Recensioni per
Infrangere il silenzio
di Legar

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
09/12/21, ore 15:04

Pazzesca. Adoro questo genere di Dramione che si spostano leggermente - a livello di trama - dal canon. Sono sempre le più credibili perchè danno la misura di quanto i personaggi siano IC, una sorta di metro di paragone. Poi il tuo stile che è sempre una garanzia :)

Recensore Junior
28/08/21, ore 19:50

Seconda classificata
“Infrangere il silenzio” 
di Legar

 
Totale: 34.75/35
 
 
Grammatica e stile: 9.90/10
La grammatica è perfetta e la tua attenzione ai refusi, completamente assenti in oltre cinquemila parole di storia, è ammirevole. Hai una grande padronanza del lessico e uno stile molto personale, riconoscibile non per qualche scelta espressiva particolare che si ripete nel testo, ma per la grande naturalezza con cui porti avanti la storia, intrecciando azione e introspezione con eleganza ed efficacia.
Ho davvero pochi appunti da fare, e li faccio solo perché in queste valutazioni ho dovuto prendere in considerazione letteralmente ogni virgola, per poter fare differenze tra storie che secondo me sono di alto livello.
 
«Gli effetti passeranno da soli, ma voglio tenerti d’occhio. La prossima volta ci penserai bene prima di fare da sola.»
Qui c’è una ripetizione non grave, ma che si nota soprattutto perché è all’inizio della storia e il lettore non ha ancora avuto modo di immergersi nella narrazione al punto di lasciarselo sfuggire. È un caso veramente unico, perché in tutto il racconto non ne ho trovate altre, per quante volte abbia provato a rileggere con attenzione.
 
Non udì il rumore dei cocci di vetro, ma due lampi luminosi.
Qui non trovo corretto sottintendere il verbo nella seconda frase, perché appartiene alla sfera sensoriale della vista, del tutto opposta all’udire della proposizione precedente.
 
Harry e Ron, soprattutto, non condividevano i suoi interrogativi, perché un ragazzo di sedici anni non poteva davvero essere un’arma nelle mani di Voldemort; ma loro erano ancora più giovani, la prima volta che si erano trovati di fronte al nemico.
In questo periodo avrei utilizzato il trapassato prossimo “erano stati ancora più giovani”, perché il pensiero di Hermione fa riferimento a un episodio avvenuto (e concluso, non sono più giovani come allora) prima rispetto al momento in cui riflette, perciò, se il presente narrativo è il passato remoto, per esprimerne l’anteriorità utilizzerei il trapassato.
 
Non ci sono errori gravi, non ho neanche molti consigli da dare in merito alla gestione del periodo, perché trovo che tu te la sia cavata alla perfezione anche con quelli più articolati, mantenendo sempre una scrittura fluida.
Anche la gestione della punteggiatura è praticamente perfetta e qualche osservazione che posso fare in merito riguarda sfumature fortemente opinabili, che quindi non hanno alcun impatto sul punteggio del parametro.
 
Hai usato spesso la virgola prima della “e” congiunzione, scelta che a me piace molto e che ho condiviso in tutti i casi tranne uno:
Si stava muovendo ai margini della propria salda morale, e perciò non aveva rivelato agli amici di quella indagine […]”
In questa frase la trovo superflua, la pausa in quel punto è già naturale durante la lettura.
 
Mi piace molto anche l’uso che fai dei trattini e in un caso specifico ho avuto l’impressione che avresti voluto utilizzarne uno senza che però potessi farlo:
Malfoy la vide alla periferia del proprio spazio, più vicina di quanto non si fosse mai azzardata a essere – era sempre lui ad avvicinarsi con intenti bellicosi, prima che smettesse di avvicinare chiunque, lei l’aveva notato.
Prima dell’ultima proposizione in corsivo ci sarebbe stato molto bene un elemento di “distacco” più forte di una virgola, ma poiché il periodo è già un inciso isolato da un trattino precedente, non hai potuto utilizzarlo, come invece hai fatto in un altro caso molto simile:
Lui non l’aveva vista arrivare, ma udì la sua voce e si fermò. Si voltò, la bacchetta salda in una mano. Dalla tasca dei pantaloni della divisa si intravedeva un frammento di tessuto rosso e oro – lui l’aveva conservato.
Nel primo estratto, io non mi “arrenderei” alla virgola, perché la trovo un po’ debole per isolare un concetto che vuole essere molto più separato dal resto della frase, quindi preferirei riformulare la punteggiatura dell’intero periodo, ad esempio sostituendo il trattino precedente con i due punti o il punto e virgola e poi ricorrendo al trattino per “lei l’aveva notato”.
Inoltre, per il secondo estratto, io avrei scritto “l’aveva conservata”, perché è vero che dal punto di vista sintattico ti riferisci al “tessuto rosso e oro”, ma trattandosi di un diretto pensiero del personaggio immagino che Hermione farebbe un riferimento molto più immediato alla cravatta, che è femminile.
 
Nel complesso, la tua storia è stata veramente piacevole da leggere e, nonostante la lunghezza e lo stile fatto di frasi articolate e metafore evocative, l’ho trovata sempre scorrevole. La tua scrittura è elegante e funzionale, nonché molto matura e personale. Bravissima.
 
 
Struttura della narrazione: 4.90/5
La trama è costruita molto bene, l’episodio iniziale per il quale Hermione finisce in infermeria accanto a Malfoy è molto interessante ed efficace. La fase successiva di interazione tra i due personaggi, con Hermione mossa dalla curiosità e Draco visibilmente provato è naturale, cattura il lettore che vuole saperne sempre di più – pur conoscendo ciò che avviene nei libri.
Sebbene mi sia piaciuta molto la rivisitazione degli eventi del canon dell’ultima scena, è quella la parte che mi ha lasciata meno entusiasta. Si vede che hai pensato bene il tutto, l’incastro con la storia che sappiamo seguirà è davvero magistrale, ma ho trovato poco bilanciata la narrazione dell’episodio sulla torre rispetto al resto. La scena in infermeria è carica di dettagli, tutti funzionali a descrivere uno stato d’animo, un aspetto del contesto o dei personaggi, mentre quella del confronto tra Draco e Silente (e Hermione) risulta molto più veloce. È vero che la prima è una scena introduttiva e la seconda una conclusione fatta prevalentemente d’azione, ma ho trovato comunque leggermente affrettato l’episodio finale di una storia che mi ha tenuta incollata a ogni rigo per poi concludersi, secondo me, troppo rapidamente.
Inoltre, ho trovato una sequenza poco convincente:
Sulla soglia la lasciò andare. Irruppe all’interno e gridò: «Expelliarmus!»
Hermione varcò l’ingresso un attimo dopo. Telescopi e mappe celesti, nell’aula, non preannunciavano niente di insolito; ma in un angolo erano depositati due manici di scopa. Il professor Silente le apparve stanco come non era mai stato, privato della bacchetta. Harry non si vedeva da nessuna parte.
«Buonasera, signor Malfoy. Signorina Granger.»
«L’ho vista arrivare in volo da Hogsmeade» annunciò Malfoy, senza sprecarsi in convenevoli.
Il preside annuì. «Naturalmente. E come hai fatto entrare i Mangiamorte nella mia scuola?»
Il ragazzo si vantò di quanto aveva già confessato a Hermione.
«Molto bene, Draco. Non resta che una cosa da fare, adesso, mi sbaglio?»
Malfoy tremava, ma alzò la bacchetta contro l’altro mago. «Io sto per ucciderla.»
«No!» Hermione corse verso il ragazzo, ma l’Incantesimo di Disarmo di Harry, che si era liberato del Mantello dell’Invisibilità, lo raggiunse prima. Lei lo bloccò tra le braccia con tutta la forza che aveva.
Hermione sente Draco usare un Expelliarmus e un attimo dopo varca la soglia e si accorge che il bersaglio era Silente. Tuttavia non prende la propria bacchetta. Lascia che Draco tenga il preside sotto tiro e ascolta la conversazione passivamente, senza intervenire, nonostante sia non proprio breve (in considerazione anche delle spiegazioni che hai giustamente sintetizzato per non ripeterle). Mentre Harry è nascosto e non interviene perché dalla sua invisibilità può trarre vantaggio, quindi attende il momento opportuno, trovo poco comprensibile il fatto che Hermione stia lì ad assistere alla scena senza fare nulla, senza nemmeno intromettersi da subito nel discorso per far ragionare Draco o accelerare la presa di coscienza di Silente su quanto è accaduto. Va bene che voglia difendere il ragazzo, ma trovo improbabile che nel vederlo armato, contro un Silente senza bacchetta, per quanto potente, non abbia impugnato anche lei la propria (anche senza puntarla contro di lui). Quando si decide a intervenire, alla fine, lo fa fisicamente, impulso che dovrebbe esserle poco istintivo, rispetto a un incantesimo che le eviterebbe lo svantaggio di essere meno forte di Draco.
Aveva la sciocca speranza che quella vicinanza potesse sortire qualche effetto; rafforzò la stretta, ma lui era più forte. Le sfuggì prima che potesse liberare una mano per bloccarlo con la magia, scattò e recuperò l’arma. Hermione sollevò la propria per tenerlo sotto tiro. Silente non si era mai mosso per riprendere quella sottrattagli.
Qui spieghi un po’ le ragioni del comportamento di Hermione, ma le trovo ancora leggere: lei lo tiene stretto, sperando nell’effetto della propria vicinanza, solo dopo che è stato disarmato da Harry (scelta comprensibile per esigenze di trama, ma Hermione avrebbe potuto immobilizzare Draco con la magia o almeno tenere pronta la bacchetta).
 
Includo tali considerazioni in questo parametro perché non riguardano aspetti di coerenza interna del personaggio, bensì la costruzione della dinamica tra i personaggi nel contesto dell’azione. Non è neanche da considerarsi come un vero e proprio errore di gestione della storia, solo come un aspetto che può essere trattato in maniera leggermente diversa per aumentare il realismo e quindi catturare il lettore che, immaginando la scena, non dovrebbe mai pensare, senza un buon motivo: perché Hermione non fa niente?
 
A parte questa sfumatura, la storia è costruita molto bene. L’intreccio è interessante, ben studiato, mi è piaciuto molto, nella parte centrale, il modo in cui hai trattato lo scorrere dei giorni, riportando tanti piccoli episodi in maniera ben bilanciata e mostrando quindi l’evoluzione del rapporto tra i due in maniera molto efficace.
Anche i dialoghi sono ottimi, non hai quasi mai bisogno di esplicitare chi pronuncia una battuta perché la voce del personaggio è perfettamente riconoscibile, quindi li ho trovati un punto di forza soprattutto per quanto riguarda la costruzione del loro rapporto.
 
 
Coerenza e caratterizzazione dei personaggi: 5/5
I personaggi sono sempre coerenti e caratterizzati benissimo. Si descrivono spesso con le proprie azioni e nei pochi momenti in cui ti soffermi in vere e proprie descrizioni lo fai mediante osservazioni indirette di Hermione:
Nei mesi precedenti aveva osservato quanto Malfoy fosse dimagrito in una divisa scolastica informe, come le occhiaie scurissero in lunghe tracce di dramma un volto sempre più pallido. Del Serpeverde sdraiato su un letto dell’infermeria poteva intuire il rilievo dell’arcata costale sotto uno strato di vestiti, sottile come le braccia sul materasso. Le torce alle pareti rischiaravano la piega insicura delle labbra, le iridi spente.
Questo è un bellissimo esempio di show, don’t tell: Hermione non trae conclusioni su ciò che non può sapere, osserva solo particolari oggettivi che danno un’immagine della situazione. Draco è stanco, è chiaro a lei e al lettore, eppure tu non lo dici mai apertamente, così come non sottolinei che è angosciato e turbato, sebbene sia evidente in ogni momento della storia.
Hermione e Draco sono molto IC, ma soprattutto sono ben caratterizzati, tanto che se non li conoscessi avrei un’immagine di loro perfettamente coincidente con quella che ricavo dalla lettura della saga. Lei è curiosa, volitiva, tenace, mentre lui è spaventato e si nasconde sotto tonnellate di arroganza.
Le interazioni tra i due sono sempre molto efficaci, soprattutto nelle battute di dialogo, in cui si riconoscono il tono e il modo di parlare tipico di entrambi (arrogante quello di Draco, riflessivo e curioso quello di Hermione).
Da lettrice, ho adorato vederli battibeccare e poi avvicinarsi, fino alla conclusione, avanti nel tempo, in cui finalmente la coppia si concretizza.
 
 
Titolo: 2/2
Il titolo mi piace molto, è corretto in italiano, aderente al testo e fa riferimento a un concetto chiave della storia (a sua volta correlato alla figura retorica): il silenzio è quello di Draco, che tace invece di lasciarsi aiutare, e Hermione, con la sua ostinazione, fa di tutto per poterlo infrangere.
 
 
Utilizzo dei pacchetti:
Prompt stilistico: 6/6

6. La narrazione deve essere in terza persona con focalizzazione interna fissa: deve mostrare il punto di vista di un solo personaggio e i suoi pensieri, eventualmente speculando sui pensieri degli altri dal punto di vista del personaggio di cui si assume il POV.
 
Il pacchetto che hai scelto non era particolarmente complesso, soprattutto se si è abituati a utilizzare questo tipo di narratore. Di conseguenza, trovo che fosse difficile rendere il prompt centrale, facendo in modo che fosse assolutamente necessaria la terza persona con focalizzazione interna fissa.
Tu ci sei riuscita molto bene: il punto di vista del lettore è quello di Hermione, di conseguenza chi legge si sente portato a provare la sua stessa curiosità e a condividere il suo desiderio di scoprire di più su quanto sta nascondendo Draco, nonostante sappia già tutto dai libri. Ciò che è nuovo è la scoperta di un lato del carattere di Malfoy che nel canon non ci è dato conoscere, ed Hermione lo approfondisce a poco a poco, con pazienza e perseveranza.
Sei stata molto brava a non lasciarti mai limitare dal punto di vista ristretto e a non commettere neanche l’errore opposto, ovvero quello di rivelare qualcosa che Hermione non avrebbe potuto sapere. L’inserimento del pacchetto è quindi impeccabile.
 
 
Figura retorica: 6/6
C. Sinestesia (https://it.wikipedia.org/wiki/Sinestesia_(figura_retorica))
 
L’uso che hai fatto del pacchetto è molto interessante, hai reso bene la sinestesia in senso linguistico (e questo è l’importante ai fini della valutazione di questo parametro) ma l’hai anche utilizzata in maniera concreta inserendolo come fenomeno neurologico causato dall’azione incauta di Hermione. Ho apprezzato molto questa scelta, sarebbe stata limitante ai fini della valutazione se fosse stata un espediente per permetterti di utilizzare la figura retorica in maniera più semplice, ma invece l’incidente costituisce un semplice episodio di partenza, una “rottura dell’equilibrio” che dà il via alla narrazione, e che quindi è rilevante perlopiù ai fini della trama.
Hai utilizzato la figura retorica in maniera classica per tutta la durata del racconto, accostando bene termini di sfere sensoriali diverse senza che stonassero mai ed enfatizzando molto bene i concetti importanti della storia (il silenzio, una lacrima, un sorriso) anche mediante la ripetizione simmetrica degli stessi concetti in un modo che mi ha letteralmente conquistata. Molto brava.
 
 
Gradimento personale: 0.95/1
La storia mi è piaciuta moltissimo, ho adorato l’idea dell’incidente di Hermione (geniale!) e dell’incontro iniziale con Draco. Trovo che il fatto che fossero in infermeria, entrambi in una posizione di vulnerabilità, ponga le basi perfette per un inizio di conoscenza diversa da quella che questi due personaggi hanno sperimentato negli anni di scuola del canon.
Bellissimo il modo in cui hai incastrato gli eventi con quelli dei libri, mi è piaciuta molto la struttura “compiuta” che hai pensato per questa storia che, sebbene copra un breve lasso di tempo, risulta “cucita” in un contesto molto più ampio, il quale permette anche di intravedere un futuro diverso da quello descritto dalla Rowling.
Adoro Draco e Hermione e ho adorato il modo in cui hai parlato di loro, ma soprattutto ho adorato il tuo modo di scrivere, che trovo davvero maturo e coinvolgente.
 
 
Impaginazione – Senza valutazione
Se ci fosse un punteggio per questo parametro, tu otterresti senza dubbio il massimo. Font classico, dimensione ottimale, testo giustificato. Ottimo utilizzo degli allineamenti (mi piace molto la parte finale a destra per un dialogo lontano nel futuro) e perfetta distribuzione degli spazi, inclusi i rientri di paragrafo e i separatori tra le diverse scene.


Ancora complimenti e grazie per la partecipazione!

Recensore Junior
25/08/21, ore 13:53

Cara Legar, eccoci qua finalmente!!
Draco e Hermione con ambientazione del sesto libro è sicuramente una delle mie preferite.
Venendo alla tua storia, penso che Draco non volesse rivelare la sua vera anima ad Hermione, lasciandosi trasportare in emozioni che da sempre è stato costretto a reprimere! Ma che alla fine lo hanno portato a lasciarsi trasportare sulla strada giusta!
Bello il loro avvicinamento scandito lentamente!
Alla prossima storia,
Un abbraccio!

Recensore Veterano
25/08/21, ore 01:02

Carissima,
avevo letto la tua one-shot qualche giorno fa, ma non sono riuscita a lasciarti una recensione. Adesso mi sono presa dieci minuti di tempo per scriverti in santa pace. Che dire, ormai quando leggo il tuo nome come autrice di una storia vado sul sicuro, perché so che mi troverò davanti un testo ben scritto, con una trama interessante e, cosa ancora più importante, con la mia ship preferita (quest'ultima la spero vivamente).
Anche stavolta non hai deluso le mie aspettative con questa Dramione che, pur non essendo originalissima, hai saputo giostrare in modo superbo, reinventandoti fatto e situazioni senza rinunciare all'IC dei personaggi.
I tuoi Draco ed Hermione sono assolutamente credibili, tanto che un epilogo come quello da te descritto sarebbe potuto benissimo uscire dalla penna della Rowling, e sicuramente l'avremmo apprezzato di più.
Poi, trovo che tu abbia saputo sfruttare in pieno la figura retorica scelta, e mi sono divertita tantissimo a cercare nel testo tutte le volte in cui l'hai utilizzata.
Veramente brava!! Comunque sai di essere una delle mie autrici preferite, e che non mi stancherò mai di leggere qualcosa di tuo e ovviamente, di scriverti quanto ne sia felice.
Alla prossima, o su IG.
Rita

Recensore Veterano
24/08/21, ore 15:10

Arrivo qua a recensire questa storia un po' in punta di piedi, perchè mi sembra veramente d'infrangere il silenzio e andare contro a tutto quello che - con forza - sostengo da mesi. Ma la verità che a me, questa Draco/Hermione, è proprio piaciuta. Anche se hai dovuto cambiare le carte in tavola e mettere che è Hermione, a convincersi che Draco sia un mangiamorte, e non Harry. Però il resto sei stata fedele al canon, anche con l'IC e la caratterizzazione dei due personaggi. Mi piace il modo in cui Hermione si presenta sempre più vicino a Draco, lo osserva sempre più da vicino, e a discapito di una sua reticenza iniziale, alla fine anche lui cede e si fa avvicinare.
Hermione lo studia, lo capisce, lo comprende e alla fine riesce a infrangere la barriera, come Albus Silente non è mai riuscito a fare e nel canon, non riesce a fare. E in effetti penso che per convincere Draco ad affidarsi ai buoni serviva un suo pari, un suo coetaneo, qualcuno che lo capisse e guardasse oltre alla maschera da Mangiamorte che s'è messo. C
Complimenti per il lavoro che hai fatto e in bocca al lupo per il contest a cui partecipiamo
Sono contenta di avere un'avversaria così valida
Un bacio
Mati

Recensore Veterano
22/08/21, ore 21:58

Ciao cara!
Finalmente, dopo un periodo in cui ho potuto leggere pochissimo, ho l’occasione di leggere qualcosa di tuo.
Sapevo già che la tua coppia del cuore è la Dramione e ho avuto solo l’imbarazzo della scelta. Per maggiore facilità sono partita dall’ultima storia e devo dire che mi ha permesso di “scoprirti” come autrice, facendomi apprezzare tante piccole cose.
Innanzitutto, per me che sono particolarmente attaccata al canon, soprattutto perché incapace di immaginare What if e scarsa fantasia (lo ammetto), trovare storie che si prendano la briga di incastrare, spiegare e non stravolgere completamente quanto accaduto nella saga è sempre un enorme punto a favore e la tua storia in questo è magistrale. Hai incastrato tutto, riprendendo anche i dialoghi finali e adattandoli alla tua versione e questo ai miei occhi non fa altro che farti guadagnare infiniti kudos ♥️.
Altro aspetto che mi ha colpita tantissimo è la costruzione dei personaggi e soprattutto Draco ed Hermione sono spesso banalizzati. Invece, il tuo Draco potrebbe tranquillamente essere il Draco del canon perché gli hai dato un pezzo, anzi IL pezzo, di introspezione che, a mio parere, manca nella saga originaria ed è stato bello trovare questo ragazzo di sedici anni fragile e disperato davanti al destino che lo aspetta. Tra i due è stato lui a fare maggiore breccia ma anche in Hermione la spiegazione di questo “innamoramento” l’ho trovata coerente con il personaggio che conosciamo.
Ormai lo avrai capito: per me la coerenza è tutto! 
Infine, il tuo stile: asciutto, non eccessivo, lineare e fluido. 
Insomma, questa storia è stata una scoperta in ogni senso e spero di leggere al più presto qualcos’altro!
Un abbraccio,
Fede 

Recensore Master
22/08/21, ore 17:27

Ciao Legar, sono venuta a curiosare tra le storie che partecipano al contest di Futeki e mi sono imbattuta nella tua Dramione. È incredibile il modo in cui riesci sempre a dare vita nuova a questa coppia che è decisamente tua. Mi affascina il modo in cui lentamente riesci ad avvicinare i due personaggi e intessere un legame. Per certi versi, questa storia ricorda "Come un antidoto complesso" (e io mi ricordo che devo andare avanti con la long) per il modo in cui Hermione e Draco intessono pian piano il loro rapporto, ma è completamente diversa da quella storia e mi è piaciuto moltissimo il finale, con Draco che si pente e accetta l'aiuto di Silente, viene protetto dall'Ordine e aspetta Hermione.
Questo mi lascia sperare che Piton non abbia ucciso Silente e che la guerra abbia preso una piega diversa (o no?)
Dal punto di vista del contest, devo dire che l'uso del narratore interno in terza persona è particolarmente azzeccato nella tua narrazione e mi è piaciuto l'uso che hai fatto della sinestesia come effetto collaterale dell'interazione di pozioni e antidolorifici, trovo che sia stato un espediente originale!
In bocca al lupo per il contest!
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
19/08/21, ore 21:34

Ciao Legar, eccomi finalmente a recensire questa storia che, come già sai, devo dire di avere apprezzato proprio tanto. 
Hai riscritto la trama del sesto libro, non stravolgendola tout court, ma inserendo sostanzialmente una dinamica Dramione come motore di cambiamento delle cose. Il modo in cui hai sviluppato le occasioni per il loro avvicinarsi e conoscersi (a iniziare dall'Infermeria) l'ho trovato plausibile, così come ho trovato giusta la gradualità in cui si è passati dall'ignorarsi e rispondersi sgarbatamente al ringraziarsi e cercare la reciproca compagnia. Si conoscono, ecco, ed è attraverso questa conoscenza che poni la base per il cambiamento. La scena della morte di Silente qui riscritta con la presenza di Hermione è il culmine della versione alternativa, dove Draco si arrende e abbandona il "lato oscuro". Con tutto ciò che hai posto prima, questa decisione risulta coerente, quasi naturale.
Oltre che sviluppare una storia funzionale, in maniera molto rara per me devo dire di aver apprezzato le caratterizzazioni di entrambi: sei riuscita a mantenerli secondo me molto IC, un altro elemento che ha reso la storia sicuramente preziosa.
Per quanto riguarda lo stile, infine, la storia è molto ben scritta e mi è piaciuta l'espressione "rosso silenzio" (insieme alle sue differenti declinazioni cromatiche successive), così come il titolo.
Non ho detto probabilmente abbastanza, ma per farti capire quanto ho apprezzato questa storia sappi che l'ho inserita tra i preferiti.
P.S. Interessante la piccola riflessione en passant sull'effetto combinatorio di pozione e medicinale Babbano (non ci avevo mai pensato ma è uno spunto interessantissimo!).
Alla prossima!

Recensore Master
18/08/21, ore 19:23

Ciao!
Finalmente sono riuscita a ritagliarmi un istante per passare di qui!
Questa storia mi ha stupita molto e in un primo momento mi ha anche stranita, perché ho capito solo a un certo punto della lettura che avevi spostato gli equilibri del trio per rendere Hermione il personaggio interessato alla vita di Draco (continuavo a chiedermi se ricordassi male qualche passaggio del libro!). Capito questo, comunque, la trama si è srotolata da sé – come ogni volta che ti leggo – e ho apprezzato come tu abbia incastrato gli episodi canon indispensabili allo sviluppo della saga nella tua versione della storia.
Partendo dalla fine, e non ricordo se abbiamo già avuto occasione di parlare di questo aspetto, l'epilogo che qui narri per Draco è quello che immaginavo per lui leggendo il sesto volume, credevo che la sua crescita, la sua introspezione, le sue remore e il confronto con Silente fossero propedeutici a fargli cambiare schieramento – una svolta narrativa che vedeva i Malfoy sotto la protezione di Silente, insomma –, motivo per cui mi è piaciuto ritrovare questa versione alternativa, anche se nel tuo caso a fare da sprono è l'amore e non la paura o una consapevolezza nuova. Chissà, forse al Draco canon è mancato questo, è mancato uno sprono più grande, grande come può essere l'amore.
Tornando alla tua storia, anche questa volta mi sono goduta i tuoi ritmi sempre molto riflessivi – calmi, recuperando il discorso sullo stile! –, che lasciano grande spazio all'introspezione e alle riflessioni dei personaggi. Se non ricordo male, il tuo prompt stilistico prevedeva il punto di vista statico su un personaggio, credo che tu lo abbia ben gestito, è attraverso Hermione che osserviamo gli eventi, scoprendo assieme a lei il mistero celato dietro il ricovero di Draco.
Quando emerge che era la paura a tenere Draco in Infermiera ho provato molta tenerezza per lui, perché mi è parso piccolissimo e schiacciato da vicende troppo grandi e al di là della sua volontà.
Come dicevo all'inizio, ho apprezzato che tu abbia concluso la storia sì dando vita alla tua svolta, ma incastrandola nel canon, rendendo credibile la presenza di Hermione in quella Torre. A mio parere questo tipo di trama, se sviluppata in più capitoli, può uscirne ancora più valorizzata!
Dunque, come sai la Draco/Hermione non è la mia coppia preferita, ma continuo a leggere con piacere le tue, se il tempo non fosse tiranno avrei già recuperato altre letture dal tuo profilo. Ma arriverò!
Nel mentre, in bocca al lupo per il contest e un abbraccio!

Recensore Master
17/08/21, ore 18:00

Dimmi quale demone guida la tua mano mentre scrivi! Rimango sempre affascinat* dalle tue ambientazioni: un luogo che rimane in penombra, carico di oscurità, chiazzata qua e là da luce soffusa. Un mondo nebbioso dove si rimane sospesi nel tempo, con lo stomaco teso. Ho ritrovato tutta la magia assaporata ne “ L’ambizione di perdere” che sai benissimo quanto amo.
Quell’ “ annusarsi di istinto e di stupore”, quell’ usare l’altro senza sapere che si sta cercando di salvare sè stessi.
Dieci anni che questi due aspettavano di rinascere e incontrarsi ancora tra le tue mani.
Ne è valsa la pena.
Per me ne è valsa la pena.
 

Recensore Junior
16/08/21, ore 15:15

Una storia che mi ha riportato indietro di anni.
Mi sono persa in Hogwarts come non mi capitava da tempo.
Avrei voluto sapere come continua, vederli crescere insieme e maturare.
Complimenti!

Recensore Veterano
08/08/21, ore 05:49

Ciao! Una storia molto ben scritta, come sempre, in rilettura con variazione che prende fin dall’inizio . Bravissima.
Ezrebet