Recensioni per
IX-VI-MMXXI
di Chiccaxoxo

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
16/06/21, ore 19:38
Cap. 1:

Inaspettatamente lascio una recensione ed è merito di quello che hai scritto
Ho trovato molti punti affini con me, in quello che hai scritto, un esempio è quando parli del mostro che si risveglia alla mattina e ti ricorda della sua esistenza ogni minuto, ogni secondo della sua presenza. 
La scrittura, così come i personaggi che prendiamo e adattiamo alle nostre storie, tante volte sono la salvezza - non chiedono, non pretendono, ma sanano un po' i nostri giorni nel loro modo silenzioso e gentile. Poi, la gioia più bella è trovare qualcuno che apprezzi, senza dover criticare se un personaggio è OC o meno e questo capita (o forse capitava spesso) in molto fandom italiani. C'era poco spazio per l'autore, cosa che passa spesso in secondo piano anche solo se si leggono FF in inglese. Dovrebbe essere uno spazio per noi e i nostri personaggi. 
Sto divagando, lo so. Ti chiedo scusa. 
Sarà  un flusso dei tuoi pensieri, sarà un regalo, ma vorrei poterlo interpretare quasi come una lettera intima a qualcuno, in questo caso Itachi, che inconsciamente sa lenire tanti mali. Mi prenderai per pazza, ma questo è quello che mi ha suscitato. Ti faccio i miei complimenti e sarei proprio curiosa di vedere un altro esperimento simile. 

un abbraccio 
 

Recensore Junior
09/06/21, ore 20:04
Cap. 1:

Bene, eccomi qua! Inizio col dire che sì, è molto particolare questo testo e non lo definirei una storia (non ho idea se questo genere abbia un nome!), è più come un flusso di coscienza e di conseguenza, come con le poesie, più difficile da commentare, almeno per me.
Allora, devo ammettere che alla fine un compleanno di Itachi lo sospettavo (ed ero andata a cercarlo ehehe!) ;) Il nove giugno, è dei gemelli quindi!
Ma ho già una domanda? Come mai 9.6.2022? Ho letto bene, è 2022? Sono una frana con i numeri romani, scusa, però mi piace molto la data con i numeri romani, ha stile!
Io non ho il tuo stesso “sentire” i personaggi devo ammettere, anche se tante cose che scrivi e dici rispetto al rapporto con loro le capisco e le condivido. Anche quelli che adoro tanto, li sento meno intensamente rispetto a te, quindi intanto ti posso dire che adesso capisco molto meglio la “lama affilata male” quando leggi di un Itachi “diverso”. Vorrei chiederti subito anche (se ti va di rispondere) se ti ha fatto un’impressione particolare scrivere una cosa del genere 9come ti sei sentita alla fine), che trovo interessantissima da leggere perché rivela tutta la visione dell’autore sul personaggio, e anche… l’autore stesso, soprattutto l’autore. Sì, avevi ragione, è da fazzoletti e anche parecchi.
Vado subito con le frasi che mi hanno rapita per sciogliere il ghiaccio: “loro sono sempre là su quel pavimento, lo so.” Primo fazzoletto.
Poi mi sembra che questo testo parli molto più di te che di lui, intanto perché Itachi più o meno lo conosciamo, sappiamo qual è la sua storia. La tua invece, si legge tra le righe e si capisce perché ti senti vicina a lui. Sei molto coraggiosa a “svelarti” così apertamente al lettore e ad aprire così il tuo cuore.
Bellissimo che lo consideri quindi come un testimone dei pensieri che escono per iscritto, mi piace molto il fatto che tu gli rivolga direttamente la parola per farlo essere più presente, tipo “lo sai e mi sei testimone” e ancora più bello “Ma che te lo spiego a fare? Sei troppo sveglio per non esserci arrivato da solo”. Insomma, ti sei ritrovato in Itachi e hai ritrovato cose di te in lui, si può dire così o sto prendendo una cantonata? E poi, il fatto che sei riuscita a piangere “guardando” Itachi, ti ha fatto sentire finalmente libera di esprimere le tue emozioni, anche quelle tristi o dolorose?
Altra domanda, se posso (sempre e solo se posso): a quale “seconda volta” ti riferisci?
Bellissima l’immagine del muro di granito da scavare col cucchiaio (l’ho immaginato rossiccio), e poi subito dopo altro flusso di coscienza sull’originalità delle persone, sull’essere visibile o invisibile… Quindi insomma, alla fine riesci a scavare anche se è dura, mi sembra.
“Hai sorriso attraverso queste dita” Mi ha veramente stesa, immagine bellissima e parte altro fazzoletto, tutto quello che scrivi nelle righe dopo almeno altri due fazzoletti.
Poi una cosa molto profonda è il fatto, nonostante la vicina di lui, di non con confondersi con qualcosa che non esiste, anzi no, che non sei tu: “per non dissolvermi nella tua sagoma evanescente e mantenermi viva nonostante il vuoto della realtà”. Perché si fa presto ad annegare in mondi immaginari e, a volte, a scappare, ma mi pare che attraverso Itachi tu apprezzi e vivi anche la vita vera, in tre dimensioni. Insomma, sei consapevole del rischio di “scambiarvi” in un certo senso e affronti anche quello, anche se una sovrapposizione tra autore e personaggi è, credo, inevitabile, e va benissimo purché rimanga in superficie e non inghiottisca uno dei due. “Riempire questo di te quando vorrei che fosse il contrario, tu che ti riempi di me” bello, bello bello! Così come la frase incredibile : “eppure stai lì a guardare il sole e la luna che si rincorrono”: si vede tutto, Itachi, il sole, la luna, il tempo.
Anche “e ancora ti meravigli se riesco a capirti al volo” l’ho adorata, questo stupore di Itachi così tranquillo e calmo. E tu hai un grande affetto per questo personaggio perché vuoi uccidere il suo dolore, come sei riuscita a sconfiggere il tuo, e se lui ti ha dato tanto tu stai facendo e hai fatto e farai lo stesso: “Se riesci a fidarti di me posso provare a tenerlo a bada e provare a sconfiggerlo, devi solo prendere la mia mano e lasciarti condurre in quello che penserò e nelle mie trame”. Ho perso il conto dei fazzoletti.
La cosa dei filtri e dell’osservare la luna me l’avevi già scritta una volta e penso che ci stia a pennello, e che spieghi molto chiaramente cosa intendi e il modo in cui, in generale, si scrive e si legge. A me anche Itachi fa pensare alla luna, a una notte di luna piena in cui vedi la strada anche al buio.
Poi vabbé, “la vita è come una fotografia: viene meglio se sorridi”. Quindi anche se ci sono fazzoletti a manetta questo testo è intriso di ottimismo. Potrei continuare a citare frasi che mi sono piaciuta ma mi fermo con “sei diventato il mio preferito ed è evidente che qualcuno l’ha fatto prima di me”, conclusione stupenda.

Siccome credo che questo testo parli davvero tanto di te, non esistono critiche, e ogni commento è relativo. Hai espresso te stessa tramite un dialogo immaginario: quello che uno sente non si può giudicare, mai , si può condividere, si può ascoltare si può, certo commentare, ma non c’è niente di più soggettivo del sentire e ti ringrazio per aver condiviso il tuo con grande coraggio. Idem per come si sento i personaggi: si può avere una visione differente, ma né giusta né sbagliata. Come tu hai immaginato Itachi sorridere, sbuffare, interrogarsi (non preoccuparti: penso che lui accetti tutto con grande gioia), io ti ho immaginata scrivere. Per come ti conosco, che magari è anche poco, non direi assolutamente che sei poco interessante, al contrario. E per questo, il grazie più grande credo che tu lo debba a te stessa, e forse non a Itachi che, come dici, così com’è, lo hai creato tu!