Recensioni per
Unbecoming
di Notte_Arcana

Questa storia ha ottenuto 100 recensioni.
Positive : 100
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 [Prossimo]
Recensore Veterano
03/03/24, ore 11:27

Capitolo XXXIII - parte terza.
Che dire, follettini e folletitine, anche questo capitolo ha ben rispettato le nostre aspettative e si è rivelato sorprendente sotto molteplici aspetti.

In primo luogo, la sensazione che mi ha lasciato a conclusione della lettura è stata quella di una grande pace.
Immaginare i ragazzi conversare civilmente (evento più unico che raro) all'ombra delle stelle in una notte senza luna è stato oltremodo piacevole, per non dire quasi rilassante. Si è trattato di una scena molto diversa dal solito, in cui il copione ha permesso agli attori di dare adito ad un modo di comportarsi ben diverso rispetto a quello cui siamo abituati.
Mi riferisco soprattutto a Katsuki: sono certa, infatti, che la mia sensazione di pace si leghi strettamente allo stato d'animo tranquillo e pacato che ha espresso in questa particolare circostanza. L'assenza della sua caratteristica rabbia esplosiva gli ha permesso quasi di fare un passo indietro e di rivestire gli abiti angelici da colto maestro che svela i segreti del mondo ad un allievo sinceramente interessato ad apprendere, come accaduto qualche capitolo addietro con le spiegazioni di astrofisica.
Inoltre, vedere Lucifero darsi l'opportunità di sbottonarsi e aprirsi sempre un po' di più davanti al nerd è davvero un'immagine stupenda perché, a mio parere, trasmette grande fiducia. Questi preziosissimi momenti permettono di cogliere l'essenza del percorso che sta facendo Katsuki: grazie a questa singolare connessione con Izuku che si sta via via sempre più delineando, ben si comprende come anche il biondo stia indirettamente (e forse inconsciamente) cercando di venir a capo dei suoi stessi demoni - il che sembrerebbe assurdo per l'Imperatore dell'Inferno, non ti pare?

Un ulteriore spunto emotivo, a mio parere, è racchiuso nel passaggio in cui Lucifero si confessa dicendo "non so neanche perché lo sto raccondando a te": personalmente, mi ha suscitato una gran tenerezza. 
In un certo senso, è stato come ammettere indirettamente il più temibile potere di Izuku, ovvero la sua innata gentilezza, che permette a chi gli sta intorno di fidarsi inconsciamente del suo buon cuore e del fatto che si verrà ascoltati senza essere giudicati, qualunque cosa si dica. Vedere come perfino lo scontroso e inattaccabile Lucifero sia "caduto vittima", conscio o meno, di questa aura di bontà mi ha sciolto in un sincero sorriso.

Chiudo con una nota off-topic, ma decisamente attuale.
Sembra ridicolo (e in parte lo è), ma non ho potuto fare a meno di leggere "per noia" con la voce di Angelina Mango, partita in automatico nella mia testa insieme con tutto l'orchestra mentre proseguivo con la lettura di quel passaggio.
Fra l'altro, dato che proprio in quel paragrafetto la noia viene citata più volte esattamente come fa lei nel testo della canzone, non sono riuscita a spegnere il ritmo nella mia testa fino a che non sono passata oltre. 
Immaginare Mina in abiti leopardati intenta in danze gitane, con i capelli acconciati in lunghe trecce e chignon, con Katsuki e Izuku intorno a lei come corpo di ballo è stato a dir poco grottesco!

Ah, quasi dimenticavo!
Ho seguito le tue indicazioni ed ho letto vari articoli sul caso della cittadina in Ohio. Inutile dire che mi abbia alquanto inquietato, accidenti. 
Quasi mi dispiace che il personaggio di Mina stia prendendo una piega così sinistra, una ventina di capitoli fa non me lo sarei mai aspettato; ma ehi, in fondo si tratta pur sempre di un demone, anzi, di una succube, perciò ci sta!
E mi dispiace anche che Bakugou sia così disilluso e scazzato quando parla di Ashido e soprattutto del Kiri, ma ehi, lui resta comunque il diavolo in persona e loro due demonietti egocentrici e capricciosi, perciò - di nuovo - ci sta!

Spero di sentirti presto!
Io intanto vado avanti :)

Un abbraccio,
karikeehl

Recensore Veterano
02/03/24, ore 23:34

Capitolo XXXIII - parte seconda.
Per la prima volta da più di 30 capitoli a questa parte, non so cosa dire.
O meglio, avrei talmente tante cose da elaborare che sono rimasta a corto di parole in qualsivoglia lingua corrente e comprensibile.
Ho appena concluso la lettura di questa seconda parte e nella mia testa c'è un tale groviglio di pensieri, emozioni, sensazioni lasciatemi dal tuo testo che non so bene come interpretarle, perciò chercherò di procedere con ordine, tentando di sbrigliarle passo passo.

Iniziamo con il districare dalla matassa i fili più dai colori più evidenti e con il dire che sì, quel che mi avevi preannunciato un paio di capitoli fa ha corrisposto le tue aspettative: questo capitolo mi è piaciuto da impazzire.

La prima scena è stata tranquilla e relativamente piacevole da leggere (dico "relativamente" solo perché, poverina, parte fin troppo svantaggiata nel competere con tutto ciò che succede poche righe più avanti).
Per dare un giudizio generale, posso dire che non mi è affatto dispiaciuta e che, come sempre, il modo di fare gentile ma deciso di Ochako e il comportamento asettico e diretto di Tsuyu sono risultati perfettamente conformi a questi due personaggi.
Deku invece, dal canto suo, mi è sembrato un po' troppo insicuro e incerto rispetto alla versione originale di Horikoshi, ma, come già detto in precedenza, questa è la tua storia e io rispetto la piega maggiormente "sfigata" che hai deciso di conferire al copione di questo attore.

Detto questo, passiamo ora alle cose importanti e veniamo alla vera stella di questa puntata, motivo della genesi del mio turbinio emotivo e mentale: la scena successiva.
Sarebbe riduttivo affermare che io abbia letto la seconda parte di questo capitolo letteralmente divorando ogni riga e ingurgitando una parola dopo l'altra con la foga di un assetato di fronte ad una cassa d'acqua fresca. Il crescente bisogno di sapere come finisse la cosa è cresciuto passo passo fino a diventare talmente acuto che i miei occhi si sono ritrovati fin troppo frequentemente a voler volare in avanti nella pagina alla ricerca di uno spoiler che anticipasse l'epilogo della scena. Più volte infatti ho dovuto sforzarmi di vincere la gravità per riportare le pupille a fissarsi sulla riga che stavo effettivamente leggendo e impedire loro di andare troppo avanti senza prima aver concluso il periodo.

Scendendo nel particolare, mi è piaciuto assai il modo in cui hai raccontato l'incontro fra Izuku e Katsuki, perché l'ho trovato totalmente inaspettato. 
Mi è sembrato quasi di vivere la sequenza di un film e la descrizione dell'intera scena è stata riportata in una forma italiana incredibile, con una ricchezza di dettagli talmente vasta che ogni parola è stata una pennellata di colore nel quadro di questo incontro notturno per le strade di Shibuya. Tutt'ora se ci penso, riesco a visualizzare perfettamente nella mia testa l'immagine vista frontalmente di Izuku sotto un lampioncino, appena illuminato dalla sua luce fioca, unico tocco di giallo in una tela occupata per due terzi dal nero dell'anima di Lucifero che abbraccia l'auto d'epoca, la strada, la notte, il mondo.
È staa un'esperienza davvero incredibile, un esercizio di immaginazione talmente spontaneo da essere quasi surreale, che mi ha riempito e che continua a riempire il mio petto di entusiasmo e a tirare le mie labbra in un gran sorriso.
Grazie per aver riportato tutto questo tramite il tuo creativo stile di scrittura così geniale.

Lasciando per un attimo da parte la costruzione dell'environment di scena e immergendoci nel commento dei singoli eventi sul piano della trama, il fatto che Bakugou si sia avvicinato al nerd, in piena notte, senza neanche scendere dalla macchina, al pari quasi di uno stalker molestatore si adatta perfettamente al suo carattere schivo e superbo.
L'acume elogiato poc'anzi riguardo le descrizioni a contorno si è inevitabilmente riflesso anche sui personaggi, definendoli con una minuzia tale da darmi la sensazione di essere lì insieme a loro: con gli occhi della mia immaginazione, ho visto perfettamente i capelli biondi e appuntiti di Katsuki cadere su quegli occhiali da sole così fuori luogo eppure perfettamente al loro posto, il suo polso poggiato sul volante con fare arrogante, il sorriso di scherno rivolto oltre il finestrino, dove un Deku qualsiasi lo fissava con i suoi occhioni verdi da cerbiatto stralunati mentre il rivolino di saliva quasi tentava di scendere dall'angolo della sua bocca, a fronte dell'impossibilità del suo stesso cervello di concentrarsi su altro che non fosse la bellezza folgorante di Lucifero.
La parte migliore, a mio parere, è stata proprio quella in cui hai riportato le sensazioni di Izuku, stupito dalla bellezza di Katsuki e colto in flagrante nell'essersi ritrovato, senza accorgersene, a fissarlo con malizia incoscia. 
Questo passaggio mi è piaciuto da morire perché non solo è stato estremamente verosimile immaginare Deku reagire in questo modo, quasi letteralmente rapito dal Demone, ma soprattutto perché è stato il chiaro segno di svolta nella dinamica del loro rapporto. Svolta, infatti, c she si concretizza solo poche righe più avanti nel momento in cui il nerd tiene testa all'Imperatore Infernale auto-gettandosi nella sua macchina e sopravvivendo (incredibilmente) non tanto alle conseguqnze del suo gesto sconsiderato, quanto allo scatto irrazionale di Lucifero.
Con la prima vera vittoria di Midoriya su Bakugou, il nerd ha finalmente sconfitto il boss, segnando di fatto il passaggio al prossimo livello del videogioco.
Anzi, per rimanere in tema di auto d'epoca e scorribande, direi che mi sembra piuttosto palese che tu abbia appena inserito la marcia successiva e che ci stia conducendo a tutta velocità verso il clou di questa storia - e ti dirò anche che, all'alba del capitolo 34, la mia attesa di questo momento clou (capiscimi) è stata ben più che fomentata e non dubito che si ritroverà ad esplodere da un momento all'altro, esattamente come la mano di Katsuki.

Come direbbe una vecchia conoscenza di Fairy Tail: sono tutta un fuoco!

Ultima piccola nota di apprezzamento: grazie che hai sottolineato che la macchina di Kacchan fosse di importazione estera. Quando ho letto che il finestrino del lato passeggero era sulla destra, il mio cervello per un attimo è entrato in tilt dicendo "ma come a destra? Ma non siamo in Giappone, con la guida al contrario?".
A nome suo, te ne sono estremamente riconoscente.

Non vedo l'ora di leggere la terza parte, madò.
Volooo!
karikeehl

Recensore Veterano
01/03/24, ore 16:42

Capitolo Capitolo XXXIII - parte prima.
Esordisco con: ciao Notte_Arcana, ben ritrovata!
Finalmente sono riuscita a mettere un po' di ordine nei troppi impegni della routine e a riprendere in mano la lettura della tua longfic.
Fra l'altro, navigando anche sull'onda dell'attuale nuovo successo animato che è Habzin Hotel, rientrare a pieno ritmo in storie concernenti Angeli e Demoni per me è stato ancora più stimolante.
Ma entriamo subito nel vivo in questa prima parte della 33esima puntata.

Come sempre, leggere le scene relative ai flashback delle vite precedenti di Lucifero e Michele mi dà un grande entusiasmo, perché mi permette di comprendere meglio le dinamiche che caratterizzano tanto il loro rapporto come consanguinei, quanto le sfumature dei loro caratteri così diversi e definiti.
Si nota infatti come, anche dopo la Battaglia Celeste, entrambi abbiano sì conservato le loro indoli, ma irrigidendosi a tal punto da costruirsi delle possenti cinta murarie tutt'intorno per poi chiudercisi all'interno, senza lasciare spazio al chiarimento e al voler raggiungere un punto in comune. Lucifero (sempre giustificato dall'essere un Demone) si fa scudo costantemente della sua rabbia perenne che affonda le proprie radici nella ferita del tradimento, mentre Michele (da "bravo seguace di Dio") non fa che appellarsi ad un buonismo scontato, rimanendo fisso sui suoi pregiudizi sterili e dimostrando grande ottusità nel non voler cambiare la propria visione del mondo neanche davanti all'evidenza dei fatti.
In ognuno di noi ci sono del bene e del male, ed è proprio attraverso i conflitti con gli altri che possiamo scegliere se alimentare l'uno o l'altro; tuttavia, nel momento in cui ci si scontra, è giusto comprendere le ragioni dell'altra parte e cercare di trovare un punto di incontro per poter superare il diverbio, imparando qualcosa di nuovo e andando oltre.
Questi due testoni, al contrario, non hanno fatto altro che alimentare le loro idee, senza mai chiarirsi apertamente. Il risultato? Millenni e millenni di non detti che continuano a mangiarli da dentro, portando l'Imperatore Infernale a consumarsi senza sosta scivolando sempre più nel buio e il Principe della Milizia Celeste a rinnegare le sue stesse "emozioni" (per quanto abbiamo detto più volte che gli angeli non provino emozioni in senso lato, ma piuttosto stati d'animo) in favore di una totale assenza di volontà nel mettersi in discussione e di un'obbedienza assolutamente cieca e colma di doverismo. 
Questa mia ultima annotazione trova riscontro in un particolare passaggio narrativo riferito a Todoroki, espresso nella seguente citazione: "[aveva] le emozioni naturalmente imbrigliate da un’indole calma e riflessiva".
Come già accaduto in situazioni analoghe precedenti, ho trovato questo passaggio molto poetico a livello formale perché esprime perfettamente il carattere di Michele e il fatto che lui stesso non è che non provi emozioni, ma piuttosto sia portato per natura a convogliarle in un modo di fare estremamente pacato e solo apparentemente piatto.
Personalmente, ho molto apprezzato questa tua resa in italiano e per questo ti faccio i miei più sinceri complimenti.

Facendo un passo avanti nello svolgimento degli eventi, credo che l'incontro fra Bakugou e Togata sia stato piuttosto interessante, per quando non particolarmente avvincente.
L'aspetto che più mi ha colpito del loro scambio è stato toccare con mano tutto il sentimento di afflizione che caratterizza l'infinita (in quanto immortale) vita terrestre di Lucifero. 
Nel momento in cui ti sei riferita a lui riportando "l’infelicità nascosta fra i rami di una rabbia quasi funebre sopra il suo volto corrucciato" ho sentito un pesantissimo velo di tristezza poggiarsi sulle mie spalle e non ho potuto fare a meno di empatizzare con il nostro affranto Katsuki, provando una forte pena per la condizione emotiva in cui verte il Demone, macchiata tuttavia da una punta di sano fastidio. Dico fastidio perché, per quando da una parte mi dispiaccia molto vedere Lucifero così emotivamente mal ridotto, un'altra piccola parte di me non può esimersi dall'essere estremamente razionale e pensare che, dopotutto, la sua condizione di infelicità perenne e di solitudine sia tale proprio perché è lui stesso a scegliere costantemente di affogare nel risentimento piuttosto che attivarsi per migliorare la sua condizione.
Come si dice: "chi è causa del suo mal, pianga se stesso".
Ovvio è - non lo dimentichiamo - che stiamo pur sempre parlando del Diavolo in persona e che quindi sarebbe assurdo immaginarlo privo di questo genere di condizione emotiva.
Tuttavia, gli auguro davvero che Deku possa aiutarlo ad aiutarsi in questo e che possa permettergli di rendere onore al suo stesso nome e di riportare a galla la sua luce, attualmente dispersa nei meandri oscuri del suo rancore.

Piccola nota su Mirio - che, poverino, altrimenti rimane escluso dal mio commento, pur essendo un protagonista di questa scena: il suo tentativo di aiutare Kacchan a tirarsi su di morale mi ha fatto molta tenerezza.
Questo mettersi al suo fianco nonostante il suo pessimo temperamente nella (ahimé vana) speranza di portargli un po' di compagnia e allontanarlo così dai suoi pensieri neri l'ho trovato estremamente nelle sue corde e quindi in linea con il suo personaggio.

In generale, dunque, narrativamente parlando, è stato un buon capitolo.
Tuttavia, credo che il vero punto di forza di questo numero XXXIII - parte 1 non sia da riscontrarsi tanto nel corso degli eventi trattati, quanto piuttosto nella ricchezza lessicale che lo caratterizza.
Termini come turiboli, tascapane, quiddità, perniciosamente sono stati (ovviamente) oggetto delle mie ricerche e mi sento di dire che, ancora una volta, hai ampliato il mio lessico italiano, perciò ti ringrazio.
Fra l'altro, ho apprezzato molto anche le spiegazioni che hai fornito a piè di pagina su vari elementi citati nella narrazione. Io (ovviamente n.2) ho cercato da me direttamente su google Avila, Pison, quiddità ecc, senza sapere che li avresti riportati nelle note dell'autrice.
A tal proposito, se posso avanzare un consiglio, aggiungerei un * nel testo per ciascuno di questi concetti, così da avere un collegamento diretto fra il termine e la spiegazione, affinché anche il lettore possa essere guidato e, soprattutto, sentirsi supportato nella comprensione dei riferimenti. 

Conto di procedere quanto prima con la lettura della seconda parte e farti avere presto mie notizie di conseguenza!

See ya - si fa per dire ;)
karikeehl
 

 

Recensore Veterano
23/02/24, ore 14:29

Ciao è bello ritrovarti!
Ochako da brava mamma chioccia non può approvare le follie di Izuku e la sua inspiegabile attrazione per quella palla di rabbia e arroganza problematica che è Bakugou Katsuki, ma noi si. Oh si.
Non vedo l'ora di vederli interagire di nuovo.
Per un attimo credevo fosse lui ad aver afferrato la spalla di Izuku al bar!
Spero di leggerti tra due/tre settimane dunque.
Alis ❤️

Recensore Veterano
06/02/24, ore 16:57
Cap. 36:

Capitolo XXXII.
Finalmente ce l'abbiamo fatta e siamo riuscite a fare lo slalom fra i troppi impegni della routine per dedicarci alla lettura di questo capitolo - e con siamo riuscite mi riferisco sempre a me e stessa, ovviamente.
Ed ora, ciancio alle bande (?) e veniamo al feedback di questa 32esima puntata.

In generale, mi è sembrato un capitolo piuttosto denso, sia sotto il profilo narrativo che a livello formale.
Mi verrebbe da dire di averlo trovato quasi claustofobico proprio nel senso letterale del termine, perché hai dato voce a tante informazioni molto importanti, tutte condensante in un solo capitolo. Infatti, nonostante anche questo fosse articolato in tre blocchi come buona parte dei precedenti, ogni singolo atto della scena si è svolto all'interno della stessa location, con i medesimi personaggi e seguendo le fila dello stesso tema.
La sensazione che mi ha accompagnato durante l'ultima parte e che non mi ha lasciato neanche a fine lettura è stata quindi riconducibile ad un vago senso di oppressione, dovuta probabilmente alla densità delle notizie fornite.
Commenti a caldo a parte, il capitolo mi è apparso di buon livello, oltre che indubbiamente importante per l'evoluzione futura degli eventi.

Entrando nello specifico, mi concentro sulla triade di highlights come mio solito - perché è giusto marcare il territorio con questa continua rubrica sul capituli podium (?).
Mi ha fatto volare l'osservazione di Tsukauchi riferita al nostro povero Shoto, sempre più bullizzato indirettamente dalla stessa autrice - si scherza, ovviamente, perché mi fanno troppo ridere queste tue uscite espresse tramite la narrazione dei personaggi. Riporto il passaggio in citazione: "Naomasa era quasi certo che non respirasse nemmeno". Mi sono proprio immaginata l'espressione stranita del detective rivolta a quello che sembra una bellissima statua di sale priva di qualsivoglia accenno di parvenza umana, compreso l'atto dell'inalare ossigeno. Si tratta di una scenetta semplicissima e senza dubbio di importanza irrisoria, ne sono consapevole, ma mi è piaciuta un sacco.
Approfitto inoltre per alzare un pollice sull'aver inserito Tsukauchi nella rosa di personaggi scelti direttamente da My Hero Academia per questa storia.
Sono molto contenta che anche lui abbia superato il provino e che sia entrato a far parte del cast: trovo sia un personaggio piuttosto comune, ma al tempo stesso incisivo, perciò mi fa piacere sapere che sia dei nostri. In un certo senso mi ispira fiducia e mi dà sicurezza, perché si tratta di una faccia amica; è come se avessi concretizzato il ruolo stesso della polizia tutto nella sua figura (perché in una trama con sinistri omicidi e strane aggressioni, sarebbe folle non inserire almento la parvenza dell'azione delle forze dell'ordine) e questo mi dà inconsciamente un appiglio cui aggrapparmi nell'ignoto degli oscuri sotterfugi mafiosi che si stanno muovendo nell'ombra.

Ho apprezzato anche l'aver rimarcato l'etica del Codice dei Battaglieri riguardo l'equità dei combattimenti.
Ancora una volta, il concetto di virilità caratteristico del personaggio di Kirishima si è ben sposato con il credo (è proprio il frangente giusto in cui usare questo termine - opss!) di questa famiglia di demoni. Diciamo anche che porre questo singolare accento sul concetto globale di "giustizia" in senso lato è provocatorio, e quindi al tempo stesso interessante, e brucia. Mi dà da pensare, perché in teoria la parola giustizia dovrebbe riferirsi quanto più ad un'etica che si sposi con l'idea del sacro piuttosto che del profano e che dunque, per estensione, dovrebbe essere quanto più estranea possibile al mondo infernale. Invece, Belial sottolinea indirettamente come l'equità nei combattimenti sia un punto focale del Codice dei Battaglieri, seguendo quindi un'accezione di giustizia che si avvicina alla rettitudine riconosciuta dal buon senso e dall'etica cristiana più di quanto non sembri.
Insomma, tutta questa riflessione a ruota libera per dire che la tua è stata una bella scelta di termini e di temi trattati, destabilizzante al punto giusto.

Infine, riporto (come spesso già accaduto) un'annotazione terminologica che mi ha fatto sorridere. 
Ho cercato su internet il significato di litania (altra parola sconosciuta fino a meno di 24 ore fa) e il risultato è stato il seguente: "litania - al plurale: Preghiera liturgica costituita da una serie di invocazioni rivolte a Dio, alla Vergine, agli angeli e ai santi". Ovviamente nel contesto in cui tu l'hai inserito, questo termine prendeva il suo significato figurato di lamentela continua, ma sapere che al plurale abbia una connotazione in qualche modo religiosa e legata alla figura di Dio mi ha strappato un sorriso, soprattutto perché nel testo viene riferito da Michele proprio a un demone del calibro di Belial. Bizzarro, non trovi? - si fa per dire, dato che lo hai scelto proprio tu :) 

Concludo con la notifica di una svista veloce riscontrata nell'ultima parte, durante il discorso di Masaaki: "Pensaci, non avrebbero liberato solamente Yoshiro se avessero puntavano anche a te".

Mi auguro di riuscire ad aver modo di sviare la routine nelle prossime settimane e di procedere con la lettura.
Spero di avere il giusto tempo da dedicare a questi ultimi capitoli che mi separano dalla conclusione attuale della storia, in modo tale di mettermi in pari con gli aggiornamenti quanto prima!

Un abbraccio e ci aggiorniamo presto!
karikeehl


 

Recensore Veterano
29/01/24, ore 17:55
Cap. 43:

Ciao! Sono felice di ritrovarti qui. 
Pausa comprensibilissima, non ti preoccupare, gli affezionati alla storia perdonano all'autrice questo e altro eheh
Che dire? Posso sentire da qua la tensione dello scontro tra Belial e Lucifero... il nostro principe delle tenebre geloso sarebbe capace di staccare più di una lingua piuttosto che ammettere di esserlo o ammettere che Izuku rappresenti per lui una eccezione più di quanto il fratello possa immaginare.
Come al solito io spero di rivederli interagire presto :3
Alla prossima,
Alis

Recensore Veterano
23/01/24, ore 00:11
Cap. 35:

Capitolo XXXI.
Alla seconda lettura di questo capitolo (che si è reputata necessaria, dato che la prima, ahimé, è avvenuta diverse settimane addietro e scioccamente non è stata accompagnata dalla presa in nota dei momenti salienti per la recensione), con mio modesto parere, posso dire che questo atto costituisce senza dubbio un punto di svolta importantissimo per la nostra Unbecoming.
 
All'alba del trentunesimo capitolo, infatti, Katsuki al fine riesce a mettere nero su bianco l'insieme di sensazioni ed emozioni che la presenza di Deku gli suscita ogni volta che lo incrocia per strada, facendole convergere in un pensiero razionale che giustifica il suo odio viscerale nei confronti del nerd.
Izuku, dal canto suo, viene finalmente spogliato dei suoi innumerevoli strati di finta sicurezza e, rimasto nudo davanti all'evidenza dei fatti espostagli dall'emerito sconosciuto (cit.) che si trova davanti, non può far altro che abbandonarsi alla verità, lavando via i suoi stracci di titubanza attraverso un pianto catartico.

Credo che la potenza emotiva della scena conclusiva sia davvero un qualcosa di dirompente: un fulmine improvviso che non mi sarei aspettata di vedere nel limpido cielo  del già detto con cui è iniziato questo capitolo, che si apprestava ad essere il normale capitoletto BakuDeku con qualche scambio più o meno interessante fra i due, come avvenuto fino ad ora.
Mi è piaciuto moltissimo l'atto finale perché convengo con te nell'affermare che ognuno di noi dovrebbe riuscire a prendere in mano la propria vita ad un certo punto e a scegliere chi vuole essere, senza farsi condizionare da ciò che dicono, che fanno o che pensano gli altri. Purtroppo - o per fortuna - non abbiamo il controllo su nessun'altro al di fuori di noi stessi, pertanto è pressoché inutile tentare di compiacere altre persone o sforzarsi di apparire diversi da come si è al solo scopo di sperare di essere accettati all'esterno.
D'altro canto, uno stesso atto può essere fonte di ispirazione e ammirazione, oppure di denigrazione o rifiuto, a seconda degli occhi di chi guarda.
È stato un bene per Izuku avere qualcuno che gli comunicasse a chiare lettere la verità nascosta nel profondo della sua anima, perché in questo modo si è trovato costretto a riconoscerla, a fronteggiarla, e a quel punto sarà inevitabilemente chiamato a scegliere come agire di conseguenza, decidendo quindi se continuare a rinnegare sé stesso nascondendosi dietro un dito e a fingere che vada tutto bene, oppure a prendere una posizione rispetto alla sua autocommiserazione, a lottare affinché le cose cambino e la gente riconosca il valore che lui stesso sa di avere. 

Tutto ciò mi porta a pensare anche a Katsuki.
Come abbiamo detto più e più volte, Unbecoming è una storia originale che si presta ad una lettura su più livelli; in questo caso, oltre il velo superficiale dell'analisi fatta sul personaggio di Izuku Midoriya, scendendo poco più in profondità, non posso esimermi dal chiedermi il motivo per cui Bakugou sia sbottato così su due piedi, dando voce alla rabbia che lo anima dei confronti di Deku. 
Che si possa intendere come un atto di "amore" in senso lato, inteso più che altro come interesse nei confronti del nerd? In fondo, sono le persone che ci vogliono bene, quelle che si interessano a noi a farci presente dove e quando sbagliamo, proprio perché dall'esterno delle situazioni riescono a vedere ciò di cui noi non ci accorgiamo e ce lo comunicano affinché possiamo acuire il nostro sguardo e migliorarci di conseguenza.
Dubito fortemente che Katsuki abbia agito al solo scopo di denigrare Izuku come suo solito, anzi: proprio perché il loro rapporto si è messo in moto negli sviluppi più recenti, ormai siamo ben lontani dalle fasi di approccio iniziale in cui questi due attori rivestivano il mero ruolo di cacciatore e preda.
Ho dunque ragione di credere che sì, lo stesso Lucifero è inconsciamente molto più aperto nei confronti del nerd di quanto sarebbe mai disposto ad ammettere.

A riconferma di questa mia interpretazione, vi è anche la domanda relativa alla serata con Camie; qualche capitolo fa, l'Imperatore Infernale non si sarebbe neanche lontanamente sognato di rivolgere una domanda banale e addirittura avviare una conversazione, soprattutto se dall'altra parte si trova un essere inutile e inferiore come quello sfigato di Izuku Midoriya.
Insomma, la situazione si sta delineando ed io sono molto contenta di sentire la vividezza del fuoco della curiosità che al solo pensiero sta ardendo nel mio petto in questo preciso istante.

Approfitto di questo spazio per farti i miei complimenti riguardo il ritmo narrativo che hai creato e che stai alimentando con il susseguirsi dei capitoli.
Fino ad ora hai amministrato le parti di questi due capoccioni protagonisti con grande acume e con una precisione quasi chirurgica, con tempistiche a volte anche troppo prolungate; in questo modo, tuttavia, alimentando la suspance volta per volta, hai creato un terreno fertile nel quale hai appena piantato il seme della svolta.
Sono certa che questa doccia fredda cambierà radicalmente il modo di fare di Deku, lo farà maturare come personaggio e, di conseguenza, come sempre avviene nelle grandi storie e nella vita, il riflesso del suo cambiamento si abbatterà su quell'anima forastica (altra parola nuova mai sentita prima, il mio vocabolario ti ringrazia) e senza pace che è Katsuki.
Dio solo sa (è proprio il caso di dirlo!) dove ci porterà questo cocktail di variabili e a quel punto ne vedremo delle belle, ne sono convinta.

Prima di concludere con il podio di highlight sulle scelte di scrittura e di forma italiana, aggiungo velocemente una nota di merito sulla descrizione con cui viene spiegato come l'aura di Lucifero intacchi Deku.
In particolare, ho molto apprezzato che tu abbia sottolineato come Izuku sia particolarmente suscettibile agli sbalzi aurei e alle "onde trascendentali" perché credo che, in tutto l'universo di My Hero Academia, sia davvero il personaggio perfetto per incarnare questa caratteristica. È un po' una derivazione del suo modo di essere, insopportabilmente sensibile, considerando che proprio il suo essere incredibilmente fragile costituisce il suo più grande punto di forza nascosto come Hero.

Inoltre, non ho potuto fare a meno di notare il confronto speculare fra il potere intangibile di Lucifero e quello di Michele raccontato nel capitolo precedente: in entrambi i casi, demone e angelo si avvalgono della loro aurea per allontanare gli esseri umani che hanno intorno, per quanto Shoto lo faccia volontariamente e con un fine, mentre Katsuki agisce quasi inconsciamente, travolto dalle emozioni bollenti che gli muovono le budella e che lo portano ad allentare la presa sul proprio autocontrollo. 
Un bel paragone, nero e bianco a confronto per testimoniare che, in fondo, demone o angelo che sia, siamo tutti uguali e abbiamo tutti le stesse armi in mano. Tutto sta nel capire come, dove, quando, per chi e perché usarle. 

Concludo con il podio ad elenco dei tre highlights in citazione di questo capitolo numero XXXI:
- al terzo posto, abbiamo il cazzone di pietra: non so perché, ma quest'immagine lessicale in riferimento a Kirishima mi ha fatto morire dal ridere;
- al secondo posto, come non citare il broccolo bipede; mi ha fatto letteralmente sentire male per la genialità dell'epiteto. Non avresti potuto trovare un soprannome più esatto o più adatto per denigrare Izuku in modo simpatico e dolce al tempo stesso;
- al primo posto, regna incontrastata la similitudine di accostamento fra l'impeto di Katsuki e l'eruzione vulcanica in piena notte. Nella mia testa ho immaginato questo getto di lava rosso fuoco e viscoso che fuoriesce dalla montagna, accompagnato da fumi e lapilli incandescenti, in un misto di colori caldi, vivaci e brillanti che vanno in netto contrasto con i toni scuri e tetri tipici delle tenebre, dal blu indaco al nero scuro nella notte.
Una scena poetica, di forte impatto visivo, senza dubbio aiutata nella sua genialità dall'accostamento silente del quirk di distruzione esplosiva di Bakugou e dalla sua ira caratteristica parimenti esplosiva.
In altre parole: una scena poeticamente bellissima.

Che dire, follettini e follettine, un grande capitolo!
Mi auguro di vedere presto il germoglio di questo semino di svolta nelle prossime puntate.

A prestissimo!
karikeehl

Recensore Veterano
17/01/24, ore 21:41
Cap. 34:

Capitolo XXX.
Come promesso, eccomi di nuovo qui ad inaugurare anche questa 30esima puntata di Unbecoming con il mio feedback - ovviamente positivo!
Anche questo capitolo non si è risparmiato nel suo susseguirsi di eventi avvincenti e, come tale, si è pertanto guadagnato il mio apprezzamento generale.

Come da consuetudine, riporto in citazione quello che, nel mio modesto parere, è uno de passaggi più belli di questo numero XXX: "Conosceva la portata dell’ascendente innato che gli angeli riuscivano ad esercitare su tutte le creature viventi della Terra, e per certi versi il loro fascino superava persino quello di molti demoni, poiché di matrice pura.
Riscontrarlo in prima persona, visivamente, aveva una portata del tutto differente però
".
Colgo dunque l'occasione per partire da qui con la mia recensione.

Continuano ad intrigarmi assai questi scambi fra Eijirou e Shoto perché sembra proprio di vedere un gatto che gioca con la fiammella accesa del camino, stuzzicandola con la zampa in continuazione e ben sapendo che, per quanto sia mobile, quella da lì non si schioda.
Allo stesso modo, mi fa sempre molto ridere vedere come Belial cerchi continuamente di punzecchiare Michele, il quale invece rimane impassibile nel suo totale e asettico distacco. Povero Mik, deve avere davvero una pazienza increbile. Meno male che è nato angelo!
Questa versione di Belial così ben immedesimato nella vita terrestre mi piace un sacco per due motivi: se da una parte la trovo calzante a pennello per un personaggio spumeggiante come il Kiri, per quanto declinato in un attore demoniaco e menefreghista, dall'altra non fa che sottolineare quanto Todoroki, invece, appaia sempre più spesso fuori dal mondo. Questo continuo confronto fra i due permette di rincarare la dose per sottolineare ancora di più le differenze fra questi personaggi e, più in grande, fra questi due mondi di luce e ombra.
È un po' come quando si modifica il valore del contrasto nella post-produzione delle immagini: incrementando la differenza fra i bianchi e i neri, il contrasto fra luci e ombre diviene più netto e la foto acquista quella variazione aggiuntiva di colore che la rende infinitamente più ricca di sfumature e quindi più bella.
In questo ​Shoto ed Eijiro permettono di avere vari spunti tangenti anche per riflettere sulla nostra vita comune, su quanto gli atteggiamenti umani di entrambi possano essere declinati in un angelo o in un demone e di come, in un caso o nell'altro, alcuni possano sembrare più o meno giusti o assurdi.
Ad esempio, la fermezza con cui il Todo si impunta sul volersi spostare a piedi piuttosto che in moto indica per estensione un enorme scetticismo e chiusura mentale, ma al tempo stesso, in quanto angelo, egli si impegna fino in fondo ad evitare al poliziotto di essere posto sotto ipnosi, permettendogli piuttosto di scegliere nel chiedergli di lasciarli in pace. Similmente, il fatto che Kiri dia più importanza alla piega dei capelli che alle priorità effettive della "loro missione" è indizio di apparente supercifialità e di voglia di apparire davanti agli altri (che nella vita reale non è da considerarsi un atteggiamento propriamente "sano"), ma il suo prestarsi ai modi di fare terrestri come girare in moto, uscire, fare vita mondana e via dicendo testimonia un'apertura mentale da cui Shoto dovrebbe sinceramente solo che imparare, invece di rimanere segregato nella sua comfort zone di isolamento.
Al contempo, tuttavia, Eijiro testimonia anche come il volere tutto e subito lo porti ad assecondare i propri bisogni in modo prettamente egoista, assecondando la propria natura demoniaca; questa stessa tendenza viene invece contrastata da Shoto, la cui vena angelica più paziente, lo porta a dare tempo al tempo, rispettando così con altruismo i ritmi della natura e, soprattutto, della volontà e delle scelte umane; ne è esempio la scena della persuasione via aurea VS costrizione da ipnosi.
Insomma, un'enorme digressione filosofica per dire che ancora una volta hai ben superato i tuoi limiti e ci hai regalato degli scambi molto belli fra questi due soggetti, rendendoli narrativamente credibili e di piacevole lettura.
Aggiungo solo che è stato un vero peccato che Shoto non abbia accettato il passaggio in moto: sarebbe stato divertente vederlo aggrapparsi controvoglia alla schiena del demone per non essere spazzato via durante la corsa, per quanto anche il solo immaginare questa scena mi risulta talmente inverosimile che sì, condivido pienamente la scelta di averlo fatto muovere a piedi. Non sarebbe stato credibile altrimenti.

Anche il modo in cui il rosso riconosce la potenza delle capacità angeliche di Michele mi è piaciuto assai.
È stata forse la prima volta in cui Belial abbassa le mani e spalanca gli occhi per la sincera ammirazione nei confronti di qualcun'altro; il fatto che, poi, quel qualcun'altro sia proprio una sua controparte bianca, ha permesso a questo passaggio di avere quel flow in più che ho trovato sinceramente emozionante. Mi sono ritrovata con gli occhi pervasi dallo stesso baluginio di meraviglia, riscoprendomi ancor più affascinata da Shoto di quanto non fossi all'inizio del capitolo.
Fantastico.
Proprio in virtù di questo, cito il passaggio colpevole perché, pur nella sua semplicità a livello di narrativa e di sintassi, mi ha suscitato lo scintillio di meraviglia di cui sopra; credo pertanto che sia più che corretto dare a questa forma italiana lo spazio che merita: "Osservando il poliziotto che si congedava obbedientemente Belial si ritrovò a domandarsi se fosse seriamente possibile ottenere un potere del genere compiendo il semplice gesto di chiedere anziché ordinare". 
Davvero un passaggio pregno di una sua profondità, che ho particolarmente apprezzato.

Sull'ultimo scambio di battute fra la pula (?) e il demone, è inutile dire quanto io mi sia arrovellata nel capire di chi stiamo parlando.
Chi sarà il prossimo attore ad entrare sul palcoscenico a gamba tesa?
I capelli bianchi ovviamente mi hanno subito fatto pensare a Shigaraki, ma ho scartato l'opzione quasi subito perché i suoi non sono certo appuntiti come delle frecce.
Mi è venuto in mente anche un altro personaggio, ma dopo il terrorismo psicologico riservatomi in occasione del mio precedente riferimento all'episodio 23 della stagione 6, ho paura a nominare l'imputato perché nel farlo mi riferirei ad un evento in particolare e non mi ricordo se sia stato raccontato già nella 5a stagione oppure più avanti, perciò terrò la bocca chiusa a riguardo.
In ogni caso, sappi che il fuoco della mia curiosità è sempre più vivo e che porterò questa domanda con me nel mio "cestino dei dubbi" insieme a Iida e a Raffaele, mentre mi rimetto il mio cappuccetto rosso da commentatrice e procedo nel bosco dei capitoli fino alla casa della nonna, verso la fine della tua storia.

Avrai presto mie notizie anche sul prossimo, promesso!
karikeehl

Recensore Veterano
06/01/24, ore 00:51
Cap. 33:

Capitolo XXIX.

Ed eccoci di nuovo qua, come promesso!
Questo capitolo è stato teatro di un paio di svolte narrative che credo si riveleranno fondamentali per il proseguimento della storia.
Infatti, se da un lato abbiamo l'angelo Todoroki che viene caldamente invitato da All Might a collaborare con il demone Kirishima, dall'altro abbiamo il primo vero approccio "costruttivo" fra Bakugou Lucifero e il giovane Midoriya (cit.); dico "costruttivo" perché, per una volta, Katsuki si è avvicinato a lui non con l'obiettivo di denigrarlo gratuitamente, ma allo scopo di provare a capire cosa si nasconda davvero dietro quegli enormi occhi verdi (mi concentro volutamente solo su questo aspetto più sottile, senza fermarmi a mettere i puntini sulle i nello specificare come, in realtà, sia stato trascinato a forza davanti al nerd da Camie perché spinta dal desiderio di volerlo studiare più da vicino). 
Penso si tratti di due eventi oggettivamente importanti, perché ho come l'impressione che determineranno il corso dei prossimi eventi in modo decisivo.

Parlando del primo atto, ho trovato assai calzante il ruolo che All Might sta ricoprendo nei confronti di Todoroki: nonostante sia un angelo di rango diverso dal suo, si sta ponendo come una guida accorta, atta ad illuminargli la via più saggia da seguire al fine del raggiungimento del suo obiettivo, ovvero l'incolumità di quanti più esseri umani possibile.
Seppur in veste di docente universitario, il Pro Hero si è comportato esattamente come ci si aspetterebbe da lui, portandolo a riflettere sulla possibilità di allearsi con Belial, ma comunque ponendo dinnanzi a Shoto la facoltà di scegliere consapevolmente fra le due alternative possibili, senza forzarlo affatto.
Rimanendo sulla stessa scena, ho gradito molto anche la volontà di dipingere Kirishima come un vero gentleman.
La scelta di giustificare questo suo personalissimo attaccamento al concetto di virilità attraverso la declinazione dello stesso nel lessico del Codice d'Onore dei Battaglieri mi è piaciuta tanto, perché mi è parsa davvero una bella idea, calzante a pennello per il suo personaggio. 

Parlando del secondo atto di questa scena, invece, ci sono stati un paio di passaggi che secondo me hanno reso quest'ultima parte molto apprezzabile.
In primo luogo, cito l'uscita ingenuamente innocente e priva di malizia con cui Camie si è rivolta ad Asui chiedendole: "vendi biscotti per caso?".
Mi ha fatto sentire male dal ridere (o, come si dice qui da me, m'ha fatto tajà) perché ho proprio immaginato con gli occhi della mia mente tutta la scena: la serata, le lucine, la gente tutt'intorno, il caldo afoso, il mormorio delle persone in sottofondo, e poi i quattro protagonisti, cui Izuku con il suo gelato semisciolto in mano, Katsuki con gli occhi sgranati mentre pensa "questa è matta", Tsuyu che cela il suo sbigottimento dietro la patina della sua apatia inespressiva e Camie totalmente tranquilla che dà fiato alla bocca con un'innocenza sconcertante. È stata un'immagine divertente da visualizzare in testa, davvero!
Secondo poi, riporto il mio pollice in su per il modo dolcissimo con cui la Succube si riferisce a Katsuki chiamandolo "Lu".
È un dettaglio quasi surreale perché non ci si aspetterebbe affatto che un personaggio austero e scostante come Lucifero possa permettere a qualcuno di rivolgersi a lui con un nomignolo del genere, il quale testimonia un alto grado di confidenza con l'interlocutore. Il fatto che Camie non solo abbia questo "potere" nelle sue mani e che lui stesso non dica nulla a riguardo lascia ben intendere quanto il loro rapporto sia in realtà incredibilmente profondo, seppur con tutti i limiti del caso considerando che si tratta sempre e comunque di due demoni, ritratti più volte come creature estremamente egoiste ed incapaci di legarsi agli altri per definizione. 
Come già detto in precedenza, rincaro la dose e continuo ad esprimere il mio supporto per la scelta da te attuata di dare alla loro relazione tale sfumatura confidenziale. Credo che questa variabile sia fondamentale per la costruzione del personaggio di Katsuki, perché in un certo qual modo lo rende più umano e quindi più comprensibile agli occhi di un lettore che così può immedesimarsi il lui più facilmente: attraverso questi scambi con Camie, anche lui ci sta dimostrando che, in fondo, è molto più simili agli esseri umani di quanto non voglia ammettere e che anche lui ha bisogno di esternare i propri dubbi e di essere accolto e compreso, esattamente come chiunque altro di noi.

Aggiungo una domanda che mi è sorta durante la lettura della parte conclusiva.
Abbiamo ormai capito che esiste una gerarchia che differenzia le varie tipologie di angeli, così come esistono vari tipi di demoni. Allo stesso modo, suppongo che esistano anche diverse categorie di Succubi e presuppongo, a rigor di logica e stando a quanto detto fino ad ora, che il ruolo di Camie differisca da quello di Mina.
Mi stavo quindi chiedendo: che tipo di Succube incarna la bionda? Dalle ultime battute del testo, mi sono fatta l'idea di una sorta di demone tentatorio atto alla pedofilia, però non vorrei cadere in errore, perciò mi avvarrei della carta CHIEDI ALL'AUTORE per avere un supporto conoscitivo :)
Fra l'altro, mi ha fatto morire anche l'allarmismo di Katsuki nel puntualizzare che la ragazza rana sia grande. Ho pensato proprio una cosa del tipo: "mmm surreale, per non dire bizzarro".

Concludo con il sottolineare come sia stato casualmente messo in mezzo Raffaele, ancora una volta.
Incredibile, eh?
Mi aspetto grandi cose dal Guaritore, dato che ormai la mia voglia di conoscerlo sta aumentando a dismisura capitolo dopo capitolo.

Vediamo cos'altro bolle in pentola!
Volo al prossimo.

Hasta luego!
karikeehl

Recensore Veterano
05/01/24, ore 01:53

Capitolo XVIII - parte 2.

Di nuovo, inauguro la sezione delle recensioni con questo commento alla seconda parte del capitolo precedente, che ho letto subito dopo la prima.
Dato che mi appresto a recensire a poco più di un giorno dalla lettura, mi affido agli appunti presi nel mentre e metto intanto le mani avanti chiedendo venia in anticipo per le eventuali dimenticanze!

Convengo ancora una volta con la saggia decisione di suddividere il capitolo in due parti, al fine di rendere la lettura non solo più leggera, ma anche e soprattutto più piacevole.
In generale, questa seconda parte l'ho trovata ben costruita e resa in una forma italiana piuttosto corretta e scorrevole - mi permetto di notificare in appendice poco più di un paio di futili errori di battitura che ho riscontrato, in modo tale da corredare la mia recensione di un fondo di pratica utilità ;) 

Il primo atto della scena è stato povero di avvenimenti particolarmente eccitanti, ma al tempo stesso ha assolto pienamente la sua funzione di preparazione alla rissa descritta in quello subito successivo.
Già stavo lì ad ipotizzare quale tipo di demone o di Senza Anima potesse aver posseduto quello studente scaraventatosi contro il povero Ojiro; sapere invece che si sia trattato di un crollo mentale legato alla droga mi ha lasciato un leggero sapore amaro in bocca. Non ti nascondo che ne sono rimasta lievemente delusa, probabilmente proprio perché mi aspettavo una spiegazione più surreale e meno concreta. 
In ogni caso, ho apprezzato la scelta di inserire la figura di Todoroki all'interno della rissa, così come la "spiegazione scientifica" (citazione necessaria) legata all'impossibilità dell'angelo di raggiungere l'anima umana del ragazzo allo scopo di calmarlo con la sua aura celeste; la descrizione dei rovi e la similitudine con la gabbia mi hanno richiamato alla mente i disegni della Bella Addormentata di Walt Disney, quando il Principe Filippo si reca al castello di Aurora per poterla salvare dall'incanto di Malefica. Si è trattato di uno spunto ovviamente decontestualizzato, ma comunque divertente e utile alla creazione nella mia testa di questa scena immaginaria.

Continuo a ribadire quanto mi faccia piacere questo tuo sforzo (che reputo a tratti sovrumano) di dare spazio nella storia a quanti più personaggi possibili presi in prestito da My Hero.
Al di là di quelli che ormai abbiamo dato per assodati come protagonisti, coprotagonisti e secondi ruoli, vedere che anche comparse (cit.) apparentemente meno importanti come Ojiro, Shoji e Hagakure stanno dando il loro contributo alla trama, seppur nel loro piccolo, mi riempie di soddisfazione. È un fattore incredibilmente apprezzabile a mio parere, perciò hai tutto il mio supporto a riguardo, la mia gratitudine (me la prendo sul personale ahah!) e la mia stima per questo difficile compito che ti sei auto-imposta.
Perfino Camie è stata inserita nella rosa degli attori, che non fa neanche parte della 1-A (non ti nascondo che sono dovuta andare a cercare il suo nome su Google per associare il nome al volto perché, com'era ovvio, non mi ricordavo minimamente come si chiamasse quella tipa)!

Colgo quest'ultimo commento per fare un salto avanti e passare all'atto successivo.
Inutile dire che, se non mi ero mai neanche sognata di immaginare Katsuki con Mina, sostituire alla figura di Occhi Gialli la studentessa scemotta dello Shiketsu mi ha lasciato ancora più interdetta e in difficoltà.
La possibilità che Bakugou avesse potuto condividere il letto con la prima nella mia mente era praticamente pari allo 0, per quanto sia effettivamente possibile trovare una qualche vaga prova per giustificare questo rapporto (tipo essere nello stesso gruppo di amici, nella stessa classe e nello stesso giro, oltre a qualche sporadico frame in cui si vedono i due condividere l'ossigeno - come nell'episodio di Natale o durante il Festiva dello Sport); riguardo la seconda, invece, il numero di eventualità remote varca direttamente la soglia negativa.
Anyway, nonostante il mio scetticismo relativo alle sue avventure sessuali con queste due comparse (purtroppo nella mia testa le uniche persone che gli vedo affianco sono Izuku primo fra tutti a mani basse, seguito a ruota da Kirishima e, se proprio non c'è alternativa, posso soprassedere su Ochako e Shoto, anche se questi mi creano qualche difficoltà), mi piace molto la piega confidenziale che hai scelto di dare al rapporto fra lui e Camie, molto più di quella incentrata su dispetti e scaramucce data alla relazione con Mina.
Comprendo ovviamente che le due ragazze abbiano caratteri molto diversi e proprio per questo approvo in pieno la tua scelta narrativa di differenziazione.
Camie è davvero il personaggio perfetto per ricoprire il ruolo di "confidente occasionale" di Katsuki, proprio in virtù della sua indole intrisa di leggerezza e della sua capacità di lasciarsi scivolare le cose addosso, soprattutto le cattiverie rivoltele da lui. Credo tu abbia reso il suo personaggio incredibilmente IC (mai successo finora, vero?) e ho trovato molto dolce il modo in cui i due interagiscono, così come la scena in cui lei si presenta alla porta con indosso l'immancabile maglia nera con il teschio: questo attento dettaglio si ha strappato un sorriso spontaneo, quasi senza che me ne accorgessi.

L'ultima scena, invece, mi ha suscitato un po' di dispiacere.
È stato come se avessi sbattuto contro un muro: esattamente come accaduto qualche capitolo addietro con Belial, nelle ultime battute del testo mi sono resa conto che quello che abbiamo qui davanti a noi non è Bakugo Katsuki, bensì Lucifero, ovvero l'angelo caduto e attuale Imperatore dell'Inferno, per non usare altri epiteti.
Parlo di dispiacere perché spesso dimentico questo particolare piccolo, eppure fondamentale; il fatto è che la tua resa dei personaggi è talmente credibile e attinente alla realtà dei protagonisti inventati da Horikoshi che a volte mi devo proprio sforzare di ricordare che qui stiamo parlando di altra gente, di demoni e angeli, e che, di conseguenza, per quanto possano essere simili ai nostri ragazzi negli atteggiamenti e nei tratti fisiosomatici, differiscono alquanto da essi, estremizzandone in certi casi alcune delle peculiarità.
In questo caso specifico, la mia bolla di sapone è scoppiata nel momento in cui Katsuki ha assalito verbalmente (e quasi fisicamente) Sero e Denki, con una calcatura decisamente eccessiva della sua aggressività. È ben comprensibile che questo lato del carattere del biondo sia stato portato all'estremo per caratterizzare l'Imperatore dell'Inferno, però mi è dispiaciuto tanto vedere Denki e Hanta essersela presa così a male.
Se al posto di Lucifero di fosse stato Kacchan, il nostro Kacchan, con tutti i suoi difetti e le sue uscite infelici, il contegno che si sarebbe dato nell'esternare tutto il suo pessimo carattere sarebbe stato indubbiamente più accettabile dalla tolleranza umana e loro non se la sarebbero presa sul personale; piuttosto, si sarebbero fatti scivolare addosso i suoi soliti scatti di nevrosi, semmai mantenendo un broncio passeggero di un paio di secondi netti al massimo. Lucifero, dal canto suo, è palesemente ignaro del significato della parola "contegno", tanto d sparare a zero addosso ai ragazzi tutte le sue odiose emozioni senza freno alcuno.
Apprezzo questa differenziazione fra i due alter ego del biondo, non fraintendermi, anzi: mi rincuora il fatto che ogni tanto sussistano resoconti del genere perché mi riportano alla realtà e mi permettono di ricordare che, appunto, non stiamo vedendo un episodio con Katsuki ed Eijirou, ma piuttosto assistendo ad uno spettacolo con Lucifero e Belial come attori principali.

Rimanendo su Katsuki per un'ultima osservazione, cito una frase che mi ha fatto molto riflettere: "la sua innaturale condizione di demone privo d’anima, eppure così diverso dai Senz’Anima, inquietava tanto".
Si è trattato della prima volta in cui viene definito così a chiare lettere che in Lucifero l'anima sia effettivamente assente; leggerlo nero su bianco mi ha fatto provare un misto di tristezza e pena nei suoi confronti, in un moto di empatia suscitato da questo tuo breve periodo pervaso da una lieve vena poetica.

Concludo riportando le sviste sopra citate: 
- "Così da fargli capire meglio il senso di ciò che gli stava per dirgli"
- "la battuta di Sero riuscì a strappandogli un sorriso"
“Aspetta a cantare vittoria, la parte più difficile arriva ora.” Asserì quella" - invece che quello, perché ci si sta riferendo a Sero
"Alla fine la verità era sopraggiunta in tutta la sua brutalità a mostratogli il vero Katsuki Bakugou".

Porto ancora le mani avanti e ammetto di aver già letto il numero XXIX, per il quale ho anche già preso appunti.
Tuttavia, Morfeo, ahimé, mi sta chiamando a sé con una certa urgenza, ma cercherò di farti avere mie notizie a riguardo quanto prima ;)

Ci aggiorniamo!
karikeehl

Recensore Veterano
03/01/24, ore 19:16

Capitolo XXVIII - parte 1.

Sono lieta di inaugurare la sessione delle recensioni di questo capitolo con il mio commento, mi sento onorata! 
Ergo, partiamo subito con le impressioni che mi ha dato - spoiler: tutte assolutamente positive.

Per iniziare, pongo in citazione (come da consuetudine) la risposta di Shoto agli sguardi sbigottiti delle tre ragazze davanti al suo nuovo smartphone, ovvero: "vibra. Non so cosa devo fare".
Inutile dire che questa uscita mi abbia fatto davvero spiccare il volo. 
Per quanto anche così messa mi abbia fatto ridere assai, la mia mente malsana e corrotta ha estrapolato la frase dalla scena pura e casta da te raccontata, per poi rimetterla in bocca a Michele in tutt'altro contesto ben diverso da quello in cui alloggia attualmente; il che, ovviamente, ha ancor più stimolato il mio momento di ilarità.
Al di fuori di questo excursus malizioso e doppiosensista (?), rimanendo sulla scena iniziale, ho trovato in generale il comportmento di Todoroki davvero dolce.
La sua incredibile (nel senso letterale del termine, perché una condotta del genere di fronte ad un telefono rasenta davvero i limiti della credibilità nel 2024 - come anche nel 2021, quando è stata scritta questa storia) ingenuità mi ha suscitato un'immensa tenerezza. Povero cucciolo, che non ha mai avuto motivo né modo di prendere in mano un aggeggio elettronico e ne ignora totalmente le funzioni teoriche e pratiche!
Ho apprezzato molto anche il modo in cui si sia approcciato a Momo per chiederle aiuto, oltre alla scelta di base atta ad interpellare direttamente e unicamente lei. Che patato!
Così come è stata patatosa anche lei nel rispondere positivamente alla richiesta del mezzo albino, mostrandosi ben disposta a spiegargli il funzionamento del cellulare con calma e gentilezza.
Questi due ragazzi sono davvero belli da immaginare nei loro scambi interpersonali, perché si vede proprio che si "sfidano" latentemente a vicenda ad uscire costantemente dalle loro rispettive comfort zone. Infatti, se da una parte abbiamo Todoroki, che cerca di riufiutare quanto più possibile ogni contatto con gli esseri umani per mantenere intatto il suo distaccamento in quanto angelo, dall'altra c'è Momo, che lo obbliga spesso e volentieri a dover inevitabilmente rompere la sua barriera di ghiaccio e ad interagire, arrivando addirittura a portarlo fuori per pranzo o a farlo aprire un pochino (seppur pochissimo) a parole; allo stesso modo, lei, che vive - si può dire? - con una ventina di pali su per il retto (diciamo così per non sfociare nella lingua francese dei dotti) si vede costretta costantemente a lasciarsi andare quando si trova in compagnia di Shoto, allentando inconsciamente la presa che la sua educazione ha da sempre sulla sua psiche e sui suoi modi di fare.
Quando si trova a relazionarsi con Todoroki, volente o meno, Momo riesce ad allentare i freni inibitori di spontaneità che si autoimpone proprio a causa del suo timore del giudizio degli altri e del suo bisogno viscerale di apparire sempre perfetta che le è stato insegnato sin da quando era bambina; è come se si fidasse di lui al punto da lasciarsi andare alla spontaineità senza neanche rendersene conto, con il risultato di commettere anche qualche gaffe priva di significato effettivo e, soprattutto, priva di conseguenze, perché Shoto ha sempre dimostrato di non avere alcun motivo di giudicarla affatto. 
Pazzesco quello che riesca a fare la fede, eh?

Ti comunico anche che con la chiusura dell'atto I di questa prima parte del XXVIII sei riuscita nell'intento proposto qualche capitolo addietro.
Sono rimasta infatti totalmente spiazzata davanti alla risposta priva di bugie che Shoto riferisce a Momo nel momento in cui gli chiede chi sia Michele. Non mi sarei mai aspettata che confermasse la sua identità con una tale nonchalance! È stato shockante per la mia testa, davvero assurdo.
Mi sono poi ripresa dal trauma andando avanti nella lettura, quando ho scoperto che si è giustificato annoverandolo come fosse il suo secondo nome, ma lì per lì sono rimasta davvero basita quanto Yaoyorozu nel suo sonoro "Eh?", al quale mi sono affiancata ed ho mentalmente aggiunto un basito "come prego?".

Parlando dell'atto II, invece, assegnerei subito 30 punti ai verde-argento per il parallelismo fra Sero e Ulquiorra di Bleach: non solo l'ho trovato estremamente calzante, ma anche piuttosto divertente. Fra l'altro, era da anni che nella mia mente non faceva capolino quella specifica figura, perciò leggere quel nome ha come ridestato un ricordo perduto nel pozzo della mia memoria. Figata.

In conclusione, la scena domestica fra Hanta e Denki è stata di piacevole lettura.
Personalmente mi sono fatta un film nel quale si concretizza la possibilità che il terzo inquilino dell'appartamento dei ragazzi possa essere Kirishima.
Sarebbe infinitamente divertente seguire il racconto di alcune scene del trio, anche fossero semplici estratti di vita quotidiana; penso che quei tre farebbero faville (ringraziando che non ci sia anche Bakugou con loro, altrimenti le farebbero nel senso letterale del termine). 
Succederà? Non succederà? Staremo a vedere. Solo il tempo potrà confermare o meno questa mia supposizione cinematografica mentale.

Volo alla parte numero 2!

A presto,
karikeehl



 

Recensore Veterano
02/01/24, ore 17:22
Cap. 30:

Capitolo XXVII.

Un capitolo di passaggio, focalizzato principalmente nel consolidare alcuni punti importanti, quali: il passo in avanti nella definizione del legame fra Katsuki ed Izuku, il guaio piuttosto grande in cui presumibilmente si sta cacciando - si è già cacciato - Kirishima e il flashback che indaga il rapporto fra Michele e Lucifero.
Parto da quest'ultimo punto, in modo tale da procedere seguendo lo svolgimento cronologico degli eventi.

L'nterludio è stato senza dubbio interessante e, soprattutto, inatteso.
Da un lato, ad un primo acchitto mi ha sorpreso l'atteggiamento di Lucifero: non so perché, ma una parte di me si era fatta l'idea che il suo modo di fare così scorbutico e schivo fosse una diretta conseguenza delle ferite (soprattutto interiori) derivanti dalla Battaglia Celeste. Mi sarei aspettata di vederlo molto più gentile e meno spocchioso in quanto abitante del Paradiso, un po' sulla stessa scia placida di Michele, per quanto non al suo stesso livello di calma piatta; questo mio ragionamento ha retto per una buona prima metà del flashback, alimentato dai commenti poco carini espressi da Luficero nei confronti di Raffaele in perfetto stile kacchaniano (?). Procededo nel macinare righe, tuttavia, e notando la sua disponibilità nei confronti del fratello nell'aiutarlo a compiere la sua missione, mi sono ricreduta benvolentieri e a valle della descrizione del preludio ho molto apprezzato la tua scelta di resa del personaggio.
Pensandoci a mente fredda, in effetti è stato corretto riportare questo aspetto: Bakugou Katsuki è un personaggio estremamente complesso proprio perché nasconde il suo animo altruista e la sua flebile insicurezza sotto tonnellate e tonnellate di brutto carattere, in un mix fatto di aggressività e rabbia ben amalgamate in una spessa corazza di indifferenza. È comprensibile come tutto questo cocktail di emozioni dirompenti, considerate (a torto) negative, venga amplificato all'ennesima potenza per delineare il personaggio di Lucifero proprio in quanto Imperatore dell'Inferno, e quindi personificazione per eccellenza della superbia.
Alla luce di questa analisi, non posso che convenire con te su quanto raccontato con la tua scrittura e sottolineare quanto tu abbia fatto davvero un buon lavoro di indagine emotiva e psicologica del personaggio.

Passando invece al piano figurato, immaginare Katsuki con i capelli lunghi, le ali piumate e gli ornamenti in legno sul collo e sui polsi non è stato facile: mi sono figurata una sorta di rivisitazione di Legolas, un po' più spogliato e meno pettinato, con le ali di Angemon, mentre per i bracciali la mia mente ha pescato direttamente i Gloomix delle Trix - che riferimenti di alta cultura, eh?
Ancora più difficile è stato visualizzare Todoroki con tutti i capelli bianchi e senza cicatrice a coprirgli parte del volto, ma con gli occhi comunque di colori diversi.
Un notevole esercizio di fantasia, non lo nascondo.
Al di là di questa breve condivisione personale, posso dire che la scena nel Mondo Ultraterreno non mi è affatto dispiaciuta; inoltre, leggere le diverse descrizioni riportate su un Serafino e un Cherubino mi ha portato (finalmente) a prendere in mano la mia ignoranza e a cercare su internet le differenze fra i ruoli nella gerarchi angelica. Adesso ho capito (finalmente - parte 2) quale sia il ruolo del Trono rispetto a quello del Cherubino e come l'Arcangelo si dinstingua dagli altri - è vero che avrei potuto approfondire prima, ma fra una cosa e l'altra la trama di Unbecoming mi ha sempre preso talmente tanto da scegliere di procedere nella lettura della storia piuttosto che interrompere per informarmi su conoscenze parallele.
Anyway, meglio tardi che mai! 

Continuo a nutrire una certa curiosità sulla figura di Raffaele.
Sono sempre più scettica nel reputare che questo fantomatico personaggio rimanga uno spettro sullo sfondo perché viene messo davvero troppo in mezzo alla trama in modo totalmente gratuito. La mia ragione di credere che presto o tardi si mostrerà a noi lettori esterni alla storia inizia a farsi via via inevitabilmente più concreta, perciò mi aspetto di vederlo entrare in scena quanto prima - magari con un bel paio di occhiali rettangolari e dei capelli scuri a contorno MUAHAHAHAHAHAH - ok, la smetto.

Riguardo la seconda parte, invece, ho ben poco da dire se non che sono sinceramente impaziente di capire cosa stia combinando il nostro Eijiro.
Per arrivare a chiedere aiuto a Shoto deve averla fatta davvero grossa e vorrei tanto sapere anche io cosa sta succedendo.
Perché mai avrebbe avuto la malsana idea di andare a trovare in ospedale uno dei malviventi che lui stesso ha spedito in terapia intensiva? A che pro? Cosa stava cercando? E che fine ha fatto fare al cadavere spolpato di quell'altro trovato in mezzo ad una strada buia e tetra? Che poi, diciamocelo: la giustificazione per la quale si fosse recato qualche giorno addietro da quel povero malcapitato con una bottiglia di birra per scusarsi per averlo colpito alle spalle, per quanto teoricamente in linea con il codice d'onore dei Battaglieri, mi è sembrata piuttosto stentata e campata un po' in aria, per non dire inverosimile. E per inciso, avrebbe avuto molto più senso che fosse stato lui ad andare in soccorso di Denki e Sero piuttosto che Shoto, proprio perché "amico" del duo di salta-lezioni.
Mmmmm nono, qui il Kiri non ce la racconta giusta e qualcosa mi dice che abbia creato molti più danni di quanto non sembri.
Fra l'altro, per rigirare il coltello nella piaga direi anche che la lungimiranza non è decisamente il suo forte: per quanto voglia passare più o meno inosservato mantenendo un low profile, non mi sembra che i suoi sforzi stiano dando i loro frutti e ne sono prova tanto la scenata in ospedale quanto soprattutto l'atteggiamento sfuggente che sta assumendo nei confronti di Katsuki che, suo malgrado, è decisamente molto più accorto di quanto non voglia dar prova.

E parlando proprio di quest'ultimo, mi è piaciuta abbastanza la scena conclusiva dello scambio di battute avvenuto con Deku in biblioteca.
Soprattutto la parte finale, nella quale Lucifero invita il nerd a dare un'occhiata al libro da lui proposto, mi ha lasciato non poche domande aperte.
Ad esempio: perché mai uno schivo come lui, che non ha mai voluto né tentato di avere un minimo di rapporto con altri esseri umani, si è prodigato a cercare un testo per permettere a quell'idiota lentigginoso (cit.) di approfondire la sua conoscenza in materia di astrofisica? Che poi, si tratta effettivamente di un libro di astrofisica (anche se suppongo di sì) o c'è dell'altro? E aggiungo: è solo una mia impressione, oppure Katsuki sta effettivamente allentando i bulloni della sua armatura e si sta lasciando coinvolgere sempre più emotivamente e mentalmente da Izuku e dai suoi atteggiamenti fintamente sicuri, ma oggettivamente determinati? E perché mai si sta permettendo di lasciarsi andare; per avvicinarsi al fuoco, in modo tale da comprendere meglio il movimento delle fiamme, o perché magneticamente attratto dallo stesso?
Ma soprattutto: DOVE STA IL CAPOCLASSE?! 

Insomma, tante tante questioni stanno piovendo a pioggia nella mia testa. Speriamo solo di avere qualche eloquente risposta nel breve, prima che la curiosità mi strappi il cervello a mozzichi!

Procedo con la prossima puntata!
See ya!
karikeehl

Recensore Veterano
02/01/24, ore 00:38
Cap. 29:

Capitolo XVI.

Al pari del precedente, anche questo numero 26 è stato decisamente di nostro gradimento (mi riferisco come sempre a me e me stessa, mi sembra chiaro!).
La triade dei Best Of di questo capitolo può essere identificata in tre momenti specifici, i quali mi appresto immediatamente a notificare.

Numero uno: Aoyama che presta (a proposito: non sapevo esistesse anche il verbo imprestare) gli appunti di inglese a Shoto, con conseguente vincita delle maledizioni e del malocchio invocato da Ochako nei suoi riguardi.
Per quanto non sia mancata occasione di rimarcare nel testo la bellezza di Todoroki e l'harem di millemila ragazze che ben volentieri si presterebbe a passare una nottata di fuoco un'intera vita con lui in quanto mera incarnazione del perfetto Principe Azzurro, non mi aspettavo un risvolto di questo genere. 
Ci sta, ovviamente, che un personaggio dalla sessualità equivoca come Aoyama (che non ha mai chiarito dal canto suo su quali acque navighi, per quanto la risposta a questo dubbio possa essere facilmente intuibile) entri in scena a gamba tesa come pretendente di un figo come Todoroki attraverso le sue agendine glitterate lilla (questo dettaglio mi ha fatto morire), ma proprio a causa della scontata genialità di questa uscita, io personalmente non me lo sarei mai aspettato. 
Non nascondo come anche immaginare il nervosismo di Uraraka e l'imbarazzo dilagante nei suoi atteggiamenti un po' impacciati sia stata un'esperienza nuova per me: così come non avevo mai avuto motivo prima di Unbecoming di concepire una scena di rapporto fisico fra Katsuki e Mina, allo stesso modo non ho mai presupposto circostanze tali per cui una come Ochako dovesse tentare di approcciare un ragazzo freddo e distaccato come Todoroki. Di nuovo, mi hai "costretta" ad un buon esercizio di immaginazione, sottolineando come la potenza di questa storia stia anche in questi risvolti a sorpresa.

Alla luce del capitolo in questione, noto con estremo piacere che i momenti di interrelazione BakuDeku stanno divenendo via via sempre più frequenti.
Mentre prima era necessario attendere pazientemente per leggere qualche rado scambio fra questi due capoccioni, ad ora pare proprio che si stiano ritrovando a condividere lo stesso ossigeno molto più di quanto vorrebbero. Questa constatazione non può che darmi un'incredibile soddisfazione, oltre che una buona dose di malizia, entrambe ben visibili sul ghigno sghembo che sento sorgermi sulle labbra quando mi appresto a ingurgitare le righe che descrivono i loro scambi; il tutto animato da un desiderio di sapere talmente dirompente da risultare quasi ferale.
Scendendo nello specifico delle scene qui trattate, non ho potuto fare a meno di sorridere quando Izuku si è accidentalmente ritrovato a curiosare fra gli scaffali della sezione di astrofisica della biblioteca della U.A. Come mia consuetudine dunque, cito il passaggio colpevole allo scopo di configurarlo come highlight numero due: "Pian piano un pensiero, simile più ad un desiderio, si fece spazio nella sua mente". Non so perché (si fa per dire, ovviamente) ma nella mia testa questa semplice frase ha trovato un completamento proprio nell'ipotesi che lui stesso si sia quasi inconsciamente riversato fra quei corridoi pieni di libri proprio al fine di incrociare casualmente qualcuno di molto specifico.
Coincidenze? Io non credo, affatto - e anche qui, giusto perché è sempre bene citare una vecchia e saggia tartaruga moribonda parte 2, mi accingo a ripetere che "il caso non esiste", così come non esiste che Deku si sia ritrovato guarda caso proprio in quella specifica zona della biblioteca dove è solito intrattenersi nella lettura il nostro scostante Kacchan.

Concludo il focus sulla rosa dei Best Of con una breve nota concernente la forma italiana e, nello specifico, questo passaggio descrittivo relativo ad All Might: "le sue sopracciglia s’appesantirono assomigliando a letti di fiumi essiccati, spaccature su rocce arse dal sole".
Ho trovato questa frase a dir poco magnifica, per non dire poetiva. Una metafora incredibilmente delicata, a tratti elegante, che mi ha trasmesso visivamente un insieme di sensazioni legate al colore giallo e a varie altre sfumature calde che vanno dal bedge al marrone chiaro, all'afa del deserto, al calore incocciante del sole; eppure al tempo stesso mi ha fatto pervenire un lievissimo soffio di vento freddo, dato dai brividi che la lettura di questo periodo ha destato sulla superficie della mia pelle. ​Tutto ciò supportato dall'emisfero destro del cervello che, attraverso l'immaginazione, si è impegnato a declinare tutto questo sul viso magro e scavato di Toshinori, le cui iridi dai toni freddi bilanciano perfettamente la sensazione di eccessiva arsura data dalla descrizione delle sopracciglia da te proposta in questo frangente.
Complimenti, dunque, per la scelta delle parole e per il ritmo narrativo (dato da una punteggiatura super corretta ;) ) perché hai creato un momento di pura poesia. 

Sono curiosa di sapere cosa andasse cercando Kirishima avventurandosi in quella stanza d'ospedale. 
Mah, staremo a vedere.

A prestissimo!
karikeehl










 

Recensore Veterano
01/01/24, ore 20:14
Cap. 28:

Capitolo XV.

Anche questo capitolo si è sviluppato seguendo un ritmo indubbiamente incalzante, mantenendo alto lo standard della trama.

Mi è piaciuto il modo in cui Izuku si impone come compagno di banco di Katsuki.
Questo nuovo approccio all'interazione con il biondo è molto interessante perché non solo risulta credibile (e in questo, di nuovo, stai rendendo il personaggio di Deku estremamente IC, per quanto forse nella tua versione sia un po' troppo impacciato rispetto all'originale, ma va bene così), ma soprattutto avvincente perché ci ha permesso di capire che l'atteggiamento giusto per riuscire a relazionarsi con Lucifero è proprio questo, senza se e senza ma. Solo tenendo testa all'Imperatore Infernale c'è una vaga speranza di non essere sbranati dalla sua ira e mi sembra proprio che il nostro Midoriya abbia finalmente capito che deve tirare fuori le p*lle per poter sopravvivere - anche perché, per quanto nascoste possano spesso apparire, sappiamo tutti che ne è ben provvisto.

Anche la spiegazione delle teorie astrofisiche mi ha fatto impazzire.
La scena cui mi/ci hai fatto assistere mi ha dato l'impressione di essere molto più significativa di quanto non dia a vedere ad un primo acchitto superficiale, proprio perché nella sua semplicità si adatta ad una lettura su più livelli.
Katsuki si è prestato alla delucidazione dei dubbi di Izuku con un modo di fare parallelo a quello che assumerebbe un maestro con il suo allievo, privo dunque di quella saccente superbia che lo contraddistingue in quanto Lucifero. Questa sua scelta mi ha fatto riflettere alquanto perché ho voluto leggere nel suo approccio didattico un velatissimo accento di interesse, quasi di cura nei confronti del nerd, in sostituzione alla sua costante ed incontrollabile voglia di vantare le sue conoscenze davanti agli altri al solo fine di denigrarli o di farli sentire inferiori.
Non si è trattato affatto di un confronto di conoscenza fra l'Imperatore Infernale, incarnazione di superbia, e un umano ignorante, quanto piuttosto di un momento costruttivo fra un docente acculturato che condivide la sua sapienza con un allievo incuriosito.
Ovviamente non è corretto esagerare e dire che si sia abbassato al suo stesso livello perché, uno, parliamo sempre e comunque di Lucifero, e due, perché per natura il professore ha un ruolo di riconosciuta superiorità rispetto all'alunno; ciononostante, le sensazioni che mi ha trasmesso questo suo comportamento sono state ben lungi dalla testimonianza della cieca superiorità tipica del demone, e indirizzate maggiormente ad una equiparazione delle due figure protagoniste.
Si vede che le acque ormai non sono più tranquille come prima, che le cose si stanno muovendo, e questo non fa che aizzare il mio soddisfatto sfregamento di mani.
Voglio proprio vedere quanto Bakugou continuerà a ignorare l'evidenza del fatto che Deku sia un soggetto interessante, molto più di quanto non dia a vedere.

Un'altra occasione di divertimento gratuito che ho sinceramente gradito è stato la breve osservazione relativa alla calligrafia di Katsuki.
Il confronto con la grafia di Raffaele (ma lo incontreremo mai questo fantomatico arcangelo prima o poi, dato che viene buttato qua e là nei vari paragrafi totalmente a gratis!? Mostrati, maldito!*) e soprattutto con quella di Michele, derisa ma al tempo stesso invidiatissima, mi ha fatto davvero volare.

Facendo una panoramica generale a livello tetsuale, invece, riporto il podio di highlight di citazioni che a mio parere meritano una menzione d'onore.
Medaglia di bronzo al "ghigno luciferino": probabilmente è banale da notificare, ma la cura nello scegliere esattamente questo aggettivo per descrivere l'espressione del demone è stato un silenzioso tocco di classe che ha appena conferito 20 punti a Serpreverde.
Argento, invece, per l'espressione "Cos’è, lo aveva forse scambiato per il suo amichetto del cuore?". Pazzesca, mi ha fatto volare direttamente sulla Luna e tornare indietro per le risate che mi sono fatta. Davvero un'uscita stupenda, ancor di più se aiutata nell'immaginazione dalla stizza annoiata impressa nel tono di pensieri del demone; questi sono altri 30 punti.
Chiude la vetta del podio l'immancabile commento palesemente di parte della regista che accoglie in scena il suo personaggio preferito con un sonoro "​un metro e ottanta – o giù di lì – di stranezza e anonimia mischiate tutt’assieme in un unico essere vivente".
Questi sono 100 punti a Serpeverde a mani basse perché io sono morta e risorta nel leggere questa uscita di pura antipatia totalmente gratuita. Non ho altre parole per recensirla se non con un semplice ed eloquente bellissima.
E aggiungo anche che, a supporto del mio divertimento assassino, c'è senza dubbio la mia crescente simpatia per Todoroki.
Se io avessi odiato questo personaggio, sicuramente non avrei colto tutta l'ilarità presente in questa frase sarcastica.

Detto questo, mi appresto ad inaugurare l'anno nuovo con la chiusura di questa prima recensione del 2024 e la lettura del prossimo capitolo!
A presto!
karikeehl

*PS: nella mia testa sta quasi partendo un OAV di storia parallela nel quale Iida entra in scena nelle vesti di Raffaele.
Se si verificasse davvero una circostanza del genere, penso che mi alzerei dalla sedia e lascerei direttamente il pianeta, tanto sarebbe ASSURDA come cosa. Comunque, è proprio divertente vagare con la mente e immaginare questi scenari più o meno plausibili mentre si procede nella lettura.
Mi diverte da matti!
So, waiting for Raffa and let's see!


 

Recensore Veterano
31/12/23, ore 02:07
Cap. 27:

Capitolo XIV.

Una puntata piuttosto rapida, ma non per questo indolore.

Facendo innanzitutto un focus sulla prima parte di questo capitolo, posso dire di aver gradito la narrazione dal punto di vista di Ochako.
Era da tanto tempo che il suo apporto diretto alla trama non stava entrando in scena, perciò leggere il suo punto di vista è stata una bella sorpresa. 
Al pari degli altri, anche il carattere più peculiare del suo personaggio è stato reso molto bene a mio parere: sei riuscita a porre sotto i rifettori tutto il suo estro da mamma chioccia, rimarcando la sincera preoccupazione mossa nei confronti di Izuku, che è poi inevitabilmente (e comprensibilmente) sfociata in una conversazione pervasa da irritazione e rimprovero da parte sua.
Ho apprezzato anche i commenti denigratori riversati su Katsuki, soprattutto alla luce degli ultimi eventi che li hanno visti protagonisti (ovvero lo screzio relativo alla difesa non richiesta di Izuku illo tempore); l'atteggiamento emotivo della ragazza nei confronti del bullo mi è sembrato perfettamente conforme con la sua indole e per questo è risultato verosimile.

Riguardo Mirio, non ho potuto impedire alle mie labbra di piegarsi in un sorrisetto spontaneo che è andato allargandosi man mano che procedevo nella lettura.
È stato fin troppo chiaro in questo capitolo come tutti gli indizi sparsi fino ad ora si stiano legando insieme grazie ad un sottile, ma resistente filo rosso che li congiunge. Tutti i puntini si stanno unendo alla perfezione e realizzare concretamente questa verità ha illuminato il mio sguardo con un lampo di eccitazione.
Al di là della genialità testimoniata nel creare collegamenti con la trama ufficiale attraverso la loro declinazione in una storia originale, ciò che mi ha fatto letteralmente volare è stato vedere come tutto stia lentamente prendendo una forma ben definita: Mirio che è sì correttamente assistente di Nighteye, il quale tuttavia non è un medico come All Might bensì un farmacologo, e lo stesso Togata che si ritrova ad una festa con Nejire proprio perché compagni di corso com'è giusto che sia e che riesce a mettere non solo mano a dei campioni ma soprattutto ad avere in casa l'attrezzatura giusta per analizzarli proprio perché fornitagli tempo addietro dal suo stesso mentore. E chissà come mai, il tutto viene alla fine confidato ad una persona guarda caso intelligente e sveglia come Izuku (vittima fra l'altro di avvenimenti analogamente sospetti), che non solo è il "pupillo del pupillo" ufficialmente nella saga dello Shie Hassaikai (in cui tutto è strettamente segreto) ma che anche qui assume lo stesso ruolo di pari rilevanza.
Insomma, tutto è stato pensato e calibrato con una precisione talmente chirurgica (per rimanere in tema di studi medici) da far sì che il mio sorrisino sopracitato divenisse sempre più curvo riga dopo riga, fino a venire attraversato da un baluginio di maliziosa intesa, oltre che da un sentito sfregamento di mani - quasi direi di aver a stento soffocato una risatina malvagia.

MEH EH EH.
Ora sì che le cose si fanno davvero interessanti.

Dai Mina che siamo tutti in pensiero per te: mostrati e dacci un segno di vita!
E portaci anche una cartolina con qualche notizia da parte di Todoroki che inizio a preoccuparmi, oltre che a sentire la sua gelida mancanza.

See ya!
karikeehl
 

[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 [Prossimo]