Carina, questa sorta di divertissement.
Hai descritto una specie di danza notturna fra due sconosciuti ballerini, vagabondi e raminghi.
È come leggere un gioco d'amanti che si nascondono e si svelano, entrambi con una grande voglia e bisogno di conoscersi meglio.
Molto (troppo?) unilaterale. Solo nel bel distico finale accenni al punto di vista dell'anima: "io come te, per te / astratta"
Un po' (appena) pretenzioso "questo mio prezioso sospiro"... Per la giusta consapevolezza peraltro che la purezza non è perduta. Perchè siamo tutti e sempre un avvincente miscuglio di stelle e di stalle.
Ancora una volta sei riuscita a fare arte con poco. Complimenti. |