Recensioni per
Com'era la Normandia?
di settembre17
Teneri e delicato questo racconto Settembre17 |
Ma buonasera a te carissima Sett.! Come ti avevo detto questa è stata la settimana delle letture e non ho potuto non dedicarmi a questa raccolta così delicata, intima e colma di un amore assolutamente pieno e bruciante: il loro, infatti non ho faticato a ritrovarli in ogni più piccolo gesto. L'idea di associare la domanda a tre momenti differenti, con conseguenze diverse è un perfetto esempio di effetto farfalla e concordo con te circa l'importanza del "quando" si chiede qualcosa. Il primo capitolo è stato una bella batosta, credo che qui ad avermi annientata è stato il modo in cui le spalle di lui siano andate incurvandosi e poi il tono con cui ho immaginato lei rispondere "ventosa" e se si pensa a come poco prima André fosse vagamente più allegro - almeno in superficie - beh credo che tu abbia rappresentato splendidamente l'annichilimento che il sentimento ha avuto su di lui in quel frangente; nel secondo capitolo credo di aver vissuto la lettura come se il tempo fosse cristallizzato e una Oscar così chiara e al contempo misurata nel rendersi vulnerabile agli occhi di quello che - ancora non identifica con assoluta consapevolezza, sebbene ne abbia il sentore - è l'amato, è stato il momento che ho preferito: mi ha così toccata da aver percepito io stessa, altro che André, il cuore a mille per l'urgenza e la serietà della confessione. Infine questo, l'ascesa definitiva del sentimento: qui la Normandia prende definitivamente forma nella metaforica ( e tremendamente suggestiva e poetica) accettazione cui Oscar giunge riguardo i suoi sentimenti. Se nei primi due frangenti mi sono trattenuta con un certo sforzo, qui mi sono commossa: il gesto di André di lasciarle lo spazio per esprimersi e il bacio delicato alla fine, quei sentimenti che faticosamente si inerpicano fuori dalle labbra di lei...beh sono momenti di pura perfezione, un qualcosa che avrei voluto vedere/leggere e che non ho faticato a immaginare come accaduto davvero. La tua scrittura sensibile è in grado di emozionare nel profondo pur muovendosi tra toni delicati e carezzevoli verso il lettore e proprio per questo è, secondo me, in grado di assorbirti completamente facendoti dimenticare dove ti trovi. Cosa dirti, ormai sono noiosa, lo so, se non grazie e complimenti infinti? Un abbraccio, |
Ciao settembre17. Eccomi per commentare l'ultimo capitolo di questa tua storia, dove tutto converge in quella tazza di cioccolata. Interessante il frangente scelto e mi è piaciuta l'espressione: "promettimi che torneremo in Normandia insieme." La Normandia, protagonista dello scritto, legato a considerazioni riguardo le quali ho riflettuto. Bello leggere dei due innamorati attraverso le tue parole nel finale. Si scrive anche per volare con la fantasia, immaginando diversi scenari, coinvolgendo gli altri. Grazie a te per ringraziare chi ha seguito la tua storia nei differenti capitoli che non definirei strani, ma che vengono dal tuo profondo. Un caro saluto. |
La mia mente assai limitata sta assemblando la perfetta costruzione di questo tuo lavoro introspettivo su di loro. Ad ogni capitolo ( ho già letto l'ultimo..) il "fatto" diventa una confessione, un aprirsi ad Andrè più profondo, più descrittivo, più loro. Fino a sfociare nella consapevolezza assoluta della loro nuova dimensione. Mi piace questo mantello che poi alla fine si rivela essere quello di lui ( scusami sto eseguendo involontariamente una recensione multipla...), quell'avvolgerla sempre e comunque, negli oggetti, nelle cose di vita quotidiana. Cerchi di dimenticare, ma tutto torna. e te ne rendi conto solo quando ormai la rabbia e il muro d'orgoglio si sbriciola e sai vedere e dare chiaro un nome al tuo stato d'animo: Amore. |
Davvero una storia bellissima, seppur breve. |
Ciao settembre17. Sono lieta di tornare a commentare questa tua storia dove è emblematico, in questo capitolo, quel bicchiere di vino. Mi è piaciuto leggere quello che dice Oscar ad Andrè. Dalla risposta "ventosa" siamo passati, in questo frangente, allo svelamento di un mondo interiore. Il bello del leggere le storie è di volare con la fantasia, immaginando diversi scenari. Ben espresso il comportamento di André, tra silenzio e comprensione. Suggestiva l'espressione nel finale: "di una cosa però sono certa: quello che cerco non è in Normandia. E nemmeno a Versailles." Al prossimo capitolo. Una buona domenica. |
Cara Settembre, |
Mia cara Settembre, questo tuo scritto ha conquistato di diritto un posto nel mio cuore. |
Quante volte mi sono interrogata su quella cioccolata rifiutata da André! Molto bello il modo di definire quel mese che Oscar ha passato sola in Normandia, l'unica porzione di vita che Andrè non abbia passato con lei, e che sente come una mutilazione di sè. La tua scrittura ha la dote della gentilezza, e mi ha fatto così piacere vedere, nel tuo racconto, ricucito lo strappo. Spero di leggerti ancora presto, D. |
Cara Settembre17, |
Ma che meraviglia! Con la tua scrittura pulita e delicata e l'amore che traspare per questi personaggi hai creato un finale che sarebbe stato bellissimo vedere. Perchè quella cavalcata sulla spiaggia, insieme sullo stesso cavallo, avrebbe potuto essere un punto di inizio e non lo scorrimento di immagini sui titoli di coda. Brava! |
Ciao, per quanto distante dalla trama originale, trovo molto bello questo finale. Non so se Oscar abbia mai fatto tutta questa introspezione dentro di se, noi la vediamo sempre fredda con Andrè, decisa a tenerlo lontano perchè lui possa dimenticarla, e poi all'improvviso quel grido "Il mio Andrè è in pericolo" che lascia tutti basiti, lei per prima. Però le pause, la gestualità di questo loro momento, che tu hai descritto così bene, sono abbastanza fedeli ai cartteri originari. E credo che Andrè si sia chiesto mille volte cos'era successo in Normandia (così cone al ballo con Fersen e al ricevimento per i suoi spasimanti), i soli momenti in cui lei si è mossa senza di lui. |
Ben ritrovata Settembre 14 Bel finale, molto intenso!Sai, leggendoti e valutando mentalmente le sequenze del capitolo 32 " Nemici del popolo" ,Oscar che si rivela innamorata di André davanti a Fersen ,poi parla con André gli chiede come sta, gli offre una cioccolata e lui rifiuta, ho pensato che quello era il frangente" clou" della serie televisiva veramente rilassante e confidenziale in cui sarebbe potuto accadere di tutto. Oscar stava ancora bene ,avrebbe potuto dichiararsi ad André e ben prima del 14 luglio lontano dagli scontri, le battaglie e gli ordini superiori, loro due avrebbero coronato il loro sogno d' amore lasciando la Francia in balia della tempesta rivoluzionaria. Sono solo brevi istanti; poi con più lucidità ripenso all' intera faccenda, a ciò che accade nel 1792 e 1793,la condanna alla ghigliottina dei sovrani la prigionia dei principi,il calvario del piccolo Charles dopo la morte dei genitori. Mi chiedo se Oscar e André avessero potuto tollerare tutto questo restando lontani dalla loro patria e dai loro affetti più cari: Rosalie, Bernard, Alain,la nonna ,il generale. No,assolutamente no. Storie come la tua sono belle da leggere e da commentare ,le slice of life sono perfette perché non hanno la pretesa di continuità ma non rispecchiano la verità su Oscar e André . Queste naturalmente sono considerazioni personali che nulla tolgono al bellissimo lavoro che ci hai presentato. Ciao Settembre , un caro saluto, a presto |
Il cielo è sereno, a Settembre. |
Molto calzante l'immagine del mare, con Oscar che vorrebbe rompere gli argini della sua vita. |