Recensioni per
Remember me
di Altair13Sirio

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
09/02/22, ore 17:30
Cap. 1:

Ciao eccomi per lo scambio a catena.

Triste storia per entrambe i protagonisti anche se vivono in modo diverso. Mi è piaciuto molto il primo incontro tra i due e mi è dispiaciuto che le loro strade si siano divise così in fretta quando erano bambini. Ma Ruvyzvat è un vagabondo, sembra che non voglia essere di peso a nessuno, tranne che a sè stesso.

Nella seconda parte mi è un po' dispiaciuto che nessuno dei due abbia accennato al ricordo dell'altro nella loro infanzia, eppure gli indizi c'erano. Tuttavia, i destino sembra avere riservato ad entrambi di incontrarsi di nuovo e come era successo in passato Servante l'ha aiutato mentre era ferito. Chissà cosa sarebbe successo comunque se lui fosse rimasto al convento come tuttofare, forse non sarebbe diventato un delinquente.

Ma ciò che servante gli propone è qualcosa, secondo, meglio della libertà.

Lui sarà il guardiano della chiesa e chissà che nessuno vada più a disturbarli.

Alla prossima =)

Recensore Master
13/12/21, ore 11:18
Cap. 1:

Ciao Altair, eccomi a recensire per lo scambio del giardino.

Una storia cruda ma altrettanto vera e tenera, che si svolge in una realtà che non specifichi se non fosse per il nome di quel colbacco tanto prezioso per Ruvy, che è l'ushanka. In realtà, l'atmosfera gelida degli inverni russi - a meno che la storia non si svolga altrove - è davvero realistica e ben descritta. Il freddo si coglie e si sente davvero grazie alla tua bravura nelle descrizioni della fontana e delle ferite che purtroppo proprio a causa del gelo faticano a rimarginarsi come dovrebbero. Empatizzare con Ruvyzvat è veramente facile, un bambino solo in un contesto tanto duro faticherebbe a sopravvivere, mentre lui sembra voler sela cavare ad ogni costo, e questo dice qualcosa di importante sul suo carattere. Il fatto che non sorrida poi, ha dei risvolti interessanti che credo vadano oltre il dolore che sente quanto prova a farlo. Sarvente è un piccolo angelo, ma ha davvero solo sei anni? Inizialmente la facevo un pochino più grande, sia per il lessico che per il fatto che trovo troppo pesante il compito di portare un secchio d'acqua per un lungo tratto di strada, per di più su una stra ghiacciata. La baruffa tra i bambini mi ha fatta sorridere e piangere allo stesso tempo, perché non c'è mai fine ai guai del povero Ruvy. La storia è davvero bella, tenera e piena di significato, tanto che ci vedrei bene un seguito. Il sorriso di Sarvente mi ha riscaldato il cuore e lasciato un barlume di speranza per la sorte di questo ragazzino e della bimba gentile che lo accoglie. In un mondo dove il gelo regna incontrastato anche nell'animo delle persone, si accende una luce, e queste due piccole fiamme bruciano...

L'ho davvero adorata, giuro!

Tea.

Recensore Veterano
10/09/21, ore 11:07
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio del Giardino.

Allora: ti premetto che non conosco il fandom, tuttavia ho letto questa storia come un'originale e sono riuscita ad entrarvi senza alcun problema.


Conosciamo così Ruv, che da quello che leggo è davvero molto sfortunato! Ma poveretto, ho provato quasi pena per lui! Poi incontriamo Sarvente: ormai, per me è diventata il portafortuna di Ruv dato che, da come ho capito, con lei la sua sfortuna sembrerebbe dargli un pò di tregua. Molto bello il fatto che, malgrado si siano separati molto tempo prima, i due alla fine si ritrovino: è proprio vero, il destino è proprio imprevedibile ma su una cosa sono certa: se una perdons è legata a noi, se ci è destinata, potranno passare anni ma la rivedremo. Parlo per esperienza personale.

Così i due protagonisti si rivedono: chissà, forse lei lo ha anche riconosciuto. Io credo di sì.


Ti rinnovo i miei più sinceri complimenti e spero di proseguire i nostri scambi! Alla prossima!

Recensore Master
31/08/21, ore 06:07
Cap. 1:

Ciao caro,
Ed eccomi finalmente per lo Scambio Libero del Giardino. Non avevo mai letto nulla di tuo e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa. In questa OS sei riuscito a crearmi un microsmo e dei personaggi veramente veramente interessanti. Succedeno le giuste scene e i gusti dialoghi affinché il rapporto fra Ruv e Sarvente funzioni; si percepisce bene la differenza fra i due; lui un bambino e poi un adulto cresciuto per strada e che nulla ha imparato se non l'asprità e i patimenti di un vita simile, ma che nonostante la sua completa incapacità di sorridere nasconde un animo buono, infatti non si fa problemi a difendere e a difendersi con le unghie e con i denti; mentre lei, okay lei nonostante la bontà d'animo delle sue parole e azioni (aiuta Ruv, gli offre ospitalità e lo soccorre nelle seconda parte) è un pochino più complessa, se i prepodenti e i mascalzoni devono essere puniti e pestati allora meglio così. Mi è piaciuta molto l'alchimia che si crea fra due; là dove c'è sempre una possibilità di rinascita e aiuto specie per Ruv che l'ora in poi aiuterà la ragazza e sorridere, rimarcando così la promessa fatta in gioventù; adoro il fatto che loro non si ricordino l'uno dell'altra, secondo me così hai evitato quella sensazione di già visto che si potrebbe riscontrare in un cliché del genere. Infine Ruv sorride... ammetto che ho atteso con ansia quel momento. Detto quest, davvero una storia bella e ben confezionata. Ti sottolineo solo alcuni errori che ho riscontrato qua e là (solo due esempi per capire); non che le frasi sia sbagliate ma in certi punti suonano un po' strane;

1) Le donne lo guardarono sdegnose sibilando parole al veleno.

Le donne lo guardarono sdegnose sibilando parole di veleno/velenose.

2) l'acqua fredda gli diede come uno schiaffo in piena fronte, solo molto più piacevole.

l'acqua fredda fu come uno schiaffo, solo molto più piacevole.

E altre cose del genere per cui consiglio una rilettura.
Un saluto
Elgas

Recensore Master
17/08/21, ore 11:24
Cap. 1:

Buongiorno caro, buongiorno! Mi spiace per il ritardo, me ne vergogno, ma sto cercando – quasi invano ormai – di recuperare le recensioni senza tirare giù un quattro porchi per il braccio. Ma ce la faccio, giuro!
FNF? FNF! Ahhh, da mamma appassionata videoludica con figlio appassionato, non posso fare a meno di scegliere di leggere questa storia, visto che ho visto centinaia di tentativi di gioco su Friday night funkin’ e pure sessioni di gioco su Youtube. Posso io passare avanti e restare indifferente? Giammai! Poi ti pare, salto H/C e violenza? Io? Ma va laaaa, non sono credibile manco per scherzo dai.
Ruv e Sarvente bambini sono adorabilissimi, e ciò che vivono prima mi ha lasciato lil magone in bocca, ma poi anche un senso di sospensione: so che erano piccoli, ma ero lì a chiedermi “no, non può finire così, non ora, no no no.” E infatti, dal passato con le strade divise e una promessa sussurrata col sorriso, al presente, un po’ di anni dopo, altro mondo, altre età, stessa indole lui e lei… beh, tutt’altro! Diciamo che l’interpretazione della sua bontà d’animo e dedizione al modo in cui si atteggia, si veste e lavora, possono sembrare non propriamente ortodossi, eppure il suo sguardo brilla, la sua energia è vera e viva, e la promessa da bambini viene rifatta sul finale.
Immagino abbiano dimenticato cosa hanno vissuto, ma credo che stavolta Ruv abbia scelto di stare con lei forse proprio perché dentro di lui qualcosa, una lucina tipo, sia apparsa, e quella lucina è il sorriso di lei, cosa che lui non può e non riesce a fare.
L’interpretazione di questa storia che si ripete con due epiloghi opposti mi piace, non cambia il modo in cui si incontrano ma cambia come finisce il loro essersi visti: hai toccato argomenti pesanti senza farli trasparire in modo opprimente, ma uitilizzandoli per dare spessore ai personaggi e alla storia di un solo capitolo. Loro sono ben caratterizzati, decisamente opposti, hai lavorato sulle loro indoli, aspetto, modi di concepire il mondo e gli altri, di parlare e pensare, con attenzione e consapevolezza. Il testo è ben scritto, non ho riscontrato errori e la lettura si alterna al grigiore di una esistenza piatta al sangue di scontri non obbligati ma spinti da un irrefrenabile istinto che per uno come Ruv… è quasi inspiegabile. Il lavoro sui tuoi personaggi è wow, li ho sentiti così verosimili e ben caratterizzati, entrambi, con la loro indole e il loro essere così diversi ma spinti verso una convivenza futura. I momenti di violenza e gli scontri sono descritti in modo vivido e coinvolgente, così come i dialoghi che animano la lettura.
Non vedo l’ora di leggere ancora qualcosa di tuo, alla prossima e buona ispirazione! :3

Recensore Master
04/08/21, ore 11:02
Cap. 1:

Ciao! Premetto che conosco pochissimo il gioco (che ho visto giusto un paio di volte per caso incuriosita dal look di Sarvente XD) e so molto poco del fandom che vi è sviluppato attorno, ma leggendo questa one-shot mi sono ritrovata abbastanza con quello che ricordavo dei due personaggi principali. Il resto l’ho affrontato come fosse un’originale e non mi pare di aver avuto problemi di comprensione poiché tutto cioè che serve mi sembra spiegato molto chiaramente.

Hai descritto molto bene il personaggio di Ruvyzvat, lo stato d’animo di chi vive sempre all’erta perché deve sopravvivere da solo, braccato dalle guardie per qualcosa che ha combinato. Dal suo modo di fare, e anche dal linguaggio che hai usato per raccontare i suoi pensieri, traspaiono tutta la rabbia e l’insofferenza che caratterizzano un ragazzino che vive in questa situazione.
È decisamente violento, come ci si aspetterebbe da lui, ma ha anche il suo senso di giustizia per cui non esita a proteggere Sarvente dai bulli.

Sarvente mi è piaciuta tantissimo, buona, solare, ben disposta verso il prossimo, ma ha anche il suo caratterino che sfodera per ottenere ciò che vuole. La frase “sono una signorina in difficoltà” mi ha fatto sorridere. Troppo carina. Inoltre, mi ha intenerito il suo modo di fare; per esempio il modo in cui mette le mani dietro la schiena e strofina la punta delle scarpette sulla strada in un momento di imbarazzo, è un’immagine deliziosa. ❤
La vediamo medicare Ruv e dargli la sua benda, ma questo non le basta, vuole vederlo sorridere, visto che è una cosa che a lui manca. Ho trovato molto dolce il loro patto, il fatto che sarà lei a sorridere quando lui trova qualcosa di divertente, è una cosa apparentemente banale ma molto significativa. È una sorta di legame nel quale l’uno va a completare l’altro. È la promessa che può essere solo l’inizio di una grande amicizia. Verrebbe da pensare che avrebbero dovuto iniziare a frequentarsi subito, ma sappiamo che le cose non sono andate così.
Mi è piaciuto come hai descritto il loro secondo incontro, anche se cono passati tanti anni, loro due non sono cambiati e si ritrovano negli stessi ruoli e si ritrovano a fare lo stesso patto.

La storia è molto ben scritta, con uno stile scorrevole e un linguaggio sempre adatto a ciò che descrive. Ho apprezzato anche i cenni all’ambientazione, anche se con pochi indizi come i pierogi e le lavandaie con i fazzoletti in testa, hai dato un’idea dei Paesi dell’est. Sono quelle piccole cose che si notano in un racconto e aiutano a creare l’atmosfera.
E’ stata una lettura molto piacevole, complimenti e alla prossima! :)

Recensore Veterano
30/07/21, ore 17:04
Cap. 1:

Premetto che non conosco il fandom, ma ho voluto tentare. A parte che sinceramente mi sono trovata molto a mio agio nella lettura, può essere quasi letta come una originale senza alcun problema
Dunque Ruv è un pò un povero disgraziato che passa la vita perseguitato dalla sfortuna, con la sua personalissima nuvola di Fantozzi. Sarvente sembra un pò uno spiraglio di luce nella nuvoletta
Nonostante le loro strade si siano separate in passato adesso sono tornate a ricongiungersi. Mi sembra di intuire che Sarvente abbia capito chi sia lo sconosciuto davanti a lei, in base all'ultimo scambio di battute. Almeno io spero sia così
Domanda, Sarvente è qualcosa di demoniaco? Mi riferisco alle ali, per capire
Comunque è stata una piacevolissima lettura!

Recensore Master
28/07/21, ore 18:31
Cap. 1:

ciaooooo eccomi per i nostro scambio
ma che ne è di quei bei nomi tipo Matt John Alan ecc? Insomma non c’è verso che memorizzi quel nome impossibile che sembra un codice fiscale, passi per sarvente ma lui lo chiamerò Ruv per tutta la recensione, sappilo.
detto questo, povero Ru, vive proprio alla giornata, fra i mille e più pericoli della strada e lo trattano tutti a pesci in faccia, pensando le peggio cose, lo sdegno delle donne pettegole che lo guardavano con aria di sufficienza e superiorità l’ho visto tutto grrr
Io sono drogata di cappelli quindi il disagio per la perdita del suo berretto o qualsiasi cosa sia l’ho avvertito a mille e sarvente è davvero un tesoro ad averglielo recuperato, ammetto di aver pensato anch’io che il protagonista dovesse affrontare l’ennesima grana.
il rapporto fra i due è molto dolce, a tratti buffo, la ragazzina ha un caratterino mica da ridere.
Bello come lui la difende dai bulletti a questo rischia di metterlo nei guai, anche se lei vuole che lui non se ne vada

che carino il patto che Ruv fa con la bambina: ogni volta che accade qualcosa di bello lei può sorridere al posto suo, ma aww.
Il tentativo di Sarvente di ‘addomesticare’ Ruv e tenerlo lì con sé nascosto fra le suore non sembra andare a buon fine, Ruv ha bisogno di costante cambiamento, di divere all’aria aperta, di muoversi.

ma le strade apparentemente non si possono dividere, i due si ritorbano, sarvente svela i suoi piai di voler ristrutturare quella chiesa che non è nemmeno consacrata, motivo che attira su di sé le ire dei bulletti che quel posto non ci pensano lontanamente a condividerlo.

aww quindi ala fine Ruv (che poi alla fine lui stesso ha detto che basta chiamarlo Ruv ahah) rimarrà lì in veste di angelo custode della ragazzina, per difenderla da tutti e quest’amicizia appena nata chissà mai che con gli anni non diventi qualcos’altro ;)

Non conosco il fandom ma l’ho affrontata come se fosse un’originale, leggendola con molto piacere, bravo 

alla prossima