Recensioni per
Brucerò per te
di Onda nel silenzio

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
21/04/23, ore 17:46
Cap. 6:

Wow, semplicemente...wow. Questa non è la prima tua ff che leggo ma è la prima long che finisco e sono davvero senza parole. Il modo in cui descrivi paesaggi, personaggi, emozioni sono incredibilmente immersive, mi hanno fatto sentire come se fossi lì con loro, a guardare gli avvenimenti accadere in tempo reale. I momenti in cui hai descritto il lutto della ciurma mi hanno colpito davvero nel profondo, come se io stessə avessi perso uno dei miei migliori amici e non ho potuto fermare i pianti ogni volta che Rufy veniva menzionato. Davvero eccezionale, hai un talento che non posso fare altro che invidiare! Ora vado a rileggermi qualche one-shot per colmare il vuoto haha! Continua così <3

Recensore Junior
04/03/22, ore 10:06
Cap. 6:

La verità è che mi ero preparata al peggio. Forse lo volevo, perché i lieti fine non ci sono sempre, perché ho pianto, mi sono emozionata e volevo l'apice del dolore.
La prima volta che ho finito di leggere la storia ero troppo agitata, morivo dalla voglia di sapere il finale e non lo avevo capito, non me lo sono goduto e non era giusto lasciare il mio pensiero perché avrei rovinato tutto.
Ma stamattina mi sono svegliata e mi sono detta: oggi è il giorno giusto, la voglio rileggere e voglio carpirne ogni singola virgola.
Inutile dire che ho pianto più della prima volta, perché è vero che le cose lette di getto forse danno più emozioni e sono più istintive ma rileggere ed emozionarmi ancora vuol dire che la storia è entrata dentro di me.
Ma la verità è che io sono entrata nel viaggio di Zoro e Nami alla scoperta di loro stessi, dei loro sentimenti, delle loro paure. Io che ho vissuto la lontananza quasi sempre nella mia relazione, mi sono lasciata trasportare dalla tua scrittura e mi sembra di aver viaggiato a lungo e di avere il fiatone.
Ho il magone, il cuore in fibrillazione, la sensazione di vuoto ma di estrema felicità per due vite che si sono ritrovate ma che in realtà non si sono mai perse.
Io ci credo, l'ho vissuto, lo vivo; sto male e bene nello stesso momento. Volevo che non stessero insieme perché la vita dà ma spesso toglie ma volevo anche un lieto fine, perché la felicità è quello che noi tutti vogliamo.
Quando ho finito la ff mi è venuta in mente una canzone che ascolto spesso e credo che un pò rifletta la trama:
"Ho bisogno di perderti, per venirti a cercare
Altre duemila volte
Anche se ora sei distante
Ho bisogno di perdonarti, per poterti toccare
Anche una sola notte
Anche se siamo soli come l'acqua su Marte".
La vita è un viaggio e credo che anche a costo di soffire, dobbiamo fare scelte difficili che mai pensavamo di fare...ma poi ci vengono chieste, anche inconsapevolmente. Sbagliamo, sbaglieremo ma non dobbiamo mai tradire noi stessi.
Nami e Zoro lo hanno capito: anche se il tempo perso non tornerà, devono essere felici e non avere rimpianti.
E tu hai un dono, continua a coltivarlo soprattutto per te stessa.
Ti abbraccio forte.
Ale
(Recensione modificata il 04/03/2022 - 05:08 pm)

Nuovo recensore
23/02/22, ore 21:59
Cap. 6:

Arrivo un po’ tardi ma eccomi qui a recensire il tanto atteso finale!
L’ho letto una prima volta, rapidamente perché avevo il terrore di arrivare alla fine e trovare una brutta sorpresa dopo le frasi conclusive, qualcosa che rendesse l’apparente happy ending tutta un sogno (si sono ancora traumatizzata dal capitolo 4 XD). Quando sono arrivata alla fine, se fosse stato un libro stampato avrei probabilmente controllato il retro di copertina, la sovra coperta, ovunque in cerca di un indizio che mi dicesse “è un’illusione, in realtà non si sono mai più incontrati.”
Invece… invece…per quanto annegassi nell’incertezza, nonostante tutti i miei timori, sembrava proprio che le cose fossero andate per il verso giusto.
Ti dico, ho atteso con sospetto fino alla tua conferma definitiva nelle riposte alle recensioni perché non mi fidavo di me stessa e della mia interpretazione XD lo ammetto!
Ma veniamo alla storia, il cerchio si è chiuso, alla perfezione direi. Ci hai regalato la speranza, come hanno detto altri prima di me. Hai delineato un futuro possibile, in cui poter credere in questa coppia anche se la loro unione dovesse richiedere un giro lunghissimo, tante deviazioni (e d’altronde da Zoro cosa vuoi aspettarti? che segua una linea dritta da A a B? no ovviamente) e tanti ostacoli. Insomma ci hai preparato al peggio insegnandoci che bisogna passarci in mezzo per rivedere la luce. Questa storia meriterebbe di essere tradotta in altre lingue, un peccato che possiamo goderne solo noi italiani perché è ben più di una fan fiction, è un viaggio doloroso e complesso che ti scava dentro e che ti regala tante emozioni.
Grazie ancora, aspetto trepidante la tua prossima opera, perché ce ne saranno tante altre vero??! :D

Recensore Junior
18/02/22, ore 15:09
Cap. 6:

Io sono frastornata.
Questa FF è come una bottiglia di rosso invecchiato che devi far bene attenzione ad aprire, perché se no ci rimani sotto. Devi essere centrato e consapevole di quello che fai, altrimenti ti scotti ("Brucerò per te" hahaha l'hai capi- vado a nascondermi... )
No però sul serio, ho già capito che "stappare" una tua opera significa interfacciarsi con un lessico ricercato e un testo narrativo di spessore che richiede concentrazione, ma così è troppo! Forse perché non me l'aspettavo, ma mi ci sono persa tra le tue righe.
Bypassando i picchi emotivi che ti fanno sentire sul bruco mela tra inferno e paradiso (niente terrorizza come il bruco mela, sì), mi voglio veramente complimentare per la maestria con cui hai gestito trama, phatos, personaggi, ambientazioni e contesti. La storia si è perfettamente aperta, sono nate delle sotto-trame e infine hai chiuso tutti i punti. Non è una cosa scontata e per come lo fai tu, c'è solo tanta ammirazione! ;)
Ripeto, mi sono persa esattamente come Nami e Zoro e ho vagabondato tra parole e lettere scritte che comprendevo, ma mi sembrava così sbagliate e inaccettabili. Poi questo ultimo capitolo... ho quasi pianto quando hai descritto Zoro schiena a schiena con un suo amico che, non ho avuto il minimo tentennamento, sapevo essere Luffy ed è stato così dolce scoprirlo come la personificazione del ricordo dello spadaccino. Perché diciamolo, nonostante l'apparenza diametralmente opposta, Luffy è un'ancora per Zoro e lui non può fare a meno che seguirlo.
Me sospira....
Alla fine, ancora come Nami e Zoro, mi sono ritrovata in quelle parole scritte da te create e da loro espresse. Il chiudersi della storia di Usopp poi, un fuori contesto che diventa la ciliegina sulla torta!
Brava, brava e grazie per regalarci questa tua magnifica abilità.

Ti si chiederebbe di non smettere mai, come una preghiera speranzosa che sa di urgenza! Non vedo l'ora di continuare a leggere qualcosa targato Onda.

Un abbraccio

Arcadia

Recensore Master
18/02/22, ore 11:56
Cap. 6:

Giunge al termine la ff che mi ha strappato lacrime e dolori inimmaginabili.
Ah il mio mio cuoricino da fangirl, quanto ha sofferto e chissà quanto ancora soffrirà a causa tua!
Ma sappi che hai rimediato incredibilmente e con maestria con quest'ultimo capitolo, dove tutto trova posto e senso.
Dove i sogni, di tempi lontani e anziani, tornano al loro regno di fantasia, dove Nami e Zoro si torvano senza incantesimi ma con reale presenza, dove possono ancora stare insieme, viversi e vivere.
Mi è piaciuto come Rufy, dall'oltre tomba e maturo nella mente del suo bracico destro, riesca a far ragionare lo stesso Zoro, a fragli cpaire che scappare per paura di soffrire è inutile.
Come è inutile dire quanto ho gongolato per la tua descrizione del rapporto tra Hiyori e lo spdaccino stesso, ma si sa, son di parte (parte cattiva).
Il ritrovarsi, nonostante il tempo, e le distanze percorse, ma riprendenod da dove si erano lasciati, sottoliena come Nami e Zoro vivano bene solo se assieme, e la descrizione di un piatto spartano preparato in due credo sia la metafora più calzante.
Quotidiano, rifocillante, buono.
Bravissima davvero Onda, mi hai rapito i feels e tutto ciò che gli va dietro, portandomi nel tuo mondo e facendomi penare per questa meraviglia di finale.
Meriti ogni parola di elogio e complimento, espressa qui o in altre sedi (nche se qui, sarebbe meglio).
Grazie per aver scritto e permesso di leggere questa meraviglia, e per tutti i dolori, i falsi finali che distruggevano ogni speranza, per ogni singola gioia ricevuta con semplici ma incredibili parole.
Grazie, e complimenti.


Zomi

Recensore Junior
18/02/22, ore 09:58
Cap. 6:

-"Sono felice che tu abbia scelto di essere egoista" è il brivido che le piove sulla pelle. Nami è così stretta a lui che gli sfiora il collo direttamente col proprio sorriso, la curva delle labbra che gli disegna la pelle e la marchia senza ferire. 
Si sente a casa. 
È a casa.
Basta soffrire. – 
 
Così inizio. Da “È a casa. Basta soffrire. “ 
Sarò un po’ puerile, ma devo dirlo: MA GRAZIE. GRAZIE. GRAZIE PER QUESTA STORIA. 
Ora, non posso affermare con certezza il livello di angoscia che ho provato fino alle battute finali, veramente, sai essere crudele e assettata di sofferenza, perciò, nonostante i pronostici che sembravano finalmente buoni, aspettavo comunque il peggio, il “è tutto finzione, beccate questo e altro”. Ma è proprio per questo che voglio già farti i complimentissimi per come hai gestito la suspence, i punti di vista perfettamente amalgamati, i ricordi, i sogni, l’illusione, la realtà, il muoverti tra passato e presente senza sbavature, un vagheggiamento portato avanti con sentimento. E anche, per come hai saputo parlare di rinuncia, orgoglio, delle paure, e allo stesso tempo infondere speranza, anche la minima, nel punto giusto, in un lettore arreso. 
Non scusarti per il ritardo pubblicazione, poiché ha funzionato. L’effetto c’è stato. Né è valsa la pena. 
È stato così un dolore condiviso, un monito da cui si è potuto imparare e che necessitava del suo tempo per essere realizzato. Ho sofferto con Nami, per via della sua debolezza, gelosia, paura, che le ha impedito di insistere quando avrebbe dovuto. Ho ceduto con Zoro, quando non ha potuto più ascoltare l’orgoglio, la sua fermezza, quando ha vacillato e poi agito, anche se nei modi sbagliati – ma in fondo, in queste situazioni non contano tanto i modi sbagliati per dichiararsi, quanto il sentimento che nascondono. Ho vissuto la loro prova di ripresa, la svolta della vita, l’autodifesa nel provare a farcela, a sopravvivere al dolore, nell’andare avanti, e sono rimasta sconfitta insieme a loro quando questo non è stato più possibile, ma anche determinata nell’alzare la testa e decidere di lottare, lottare per se stessi. 
Questa FF, non è solo il dolore per la Zoro/Hiyori, e la speranza per la Zoro/Nami, è un’idea, un pensiero ben chiaro, un vero insegnamento.
Tante cose sono cambiate dall’inizio, da quando lessi il primo capitolo in cui pensavo solo alla minaccia Hiyori, seppur come dicesti “lei non è mai stata il fulcro di questa storia “, nella mia mente malata risuonava continuamente come un eco che mi divorava lentamente, ne basta anche un briciolo di lei per farmi male. Ma, come ti accennai, leggendo capitolo dopo capitolo, riuscivo a trovare altri interessi, ad apprezzare ciò che si stava costruendo intorno, le relazioni nuove, la gioia che poteva nascere dal dolore, i legami di amicizia, il modo di reagire, ed è così che è diventata anche qualcos’altro. Arrivare al finale, per quanto lo aspettassi, e al ricongiungimento, in qualche modo – qualunque modo -  non era più la sola cosa che volevo leggere. 
Sei stata delicata, appassionata e commovente per come hai gestito con naturalezza la situazione Rufy – affatto facile renderlo vero, sentito, un dolore vissuto che non viene dimenticato in due giorni – con tanto di apprezzamenti per i dettagli, come pensare che Nami fosse innamorata di lui (senza capire nulla del suo legame con Zoro, che rispecchia un po’ la visione del lettore medio di OP),  fino all’annuncio sul giornale, con la bambina che mette k.o tanti delinquenti, seguendo le orme del Mugi scomparso. Dalla relazione di Nami, in cui comunque era riuscita a trovare la gioia in un uomo interessante, buono, lo specchio un po’ di Zoro, ma non cercato appositamente per sostituirlo, ma per caso; a Zoro che pian piano, comunque, riesce a farsi coinvolgere da Hiyori – ma con Nami che vive in ogni suo ricordo. E Usop e Nami, che si fanno compagnia appena possono, con lui che è perfetto per essere padre. 
 
Ora, proprio perché hai costruito sei capitoli densi, straboccanti di dettagli preziosi e astuti, e pieni di sogni, illusioni, ricordi e realtà, può essere che io non abbia compreso un ficco secco di niente (ho riletto tutto da capo), per il solo fatto di voler prendere solo quello che ho preferito leggerci. Dunque, per me il finale è del tutto Happy… e, se la mia lettura è corretta, e quella volta Nami non aveva scelto di ascoltare la donna con l’ampolla, ma aveva proseguito nella ricerca, trovando poi Zoro in quella casa piena di arance, che ha regalato la notte più passionale e dolorosa di tutte, e che ha portato a quella magnifica mattina, in cui i due preparano la colazione –
ho  adorato tutta la scena: “Sembra quasi che ci speri che ci abbia visti, così avresti una scusa per farti pagare!" 
"Non dire sciocchezze" Nami agita teatralmente una mano davanti al viso, un brillio fin troppo familiare nello sguardo che porta con sé profumo di soldi, "non si può definire 'scusa' quella che è una prova." – 
mi prostro ai tuoi piedi, subito. Hai fatto credere che quella casa fosse un sogno, con i muri che sembravano sparire, con ogni cosa che sembrava sgretolarsi da un momento all’altro. Facendomi credere che si, era effettivamente un sogno. Ma invece no, non lo era, era la realtà, era la verità. E quella descrizione non era un illusione, ma delle sensazioni, delle paure che prendevano forma, e davano quella impressione che tutto potesse finire, perché non poteva essere vera quella gioia, perché tutto si era già disintegrato una volta…e quando provi quella felicità che non sembra vera, dopo aver sofferto così a lungo, pensi che ci voglia effettivamente poco per perderla.
Sono convinta che sia bellissima e stringe il cuore in ogni modo la si legga, ma se è davvero così, io ci sono cascata, ci sono caduta in pieno nella tua descrizione illusoria perfetta. 
E di nuovo, il dettaglio di Zoro che si isola, che sogna Nami, che sogna Rufy, che fa quello che può fare incline nel suo personaggio: rispetta il giuramento, non si fa trovare, rimane solo con se stesso, ma…“Ho scelto questo posto...Perché mi ricordava te.", il che mi riporta pure alle loro stagioni preferite, che una ricorda i colori dell’altro. 
È reale. È reale, allora. Quelle arance…quella casetta, quel tramonto. Tutto brucia. Il dolore, la passione, la gelosia, i ricordi, l’amore…tutto brucia. 
Piango. E qua piango, in quel finale al tramonto. In quell’idea di futuro, creatasi sull’idea del tempo e di passato, da cui hanno imparato, suggerendo che rimaranno insieme per sempre. Perché hanno imparato dal dolore, e hanno imparato dal passato, lottando quindi per ciò che é rimasto, nel modo in cui hanno potuto, chi prima, chi dopo.  
-“Anni" ripete in un sussurro. 
Ne sarebbero potuti passare molti di più. Avremmo potuto non incontrarci mai, è il pensiero che l'assale e a cui non dà voce - non si attenta, no, non gli dà voce. 
"Ho giurato a me stessa che, cascasse il mondo, ti avrei ritrovato." Non è solo la sua voce ad ardere di determinazione, lo sono il suo volto, lo sguardo, l'intenzione, lei tutta. "E ora che ci sono riuscita voglio pensare al passato solo per ricordare ciò che mi ha insegnato." – 
 
Ho amato questa storia. Amo questa storia. E qualsiasi sia la verità che cela, e che potrei male interpretato per la mia sete ZoNami, la trovo comunque bellissima e straordinaria, poetica anzi, terribile ed emotiva, nel senso positivo del termine, narrativamente parlando. 
“Zoro che ora la guarda e, come in ogni altro giorno, mese e anno vissuto al suo fianco, sembra dirle ancora - fino all'ultimo respiro - Brucerò per te. “
Anche io, sto bruciando anche io. 
È finita davvero, e sono sia contenta che infinitamente triste allo stesso tempo. Come si fa a spiegare questo? 
Farti ancora i complimentissimi, davvero, mi sembra riduttivo. 
Amarla è riduttivo, io la STRAMO, LA ABRAMO questa storia, e tu, sua creatrice, sei stata – oltre che d’ispirazione – d’impeccabile talento. 
♥️ 
 
Ps: Ogni volta che chiudo la recensione, mi viene in mente un dettaglio nuovo che avrei dovuto scrivere.
Si, Zoro e Nami, i tuoi Zoro e Nami, questi Zoro e Nami, hanno una caratterizzazione così autentica, così vera, così credibile: sono loro a tutti gli effetti. Penso proprio che questi che hai descritto sarebbero davvero i loro modi di agire (e reagire) in una situazione del genere, in tutte le salse del dramma più puro - come nei flashback, o come quando ancora erano personaggi sulla difensiva - in situazioni che non possono avere spazio per la comicità (cinfatti, poi torna alla fine, quando tutto si sta ricucendo, compreso il cuore).
Dovevo aggiungerlo. Brava, perché sono così belli, cosi belli, dannazione!
 
(Recensione modificata il 18/02/2022 - 10:06 am)
(Recensione modificata il 18/02/2022 - 10:13 am)

Recensore Junior
31/01/22, ore 05:58
Cap. 5:

Un  bel respiro.
È così che mi sono ripetuta varie volte leggendo questo “quasi ultimo” capitolo. 
Un bel respiro. 
Ho iniziato. Ho letto un po’. Mi sono fermata. 
Un bel respiro. 
Ho continuato. Ho letto ancora. Mi sono fermata.
Un bel respiro. 
Poi ho messo la musica. E ho anche lacrimato pensando a tutto quell’amore non vissuto solo per orgoglio, per dei dettagli che hanno fatto arrendere entrambi nel provarci e per via dei loro caratteri, che qua sono ancora più delineati, reali, umani, articolati, stratificati. 
 
“Zoro cerca un turbinio di capelli rossi e un tatuaggio blu. Ma trova soltanto spalle girate e mani sui fianchi. 
Nami è assorbita da altro, sta dando ordini di navigazione, non le importa di sapere che una donna gli dà attenzioni.
Non lo guarda nemmeno. 
È tutto come sempre.” 
 
Sorvolando solo per un momento su quanto tu sia stata brava a scrivere il punto di vista di Zoro, e di quanto hai perfettamente amalgamato le due controparti una con l’altra, facendo ritornare ogni cosa in modo così naturale come in un perfetto ingranaggio che aspettava la sua metà, riporto questo passaggio importantissimo, uno di quelli che fanno male, il motore distruttivo  (per Nami in quanto arma di difesa dal dolore) e necessario  (poiché Zoro non vede reazione è quindi è tutto come sempre nell’indifferenza, per lui), che ha probabilmente influito terribilmente sugli eventi per come sono andati. E siccome sei troppo brava, la mente mi ha fatto ricordare subito, eccome, la reazione di Nami a quel saluto, tutto il dolore, la difesa che ha tirato fuori per non “dover assistere” ad esso. Se solo Zoro avesse saputo…
In questa storia d’amore e di dolore, i due poverini non hanno avuto nessuna fata madrina, anzi, nessun Usop madrina o Robin madrina, come aiutanti nel captare quell’amore in tempo e prendere provvedimenti. Poiché, come sappiamo, quell’orgoglio, quella paura di farsi avanti in tempo, ha sempre bisogno di un  aiutino; che sia voluto, nel caso dell’interferenza di persone, o non voluto nel caso di tragedie, momenti di adrenalina o punto di morte. 
Sono stati sfortunati che niente di tutto ciò ha potuto aiutarli a farsi avanti prima. 
Fregati dai dettagli. Fregati dalla paura. A loro, che in altro sono così tanto coraggiosi! Non lo meritavano di certo. Ma se lo sono inflitti da soli. 
Se solo Zoro avesse saputo…se solo Nami avesse saputo…  
 
Un bel respiro. 
 
Ritorno al quanto sei stata magnifica a scrivere il punto di vista di Zoro. Innanzitutto, ho apprezzato tanto da dove sei partita a raccontare. Non me lo aspettavo, e mi ha sorpresa in positivo. D’altronde bisogna spiegare come si era arrivati a quel bacio dell’ultima sera, e l’hai fatto benissimo, ripercorrendo le tappe della storia originale in quel modo che vive nel nostro immaginario ZoNamista - eh no, secondo me quel cliché della meditazione non è così cliché, o comunque è ancora molto inesplorato e senza regole scritte, quindi perché no? 
Ma poi tutte le sue ferite, incertezze, dubbi, complessi su sé stesso – devo essere rammollito docet – il modo in cui pensa a lei, come lo mette in atto, la gelosia per Sanji a Zou, ma soprattutto come hai descritto la sua perdita di controllo di quell’ultima sera – quell’ultima sera maledetta dove avrebbe potuto parlare, dire qualcosa, dirle TI AMO da sempre, DIO – anziché passare per un selvaggio che, appunto, perde solo il controllo e rovina tutto. 
 
Ammetto che avrei voluto citarti in diversi passaggi solo per scriverti di quanto sono belli, ma avrei finito per citare TUTTO IL CAPITOLO. 
Sai che posso dirti in attesa del finale finale, quello vero? 
Che non mi importava più, oggi, del loro atteso incontro, almeno non come prima. Cioè, mi spiego meglio. Ci provo. Prima per me  ciò che contava a prescindere erano loro due insieme, non riuscivo ad accettare che fossero distanti per scelta, che questo amore così importante, di quelli che non se ne trovano mai, venisse sprecato. Ora, visto il ritrovarsi a quarant’anni, non so rispondere a questa domanda se è stato sprecato o meno, se ha avuto senso o meno soffrire così. So solo che in questo momento, alla fine, dopo aver provato ansia, attesa, panico, angoscia, depressione, momenti di tregua, tremolìi, apprensioni, tristezza, tormento, sofferenza, ciò che ha davvero contato è stato questo viaggio d’amore vissuto a distanza. 
Come è successo per Nami, nel capitolo terzo, in cui ad un certo punto mi sono lasciata trasportare dal presente, accettando quasi i fatti, ora è successo con Zoro, cui sarei stata tutta la sera a leggere del suo pensiero, delle sue crepe emotive, ferite, lacerazioni. 
Ho amato il fatto che nonostante ad un certo punto abbia anche trovato la felicità con Hiyori, come avevi anticipato, come era successo per Nami, comunque non sia stato poi in grado di viverla poiché l’amore per la rossa prende vita da solo, esiste, non si può ignorare per sempre. Ma lui non la cercherà più perché l’ha promesso. Lei invece lo cerca ma poi…qualcosa è andato storto…
Mi è piaciuto come hai scritto la scena finale del capitolo con lui che anche se non la riconosce subito, sente come un contatto con quella figura, e come si ferma il suo cuore si è fermato il mio. Lei che dice che è invecchiato male è veramente la frase giusta, ahahah. 
Ammetto che mi dispiace assai che si ritrovano dopo cosi tanti anni, dopo metà vita già vissuta, ma visto come si preannunciava tutto all’inizio, e la drammaticità insita in ogni parola, posso solo che rincuorarmi un tanto. Ma a prescindere, come anticipato, è stato tutto questo viaggio nel dolore che alla fine è risultato essere ciò mi ha davvero importato di più. E tu sei travolgente, bravissima nel delineare i tratti caratteriali e punti di vista, attenta ai messaggi dietro ogni scena, trascinante negli eventi, sai far arrivare i sentimenti e la tristezza insita in ogni scena/decisione, e, ovviamente, sempre minuziosa nei dettagli che fanno la differenza. 
Complimenti come al solito, e anche stavolta sottolineo: è ciò che avrei voluto saper scrivere io. 
Prima di aggiungere altro, aspetto il finale finale finale finale vero. 
Bravissima! 
(Recensione modificata il 31/01/2022 - 06:05 am)

Nuovo recensore
30/01/22, ore 20:52
Cap. 5:

Un altro bellissimo capitolo, mantieni come sempre il giusto equilibrio riportando anche il punto di vista di Zoro. Quando nelle note dici “ mi è uscito così ricco di fratture, di incisi..” non ho potuto fare a meno di pensare a quanto tu sia stata brava a tradurre le cicatrici emotive di Zoro in parole, non solo attraverso il loro significato ma proprio grazie allo stile che hai adoperato. Quanto dolore tra questi personaggi, quanto non detto, inespresso per paura di esporsi troppo, leggere questa storia fa male ma è anche tremendamente realistica e umana. Hai restituito a Zoro e Nami una profondità e complessità che nel manga non trovano spazio ma si percepiscono e tu le hai plasmate alla perfezione. Non vedo l’ora di leggere la fine davvero.
Per sdrammatizzare, per quanto assurdo, ti dirò che in questo capitolo mi è anche scappata una sonora risata, perché quando Nami gli dice che è invecchiato male me lo sono immaginato come nella rappresentazione che ha fatto Oda dei Mugi anziani, ma nella linea temporale che ha preso una brutta piega. Arrivare alla fine di questa fanfiction e immaginarmi uno Zoro che da Adone mi diventa grasso, stempiato e sdentato mi ha risollevato il morale XD

Recensore Junior
05/01/22, ore 05:35
Cap. 4:

Sono rimasta a fissare lo spazio bianco tra la fine del capitolo e le tue note per un tempo alquanto lungo. Ma stavolta lo sapevo, stavolta lo sapevo che c’era la trappola! E no, non sono andata dritta alla fine, giuro! Non avrei mai rovinato la tua fatica e rotto la suspence che hai creato superlativamente. Ma, me lo sentivo, lo sapevo, me lo stavo aspettando dietro ogni parola, perché tu non saresti potuta essere all’improvviso così magnanima con i tuoi lettori in questa FF, tanto da regalare un incontro come quello, e che incontro!, era fin troppo facile!
Cioè, in realtà non era nemmeno così facile, vista la ricerca spasmodica, interminabile e sofferente di Nami, però, insomma, dopo tutto questo dolore, in cui niente è stato mai facile in questa storia che, non solo a me, sta facendo vivere un angoscia lacerante bellissima, non poteva davvero accadere così in fretta e così a lieto fine.
Ma, nonostante stavolta fossi preparata, ho comunque vissuto il dramma, e l’illusione così come l’hai impeccabilmente
preparata!
Ho condiviso l’ansia e la paura insieme a Nami, a partire dall’incontro con la bambina (che invece non è stato così banale come hai detto, anche il senso di continuità che hai dato all’opera mi è piaciuto, in realtà proprio nelle opere originali è così che avviene, quindi perché no?) passando ai suoi continui giri per le isole - sapere di averlo mancato per una settimana é stato un tocco di classe - a QUELLA salita dopo gli alberi di arance, in cui ho sentito ogni passo, ogni bussata sulla porta.
È inutile che mi dici che sei una qualunque, ma la tua scrittura per me continua ad essere non sono irraggiungibile, ma veramente eccellente e di continua ispirazione. Non smetterò mai di ripeterlo - ora puoi insultarmi pure per un secondo e mezzo.

Quando ho iniziato a leggere, prendendo adeguati respiri, capendo chi era la bambina e dove Nami fosse andata, ho pensato: “no vabbè, ma sei geniale!”, davvero, è stata una meraviglia poter leggere quello spiraglio, poter avere chiarezza sulla morte di Rufy, con tutta quella parte legata a Chopper che mi ha spezzato il cuore. È stata incredibilmente bellissima e incredibilmente dura da sorreggere emotivamente tutta quella parte, con Nami che va sulla scena della morte, che affronta il dolore, con allegata rivelazione sui ricordi e sentimenti di Zoro, anche lui passato per di la, e forse ancora più bella della scena della salita che conduceva a lui.
E la cosa ha davvero dell’incredibile, perché io mi annoio quando non leggo di Nami e Zoro per troppo tempo (ahahah, mood pessima lettrice), ma tu mi sconvolgi per la seconda volta, facendomi interessare a parti in cui stanno separati (principessa sul pisello due punto zero)!
Per quanto a volte non sopporti tutta la storia sulla esagerata predestinazione di Rufy, non vorrei mai vederlo morto, e capisco i tuoi dubbi e paure al riguardo, e le capisco davvero; anche io ho un po’ questo timore su di lui, ma allo stesso tempo abbraccio la sicurezza che Oda uccide solo nei flashback, tranne in eccezioni che servono a livello narrativo, e spero che lui non rientri in queste.

Comunque, seppur fittizio, è stato un incontro emozionante e soprattutto scoppiettante - in queste scene tu ci stai dentro come il ketchup sulle patatine fritte - con una descrizione eccitante e delicata allo stesso tempo, e qualunque cosa succeda dopo, mi attaccherò sempre a questo rincontro illusorio idilliaco, leggendo a mio piacimento fino a dove voglio io :P! (Come con GOT, che per me é finito alla stagione 6, e non all’ottava)
Quindi, anche se nell’ultimo capitolo dovessi dare il colpo di grazia a tutti gli ZoNami, io mi attaccherò ai ricordi delicato di Zoro su Nami, e a questo incontro che sarebbe dovuto andare proprio così, in questo modo. Mi devo pur difendere, no?!
Comunque, l’immaginazione, l’illusione, sono antidoti potentissimi al dolore della vita, perciò, anche io avrei scelto di vivere la finzione piuttosto che non avere niente. E anche se risvegliarsi nella realtà è devastante, ma ciò è inevitabile comunque, ci si potrà aggrappare sempre a quello spiraglio che ha dato sollievo per un attimo, e in quel modo!.
Nonostante la sofferenza che il finale ti fa provare, devo dire che ho apprezzato incondizionatamente anche questa parte. Un tocco delicato che si collega benissimo alle tematiche affrontate finora, ma anche super realistico, poiché ogni giorno si sceglie di vivere finzioni e illusioni, partendo proprio dalle storie che ci distraggono dalla vita e ci fanno sognare, i film, i libri, i videogiochi.
“almeno ti resterà il ricordo di quell'amore che il destino ti ha negato. "
"... un sogno è meglio del nulla riservato dal futuro, non gettarlo via."
Davvero, tanto di cappello!
È incredibile che la fiction in cui riversi il tuo dolore, che usi come sfogo, in preparazione del peggio nella storia originale, sia forse, almeno per me, il tuo più grande racconto pieno zeppo di profondità che ogni due righe mi fa esclamare: “perché non ci ho pensato io?”
Per quanto mi riguarda, applausi e tifi da stadio per te!
Sei stata dannatamente brava! Non vedo l’ora di leggerne la fine e raccogliere le fila di tutto.
Complimenti infiniti ♥️
(Recensione modificata il 05/01/2022 - 05:44 am)

Nuovo recensore
04/01/22, ore 21:41
Cap. 4:

Sto piangendo da mezz’ora… che dire? ci ho sperato fino all’ultimo ma in cuor mio lo sapevo che sarebbe arrivata la batosta. Sempre impeccabile nelle descrizioni, avevo il cuore in gola mentre Nami si avvicinava alla casa, ho gioito come una bimba quando finalmente si sono ritrovati, mi si è spezzato letteralmente il cuore quando ho capito che si trattava solo di un’illusione. Regali tante emozioni, questa storia è un vero capolavoro e dopo averne lette tante, in italiano e inglese, posso dirti che questa ff a mio avviso si piazza senza ombra di dubbio ai primissimi posti. Brava brava brava, non so se tu lo faccia per lavoro o se sia solo una tua passione ma non smettere mai di scrivere!!!

Recensore Master
04/01/22, ore 17:00
Cap. 4:

Sto fissando il vuoto da cinque minuti.
Cinque minuti che non so come iniziare la recensione.
Cinque minuti!
E io che speravo fossero finalmente giunti a un angolo di paradiso, di felicità e serentià di animo, nonchè di cuore... e invece è tutta un'illusione.
Un'illusione!
Un giorno di rimpianto che porta fatua e illusoria felicità, che poi la vedi come ti bastona quando ti svegli, hai voglia a essere felice pe run fottuto giorno che poi ci passi il resto della vita a rimpiangere quegli attimi rubati e mai avuti realmente, perchè magari una certa orian di oriente se li è presi.
No mo prendo e vado a piangere.
Ma non si fa dai!
Gustavo na gioia e invece era un cono gelato gusto disperazione.
Me tapina, me sofferente, me ammaliata dalla tua bravura stilistica e di narrazione ma martoriata nei feels!
E non si fa dai!
Cuore a brandelli a parte, complimenti davvero per questo mozzafiato di capitolo.
Ora però voglio la gioia, gusto mentaciok grazie.


Zomi -in lacrime. A fissare il vuoto. Da cinque minuti-

Recensore Junior
27/12/21, ore 01:37
Cap. 3:

 
 
Dal momento che non sono riuscita a recensire durante le giornate Natalizie, ho approfittato per rileggere l’ultimo capitolo che è appena diventato il mio preferito finora. 
Non avrei mai creduto che sarebbe stato più bello del primo e più tragico del secondo, in un certo senso, seppur siano devastanti e significativi tutti a loro modo. 
Naturalmente lo intendo sempre in modo soggettivo. 
In questa terza parte c’è qualcosa che è riuscita a farmi sia bene che male allo stesso tempo, cogliendo perfettamente quella che é  la realtà della vita stessa, della condizione umana, ovvero niente è sempre del tutto tragico o del tutto paradisiaco. 
Sebbene la tragicità più nera dei primi due capitoli divori anche questo terzo, lo fa in maniera molto diversa, il tragico non è così esplicito come negli altri, non è così crudele come la morte, le continue separazioni o la gelosia per un’altra donna, qua è sotto pelle, nel privato, nella paura del rimorso, del non averci provato abbastanza, dell’ essersi fatti mangiare vivi dall’orgoglio e dalla stessa paura pura e mai semplice. 
Leggere il punto di vista di Nami, che viene narrato innanzitutto nel momento più giusto, è stato davvero liberatorio per me come lettrice. Sentivo che andare avanti senza questo mi avrebbe come tagliato le gambe e impedito di camminare, o almeno, avrei proseguito sanguinando. Ho apprezzato parecchio le sue motivazioni, affatto scontate o banali, ma anzi, in un amalgama di motivi ben assimilati insieme e piuttosto in linea col personaggio e il suo passato e con le sue reazioni avute fin dall’inizio della storia. Seppur qualcosa la si potesse intuire, tutto ora è stato chiaro e ancora meglio di come lo si potesse immaginare. Uno specchio introspettivo davvero meraviglioso, dove ogni sfumatura viene fuori, tra sogni belli e incubi, ogni sospiro di accettazione e ogni tremore di tristezza legato a sentimenti che riaffiorano, o meglio, che non sono mai andati via. Pensieri che delineano in maniera armoniosa un sano e reale ragionamento tra cuore e cervello, quando anche mettendo in luce la confusione e il dubbio per se stessi che tutto questo comporta. 
È incredibile, ma la relazione di Nami io l’ho apprezzata molto! E questo è stato sconvolgente perché all’inizio pensavo che avrei sanguinato tutto il tempo… e invece man mano che leggevo iniziavo a sospirare, a stare male, certo,  ma dopo stare anche bene; a soffrire, si, ma subito dopo a trovare sollievo. Proprio cosi, com’è la vita stessa che va avanti. 
Il personaggio di lui è veramente interessante e anche piuttosto sexy, devo ammetterlo!, e questo sei riuscita a trasmettermelo con le sole parole attraverso gli occhi di Nami. Con tanto di incontro tra i due che è stato intrigante e azzeccato per lei; con la sorpresa di lui di non partire; facendo sbocciare un’amore credibile, e affatto insulso, che non mi ha fatta arrabbiare, non mi ha devastata, ma ha messo un cerotto su una ferita -  uno di quelli piuttosto resistenti -  così come ha fatto la stessa Nami senza accorgersene. Era troppo facile scrivere di un personaggio da odiare per esempio, invece così hai reso tutto più vero, palpabile, possibile. Si sta immediatamente male se si pensa a Nami che perde l’amore della sua vita, ma poi si riesce anche a stare bene, poiché non è sola, non é non amata. *.*
Così come ho apprezzato l’agire di Nami,  il suo affrontare la vita, sia prima che dopo gli eventi,  il rialzarsi e apprezzarla proprio come le aveva insegnato Bellemere e lottare per fare in modo di rispettare se stessa, oltre che il genitore. 
Questo capitolo ha ricordato anche come le cose belle finiscono e poi ne iniziano delle nuove. A volte sono migliori di quelle precedenti, a volte minori; però è una verità che fa parte del mondo umano e che va accettata a tutto tondo. Ricordandoci che anche i nostri pirati nella storia originale prima o poi si separeranno e andranno avanti per conto loro, a prescindere da cosa faranno portandosi per sempre nel cuore quello che hanno vissuto e condiviso che avrà un valore immenso per sempre, anche dopo, quando sarà tutto finito. Così come ci succede oggi giorno a tutti noi.
La profondità del capitolo inizia proprio da questo bisogno di affrontare il dolore, scoprirlo, capirlo, riconoscerlo, viverlo, surclassarlo, sbatterci contro, riprendersi; cercando il motore che ti rimette in gioco, e non tanto per abbattere quel dolore, ma per reagire, continuare a vivere per se stessi, uscire, andare oltre il sopravvivere. 
È vero, tutto è fragile, tutto è fugace. Mi ricorda molto quando il maestro dice a Zoro che gli esseri umani sono fragili, in riferimento  alla morte di Kuina. E non si tratta solo di morte effettiva, ma la morte può avvenire in tanti modi diversi, anche  quando si è ancora in vita  e questo, si, succede sia per la vita di per se, ma anche per le scelte che si prendono, spesso basate su emozioni e sentimenti forti che offuscano la ragione, la logica, la verità, e il cuore. Il tutto poi, reso perfettamente e magicamente dal ricordo della conversazione tra Nami e il suo capitano, che ho amato dall’inizio alla fine, forse è pure la mia parte preferita, nel capitolo preferito. 
Come davo già per sicuro, sei sempre eccellente nella descrizione di scene ed emozioni, e al quadrato anche nell’introspezione! Farti i complimenti mi sembra veramente riduttivo! Woody Allen in Annie Hall diceva: “ amore è un termine troppo debole,  io ti stramo, ti Adamo, ti Abramo!” Ecco, per intenderci. 
  Tutta l’ansia che ho provato dalla prima all’ultima scena, avendo paura per le pieghe che prendeva la storia con ogni decisione di Nami. Col fiato sospeso ogni volta che lei stava per realizzare un pensiero, un sentimento, capire un’emozione; è stato come un pugno sul cuore, vivendo passo per passo le sue stesse paure e consapevolezze. Ed è stato tutto questo macigno di dolore e ripresa, morte e amore, sofferenza e accettazione, voglia di felicità e di verità, che ha reso il capitolo così cazzuto e intenso. Davvero, riuscire a oscillare da una parte all’altra nella moltitudine delle sfaccettature umane, provandole e capendole tutte, è stato davvero emozionante, facendolo diventare una vera e propria esperienza.

Ps: purtroppo non so quanto posso ancora scrivere ahah, prima che EFP mi tagli anche questo testo  (lol), però concludo col dirti che ho apprezzato tantissimo anche la scena ricordo di Wano, e come hai sviluppato quella dinamica. Anche io immagino un saluto del genere nella visione meno traumatica, ahahah. 

 Ah, 
Ora posso lasciare scritto il momento sclero? 
ECCO, questa conclusione sembra proprio perfetta…lei finalmente capisce, lui aspetta lei, lei raggiunge lui, lui ama lei, e finale a cinque stelle per noi. 
Ma io lo so, IO GIÀ LO SO cosa stai tramando!!! 
Quando Nami  lo trova  lui è ormai tornato da lei, e lei ama lui, e lui non lascia lei…e Nami sarà andrà avanti con la sua vita lo stesso…e io non arriverò alla befana viva! 
LO SO, ME LO SENTO! 
Se così sarà ti prego di prepararmi, lasciarmi scritto un segno, un indizio…ti prego di farmi l’occhiolino… 
In quel caso il mio cuore si spezzerà malissimo, sappilo. Ho già in mente la canzone. 
 
Comunque, sei micidiale e cazzutissima e bravissima! 
Scodinzolo in  attesa del seguito…
👏😍
 
 
 
(Recensione modificata il 27/12/2021 - 01:55 am)

Nuovo recensore
23/12/21, ore 22:22
Cap. 3:

Ho divorato questo capitolo e non vedo letteralmente l’ora di leggere il prossimo, hai una capacità unica di descrivere le emozioni e gli stati d’animo dei personaggi. Questa ff è un viaggio emozionante, ho sofferto con Nami fino alla fine, sono estremamente curiosa di vedere cosa ci attende. Grazie per questo bellissimo regalo di Natale, hai veramente talento.

Recensore Junior
28/11/21, ore 15:13
Cap. 2:

Prima ancora di iniziare a leggere ho premuto il tasto play su No Time To Die di Billie Eilish -  “così, de botto, senza senso” direbbe Boris. Eppure, non avevo mica la certezza che non ci sarebbe potuto essere un risvolto positivo, ma me lo sentivo sotto pelle, che avrei vissuto l’angoscia più nera. Naturalmente una sola canzone non bastava a coprire il capitolo, così daje a ripetizione la tragedia.
E infatti, proprio così è stata, una tragedia! 
Sei riuscita per la seconda volta a farmi malissimo con la “tua penna” diabolica. Mi hai strappato via i sentimenti. Ora non so più chi sono. Che cosa shippavo. Se leggerò mai più One Piece. 

Mi sono sempre vantata di essere la regina delle tenebre, con tanto di preferenze a finali neri e distruttivi, ma invece no, mi hai fatto capire che sono una ordinaria piagnona che vuole vedere il sole, capito?, il sole! Fammeli vedere a terra a frignare mentre si rendono conto che sono stati due cretini innamorati da sempre, ok?, fammeli vedere mentre Zoro si lacera il cuore nella paura di aver perso Nami, e lei che alla fine se lo prende perché è uno scemo buono. 
I finali distruttivi posso sopportarli solo se è Hiyori che piagne. Ahahah. No dai, poverina però. No, la odio. No, lei non c’entra nulla, dai! No no, la detesto fino al midollo! Povera crista, ha solo messo le mani sull’uomo sbagliato, sull’uomo di Nami. DI NAMI… 
Ma, veniamo proprio a lei…
...sorella mia, che cavolo fai? 
No, in realtà ha ragione…per orgoglio non gli avrei nemmeno più parlato a Zoro…quindi ha fatto bene! Give me five! 
No, no, però è Zoro…è Zoro!, è solo scemo…è solo un tonto! Prenditelooo, non far passare gli anni che poi siete vecchiii e la schiena non regge certi “esercizi”…
Però nemmeno così tonto visto cosa stava facendo a inizio capitolo…maledetto! Anche se un po’ mi è dispiaciuto perché la sua mente era altrove…e vaiii alzatiii suu, cosa rimani a fare a Wano, a perdere tempo?, dovevi andare via subito… 
E se poi è tornato lì? Non reggo eh, non reggo… se il terzo capitolo segue questa scia, spezzerai per sempre la mia anima già provata, sappilo. 
Spero sia su un’isola vicina a meditare. Nami l’ha esiliato dal suo cuore. Ed è stato subito buco nero. 
Il finale più triste del mondo. Non pensavo che sarebbe stato più doloroso di quello del primo capitolo. Almeno quella volta sentivo una traccia di speranza…
ma come fai? 

C’è stato un momento, anzi due momenti, in cui ho creduto di stare per leggere il risvolto positivo che volevo e invece no, invece “ti attacchi al vuoto cosmico dell’esistenza Robi”.
Questo comunque perché? Perché sei stata veramente bravissima a costruire una suspence degna dei migliori thriller, anzi no, come quando guardavo Game of Thrones con la paura di scoprire chi sarebbe morto prima della fine della stagione. Eh, ora, qua muore davvero qualcuno, ma io intendevo in senso metaforico. 
Fin dalla scena al villaggio di Usop, tra l’altro bellissimo dettaglio di lui che legge la storia, e che bellissimo rapporto di amicizia hanno lui e Nami, una vicinanza che mi ha davvero rincuorata (forse l’unica scena che mi fatta sentire al sicuro, ahaha) a seguire tappa dopo tappa, in cui aspetti il peggio o il meglio da un momento all’altro. Ho avuto il cuore palpitante dall’inizio alla fine, aspettando di vederli, aspettando ogni sguardo e parola. Sei stata, oltre che talentosa nel creare e gestire la suspence, capace di far arrivare l’emozione dando un cuore ad ogni scena descritta, anche piena di idee, scrivendo di dettagli mai letti prima, come l’ampliamento di Coco, Nami sceriffo (morta dal ridere ahah). Per non parlare del momento prezioso che ha riunito i Mugi tutti insieme, e di come hanno reagito, descritto con una scrittura delicata, attenta a non perdersi nel grottesco. 
Ho sentito il cambiamento in Zoro e Nami, ormai qualcosa si è spezzato in loro. E tornare indietro dopo certe decisioni non è facile, ma ho amato la forza di volontà e coraggio di Zoro nel seguire il suo cuore, nel darsi da fare, nell’agire per tentare di riprendersi l’amore. Mentre ancora mi rimangono sconosciute le sfumature sulla motivazione di Nami, seppur il suo dolore mi è arrivato forte e chiaro. 
Ma poi loro, così più maturi, così provati, erano plausibilissimi e orgogliosissimi al punto giusto, sono stati meravigliosi da leggere; ma anche due presenze possenti, la cui forza la si percepisce in ogni loro comparsa, con la pelle d’oca, come quando Zoro stava facendo quella salita, entrando in scena... Brividi! 
Poi, si, il finale mi ha stretto lo stomaco, e da quando J & Y si sono levati di torno (ahaha, ottimo inserimento), ho veramente creduto di leggere di un momento buono per loro, meritato, aspettato, e invece proprio lì hai sfoderato il pezzo da novanta, lasciandomi a terra, agonizzante, dentro il vuoto assoluto. 
Sei stata bravissima, una scrittrice stratega del dolore che alle sue scene regala una vita propria, come tra i migliori geniali scienziati pazzi. 
Complimentissimi!, come sempre, per come hai saputo raccontare e lacerare il cuore. 
Grazie di averlo scritto, pubblicato, condiviso. 
Bellissimo strazio. Bellissima lettura. Bellissimo dolore. Bellissima scrittura. 
Roby 
♥️

Nuovo recensore
27/11/21, ore 00:11
Cap. 2:

Attendevo con ansia il capitolo e finalmente è arrivato 😍
Cosa posso dirti...la morte di rufy, il funerale e nami con Zoro.. troppa roba.
Io aspetto il prossimo capitolo!

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