Parto col dirti una cosa molto importante (per me): adoro come tu abbia ripreso la timidezza di Kuroo del manga, quando lui e Kenma si sono incontrati la prima volta.
Ancora ce l’ho in mente la contrapposizione tra Kuroo sbruffone del terzo anno e quel bambino che è riuscito a spiccicare mezza parola dopo settimane, sbloccato da Kenma che gli chiede a cosa vuole giocare.
Poi certo, sono cresciuti, uno è diventato più socievole e l’altro ha continuato con la sua vita di videogames, ma ho sempre pensato che fosse stata l’amicizia con Kenma a sbloccare Kuroo in quel modo.
Il fatto che in questa storia non si conoscano da bambini e che, quindi, Kuroo non ha avuto la spinta di sicurezza che era Kenma e l’hai fatto vedere nella sua aura di “adulto” ma comunque restio ad avvicinarsi ad altre persone me l’ha fatto amare veramente tanto.
È una mia visione, comunque, non so se è quello che volevi far trasparire, ma, a prescindere, mi è piaciuta tantissimo!
Quindi il povero Akaashi (che vede in Kenma qualcuno sano di mente) e Hinata (che in alcune situazioni è il più saggio di tutti, quel “Peccato tu non riesca ad essere intelligente in questi momenti.” Parla da solo!) cercano di mettere il sale in zucca ai due dementi che sì, si stalkerano a vicenda, inutile che dicano di no XD
È stato bello leggere del loro sviluppo tranquillo, dell’agitazione di Kuroo e di Kenma che alla fine si svela e gli fa capire che a lui va bene, che non avrebbe fatto quello che ha fatto se non lo voleva.
È una storia morbida, timida e imbarazzante (per loro, io li leggevo e ridacchiavo chiamandoli idioti ogni mezzo secondo), veramente dolce!
È stato un piacere leggerla!
Un bacione!!! |
