Mi è piaciuta molto questa poesia.
In genere tendo a dare molto (troppo?) peso agli aspetti estetici di una composizione: rime, metrica, ricerca delle parole, quando andare a capo.
Qui non c'è niente di tutto ciò. Forse manca solo la musica.
Qui ci sono solo contenuti.
Un concentrato di riflessioni e stimoli a riflettere.
Un grido composto di qualcuno che si è perso, sennò non cercherebbe la strada, ma che mi ha messo addosso tanta positività.
Leggevo di un Popolo degli Elfi. Si trovano poche notizie perchè non hanno nè internet nè luce. Vivono nell'appennino pistoiese, fuori dal mondo, in case semidiroccate. Senza condividere le vanità della società. Una sorta di "a mali estremi estremi rimedi". Eran 300, eran giovani e forti.... e non sono morti.
Sento anche te come facente parte di un altro tipo di Popolo silenzioso, tutto speciale, e sono contento che ci sei, e so che siete numerosi, più di trecento.
Sì, stai cercando qualcosa che non sai bene cosa sia. Ma non è già grandioso sapere che qualcosa c'è, e avere voglia di cercare?
Sì, non è una ricerca facile, lo spieghi benissimo.
Perchè cercare significa buttarsi alla cieca dentro il tunnel.
E prima di entrarci rinunciare a tanto di quello che si era ("Sono dovuta diventare qualcos'altro / per entrarci).
E una volta dentro rischiare di non uscirne più e abituarsi al buio.
E trovata l'uscita cambiare di nuovo ("immagino dovrò cambiare / di nuovo / per uscirne.").
Ma non è già grandioso promettersi di dare il massimo, di voler sfruttare le occasioni, di sentirsi attratti dalle "onde del mare, quelle alte", dalle "cime, quelle alte"? Non è fonte di speranza sentire di aver imparato qualcosa dagli insuccessi precedenti? Sbagliando si impara, è assodato, ma suggerisci fra le righe qualcosa di più: più si sbaglia e più si impara.
Bellissimi i due versi finali, l'imparato: "è che non sarò mai sola, / nemmeno quando lo vorrò".
Grazie delle tue pubblicazioni.
Ho colto l'abbraccio, e lo ricambio se lo vuoi.
P.S. L'accenno ai bambini, che credono solo a quello che vedono, non l'ho condiviso. I bambini, se non sono geneticamente mutati, credono a tutto, alle fiabe, alle fate, alle befane. Quello che noi non riusciamo a vedere, loro lo vedono, come gli animali. |