Recensioni per
DOPO IL LAMPO ARRIVA IL TUONO
di Dorabella27
Le tue storie mi piacciono sempre molto Dorabella27 |
Ho iniziato a leggere le tue storie e ci sono proprio cascata in pieno. Ho cominciato a capire che qualcosa non andava solo quando Andrè ha iniziato a colpire il cuscino e poi meno male era solo un incubo!! E ci credo che Oscar si sente in colpa e dovrebbe anche riflettere sui suoi sentimenti, ma questa è un'altra storia... Proseguo la lettura... |
Che speriamo nei prossimi temporali! |
Molto carina e particolare, belli i disegni. Ci sarà una fine della storia? |
Cara Dorabella, |
Complimenti alla bravissima (e simpatica) Valentina,a mio avviso era meglio inserire le fan art in mezzo ai capitoli oppure usare lo spazio riservato alla fiction, per qualche libero pensiero o poesia su Oscar e André. |
Cara Dorabella. |
Hai fatto assolutamente bene! Io adoro le fanart quanto le storie a cui si ispirano, e questa di Valentona è davvero molto bella, i personaggi sono espressivi e fedeli all'originale. Mannaggia, quanta bravura su questo fandom! |
Bellissime queste fan art di Valentina! |
Sono meravigliosi! Io non conosco Valentina P.Jensen ma ho visto online dei suoi lavori splendidi. Quindi colgo l'occasione, attraverso te Dora, di farle tanti complimenti. È impossibile sapere quali incontri si faranno nella vita ma quando si può, è giusto valorizzarli. In fin dei conti siamo qui per una passione comune e quando si possono unire le forze per produrre qualcosa di bello, è giustissimo farlo. |
Scrivi magnificamente Dorabella27 e che bello questo lungo peregrinare nei pensieri di Oscar, subito dopo l'episodio dello strappo. |
Cara Dorabella27, |
Dopo il lampo arrivò il tuono, dopo i fòchi giunsi io, e trovai già tutti nella stanza; c’era Sigmund a braccetto del giovane Jung: il primo gli parlava dei sogni che son rielaborazione dei nostri terrori diurni, e dei sensi di colpa; il secondo discettava sull’Ombra, non richiesto, e ai quattro venti diceva che tutto, nel sogno, è proiezione del nostro io. In breve giunsero alle mani. E Marco Tullio, caldamente richiesto invece, mi fu servito e intervenne cupo: “Non c’entro nulla”, precisò, accennando ai due litigiosi “Son qui solo in veste d’amico”. Un vecchio cieco mi diceva di diffidare, i sogni son ombre, gli dèi possono ingannare; mi invitò a ricordarmi di Agamennone. Perplesso, aprii il vocabolario ben rilegato: “misericordia: specie di pugnale in uso alla fine del medioevo e al principio dell’età moderna, che serviva a dare il colpo di grazia al cavaliere caduto per abbreviargli l’agonia (di qui il nome)”. Eppure lo sapevo e ora me n’ero scordato. Sarà che io non l’ho mai usato. Oggi poi, la mia armatura mi sembra più lucida, ed è un male: pochi cimenti, denuncia. Cuore troppo tenero e poca misericordia, mi battezzo, e rilevo la possibile contraddizione. |
Ah ecco...visto il livello sopraffino dei primi due capitoli non poteva proprio esistere un finale in cui lei, quattro soli giorni dopo il fattaccio, gli si gettasse tra le braccia. Qui ho iniziato a sospettare qualcosa, perché un conto è cercare di analizzare ogni singola sensazione provata in quel momento, anche non voluta, anche inaspettata, un altro è comportarsi così..non è proprio nel personaggio. Difficile capire dove finisca la realtà e inizi il sogno perché credo lei ne avesse da pensare in quei giorni in Normandia! Però è vero che il sogno rimuove la censura della ragione e fa venire a galla desideri inespressi, come diceva qualcuno con il cognome che inizia per F, vuoi il desiderio di espiare la sua colpa per il ferimento di André (anche io penso provasse un enorme senso di colpa), vuoi il desiderio, ancora allo stato meno che embrionale, di André... |
Ciao Dorabella, |