Non ci credo che sto lasciando la mia prima recensione in sei anni. Sei un mostro, non ho abbastanza serietà per EFP. Proviamo a fare gli snob.
Il titolo è molto appropriato, un arguto riferimento al lettore che conquista la sua nuova, grande depressione alla fine della llettura.
Lo stile è fruttato e al palato ha un gusto rotondo arricchito da note gradevoli di che-canzone-è-quella, senza risparmiare sull'angst che qui raggiunge vette direi quasi albioniche e cariche di cose cariche. Quante citazioni posso rubarti prima di cadere nel plagio? Il 10% del testo, dico bene? Sarà una scelta dura.
Hai detto di non avere idea di cosa sia questo shottino: una perla, ecco cos'è. Ho sempre amato come esplori la profondità dei personaggi e non mi hai deluso nemmeno stavolta. Confesso di non aver pianto, perché nonostante tutto non è il tipo di angst di, che so, CRF o Caleidoscopio, ma mi è sembrato più il tipo di ansia e timore che mi porta all'interesse morboso di arrivare alla fine.
"Sparito lui, sparirà anche Lei" Sì, insieme alla mia sanità mentale. Però ho davvero apprezzato il senso di libertà delle ultime righe: Reineruccio che prende coscienza, accetta di aver deluso tutti i suoi cari e mette volontariamente fine a ogni cosa, mostrando un controllo e una fermezza che, ci mostri, non l'hanno mai caratterizzato da vivo, quando era sballottato tra guerre, fallimenti e sacrifici vani.
Un ottimo studio, non c'è che dire. E ora sorseggiamo questo meraviglioso pinot del 1340 A.C. quando sicuramente già esistevano i pinot. L'etichetta è un po' scolorita, ma ancora leggibile... dice... cosa dice?
LUSCHEK TI ADORO, GRAZIE PER QUESTE PERLE.
Un messaggio strano, il cui significato è perso nella notte dei tempi. Però è rotondo e fruttato. |
