Recensioni per
Il Goblin/Giak Buono
di ShessomaruJunior

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
25/08/21, ore 13:34
Cap. 3:

Ciao ShessomaruJunior,

Si, ho notato che non hai apportato tutte le correzioni che avevo indicato nella bozza e ho trovato altri errori di cui prima non mi ero accorto. Diciamo che non è un problema... si fa quel che si può... Comunque ti consiglierei di impegnarti il più possibile per ridurre gli errori grammaticali al minimo e "sgrezzare" il tuo stile. E, una volta arrivato a qualche progresso, penso faresti bene a rileggere i capitoli già scritti e correggerli.

Non ho idea di quanti capitoli hai in programma di scrivere, però qui avresti anche potuto chiudere con il gruppo che andava a cercare il non morto, così da affrontare la battaglia con qualche riga in più e da alleggerire questo capitolo.

Ti riporto alcuni errori rimasti (alcuni mi erano sfuggiti nella lettura precedente):

> Mentre i maschi possenti lottavano come furie assatanate avanzando e indietreggiando, a seconda del prevaleva di una parte o dell'altra, volavano anche parole iraconde.

Qui "prevaleva" non va bene, la virgola l'avrei messa dopo "assatanate" e manca anche una "e" prima di "volavano".


> Sacerdotessa .. cosa c'è da un po’ sei pallida!

Qui manda un punto di domanda dopo "cosa c'è". E i "..." sono sempre 3.


> Quindi la vampira usò, con sorpresa di tutti, un miracolo della madre terra per la precisione il miracolo che evocava una barriera di luce atta a proteggere da attacchi fisici.

Francamente, se per miracolo intendi un incantesimo, sicuramente puoi dire che il mago lo usa, lo evoca, lo richiama, eccetera. Però che il miracolo a sua volta evochi una barriera di luce... questo mi suona strano.


> Quando quest'ultimo fu fissato alle spalle i presenti rimasero fermi, perché adesso potevano vedere la fanciulla nell'aspetto comunemente associato ad un vampiro, per poi sedersi sul materasso e porre fine ai miracoli facendo segno alle due donne di avvicinarsi a lei.

Qui c'è un errore perché il "per poi" (che ti avevo suggerito di eliminare) si collega a qualcuno che abbia fatto un'azione, quindi stai dicendo che gli spettatori rimasero fermi per poi sedersi sul materasso ecc.


> “Ma che succede?” fece il cavaliere femmina brandendo le sue armi, sorpresa dal forte rumore.
“Non lo so Cavaliere Femmina! [...]"


Qui mi pare un po' fastidiosa la ripetizione. Potresti evitarla scrivendo "una guerriera" al posto de "il cavaliere femmina".


> “eccoci arrivati!

Eccoci


> la creatura iniziò una trasformazione fino a diventarefino a diventare una splendida ragazza

Ti è scappato un "fino a diventare"


> chiese porgendogliene uno.)

Qui ti è scappata una parentesi


> “Mio padre conosce [...] (qui la virgola non ci va)

Eh eh... :)


> infondo -> in fondo



Ci sono anche alcuni errori frequenti che ti segnalo ancora una volta:

- non metti la virgola prima del "ma" (in genere si fa sempre, a meno che dopo il "ma" non ci sia un verbo come in "sono triste ma rido lo stesso")

- Nei discorsi diretti non metti le virgole quando c'è il vocativo: http://www.grammaticaitaliana.eu/vocativo.html

- Troppi punti esclamativi nei dialoghi. Sembra che tutti urlino quando non fanno domande.

- Mancano delle virgole che dovresti avvertire leggendo, ad esempio qui:

Draghi, Viverne, mangia rocce, serpenti di fuoco e altri mostri simili erano considerati pericolosi ma solo per le dimensioni e la ferocia visto che a tutti loro mancava anche la più elementare forma d'intelligenza ma i vampiri quelli erano un'altra storia.

Dove ti viene naturale fare una pausa per dare effetto alla frase ci vorrebbe una virgola o anche i tre punti.


Però ricordati di rileggere sempre dopo aver apportato delle modifiche al testo. Il "(qui la virgola non ci va)" rimasto mi dà l'idea di una rilettura un troppo distratta... E fa' attenzione alle ripetizioni di una stessa forma (come usare il verbo "fece" dopo i dialoghi diretti).

Alla prossima!

Recensore Veterano
23/07/21, ore 16:09
Cap. 2:

Ciao Shessomaru

Sono venuto a vedere se avevi pubblicato il nuovo capitolo anche per controllare se avevi fatto qualche miglioramento. Beh, la partenza non è delle migliori :)


> Era un bella giornale

Eh, giornata...


Poi, nella prima frase, hai scritto "zona di frontiera" e "città di Frontiera".
Forse potevi usare "zona vicino al confine" per evitare la ripetizione e non mi è chiaro quale sia il nome della città: "Frontiera" o "Città di Frontiera"? Nel secondo caso dovresti usare l'iniziale in maiuscolo anche in "Città".
Per finire con questa prima frase, è troppo lunga. Dopo "i Goblin" ci andava un punto, non una virgola; e nel pezzo che segue ci vorrebbe una virgola tra "avanza" e "i vari membri", più un segno di punteggiatura alla fine (io suggerirei un punto).



> “Seriamente Orcbolg ti ucciderebbe accettare per una volta sola, una missione senza goblin tra i piedi?"

Una virgola prima e una dopo Orcbolg ci vorrebbe, visto che è il nome alternativo di Goblin Slayer. E lo stesso vale in tutti gli altri discorsi diretti:

“Seriamente, Orcbolg, ti ucciderebbe accettare per una volta sola una missione senza goblin tra i piedi?"
“Questo è vero, nano, ma Goblin [...]"
"Madama ranger, a onor del vero questa missione prevedeva..."
“Signor Goblin Slayer, cosa intendete dire?”

Per il resto, la struttura che hai scelto nel dialogo non rende facile capire chi stia parlando e l'uso dei vari soprannomi (che il tuo lettore può non conoscere o non ricordare, come nel mio caso) rende tutto ancora più complicato. Senza fare delle ricerche in internet, io non sarei riuscito a venirne a capo.
Ti consigliere francamente di sfogliare qualche romanzo e vedere come vengono affrontati i dialoghi.

Per finire... fai terminare tutte le battute con un "?" o con un "!". Beh, nei dialoghi di un altro anime piuttoso famoso, Demon Slayer, dove i protagonisti non smettono mai di urlare, può anche essere così, ma in questo anime i personaggi non sono altrettanto insopportabili, quindi dovresti usare il "." quando non si tratta di una vera esclamazione. In particolare, Goblin Slayer mi sembra più il tipo che dice sommessamente qualcosa, non che l'afferma con forza.



> “Grazie messer incantatore! Comunque lasciamolo passare anche se sembra spaventato!”

Non mi sembra una bella battuta... Cioè: "Sarebbe da fermare per parlarci e capire cosa l'ha spaventato, però... No dai, laciamolo pure passare."



> quindi il gruppo...

Usi spesso il "quindi" per iniziare una frase dopo i dialoghi. Non è certo necessario per riprendere il discorso... e mi suona molto più da lingua parlata che scritta. Pertanto ti inviterei a usare frasi normali.


> “Stamattina mia moglie e mia figlia erano andate al fiume che passa vicino al nostro villaggio per lavare i panni quando dal bosco è uscita una creatura che ricordava un grosso e robusto goblin chiuso dentro un armatura, egli le ha guardate spaventandole quindi ha preso le lenzuola poi è entrato nel villaggio e mi ha portato via il materasso, poi è scomparso nel bosco!”

Uhm, ricordati che è un contadino... dovrebbe avere un linguaggio più semplice, come una persona ordinaria con la quale puoi chiacchierare ogni giorno. E considera anche che l'idea di un orco che può tornare nel villaggio può benissimo spaventarlo ancora.

“Stamattina mia moglie e mia figlia erano andate al fiume che passa vicino al nostro villaggio per lavare i panni, ma dal bosco è uscito un grosso e robusto goblin in armatura. Come l'hanno visto, sono scappate via spaventate, ma il mostro ha raccolto le lenzuola e le ha seguite nel villaggio! Si è preso anche il mio materasso, e poi è scomparso nel bosco...”


> L'essere che avete descritto è chiaramente un Goblin Paladino!

Uhm... Cioè, solo i Goblin Paladini si mettono l'armatura? Mi pare strano...


Dall'arrivo nella grotta in poi, mi pare ci siano meno errori nel testo, però, il fatto che una vampira tanto potente riesca a dormire mentre viene toccata e che poi si alzi e si pettini senza accorgersi degli ospiti inattesi che la fissano... temo sia troppo tirata.


A livello di trama, devo dire che risulta abbastanza semplice, ma non troppo. La compagnia del protagonista torna da una missione, verso di loro giunge un contadino (diretto dove?) che racconta di un fatto curioso al suo villaggio: un goblin che si è preso un materasso e due lenzuola sporche o appena lavate. La compagnia segue le orme e incontra la vampira addormentata.
La nota più dolente sono sicuramente i dialoghi, che sono in stile teatrale ma senza il nome di chi parla all'inizio. Il resto, invece, a parte qualche ripetizione o qualche frase un po' anomala, risulta ben leggibile.

Se volevi che questa storia fosse alla portata di chi non conosce il fandom, mi spiace dirtelo, ma dovresti tornare a lavorarci per presentare i personaggi, perché qui non fornisci alcuna descrizione e perché, come ho già scritto, usando nomi principali e nomi alternativi è impossibile capire chi dica cosa senza documentarsi su internet.

Ciao!

Recensore Veterano
05/07/21, ore 21:27
Cap. 1:

Ciao ShessomaruJunior,

Rieccomi a commentare la tua storia. Allora, la trama è promettente e mi incuriosisce, però qui... mi limiterò a elencarti un gran numero di osservazioni...


> Dunque questa parte del capitolo nasce dal fatto che almeno apparentemente il franchise di Goblin Slayer pare non essere molto noto in Italia, il che per me è un peccatto essendo un opera affascinante, ...

Ti consiglierei di cambiare "pare" con "sembra", così da evitare una fastidiosa ripetizione.

Poi,  peccatto -> peccato


> ... cosi ho deciso per non dover ripetere ogni volta il perché o mettere delle note per spiegare il perché di certe azioni o situazioni dei vari personaggi, so che è una lettura noiosa e forse inutile ma chi conosce queste cose potrà apprezzare al meglio Goblin Slayer.

Questa parte della frase necessita una revisione.
Questo è l'obiettivo che volevi raggiungere, che ti consiglierei di semplificare: "non dover ripetere ogni volta il perché o mettere delle note per spiegare il perché di certe azioni o situazioni dei vari personaggi".

Ma non si capisce "cosa" hai deciso...


> un mantello lungo e guanti tutti di colore nero tessuti con un tessuto speciale che lei chiama tessuto oscuro che si adatta a lei quando si trasforma ma che alla luce del sole diventa vapore

Il "ma" mi suona fuori posto, perché è un po' complicato cogliere la  contrapposizione tra "si adatta a lei quando si trasforma" e "alla luce del sole diventa vapore".

Poi ti consiglierei vivamente di eliminare qualche ripetizione. Un inciso, o una parentesi che per te è più usuale, potrebbe farti comodo:

"un mantello lungo e guanti tutti di colore nero creati con un tessuto speciale ("oscuro", lo chiama lei) che si adatta alla forma assunta dal suo corpo, ma che diventa vapore alla luce del sole.


> in entrambi i casi sotto gli abiti indossa un reggiseno di pizzo e un tanga entrambi tessuti nel tessuto oscuro

Anche qui, "tessiti nel tessuto" è una brutta ripetizione. Puoi trovare un sinonimo di "tessere", oppure usare una forma diversa:

"... entrambi intessuti con lo stesso materiale magico del mantello"


> ma da il meglio di se di notte è infatti una creatura notturna

da -> dà

e poi manca della punteggiatura prima di "è". Andrebbe bene una virgola o anche i due punti.


> non può morire a causa di malattia, veleno e/o età e può essere ferita e uccisa solo con un'arma d'argento e per essere certi che venga uccisa subito l'arma deve essere piantata in testa o nel cuore e allora diventa polvere oppure deve battersi con un lupo mannaro

qui non è chiaro a cosa si contrapponga il "deve battersi con un lupo mannaro". Io la interpreterei così:

"non può morire a causa di malattia, veleno e/o età, ma può essere ferita o uccisa solo con un'arma d'argento (e per essere certi che venga uccisa subito, l'arma deve essere piantata in testa o nel cuore, e allora lei diventa polvere) oppure da un lupo mannaro"


> usarla come mezzo di trasporto per se



> crea una barriera magica che la protegge da attacchi a distanza, può regolarla ma solo prima di lanciarla dopo non può più modificarla e non si può muovere ma in caso di necessità può disattivare l'incantesimo ma poi deve aspettare tre minuti per poterne creare una nuova

Prima del "ma" ci va quasi sempre la virgola. La puoi omettere se dopo il "ma" non ci sono verbi, ad esempio: era bella ma troppo alta.
Poi farei qualche altra risistemazione:

"crea una barriera magica che la protegge da attacchi a distanza, può regolarla, ma solo prima di lanciarla. Finché è attiva, lei non può modificarla né muoversi e se la annulla, deve poi aspettare tre minuti per poterne creare una nuova."


> in pratica scaglia un potente raggio dalle mani tuttavia tale attacco non funziona su esseri corporei ma può essere usato solo su demoni e per di più se il livello è troppo alto esso non ha effetto).

Parentesi di troppo. Anche qui riformulerei un poco:

in pratica scaglia un potente raggio dalle mani, tuttavia tale attacco non funziona su esseri corporei ma solo sui demoni. Per di più non ha effetto se il livello del bersaglio è troppo alto.


> inferriore

inferiore


> Giak Paladino D'argento è una figura umanoide alto e robusto, ha spalle larghe cosi come le gambe e le braccia, ha la pelle grigio verde, corti capelli rossi e occhi gialli, come tutti i Giak ha un naso corto quasi inesistente e denti verdi che tiene ben curati, indossa un'armatura d'argento (simbolo del suo grado di paladino d'argento) composta da un pettorale muscolare, gambali che gli avvolgono le gambe ma li lasciano liberi i piedi, egli infatti va in giro a piedi nudi, bracciali snodabili, due imponenti spallacci su cui sono incisi in oro i simboli degli spiriti del vento, il suo elmo è un elmo corinzio che gli avvolge la testa lasciandoli scoperto il volto, indossa anche un mantello rosso, porta una cintura fatta di una corda a cui lega scalpi che prende ai nemici che riesce a battere e a cui ha legato il fodero della sua spada fatta di pelle di drago di palude decorato con disegni geometrici blu e rossi.

Questa è una frase decisamente troppo lunga.

"Giak Paladino D'argento è una figura umanoide alto e robusto, ha spalle larghe cosi come le gambe e le braccia, ha la pelle grigio verde, corti capelli rossi e occhi gialli, come tutti i Giak ha un naso corto quasi inesistente e denti verdi che tiene ben curati. Indossa un'armatura d'argento (simbolo del suo grado di paladino d'argento) composta da un pettorale muscolare, gambali che gli avvolgono le gambe ma lasciano liberi i piedi (egli infatti va in giro a piedi nudi), bracciali snodabili, due imponenti spallacci su cui sono incisi in oro i simboli degli spiriti del vento. La sua testa è avvolta da un elmo corinzio che gli lascia scoperto il volto. Indossa anche un mantello rosso, porta una cintura fatta di una corda a cui lega scalpi che prende ai nemici che riesce a battere e a cui ha legato il fodero della sua spada fatta di pelle di drago di palude decorato con disegni geometrici blu e rossi."


> inoltre sa usare bene tutte le armi anche se preferisce usare quelle da mischia soprattutto le spade compresa la sua “Turandot” (la sua spada bastarda che ha forgiato attorno ad un capello della sua principessa) [egli pratica uno stile semplice basato su colpi rapidi e precisi atti a studiare il tempo del nemico capirlo per poi superarlo e mirare a punti vitali], riesce a mangiare di tutto ma preferisce la carne di bestie di palude.

Qui non è una buona idea usare la parentesi quadra... Piuttosto metti un punto e inizia una nuova frase.


> come armi porta un piccolo scudo rotondo fatto di un metallo particolare leggero ma resistentissimo con al centro una punta che usa come arma spingendola addosso ai suoi nemici e che ha i bordi affilati,...

Alla fine di questa ci sta bene il punto. Poi manca la punteggiatura in mezzo e "spingendola addosso ai suoi nemici" appesantisce inutilmente la frase.

"come armi porta un piccolo scudo rotondo fatto di un metallo particolare, leggero ma resistentissimo, con al centro una punta che usa come arma, e che ha i bordi affilati."


> ... si sarebbe rivelata essere una specie di grosso pipistrello con quattro arti e al posto del pelo scaglie verdi...

Quando inverti il nome ordine degli elementi, spesso è opportuno aggiungere delle virgole, ma in questo caso sarebbe meglio mantenere l'ordine naturale:

"... si sarebbe rivelata essere una specie di grosso pipistrello con quattro arti e scaglie verdi al posto del pelo..."


> e le parlò con un ton molto calmo e tranquillo

tono


> Aiuto allora sono morto ...

Aiuto, allora sono morto...


> Dai stai tranquillo adesso cerco di atterrare

Dai, stai tranquillo. Adesso cerco di atterrare


> grandfe

grande


> Quindi i due esseri si rimisero in piedi e mentre la creatura umanoide controllava i pochi bagagli che avevano l'altra creatura iniziò una lenta trasformazione che da una creatura gigantesca e alata assunse l'aspetto di una figura feminile umana che indossava abiti neri che risaltavano sulla sua pelle bianca, lunghissimi capelli biondi raccolti in una ciocca che le scendeva fino ai piedi, labbra carnose e rosse e occhi azzurri.

feminile -> femminile

E la frase è troppo...

"Quindi i due esseri si rimisero in piedi e, mentre la creatura umanoide controllava i pochi bagagli che avevano, l'altra iniziò una lenta trasformazione: da una creatura gigantesca e alata assunse l'aspetto di una figura femminile umana con indosso abiti neri che risaltavano sulla sua pelle bianca, dotata di lunghissimi capelli biondi raccolti in una ciocca che le scendeva fino ai piedi, labbra carnose e rosse e occhi azzurri."


> Infondo la bussola

Infondo è voce del verbo infondere. Meglio: "In fondo la bussola"


> Beh prima di tutto direi cerchiamo un posto all'asciutto e poi vediamo!

Beh, prima di tutto, direi, cerchiamo un posto all'asciutto e poi vediamo!


> Giudatemi

Guidatemi


> oh madre terra misericordiosa grazie per essere restata ferma e averci permesso di atterrare sul tuo sacro grembo, illumina la notte e donaci la quieta!

oh, madre terra misericordiosa, grazie per essere restata ferma e averci permesso di atterrare sul tuo sacro grembo. Illumina la notte e donaci la quiete!


> Quindi le due figure camminarono sotto la pioggia in direzione di un bosco che cresceva presso una collina che per fortuna stava iniziando a smettere e infatti poco dopo i due poterono notare come le nubi erano sparite lasciando apparire un cielo stellato con le due lune che brillavano.

"che per fortuna stava iniziando a smettere" questo pezzo non funziona... Meglio un punto al posto del "che" e iniziare una nuova frase.


> Quindi la fanciulla osservò attentamente il cielo

manca il punto a fine frase


> non riesco ad orientarmi  capire ove dobbiamo andare per tornare a casa tu?

"non riesco ad orientarmi, a capire ove dobbiamo andare per tornare a casa. Tu?"


Non garantisco la correttezza di tutto, ma cerca di capire come migliorare la leggibilità, perchè, specie nelle frasi troppo lunghe, tendi a cambiare di soggetto, quindi sarebbe meglio spezzarle. Occhio anche all'uso del "che", nel quale tendi un po' ad esagerare.


Per il resto, ti rinnovo l'augurio di poterti divertire nel proseguire questa storia!