Allora eccomi. Stavolta non sarò in grado di scrivere un commento lunghissimo perché la poesia è di per sé una forma di espressione più diretta della prosa -credo. Intanto “perchè anche io sono acqua/e come lei trasparente” è una frase che c’è anche nella storia “Trasparente” quindi vedere questa risonanza fa in qualche modo “tornare i conti” e capire meglio tutto l’insieme del tuo pensiero di scrittrice, almeno a me: si vede più chiaramente il tuo universo mentale anche se in “trasparente” l’immagine dell’acqua è meno presente
La poesia è attraversata dall’immagine della luce, e vedo un contrasto tra le stelle e le luci della strada: è voluto? E l’immagine del piccolo lago, che è molto intima, posso chiedere da dove viene? Ecco, come vedi le domande le ho eccome! Per il resto, ci vedo comunque una piccola speranza, il “raggio di sole che buca il coperto”. Mi pare che tu abbia dato un altro nome alle lacrime, che sono diventate, semplicemente e in modo più assoluto “l’acqua del dolore”. E la “stranezza che è la vostra natura” sarebbe il fatto di annegare le lacrime? Ma non oso analizzare troppo perché sono i tuoi sentimenti e il tuo sentire e beh… più soggettivo di così non si potrebbe, quindi mi taccio e se ti va di rispondermi mi risponderai! :) |