Io ero assolutamente convinta di aver recensito questa fanfiction O_O
Non so proprio come sia possibile che me ne sia dimenticata- ma in linea generale, mi sorprende proprio il fatto di ritrovarla senza recensioni.
E' una fanfiction su cui ho speso tante parole durante la sua stesura, eppure non mi è mai sembrato di averne spese a sufficienza, visto quanto l’attendevo e quanto mi sia piaciuta.
Ricordo di averla amata sin da quando era solo un’idea appartenente alla serie che stavi scrivendo, e onestamente – nonostante la tua impressione iniziale, spero che adesso tu sia arrivata ad amarla ancora di più. E’ una fanfiction in cui è possibile ritrovare tutta la difficoltà che una tematica complicata come quella che hai scelto comporta, eppure sei riuscita a trattare la "depressione post-incidente", la voglia di riscatto e di una ripresa della propria autonomia che va anche a discapito di ciò che gli altri pensano (a fin di bene), in un modo schiacciante, uno di quelli che ti rimane proprio dentro per la delicatezza con cui hai saputo far muovere i personaggi coinvolti. Sei riuscita a farla sentire in ogni aggettivo, in ogni virgola, in ogni silenzio di Marco che guarda il pulviscolo dopo aver cacciato via Jean, nelle frasi di Moblit dette quasi fossero dei semplici consigli e non delle indicazioni terapeutiche, negli sforzi di Marco e in tutti quei piccoli dettagli che boh, ho semplicemente amato, dal primo all’ultimo (vogliamo parlare della parte in cui Marco va per scivolare e Moblit lo recupera? Mamma mia. Quando ho voglia di una bella strizzata alla pancia, corro sempre a leggermela X°°°D)
E’ di una tenerezza che raramente ho visto emergere in altre storie. Penso sia proprio la prima che leggo e che ha a che fare con una situazione in cui un personaggio “esterno” all’OTP riesce in qualche modo a portare un contributo così importante nelle dinamiche di una coppia, e poi, diciamocelo – penso che in una scena simile, solo i modi pacati e rassicuranti di Moblit avrebbero saputo fare la differenza. È una fanfiction evocativa. Riesce a farti capire pure quanto tempo abbia passato Moblit ad osservare l’intera vicenda e a sospettare già da tempo ciò che Marco aveva veramente bisogno. Ed è davvero stupendo il modo in cui riesce ad introdursi nell’intera faccenda al momento giusto e al posto giusto, senza rappresentare un elemento di disturbo o di impiccio, perché trova proprio lo spiraglio giusto per farlo.
Il suo modo gentile di rapportarsi a Marco, di ricostruire insieme a lui quella fiducia in sé stesso che gli avrebbe permesso di sentire di nuovo suo il suo corpo, appartengono tutte a quel corollario di cose H/C che prima di finire nel tunnel di AoT non pensavo mi sarebbero piaciute così tanto. Mi rendo conto di non saper davvero descrivere a parole quanto mi sia piaciuta questa fanfiction, che reputo praticamente una pietra miliare tra le cose che mi fanno impazzire dell’H/C.
Il tuo stile, poi – va beh, che te lo dico a fare: veloce, conciso, eppure capace di farti provare quel brivido di gelo che ti fa venire la pelle d'oca nel ripensare al potere delle parole usate. Mi emoziona anche solo il pensiero di certi momenti che hai descritto, come ad esempio il ritorno di Jean e dell’emozione che deve aver provato di ritrovarsi sull’uscio insieme a Marco.
No, va beh, okay – ora la smetto. Mi rendo conto che in questa recensione ho vomitato parole senza senso, come al mio solito – ma mi è davvero difficile riuscire a mettere insieme un commento decente quando una cosa mi piace così tanto.
(Recensione modificata il 11/09/2021 - 06:35 pm)