Recensioni per
Lettera mai inviata
di Mariam Kasinaga

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
09/11/21, ore 15:33

Recensione premio al contest "No, honey, you don't love me" indetto da me sul forum di efp :-)

Ciao Mariam ^^
Perdonami se arrivo solo adesso a lasciare questa recensione, ma le ultime settimane sono state parecchio indaffarate per la vita offline :-/ Cmq ora eccomi qui!
I racconti che usano una forma epistolare (come anche le pagine di diario) mi hanno sempre affascinata molto. Li trovo particolarmente emotivi ed estremamente efficaci per creare una connessione tra chi legge e la voce narrante. E il tuo racconto fa proprio questo, ci avvicina tantissimo alla voce della protagonista immergendoci nelle sue emozioni e sensazioni (nella sua quotidianità nei suoi rimpianti e speranze).
L'argomento che questa storia va a a toccare è quello della deriva di una società che sfocia nella distopia (ma che, specialmente nelle prime righe con il richiamo a certi eventi e situazioni, non può far altro che far risuonare una quotidianità che ci ha visto protagonisti tutti da vicino).
Nel testo ho apprezzato il ruolo che dai alla musica: l'arte come ciò che ci fa battere il cuore, la musica e la passione come elementi fondamentali della vita umana che ci spingono a non perderci e a non dimenticarci (gli uni degli altri e di noi stessi); gli affetti della protagonista che rivivono nei ricordi, tra le righe di questa lettera, insieme alla sua presa di coscienza, sono tutte cose che ho sentito molto forti nella narrazione. Il senso di ribellione, la paura che fa battere il cuore della protagonista che pur di non lasciar andare del tutto il suo amore porta con se ogni giorno il segno della sua speranza (ma al contempo della sua non aderenza a quella società in cui non crede più, che non le basta più e forse non le è mai bastata).
La lettura è stata scorrevole e piacevole, non mi ha mai annoiata e anzi grazie anche al carico emotivo che ci hai messo sono stata accompagnata fino a fine lettura in maniera molto fluida.

a presto
Earth

Recensore Junior
27/08/21, ore 21:37

Quarta classificata al contest "Dai vita alla tua fantasia con i generi letterari! II edizione, il ritorno" - Lettera mai inviata di Mariam_Kasinaga


-Grammatica:
La storia non è molto lunga, ciononostante, ho trovato davvero poche, pochissime imprecisioni, dovute a errori di distrazione o a mancate conoscenze. Insomma, miseri dettagli che ti saranno sfuggiti al momento di riportare tutto sul sito.
Anche nella tua fanfiction, comunque, ho trovato un cattivo utilizzo della d eufonica. Non so se sei a conoscenza di questa regola... a ogni modo, richiede la presenza della d eufonica unicamente dinanzi alla presneza di due vocali uguali e, perciò, non quando vi sono due vocali diverse (esempio: "a urlare" non "ad urlare).
Un altro misero errore che ho riscontrato è il seguente: "Tutte le giornate scorrono uguali: mi alzo, faccio colazione, vado al lavoro, torno a casa, ceno e vado a letto.Non si può fare molto" → "Tutte le giornate scorrono uguali: mi alzo, faccio colazione, vado al lavoro, torno a casa, ceno e vado a letto.
Non si può fare molto".
* Si tratta di un piccolo errore di battitura in cui manca lo spazio dopo il punto fermo.
I casi che riguardano la d eufonica sono invece i seguenti:
- "ad ogni"; -"ed alla"; -"ad urlare"; "ed il primo"; "Ed ora".

-Stile
Prima di partire con un commento il più possibile esaustivo sullo stile da te usato, voglio prima commentare due cose, le quali sono:
1. "Ti ricordi, come è iniziato tutto questo?
Da qualche parte, così tanto tempo fa da non ricordare neppure quando, avevo letto che le dittature iniziano tutte allo stesso modo, imponendo il coprifuoco." → Al posto di ricordare ti consiglio di utilizzare un sinonimo in modo tale da evitare una ripetizione del verbo in frasi tanto vicine tra loro. Inoltre, oltre a ciò, riscriverei il periodo nel seguente modo: "Ti ricordi, come è iniziato tutto questo?
Da qualche parte, così tanto tempo fa da non portar memoria neppure sul quando, avevo letto che le dittature iniziano tutte allo stesso modo: imponendo il coprifuoco."
2. "All'inzio dicevano che era per la nostra sicurezza, per cercare di tenere sotto controllo tutto il casino che era successo; e noi, forse senza sapere cosa stesse succedendo, ci abbiamo creduto." → "All'inizio dicevano che era per la nostra sicurezza, per cercare di tenere sotto controllo tutto il casino che era successo; e noi, forse senza sapere cosa stesse accadendo, ci abbiamo creduto."

Un'altra piccola cosa che mi ha fatto storcere leggermente il naso (non sapevo bene dove inserirla, ma alla fine ho optato per la parte relativa allo stile) è l'assenza della firma di questa lettera mai inviata da parte della protagonista. Oltre all'assenza, mi è dispiaciuto un po' non conoscerne il nome.

Detto ciò, inizio col dire che mi è piaciuto lo stile da te usato: semplice, inciso, pulito. Uno stile che arriva direttamente al lettore, senza alcun giro particolare intorno a parole auliche o eccessivamente evocative.
Una scelta del resto adatta alla lettera informale e al contesto in cui si ritrova bloccata la protagonista: una società cruda e opprimente che lega i suoi cittadini a pilasti rigidi a cui obbedire, una dittatura in cui i cittadini devono seguire un volere posto in cima a quella nuova casta di eletti. Una società privata dal libero arbitrio e dall'autoproclamazione del singolo individuo. Una società in cui l'arte, la musica, la letteratura diventano uno strumento pericoloso, a doppia lama, in grado di scuotere gli animi: possono essere uno strumento di libertà per l'opposizione e quella della distuzione per il regime totalitario (si sa che, del resto, questi importani "pilastri" sono da sempre stati usati come un mezzo per raggiungere la libertà, uno strumento per opporsi. E di questo, alla fin fine, la protagonista ne è del tutto consapevole: "Magari, tutto può cambiare grazie al suono di un violino".

-Impaginazione:
Per quanto riguarda l'impaginazione, invece, non ho nulla da dirti: l'ho trovata perfetta. Pulita, di buon impatto, che possiede il suo perché, in grado di attirare il lettore spingendolo a continuare frase dopo frase.

-IC:
La protagonista della tua storia, nelle prme parti, rappresenta a pieno la totalità della società: muti dinanzi a qualsiasi ingiustizia, pronti a girare il capo dall'altra parte e far finta di non vedere, di non sapere, di credere che la decisione altrui sia quella lecita e giusta, nonostante si dimostri quella peggiore. Ha accettato tacitamente (come molti altri) il nuovo destino, vivendo giorno per giorno quella nuova e monotona vita.
Eppure, la vediamo anche totalmente immersa nei ricordi in cui la libertà vigeva da padrona: ricordi in cui suonava, ricodi in cui era libera di dare voce ai suoi sogni e ai suoi desideri. Ricordi in cui era libera di stare con lui e immaginare un futuro brillante e sereno. Eppure, tutto si è frantumato, tanto che è obbligata a tenere nascosto il suo amato strumento sotto al letto, dove è libera solo di toccarlo per evitare spiacevoli situazioni. Cionostante, pian piano apre gli occhi: si rende conto delle ingiustizie e agisce con i suoi piccoli passi per affrontarle... non di certo come avrebbe fatto lui, il destinatario di quella lettera, ma in un modo eroico, secondo una certa considerazione. Inoltre, la storia completamente introspettiva, ci ha permesso di viaggiare nelle sua mente, a pari passo con i suoi stessi pensieri.

-Utilizzo del pacchetto: (5 per il genere letterario, 5 per il prompt, 5 per la citazione)
Partiamo dal genere letterario.
Da questo genere hai scelto di descrivere una realtà alternativa rispetto alla nostra. Anche se ho visto che non è stato affatto voluto, richiama alcune delle lamentele che molti hanno usato come un mantra in questo ultimo periodo governato dal virus; infatti, come scritto all'interno del bando per il terzo pacchetto, il genere richiede "... prende spunto per portare all'estremo alcune tendenze politiche o sociali considerate negative". Considerando ciò, hai fatto un buon lavoro (in più) che non avevi - di base - l'intenzione di fare. Per l'insieme, questa prima parte è stata svolta molto bene. Il genere è un punto cardine della storia, presente dall'inizio alla fine e che quindi doveva essere propriamente sviscerato, cosa che tu hai fatto.

Il prompt del tuo pacchetto era "dualismo tra libertà e schiavitù". Anche qua, non ho quasi nulla da dire, in quanto il lavoro è stato svolto alla perfezione. Questo gioco è presente sin dalle prime righe, cosa che continua sino alla fine della storia, toccando numerose tematiche, dall'arte alla vita quotidiana, un continuo dualismo tra il passato contornato dalla libertà, e il presente immerso nella schiavitù sistematica.

La citazione, invece, era: "Il Grande Fratello ti osserva". Al contrario dei precedenti due punti, che sono maggiormente presenti e hanno una presenza quanto un'influenza abbastanza marcata, ciò non si può dire altrettanto per la citazione. Sì, è presente, possiede anche un certo peso al fine della trama, eppure... manca un qualcosa, manca un vero e proprio meccanismo che faccia vedere che quel dittatore osserva i suoi cittadini (oltre ai cartelli col suo viso che tappezzano la cittadina), che è lì presente a seguirli passo dopo passo, e ad agire al primo errore o mossa azzardata. In questo caso, rappresentare una cattura avrebbe dato maggior spessore alla storia, secondo me.

-Gradimento personale:
La storia mi è piaciuta. Ho trovato interessante la trovata della lettera (anche se immagino che ti abbia limitata un po' nel poter approfondire alcune cose, come anche il genere) e del fatto che non sia mai arrivata nelle mani del dovuto destinatario.
Con ciò, potrebbero sorgere diverse domande: Cosa è successo alla protagonista? Non ha trovato nessuno in grado di consegnare la lettera alla persona che ama? Avrà preso in mano quel violino, dando sfogo ai suoi sentimenti e alla sua scontentezza verso la società, o avrà continuato a vivere la sua vita nella medesima monotonia, non accettando il mondo e la società in cui vive ma prendendola ugaulmente per buona?
Non sarebbe male conoscerne le risposte.
Ciononostante, un'altra cosa che mi è piaciuta è stato il vagare per la mente, per i pensieri, per la malinconia e per i ricordi della protagonista. Mi è piaciuto vedere come ricordava i tempi in cui poteva suonare con la persona amata, i tempi in cui poteva vederlo, i tempi in cui suonare non equivaleva a compiere un reato. Un'altra cosa che ho trovato geniale è stato il modo in cui hai inserito l'animale e il suo significaoto... personalmente, da quando ho indetto il contest, non ho mai pensato a questa possibilità (ecco il bello dei contest!)
Ti faccio i miei più sentiti complimenti per le varie idee e per il modo in cui hai dato vita al pacchetto.

-Punti BONUS:
I due elementi extra per il pacchetto distopico erano futuro e menzogne. Ma procediamo per ordine: nella storia, sono presenti entrambi in diverse parti (specie il "futuro"). La cosa che però mi ha fatto storcere un po' il naso - e che mi ha impedito di darti il punteggio pieno per entrambi, è la loro mancata profondità. Mi spiego meglio: è assolutamente vero che sono entrambi presenti nella storia, ciononostante non hanno una rilevanza così importante ai fini della trama (essendo anche entremamente incentrata ai pensieri della protagonista sul presente e sul passato). In generale è come se avessi inserito quei due termini giusto per farli spuntare ed essere presenti, per farmeli vedere, ma non sono stati esplorati come avrebbero potuto essere; non hai colto e usato delle vie che avrebbero potuto rendere la ff ancora più bella, un'arma che avrebbe potuto dare un tocco in più se esplorata maggiormente.

Grammatica: 9,45/10
Stile: 9,6
Impaginazione: 5/5
IC: 10/10
Utilizzo del pacchetto: 13,5/15
Gradimento personale: 10/10
Punti BONUS: 2,2/6
Totale: 59,75/66

Recensore Veterano
18/07/21, ore 12:43

Ciao Mariam,

Ho visto la tua consegna e sono venuto a curiosare quel che hai scritto.
Allora, sul piano di stile e grammatica non sono riuscito a trovare errori rilevanti, anzi direi che il racconto è scritto molto bene e leggerlo è un piacere.
Le uniche note che blandamente ti faccio sono qui:

> Ti ricordi, come è iniziato tutto questo?
Da qualche parte, così tanto tempo fa da non ricordare neppure quando [...]


Usi il verbo "ricordare" in modo un po' troppo ravvicinato.


> All’inizio dicevano che era per la nostra sicurezza, per cercare di tenere sotto controllo tutto il casino che era successo; e noi, forse senza sapere cosa stesse succedendo, ci abbiamo creduto.

Stesso discorso con il verbo "succedere"


L'argomento che hai scelto di trattare, poi, non è solo futuribile, ma anche incredibilmente attuale, anche se in nessun luogo del mondo, da quanto ne so, si è ancora arrivati a un controllo culturale drastico come quello che descrivi. Un mondo dove non solo i libri e il cinema, ma anche la musica è stata duramente censurata...
Tutto è ancor più doloroso per la protagonista, perché parte della sua vita, quella più felice, si è svolta prima che tutto cambiasse, quando aveva vicino l'uomo che amava, mentre adesso... beh, può ritenersi fortunata per il fatto che non ci siano matrimoni imposti dallo stato...

Ora, mi duole esporti alcune note negative.
Intanto non è chiaro perché il violino debba essere nascosto. C'è ancora la musica di regime e non credo che qualcuno avrebbe qualcosa da ridire se fosse diffusa tramite uno strumento nobile come quello. Insomma, la scelta di bandirlo è davvero curiosa e meriterebbe una spiegazione.
Poi, suona abbastanza inverosimile che vi sia stato un passaggio dalla libertà alla schiavitù di regime senza che vi fossero proteste. Ci sono state la crisi, i disordini, la rivoluzione; la prima misura di controllo sembra essere stata il coprifuoco, e già questa deve (necessariamente, direi) aver creato tensioni, malumori e infrazioni (il covid insegna). Invece pare che la popolazione abbia subito a testa china. Lo stesso vale per gli oppositori spariti nel nulla (anche in Russia ci sono mobilitazioni e proteste quando un oppositore scomodo viene messo a tacere), per la libertà di stampa perduta (a Raqqua gli oppositori dell'isis hanno sfidato la morte pur di smentire la propaganda ufficiale).
Insomma, hai descritto una società che cade silenziosamente in un baratro, ma mancano elementi che spieghino come sia stato possibile, perché tutti sembrano essersi comportati come la protagonista.
Aggiungo che non ti avrei mai mosso una critica simile se avessi descritto una città che già si trovava in quella situazione, senza accennare alle dinamiche del perido di transizione.

Sulla riflessione finale:

> forse la libertà non si conquista con il frastuono di grandi gesta eroiche; forse sono i piccoli gesti, quelli compiuti dalla gente comune, che ci salveranno.

Mi trovo parzialmente d'accordo. Certamente i piccoli gesti sono fondamentali per tenere viva la protesta, però occorre anche fare propaganda, altrimenti non c'è rimedio contro le idee di regime, specialmente per chi, altrimenti, conoscerà solo quelle.

Concludo dicendo che non mi è affatto dispiaciuto leggere il racconto, anzi, probabilmente mi è piaciuto divagare nelle tematiche da te proposte, perciò ti faccio il mio in bocca al lupo per il contest!

Ciao!

Recensore Junior
18/07/21, ore 11:29

Oh, una nuova storia introspettiva! È uno dei miei generi preferiti, quindi mi fa sempre un sacco di piacere quando c'è qualcosa di nuovo. E, non posso negarlo, lo stile di scrittura e le parti puramente introspettive e malinconiche sono ben fatte. Una one-shot breve che fa il suo lavoro. Ma, allo stesso modo... non posso non riconoscere che sembra esserci anche un filino di critica alle misure restrittive attuali, o sbaglio? Oppure stai semplicemente scrivendo dal punto di vista di un personaggio che la penserebbe così?