Recensioni per
Con gli occhi degli altri...
di LadyBlueSky

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
26/11/21, ore 21:55

Ciao carissima! Quando ho visto un aggiornamento così rapido quasi non ci credevo! Sono felicissima di esserne stata in parte "il motore" così come hai scritto nella bella dedica che mi fai sempre in fondo ad ogni storia... Sono sempre contentissima! E che da quando hai scritto che presto mi avresti recensita a tua volta sono sempre a tenere d'occhio le recensioni e i messaggi privati, lo ammetto!
Comunque, bando alle ciance, iniziamo con il parlare della tua ff.
Questa volta al contrario della precedente sei riuscita a fregarmi. All'inizio non avevo proprio preso in considerazione il personaggio di Glacier. Sarà che non mi è mai interessata particolarmente e l'ho sempre vista in modo molto marginale, non mi ci sono mai soffermata particolarmente sopra. La tua storia quindi mi ha portata a fare un'analisi completamente nuova per me.
E' molto interessante ques'idea di triangolazione Glacier-Maes-Roy/Riza, in cui per la prima intraprendere una relazione con il secondo significa necessariamente non solo interagire, ma anche legarsi a doppio filo con i terzi (questa è la sensazione che mi ha dato la frase "Sapevo che sposando Lui sarebbe stato un po’ come sposarsi anche Loro"). E' come il rapporto d'intensa amicizia tra Hughes e Mustang li rendesse a tratti un'entità inscindibile, trascinando dietro di loro ineluttabilmente anche la figura di Riza come si evince dalle lettere in cui ognuno parla dell'altro ed effettivamente non si comprende più chi parli di chi. Glacier, profondamente innamorata di quello che diventerà suo marito, è stata pronta ad accettare questo intreccio, diventandone parte, accettando di stare nel mezzo anche se senza la passività che ci si aspetterebbe: non è stata semplice spettatrice della vita di Maes, un soprammobile o un trofeo vinto con il matrimonio, lo ha effettivamente salvato dall'incubo di Ishvar, dai ricordi di quell'incubo che ha vissuto e di cui fa fatica a liberarsi. In quella guerra ha visto orrore e morte e non li può dimenticare. Glacier con pazienza e una devozione amorevole (eppure non stucchevole!) ha lenito le sue ferite emotive e il suo dolore. E lui ha ripercorso quell'inferno parlandole ancora una volta di Roy e Riza, mentre le ha ascoltato senza esserne gelosa, senza pregiudizio sul quel gruppetto che sembrava così malassortito ed invece a guardarlo bene era solido come una roccia, tanto che ha permesso a tutti e tre di sopravvivere. Grazie ai suoi racconti Glacier è riuscita a conoscere i due compagni di suoi marito ancora più nell'intimo del loro animo, vedendo quanto c'era di buono e di bello in loro.
Si arriva poi al momento in cui i due per uno scherzo del destino diventano effettivamente parte della famiglia, tramite il legame con la piccola Elicia, perchè quando ci sono loro è come se Maes fosse ancora lì. Non hanno abbandonato madre e figlia al loro destino, ma si sono presi cura di loro, proprio come una famiglia.
Dopo il Giorno della Promessa ha avuto il terrore di aver perso anche loro, tuttavia fortunatamente così non è stato. Glacier sempra non aver mai provato tanto sollievo, perché allora sì che si sarebbe ritrovata davvero sola. E infine ecco che con poche frasi hai descritto a noi lettori qualcosa che non troviamo nell'opera originale ma che hai descritto perfettamente con accenni ben orchestrati, tanto che le immagini per me sono state chiarissime nella loro dolcezza: capiamo che Roy e Riza hanno coronato la loro relazione con una bellissima nascita, c'è il momento in cui Elicia ha deciso di intraprendere la carriera militare e il gran finale, il suo matrimonio in cui sarà proprio Roy ad accompagnarla all'altare... Un acme commovente, perfettamente coronato dalla ripetizione di quanto sia sgangherata quella strana famiglia, eppure così meravigliosa... E per cui Glacier avverte la fortuna immensa di trovarsi proprio nel suo mezzo.
Come al solito, hai fatto un lavoro eccellente! Questa parte mi ha molto commossa, anche se per gusto personale continuo a preferire quella su Berthold. Mi hai stupita con la scelta del personaggio di Glacier e mi hai permesso di fare queste riflessioni su cui non mi ero mai soffermata, grazie!
Non vedo l'ora di sapere chi sarà il prossimo protagonista che dirà la sua sulla RoyAi, e aspetto i tuoi messaggi privati!
A prestissimo!
RedLolly

PS: poi se c'è l'occasione nei messaggi privati vorrei illustrarti alcuni HC che ho io sulla RoyAi che sono un po' diversi da ciò che ho letto in particolare in questo capitolo e che sto facendo emergere nel lavorone gigante che sto scrivendo e che al momento non è in pubblicazione. Sarò come al solito una pazza, ma mi piacerebbe un sacco scambiarci idee al riguardo!

Recensore Junior
12/11/21, ore 22:43
Cap. 5:

Ciao carissima! Ed eccomi qui a recensire, scusa se ci ho messo un pochino di più rispetto al solito, ma sto traslocando e ho avuto veramente pochissimo tempo! Ti prego, non dirmi che questa è l'ultima storia della raccolta perché io protesto! Non ne sono mai sazia, non puoi farmi questo! Ripensaci, oppure hai in mente altre ff? Ho veramente voglia di leggere qualcosa di tuo, anche un lavoro diverso!
I tuoi racconti li ho adorati tutti dal primo all'ultimo, ma questo è in assoluto il mio preferito. Sarà che dalla prima riga ho capito subito chi sarebbe stato il narratore (eh no, cara, non mi freghi più, ormai lo capisco al volo!) e sono veramente felice che tu ti sia incentrato su un personaggio che è marginale per l'insieme dell'opera di FMA eppure importantissimo nella lore che riguarda Roy e Riza. La figura di Berthold mi ha sempre affascinata, forse perché è un personaggio che in poche apparizioni durante dei flashback riesce a dare di sè una caratterizzazione istantanea: una persona divorata dalle proprie ossessioni per cui l'Alchimia è diventata una vera e propria malattia: difatti in parallelo il suo corpo verrà consumato da un morbo terreno fino alla morte, così la sua mente sempre più fragile si frammenta e lo si capisce da questo stream of consciousness frammentato e confusionario in cui si amalgamano ricordi, sensazioni, interrogativi e contrizioni, senza mai comunque rivelare un vero e proprio senso di colpa nei confronti di Riza. E' un uomo votato soltanto alla scienza, che arriva a vivere nell'indigenza trascurando se stesso e la sua stessa figlia pur di giungere all'acme del lavoro a cui ha votato la sua intera esistenza. Non è l'argomento di questo racconto, ma amo pensare che Berthold abbia passato la vita a creare la formula per l'Alchimia di Fuoco e invece Riza abbia chiesto a Roy di distruggere tutto questo in una manciata di attimi, il tempo di bruciarle la pelle su cui il tatuaggio le era stato impresso, è una specie di contrappasso.
Credo che tu abbia descritto benissimo ciò che si cela nella testa di quest'uomo non necessariamente cattivo, ma completamente folle. Mi piacciono le frasi iniziali che si ripetono diventando quasi una cantilena, il binomio Riza-fragile e Roy-forte, perché secondo me è proprio questo ciò che lui prova verso sua figlia e il suo allievo: lei in parte disprezzata perché donna, perché poco appariscente, non avezza all'Alchimia, mentre Roy incarna il figlio perfetto che avrebbe voluto avere. Eppure non tutto quadra, Roy e Riza, le loro azioni non sono le perfette formule dell'Alchimia, così prevedibili da essere rassicuranti, ed ecco che si genera l'errore: l'errore di aver dato la vita a lei, forse addirittura quello di aver preso Mustang come allievo. Me lo vedo moltissimo turbato dai semplici sguardi che i due si scambiano pensando di non essere osservati, anche senza descrizioni di vere e proprie situazioni ha permesso al mio cervello di immaginarle in tutto e per tutto. Lo stile che hai utilizzato è stato perfetto.
Ti ringrazio ancora per avermi permesso di leggere un'altra delle tue produzioni, come ho detto, all'inizio con Berthold ti sei superata. Sono contenta che tu abbia apprezzato le mie precedenti recensioni, ma mi vengono dal cuore, scrivi veramente bene e leggerti per me è proprio un piacere. Spero che nei prossimi giorni tu riesca a rispondermi, così chiacchieriamo un po'!** Io aspetto e almeno una volta al giorno EFP lo apro per controllare i messaggi. Se mi lasci anche tu delle recensioni (ovviamente tempo libero e PC permettendo) mi faresti super felice!
A presto!
RedLolly
PS: ancora un ultima controllata e pubblicherò una nuova OS che ho scritto per un contest.
PS2: io scrivo sempre su carta prima di ricopiare al PC! Ho trovato un'altra fan della scrittura a mano, incredibile ma vero!

Recensore Junior
06/09/21, ore 21:03
Cap. 4:

Ciaaaoooo!
Scusa se ci ho messo qualche giorno a recensire questo tuo lavoro, ma volevo prendermi tutto il tempo e non scrivere qualcosa di frettoloso, perché veramente non lo meriti, perciò eccomi qui un pochino in ritardo!
Innanzitutto ti devo fare come al solito tantissimo complimenti per l'originalità del tuo racconto! Questa raccolta si fa sempre più interessante, non ho mai letto nulla di così particolare. Non sono molte le ff che incentrano la loro narrazione sulla Verità, e men che meno quelle che parlano di RoyAi utilizzando la Verità stessa come narratore. Sicuramente è un "personaggio" (secondo me deve stare tra virgolette perché è un concetto estremamente complesso nell'opera originale, la cui profondità è stata una delle cose che più mi aveva rapita e affascinata nell'opera originale, parlare di semplice personaggio è estremamente riduttivo) difficile a cui dare voce rendendolo anche IC come hai fatto tu. Credo che tu abbia espresso in modo molto convincente la sua entità di essere trascendentale, neutrale, non misericordioso, non crudele, eterno, unico e facente parte di ogni essere umano. Hai espresso la sua natura critica e superiore, la sua curiosità che curiosità infine non è, conoscendo perfettamente in ogni dettaglio chi finisce per trovarsi al suo cospetto, in questo caso Roy, che qui diventa solo un minuscolo essere umano che sparisce quasi di fronte alla sua essenza infinita. Roy qui non ha voce, non agisce, è pura narrazione passiva, ed è perfetto così. Lui che solitamente troviamo al centro dell'azione, il temibile Alchimista di Fuoco ridotto ad essere solo un piccolo uomo, termine ripetuto talmente tante volte in modo martellante, umiliante. "La Verità è ciò che dà agli esseri viventi la giusta disperazione per assicurarsi che non diventino presuntuosi" diceva il Padre, e tu hai colto perfettamente il senso di questa frase in tutto quello che hai scritto.
Adoro il fatto che persino lei ammetta quanto il legame tra Roy e Riza sia forte e inscindibile. E' il fulcro del racconto, l'ammettere che forse Riza stessa avrebbe dovuto trovarsi insieme a lui, unita, e che forse sarebbe stata proprio lei quella che avrebbe dovuto strappargli via, amputando la sua vera metà. Ma come ha detto, la Verità non è veramente crudele, è solo spietatamente giusta.
Meraviglioso poi il finale, con questo Roy goffo, schernito dalla stessa Verità, quasi infastidita dai bizzarri comportamenti di questi due piccoli e smielati esseri umani. Sono state veramente ad effetto le due ultime frasi, che confermano la sua natura imparziale e disumana allo stesso tempo.
Come al solito mi hai fatta un pochino aspettare ma ne è veramente valsa la pena! Questa volta già dalle prime righe avevo azzeccato chi è che stava parlando della nostra supercoppia, ma non era difficile! Oltretutto per puro caso mentre leggevo mi stavo ascoltando nelle cuffie un vecchio cd di un gruppo death metal che ci stava veramente benissimo, ha fatto atmosfera!XD
Sono felicissima di darti la carica, anzi, spero di avertene data ancora per continuare la raccolta, oppure scrivere qualcos'altro su fma, perché di sicuro sotto ci troverai la mia recensione! Non sai come mi sono sentita galvanizzata quando ho visto che avevi aggiornato, adoro leggere quello che scrivi e il modo in cui lo fai, è veramente appassionante e i tuoi personaggi sono perfetti! Grazie anche per avermi citata in fondo nelle note, sono arrossita da sola! Sono super famelica delle tue storie, sono una drogaaahhh! E non vedo l'ora di sentirti anche nei messaggi privati facciamo delle chiacchiere un sacco interessanti!
Spero di risentirti prestissimo!

Recensore Junior
04/07/21, ore 02:44
Cap. 3:

Ciao!
Ed eccomi qui ad un'ora improponibile a recensire questa terza OS!
Allora, innanzitutto come follia sì, direi che è folle! Folle ma bellissima e sensatissima la seconda volta che la si legge! O almeno è così per me, che a livello di pensiero contorto sono sicuramente sul podio. Mi è parsa così lineare quando finalmente ho capito! Mi hai dato la stessa sensazione della prima volta che ho visto Begotten (un film abbastanza di nicchia famoso perché pare completamente senza senso finché non si leggono i titoli di cosa, allora tutto diventa improvvisamente chiaro).
All'inizio ti dico la verità, avevo pensato che si trattasse di Envy anche se certe frasi proprio non quadravano, poi tutto è stato chiaro.
Hai descritto Amestris come un'entità a sè stante, munita di una coscienza e di una certa capacità di discernimento, tutto questo creando uno dei tuoi soliti bellissimi parallelismi tra la Nazione stessa e le pietre filosofali. Veramente molto evocativo il modo in cui hai descritto gli esseri umani, che ovviamente ricordavano le anime di cui sono composte le pietre filosofali, eppure con un particolare in più: hai reso perfettamente l'idea che gli umani siano delle forme di vita parassite, che si riproducono in modo incontrollato, occupano tutto lo spazio disponibile danneggiando e nutrendosi della creatura che malauguratamente le ospita, in questo caso Amestris, la quale li osserva dimensioni, vivere e morire quasi stizzita da quelle presenze piccole e nello stesso tempo ingombranti e impossibili da scacciare, brulicanti come formiche o scarafaggi da schiacciare. Non so se sono io che come al solito mi faccio mille viaggi mentali, ma ci ho visto un'evidente messaggio ambientalista su come l'uomo stia tormentando e saccheggiando il proprio pianeta.
Passiamo poi al fulcro della narrazione; Roy e Riza. Mi sono piaciuti visti in questo modo, come una coppia simbionti casa, un'unica entità che si muove all'unisono ben coordinata. Si capisce perfettamente che la loro "inseparabilità" Fa parte di loro stessi, insieme sono rafforzati, ingranaggi perfetti del loro delicato meccanismo. Non può esserci l'uno senza l'altra, sono il re e la regina degli scacchi che muovono coralmente i loro passi per arrivare a vincere la loro partita.
Tutta questa parte l'ho trovata molto bitter sweet, che è una cosa che adoro riguardo a quei due. Impossibile che che ci siano smancerie o solo rose e fiori nel loro rapporto secondo il mio punto di vista. Ci sono solo loro due, piccoli ed insignificanti rispetto alla vastità di Amestris, eppure abbastanza speciali da attirare su di loro la sua attenzione. Il loro legame è talmente unico, basato su rispetto, stima, affetto, promesse (amore non lo scrivo perché a mio avviso banalizza la questione, non è possibile rimandare tutta la loro relazione a del puro e semplice amore, è qualcosa di più poliedrico) da smuovere la vastità che ha dato loro i natali. È tutto molto filosofico e trascendente, Roy e Riza sono figure fumose, nemmeno chiamate per nome, ma così deve essere: fanno parte di quel brulicante formicaio umano, impossibile che Amestris si abbassi a chiamarli per nome. Sono piccoli tasselli di puzzle, unici e meravigliosi, piccoli eppure potenti per quello che si scatena nel loro animo, nella loro unione indissolubile anche nella morte. Sarà la terra stessa ad accoglierli insieme quando sarà il momento come la loro seconda ed eterna casa, protettiva come una madre che mette al riparo i suoi figli nei momenti di vulnerabilità, sublimandoli a lei. Sì, la loro morte è un'altra di quelle situazioni che un pochino mi frulla nel cervello per scriverci in merito...
Per quanto riguarda i natali di cui Amestris parla alla fine, io oltre ad essere un po' fuori sono sotto sotto una romanticona quindi ho pensato a dei loro eventuali eredi. Mi ha sempre stuzzicato l'idea di vederli alle prese con la genitorialità, anche in maniera più sfaccettata del mero "avere dei figli" e finita la storia, e qui sembra quasi un regalo a doppio senso: da Amestris a loro, da loro alla Nazione. Io ci vedo sempre una specie di riscatto, loro che con le loro stesse mani hanno dispensato morte durante la guerra di sterminio di Ishval, ora riscattato il sangue versato regalando la vita... Ma queste mi sa che sono mie elucubrazioni che esulano un po' da quello che hai scritto.
Bello, bello, bello! Non vedo l'ora di leggere la tua prossima creazione, la aspetto trepidante!
Spero di non aver fatto troppi errori di battitura scrivendo alle 2 di notte, in caso perdonami! Grazie anche per avermi citata nelle note in modo così carino, sono arrossita! Ma i complimenti che ti faccio te li meriti tutti! Sei originalissima, e le introspettive che ci regali sono interessanti e sempre piacevoli da leggere, scritte con talento e ben approfondite!
Alla prossima!
(Recensione modificata il 04/07/2021 - 02:50 am)

Recensore Junior
20/06/21, ore 21:47
Cap. 2:

Ok, eccomi qui sull'attenti! Sono contentissima di aver letto una nuova piccola perla (sì, da rimbambita totale quale sono non avevo visto nel primo racconto che questa fosse una raccolta) su un personaggio che viene praticamente sempre lasciato in secondo piano, ovvero Chris Mustang. Già dall'opera originale non sappiamo molto di lei, ma dai tratti che riusciamo a percepire mi è piaciuto tantissimo ciò che sei riuscita a tirare fuori. Innanzitutto si vede che sei andata a ricercare dei particolari della trama dai tratti che riusciamo a percepire mi è piaciuto tantissimo ciò che sei riuscita a tirare fuori.
Innanzitutto io amo quando un autore scrive una ff facendo ricerca, e si vede che ci hai messo un sacco di impegno, altro che campata per aria! Le ff scritte con passione nella ricerca dei vari protagonisti si vedono! Tutti i personaggi sono IC secondo il mio modesto parere: la narratrice Chris, per una volta regina di una ff (troppo bella questa scelta! Sei stata molto originale!), donna ruvida, tagliente, razionale e determinata nelle proprie scelte di vita, che tuttavia prova un profondo affetto per quel nipote che le è capitato di crescere per un beffardo scherzo del destino; poi c'è Roy che è il perno della narrazione della zia, lo vediamo da ragazzo intraprendente, desideroso di studiare l'alchimia, vediamo parte del contenuto della sua corrispondenza con Chris, il modo in cui parla di Berthold Hawkeye con ammirazione e infine c'è Lei... Molto azzeccata la scelta di non nominarla per gran parte del racconto, la rende all'inizio una figura famosa, nonostante il lettore capisca da subito che si tratta di Riza. Io solitamente amo caratterizzarla con una nota più malinconica e mi piace intravedere la fragilità sotto la sua corazza apparenre, ma devo dire che qui la sua durezza e compostezza sono semplicemente perfette! Chris, che è una donna brillante e terra-terra, ha capito subito il legame speciale che unisce il nipote alla ragazza, lo vede dalla lettera telegrafica di Ishtar in cui le fa sapere della sua presenza e il tutto ha il suo acme nella parte finale ambientata nel suo locale. Lasciamelo dire, è stata la ciliegina sulla torta, ho adorato come hai descritto il contrasto tra le ragazze civettuole e la serietà di Riza, che riporta a casa un Roy ubriaco (sì, adoro sia leggere che scrivere pezzi in cui lui è sbronzo, non chiedermi perché). E dà lì ecco che si immagina la fine della serata tête à tête di quei due...
Degno di nota il fatto che anche secondo te Roy e Riza abbiano intrapreso una relazione nella guerra civile di Ishval, è un mio headcanon POTENTISSIMO che nessuno mi toglierà mai dalla testa, e sto proprio scrivendo qualcosa anche io in proposito.
Ancora ti faccio tantissimi complimenti, è piacevolissimo leggere le tue RoyAi, non vedo l'ora di leggere la prossima, perché sviluppi la coppia, veramente bene dandomi molti spunti di riflessione.
Alla prossima, sarò subito qui a commentare di nuovo!
(Recensione modificata il 20/06/2021 - 11:57 pm)

Recensore Junior
15/06/21, ore 19:13
Cap. 1:

Ho letto questa ff incuriosita una prima volta e poi una seconda. Lascia che ti dica una cosa: è semplicemente geniale!
All'inizio non riuscivo a capire chi fosse il protagonista del racconto, non capivo se fosse Roy, se fosse Berthold, Riza ovviamente esclusa a prescindere... E poi l'illuminazione! Il tatuaggio!
Ho apprezzato molto come hai reso il racconto in prima persona, come se il tatuaggio avesse vita propria e fosse un'entità a sè stante in grado di commentare in maniera cinica e un poco ironica ciò che in un certo senso "riesce a vedere". Facendo parte di Riza, è come se ne avvertisse le emozioni, il dolore che lei riesce a non mostrare quando suo padre lo incide sulla sua pelle e nemmeno quando chiederà a Roy di renderlo illegibile con le sue fiamme. E già da subito questa specie di entità sa di averla marchiata, bruciata, in un perfetto parallelismo di quello che averrà realmente molti anni più tardi.
Mi è piaciuto molto anche il modo in cui hai descritto la carezza che Roy le fa sulla schiena, anche qui il dualismo, che mi sembra uno dei temi centrali del racconto, è evidente: sta accarezzando lei o l'inchiostro? In poche frasi hai evidenziato bene anche una sfaccettatura della personalità di Roy che a me intriga maggiormente:il suo essere legato a Riza provando affetto per lei, ma anche la sua forte ambizione.
In Riza invece adoro il suo essere una figura con dei tratti quasi da martire, che si immola a provare dolore senza versare nemmeno una lacrima sacrificando il proprio corpo prima per volere del padre e in seguito per impedire che qualcun altro possa apprendere l'Alchimia di Fuoco.
Vermanete un bel lavoro, originale e introspettivo, per me anche troppo corto, avrei voluto leggere di più! La tua scrittura è molto scorrevole, e la scelta dei termini è azzeccata, melliflua e sadicamente ironica.
Spero di poter leggere ancora Royai di pari livello, commenterò di sicuro!
Ottimo lavoro.