più semplicemente evitare di mostrare il fianco più del dovuto) significa abbandonare il calore di un letto (che sa di loro, di condivisione e intimità) alle cinque del mattino allora va bene pure quello. Va bene raccontarsi l’ennesima bugia, mentendo sapendo di mentire – e sapendo che l’altro ne è perfettamente consapevole.
Ecco, adesso l’unica cosa che voglio fare è rintanarmi in un angolino e piangere. Confesso di nutrire per il prossimo aggiornamento dei sentimenti contrastanti: lo aspetto ma allo stesso tempo lo temo, non so se mi spiego. Lo vedi come mi riduci? Ma quando si scrivono storie tanto belle da spezzare il cuore bisogna assumersene la responsabilità, ecco.
A presto cara, sei sempre un portento e leggerti è un autentico piacere <3
Un bacione :*

padme

Recensore Master
06/07/21, ore 15:01

Hola.

L'unico appunto che ti faccio è che ci sono alcuni errorini di battitura, refusi di poco conto. Quando avrai tempo, rileggi almeno una volta il capitolo per eliminarli.

Ok, tolto il dente, riusciremo mai a immaginare questi due come una coppia felice?
La risposta sarà sempre la stessa: no. SpiaZe.
NO ABBACCHIO, TU NON SEI UNO SBIRRO, SEI LA LUCE DEI NOSTRI OCCHI, SMETTILA DI FARE L'EMO CHE TRA UN PO' MUORI, GRAZIE.

Dicevo, questi due.
Si potrebbe scrivere un tankobon a parte sulla headcanon di Bucciarati disordinato e Abbacchio che impreca per questo suo difetto, è un'immagine che sa di intimo e confidenziale, quanto e più del sesso. A proposito di ciò, la parte che ho preferito, come avrai intuito, è il dialogo post passione tra i due: pensandoci bene, nessuno ha torto e nessuno ha ragione, se è vero che la carriera è un fatto personale è altrettanto vero che non si può prescindere dal contesto "lavorativo" e sociale con tutte le conseguenze del caso. Senza contare che, poi, come la prenderebbe il resto della squadra? Come sempre, quando ci si ritrova a parlare di Bruabba spuntano fuori tanti e vari quesiti.

"Tu non sei più uno sbirro".
Mamma mia che pugno in faccia è questa frase. Fa bene e al tempo stesso male, personalmente l'ho recepita come una condanna a morte per il personaggio, ma anche come una sorta di assoluzione dai peccati commessi, come per dire che quel che è stato è stato e che non ha senso lasciarsi trascinare da quel pantano insidioso che è il passato. D'altronde funge anche da panegirico alla parola magica che qua non viene pronunciata per paura di evocare il suo significato: "non importa chi eri in passato, l'importante è il presente e quello che ci prospetta il futuro, vivi senza razionalizzare perché potresti cadere in un abisso". Peccato che, col senno di poi, l'avrebbero pagata cara.

Attendo di leggere l'ultimo capitolo (sigh!).
Alla prossima.

Nuovo recensore
21/06/21, ore 21:39

Macchè, scherzi, le interazioni di tutta la gang mi hanno fatto morire, erano molto carine e pure fedeli al personaggio, spero che tu le inserisca più spesso perchè funzionano bene per introdurre la parte più angst o comunque per spezzare la tensione.

Complimenti e continua così! :)

Recensore Junior
21/06/21, ore 21:16

BIMBA DI MISTA A RAPPORTO, SIGNORA.

E ora che mi sono fatta riconoscere posso recensire approfonditamente anche questo capitolo XD Come sempre non deludi le aspettative e mi regali l'essenza di questa storia d'amore segnata dal destino avverso. Star-crossed lovers, penso che sia questa la parola in inglese, e non c'è niente di più adatto per questi due che voglio ricordare essere PROFONDAMENTE SCEMI. La cosa che amo di più di questa coppia e che tu sai dipingere benissimo è il profondo sentimento di amore, di rispetto e di totale romanticismo che è sotteso a quelle parole non dette, a quegli sguardi preziosi come tesori, a tutto ciò che non osano dire per paura di rovinare tutto. Sono innamorata del silenzio che li avvolge e della meraviglia che si racchiude in un sentimento così raro e intenso nel mondo violento che li circonda. Trovo sempre i tuoi personaggi perfettamente IC, impreziositi dalle tue descrizioni sempre così suggestive e musicali.

Ma parliamo del magico trio! Come sai, io sono debolissima a quei tre e devo infilarli sempre dappertutto. Ho trovato la conversazione estremamente realistica - no, non ci sarà una quarta ragazza con la M. E poi, quanto lo amiamo Mista che si fa i suoi film mentali romantici? La risposta è: troppo. La coppia FugoNara passa una vita a darsele di santa ragione, ma come fanno a vivere uno senza l'altro quei due? Insomma, quei tre ragazzacci sono il caos che avvolge il silenzio di quelle anime in pena. Mi regalerai un lieto fine? P.S. si intende una piccola gioia prima di un pacco di angst. Sto leggendo le date col dolore nel cuore, nonché non c'è cosa più profondamente angst della BruAbba.

A prestissimo tesoro <3

Recensore Master
21/06/21, ore 01:45

Qualcuno dica a Mista che le ragazze il cui nome iniziano con la M hanno un caratteraccio ed è meglio lasciarle perdere, e non lo dico perché il mio nome inizia con la M. Suggeritegli di provare con le ragazze il cui nome inizia con la T.
Tolto il trio delle danze della tortura, pensare che i due ventenni non riusciranno mai a concretizzare qualcosa spezza il cuore, della serie la persona giusta al momento sbagliato: se una Provvidenza esiste, con loro ci è andata pesante.
E le nuotate notturne, così come i discorsi lasciati a metà e probabilmente mai più condotti a giusta conclusione non fanno altro che acuire una situazione di stallo destinata a intossicare gli animi di chi è caduto dentro senza possibilità di guarigione, una situazione che non troverà sbocco alcuno e che si accartoccerà da sola per colpa dell'epilogo che tutti conosciamo. In tutto questo c'è la situazione paradossale presentata all'inizio del capitolo, con Mista che si affaccenda dietro le sue conquiste amorose effimere, in cui Abbacchio viene invitato a un matrimonio al quale non potrà fare da testimone in quanto condannato a non assistere nemmeno alla realizzazione della felicità altrui: sgancia la bomba, resta in silenzio e lascia che i più giovani giochino, per così dire, a indovinare chi mai potrebbe aver fatto breccia nel suo cuore di cinico bastardo.
In tutto questo c'è Bucciarati, il quale vorrebbe tanto fraintendere gli sguardi e gli atteggiamenti ambigui ma che invece diventano qualcosa di tremendamente più intimo del mero contatto fisico. Non gli resta che indossare la propria maschera, nella speranza che la controparte faccia sapere al resto del mondo di aver trovato qualcun(')altro/a.

Attendo il prossimo capitolo,
Alla prossima.

Recensore Master
06/06/21, ore 00:59

Non so se l'ho scritto nell'altra recensione, ma in caso lo ribadisco: mi hai fatto apprezzare l'uso sistematico dell'indicativo presente, io che sono fanatica del passato remoto e del trapassato prossimo, quindi chapeau.
Oltre a ciò, mi piace molto questa sfumatura bromance che si respira in tutto il capitolo: solitamente la bruabba viene intesa in un determinato modo, ma qui si avverte quella leggera tensione, come dire, indefinita che lascia al lettore molteplici interpretazioni; ti dirò che semmai decidessi di concludere la storia con loro due quali amici e colleghi mi riterrei comunque soddisfatta perché l'intimità che si respira nel dialogo che ho appena letto non avrebbe bisogno dell'aggiunta del contatto fisico, è già perfetta così.
Per non parlare dell'incontro tra Abbacchio e il fratello maggiore, della serie facciamoci del male ricordandoci quello che eravamo. Quando si accosta il tema famiglia ai personaggi di Vento Aureo si tende a toccare un nervo scoperto, e direi che qua ne sono stati stuzzicati anche più di uno. Mi ha fatto specie anche accostare il Bucciarati pacato e gentile al Bucciarati torturatore spietato: è come se il secondo agisse da automa, spinto dagli ideali del primo e pertanto impossibilitato a pensare (in quanto se lo si fa, si rischia di cadere in un abisso), e questa è una caratteristica che si riscontra bene o male in tutti i portatori di stand, soprattutto i protagonisti di questa saga. Per questo motivo il "caso umano" ex poliziotto ha attirato l'attenzione di un mafioso in erba: perché per quanto possa negarlo, condividono tutti la stessa natura.

In attesa del prossimo capitolo, alla prossima.

Recensore Junior
05/06/21, ore 21:09

Mia cara, anche stavolta l'attesa è stata premiata con un prezioso capitolo 😍 ok voglio iniziare subito con il dirti una cosa: amo tantissimo come hai inquadrato Bruno in questa breve conversazione (ho detto breve?! Considerando quanto siano avidi di parole entrambi per loro è stata praticamente infinita 🤣). Hai centrato perfettamente il punto: un ragazzo cresciuto troppo in fretta, un pugno di contraddizioni che si tengono in mente con idealismo e forza di volontà. Se non lo amassi già, me ne avresti fatto innamorare tu 🤍🖤

Bene, dopo questo necessario commento che proprio voleva uscire dal mio cuore veniamo al punto forte di questa storia: Leone. Anche qui, ti devo fare i complimenti perché sei sempre perfettamente IC a mio parere e arricchisci i personaggi completando ciò che di loro non è stato detto. In particolare, il background che hai scritto per la sua famiglia di cui non si fa mai cenno mi piace davvero davvero tanto. Hai scritto una storia convincente e significativa, che si adatta perfettamente alle caratteristiche del personaggio che conosciamo. Il forte concetto di famiglia, fedeltà e giuramento è radicato nella sua psiche e il dolore dovuto ad aver tradito i suoi ideali è ancora più intenso perché si lega a tutto ciò che ha perso. C'è davvero un prima e un dopo da cui non si torna più indietro e ha moltissimo senso il fatto che pensi di non meritare più amore, rispetto e sentimenti positivi dal momento che la Polizia è letteralmente la sua famiglia. Brava, mi piace davvero come hai unito i puntini! Ottimo lavoro!

La conversazione fra i due poi, scorre naturale: niente è forzato in questo momento spontaneo in cui improvvisamente entrambi capiscono di sentirsi a proprio agio nel rivelarsi e scoprirsi le carte - ti ho già detto quanto amo il tuo Bruno. E poi hai buttato giù una frase che mi ha letteralmente rapita "È un’elettricità sottile, lenta, ma crescente, che si propaga nelle ossa." MIO DIO, SÌ. Lo slow burn incredibile di questi due che un passo alla volta capiscono di essere irrimediabilmente attratti l'uno dall'altro. TU SAI COME UCCIDERMI, DONNA.

Attendo con ansia il prossimo capitolo - e la vendetta di Narancia. Mi aspetto grandi cose.

Ti abbraccio 🖤
B.

Recensore Master
05/06/21, ore 19:13

ALLORA.
Prima premessa. Aspettavo questo aggiornamento come si aspettano le uova di cioccolata a Pasqua, perché comunque la storia mi ha incuriosita parecchio e ammetto di aver dato ben più di qualche sbirciatina da queste parti nell’ultimo periodo, cosa che mi aiutata a preservare quel poco di sanità mentale che mi è rimasta. Questo per dire che mi posso godere i tuoi racconti con maggior cognizione di causa, proprio perché sto cominciando a farmi un quadro più ampio della faccenda, e di conseguenza avrei dovuto anche commentare con un minimo di discernimento, cosa che però TU MI HAI RESO PRATICAMENTE IMPOSSIBILE.
E qui passiamo alla seconda premessa: ho letto il capitolo stamattina, appena sveglia, e la dedica all’inizio mi ha fatta letteralmente scoppiare in lacrime T.T Grazie davvero, sono felicissima per questa dedica, mi ha emozionata veramente tanto, PER CUI ADESSO TI BECCHI LA RECENSIONE SCONCLUSIONATA, PERCHÉ ANCHE L’ULTIMO NEURONE CHE MI È RIMASTO SE N’È ANDATO LETTERALMENTE IN VACANZA.
Mi piace moltissimo il modo in cui riesci a entrare nella testa di Leone, perché sarò anche una novellina da queste parti, ma che Abbacchio sia un personaggio da testate al muro è un aspetto di lui che salta subito agli occhi (e poi, lasciamelo dire, ma anch’io ho una certa esperienza con personaggi divorati dal senso di colpa, quindi so quanto sono capaci di cavarti fuori, letteralmente, il sangue dalle dita). E così, Abbacchio è entrato nel team di Bucciarati da tre mesi e comincia ad avere un’idea sempre più chiara delle dinamiche del gruppo – ancora ristretto al momento, dato che Narancia è arrivato da poco. Soprattutto, durante le settimane trascorse Leone non ha potuto fare a meno di studiare il suo capo, e siccome, da quel che ho capito, tutto si può dire di Abbacchio tranne che sia privo di acume e capacità analitica, al giovane ex poliziotto cominciano ad apparire subito chiare tutte le particolarità – e le contraddizioni – di questo capo ragazzino che tanto carisma e tanta influenza sembra avere su chiunque lo circondi. Bruno non ama le gerarchie, ma non ha certo bisogno di imporsi con la forza per essere seguito e obbedito, si dimostra spietato quando la situazione lo richiede ma allo stesso tempo va in giro a raccattare casi umani come fossero, appunto, gattini randagi. Fa di tutto per aiutare chi è in difficoltà e questo lo fa, inevitabilmente, benvolere da tutti. Insomma, un bel rompicapo e non stupisce che uno come Abbacchio s’interroghi in continuazione su di lui. Fa parte un po’ del suo modo d’essere, no? Analizzare cose, persone e situazioni per cercare di comprenderle (se poi sto sparando un mucchio di castronerie dillo tranquillamente eh!). D’altra parte, pare che anche Bucciarati nutra un interesse particolare verso il suo sottoposto, e comunque dimostra di riporre in lui una notevole fiducia, dato che lo fa “lavorare” tranquillamente da solo. Va bene che è più grande rispetto agli altri due ragazzi, però rimane sempre uno che è arrivato praticamente l’altro ieri (e facendo un lavoro totalmente all’opposto di quello che gli si chiede di fare adesso).
Poi ovviamente, siccome se non sprofondiamo nell’angst più duro e puro noi non siamo contente, arriva l’incontro con il fratello maggiore che tac, subito va a minare quel poco di equilibrio che Abbacchio sta cercando di ricostruire (o per lo meno ci prova). A tal proposito, mi piace il background che hai deciso di costruirgli attorno, dà alla storia quel tocco di verosimiglianza che, soprattutto a noi connazionali dei protagonisti, ce la fa sentire molto più famigliare e vicina – nonostante tutte le bizzarrie annesse e connesse, Stand, poteri paranormali e quant’altro. Chiaramente Abbacchio sente la botta, non potrebbe essere altrimenti: vede il fratello cui, nel tuo headcanon, lo lega un affetto molto forte a passeggio con moglie e bambino del quale lui, per ovvie ragioni, non sa niente. È comprensibile che reagisca, e mi sembra allineato al personaggio che lo faccia semplicemente sparendo, senza fare casino, allontanandosi da tutto e da tutti. Solo che.
Bucciarati non mi sembra il tipo che prenda la cosa con filosofia – perché sostanzialmente si preoccupa, anche se poi sembra voler far capire ad Abbacchio che non è che può prendere e sparire così, adesso, senza dire niente a nessuno, in particolare a lui, che rimane comunque il suo capo. Poi ve bene, quando la verità salta fuori anche Bruno in qualche modo si pente di essere stato, diciamo, forse un po’ troppo brusco, però, considerando la vita che fanno, fidarsi l’uno dell’altro è la regola fondamentale per rimanere vivi, per cui è sempre meglio che certi nodi vengano al pettine, per quanto male possano fare. Almeno fra loro due, che sono più grandi e in qualche modo hanno la responsabilità di Fugo e Narancia. Dal discorso che ne segue, comunque, quel che esce fuori è che sono tutti quanti, Bucciarati, Abbacchio, e pure suo fratello, delle anime spezzate, e certe cose, certe scelte (questo è un argomento che mi sta particolarmente a cuore), scavalcano e schiacciano anche i legami più forti.
(Parliamoci chiaro, a prescindere dalle motivazioni, che possono essere anche comprensibili da un certo punto di vista, Abbacchio la cazzata l’ha fatta, e l’ha fatta grande come una casa, che ci siano delle conseguenze è inevitabile. Poi che Bruno cerchi comunque di riportarlo a galla, in qualche modo, di dargli un’altra ragione sostanzialmente per non buttarsi già da una scogliera ci sta tutto, assolutamente. Però, ecco, non è che ci possa nemmeno stupire per il comportamento di Achille. Ci sta anche questo.)
Bene, credo di aver sproloquiato abbastanza: sono ragionevolmente convinta di aver scritto una quantità considerevole di scemate, e quindi forse è il caso che segua anch’io il suggerimento di Bruno, e vada farmi un bagno fresco – ovvero, butti la testa sotto l’acqua, così magari mi riprendo (l’ipotesi lago al momento non è fattibile. Non è fattibile nemmeno di notte, a meno che tu non voglia non tornare più su, ma questo è un altro discorso).
Grazie ancora tesoro, davvero, mi hai svoltato queste giornate deliranti con il tuo bel pensiero <3
Adesso aspetto con ansia l’aggiornamento e sappi che mi troverai qui, presente e in trepidante attesa! Anche perché tu sei sempre una garanzia, sai coinvolgere ed emozionare e leggerti è un piacere immenso (ma questo da sempre, e lo sai) <3
Un bacione e a presto!

padme

Recensore Veterano
25/05/21, ore 00:16

Heylà!
Sono tre volte che leggo e per tre volte mi dimentico di commentare questo piccolo gioiellino.
Incrociamo le dita e speriamo che la quarta sia la buona volta.
Non ho mai letto, o almeno non su questo fandom e di recente, il lasso di tempo che hai dedicato a questa storia: si, certo ho letto molte storie sul "prima dell'arrivo di Giorno Giovanna" "prima dell'avvento di Trish" ma mai, e dico mai, sul potenziale """""""colloquio"""""" tra la mini Buccigang e Abbacchio. Mi piace, mi piace davvero molto anche perché è estremamente diversa dalle altre concept di storie appena lette.
Un primo pollice in su per te.
Sullo stile, il modo di scrivere, sai bene quanto mi piaccia anche per la scorrevolzza stessa del testo. L'unica cosa che noto un po' difficoltosa sono i discorsi. O meglio mi spiego.
Io sono letteralmente ossessionata dalle virgolette durante la stesura del discorso diretto, principalmente con quelle francesi, e leggedo il suo testo ho notato che imposti il discorso solo con un trattino lasciando poi lo spazio bianco dopo la frase. Spesso, può succedere, che il discorso continui nella frase successiva o che esso finisca riprendendo il discorso del narratore e, leggendo la storia, ho avuto un po po' di fatica. Ti consiglio - se a te non piacciono particolamente le virgolette - di inserire un altro trattino a fine del discorso più che altro per aiutare la lettura... niente di che!
Detto questo, sempre super bravissima <3

Aspetto il cinque di giugno <3 <3
Un abbraccio

SpeedMary

Recensore Master
22/05/21, ore 20:15

Quando ho fatto la consueta ricognizione alla sezione del fandom e ho adocchiato il titolo di questa storia ho pensato che prima o poi avrei dovuto cliccarci sopra e recensire ciò che avrei letto, anche perché la bruabba non stanca mai.

E non stanca mai neanche vedere Abbacchio amico imperituro di sé stesso e della depressione: probabimente la parte che ho preferito è stata la scintilla di attrito scaturita dal suo primo incontro con Fugo, scintilla che non è divampata in qualcosa di più pericoloso grazie all'aplomb di Bruno - santo subito - e al fatto che lui conosca bene i suoi polli, anche quelli appena arrivati. La gelosia/odio che Abbacchio prova nei confronti del suo "coso" viola iridescente fa capire quanto sotto la scorza da ubriacone violento si nasconda una persona fragile che farebbe di tutto pur di tornare indietro per non commettere gli stessi errori, così come la leggera stizza di Fugo lascia intendere che dietro quel suo faccino di figlio di famiglia "bene" si nasconde qualcosa di molto più pericoloso. In tutto questo c'è Bucciarati a fare da perno: un po' salvatore di anime, un po' raccattatore di ultime ruote del carro e un po' martire consapevole che, probabilmente, vista la vita che ha scelto di condurre, non morirà serenamente di vecchiaia, condannando, inconsapevolmente o meno, alla stessa fine gli altri compagni della squadra.

Scontato dire che la storia va dritta tra le seguite, quindi mi aspetto grandi cose!
A presto.

Recensore Junior
20/05/21, ore 21:39

"Vi adorerete"
E niente, io sono già in brodo dopo questa affermazione.

Va bene, mi tolgo quel sorrisino dalla faccia e ti recensisco dopo averti LETTERALMENTE DIVORATO. Sono felicissima di sapere che ti leggerò per un bel po' grazie a questa raccolta di one-shot! Anche se non è una long è comunque un progetto più lungo quindi ti dico: va bene così. Anche io mi sento più portata per le storie brevi piuttosto che per i racconti lunghi quindi so benissimo il dolore che si prova in queste situazioni XD non mollare, sono già sicura che conoscendo l'altissima qualità dei tuoi scritti sarà un piacere leggerti!

Potrei ripeterti per l'ennesima volta quanto mi piace il tuo stile, quanto il fraseggio sia perfettamente bilanciato: le virgole, i silenzi, niente è lasciato al caso e vengo rapita ogni volta dalla tua perfetta scelta di parole. E niente, lo ripeto: brava!

Passiamo ai personaggi: il tuo modo di descriverli è spigoloso, pungente, mi ferisce e allo stesso tempo mi intenerisce. Traspaiono tutte le loro fragilità nonostante i loro atteggiamenti duri e schivi grazie al modo in cui ti soffermi su ciò che pensano, gettando una luce che ce li presenta in maniera sempre assolutamente tridimensionale, mai piatti. Il tuo modo di presentare Leone, così orgoglioso anche se pieno d'odio per sé stesso è dolorosissimo e vero: sei perfettamente a tuo agio nel procedere del suo pensiero e si nota l'estrema consapevolezza del suo stato d'animo, letteralmente quella di un uomo che non ha niente da perdere. Non essendo molto brava a "far parlare" Abbacchio, ammiro moltissimo chi riesce ad affrontare senza ricadere in stereotipi la sua particolare condizione psicologica.

Facendo entrare in scena Fugo, beh, mi hai fatto tua. Quanto si assomigliano quei due: una presentazione perfetta, assolutamente nulla di meno di quello che mi aspettavo da quelle due teste calde XD oh sì che vi adorerete! E Bruno, sempre così misterioso, freddo e accogliente al tempo stesso... Già lo amo, non c'è bisogno che me lo fai amare di nuovo! *sospiro*

Grazie per avermi dato una data, così posso iniziare a fare un countdown per il prossimo! <3

B.