Recensioni per
Rovine
di gabryweasley

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/10/21, ore 15:17
Cap. 1:

Cara, ciao! Ma che meraviglia questa storia çç
Adoro Tonks oltre ogni dire, amo la sua storia d'amore con Remus, amo tutta la sua famiglia e adoro la storyline che li riguarda nel settimo libro. Per questo motivo ho squittito quando ho trovato questa tua storia dedicata a loro e a quel missing moment che ci racconta cosa ha passato la povera Dora nel periodo di separazione. Mi ha fatto male vederla rivolgersi in quel modo ad Andromeda, ma come non capirla? Una rottura, una separazione, sono dolori tanto profondi, intimi, personali, che ogni cosa che ci viene detta dagli altri può apparirci magari erroneamente, sbagliata. 
Mi è piaciuto quel "qui non c'era niente" ripetuto ciclicamente all'interno della storia, che poi si trasforma con il ritorno di Remus, così come si trasforma la percezione che Tonks ha della nuova vita che cresce dentro di lei ♥
L'immagine del cucciolo di Lupo, sprigionato come patronus involontario dovuto alla gravidanza mi ha messo i brividi e mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, giuro.
Ti faccio i miei più vivi complimenti e spero tantissimo di ritrovarti ad arricchire ancora questo fandom :-*
un abbraccio!

Benni
 

Recensore Master
02/10/21, ore 01:57
Cap. 1:

Gabry, questa storia è una meraviglia. ❤
Sono molto contenta che tu stia continuando a sperimentare in questo fandom, perché si sente che per te è casa, che questi personaggi li senti – emerge da come ne scrivi, dalle emozioni che metti su carta. Credo che tu abbia ancora tanto da dire su questa saga, e quando e se vorrai scriverne di nuovo leggere i tuoi racconti sarà sempre un piacere.
Ma arriviamo alla storia!
Non è l'orario migliore per recensire, so che dimenticherò la metà di quello che vorrei scriverti e che ne verrà fuori una recensione non all'altezza del tuo racconto, ma non voglio far trascorrere altro tempo, questa storia mi aspetta da giorni!
Ho davvero amato l'introspezione di Tonks, il modo in cui hai mostrato sia il suo dolore che la sua forza.
Di questo momento infinitamente problematico e triste, noi conosciamo la reazione di Remus, le sue paure, ma non cosa abbia provato Tonks. Lei non l'abbiamo vista, abbiamo potuto solo immaginarla, e credo che questa tua versione sia infinitamente credibile (e di conseguenza canon!).
La tua Tonks torna nella casa dei genitori con la sofferenza stretta tra le dita, con la rabbia di chi deve ammettere una sconfitta. È una donna che ha perso le certezze, che brancola nella delusione, nella paura, che vede il futuro tutto da riscrivere.
In questa cornice emotiva spicca poi Andromeda, che col suo temperamento tipicamente Black – abituata a non mostrare debolezze – si mostra pragmatica e pur di invogliare la figlia a farsi forza appare quasi fredda. Eppure, tra le righe emerge e la stessa Tonks lo riconosce, la sua non è freddezza né volontà di giudicare, ma desiderio di scuotere dal torpore, di tutelare la vita che cresce nel grembo della figlia.
E ho amato come sia proprio quella vita, attraverso una magia involontaria (splendida idea!) a dare a Tonks lo sprono e la motivazione per andare avanti, per dirsi che forse Remus non era pronto, ma non s'è lasciato alle spalle un vuoto, bensì due cuori che battono.
Ecco, credo che, più di ogni altra cosa, di questa tua interpretazione mi sia piaciuta l'immagine di Tonks che trova la forza in se stessa e non in Remus – quando lui torna lei s'è già ricostruita e mi piace pensare che grazie a lei e a Teddy si ricostruisca anche lui.
Tra l'altro, credo che abbiamo la stessa idea sugli equilibri di questa coppia, perché anch'io ho sempre creduto che la parte più solida e forte fosse Tonks, nonostante la differenza d'età e il maggior vissuto di Remus.
Insomma, non so se questa recensione alla fine risulti comprensibile, ma spero emerga quanto abbia apprezzato questo racconto.
Complimenti e grazie per aver sviluppato il mio spunto, ne è uscita una storia bellissima!
Un abbraccio!

Recensore Master
26/09/21, ore 14:43
Cap. 1:

Ciao Gabry,
finalmente passo dal tuo profilo. E quale miglior inizio se non con questa Tonks/Remus di cui mi hai parlato?
Ti dico subito che già il primo paragrafo mi ha molto stupita, visto le reticenze che hai avanzato. Perché queste tre righe ti sono bastate per dare un'immagine definita e chiara del carattere di Andromeda.
Di Tonks si percepisce il dolore, l'amarezza nel dover lottare contro la propria sofferenza per impedirle di travolgerla e, al contempo, il desiderio di trovare un porto sicuro. E' ovvio che in una situazione di grande tensione come questa, un nonnulla è sufficiente per innescare un litigio violento e per dare voce a pensieri meschini che in un altro tempo non sarebbero mai stati proferiti.
Comprendo l'amore di Tonks verso Remus ma non posso che fare lo stesso con Andromeda. Non l'addito come una discriminatrice perché la sua storia non ha fatto altro che sottolineare il desiderio di prendere le distanze dalle idee assurde della sua famiglia. I suoi timori sono quelli di una madre che vede la figlia sposarsi con un uomo che non conosce né comprende del tutto. Capisco che la guerra dimezzi i tempi ma il dubbio di Andromeda – che sia stato fatto tutto fin troppo velocemente – è palese.
“E qui non c’era niente. C’era a malapena lei con quel cuore nuovo che pareva battesse sotto il suo in mezzo alle rovine delle quali era fatta. Sapeva che c’era, che era lì, eppure non sentiva ancora nulla, ed era forte la sensazione che tutto fosse crollato per niente.”
A me queste frasi sono piaciute tantissimo, perché evidenziano come dietro a tutto – la paura, il dolore – ci sia anche un barlume di speranza. Forse Tonks ancora non la percepisce – questo “niente” fa male – perché immersa nel suo dolore, non può fare a meno di pensare a ciò che ha perduto.
Ti dirò, ho apprezzato tantissimo l'analisi introspettiva, questa contrapposizione tra ciò che credeva di avere e quello che effettivamente era in suo possesso. Credo che sia uno dei cardini della storia perché hai mostrato tutta la giovane età di Tonks, questa ingenuità con cui si approccia e vede il suo mondo con Remus.
E' chiaro che in mezzo al disastro che è diventato la sua vita, Andromeda sia la colpevole perfetta con cui prendersela.
Quando ho letto che aveva impugnato la bacchetta contro sua madre, ho avuto un brivido di paura. Perché la violenza può sembrare anche una risposta scontata ma mi fa sempre stringere le labbra con amarezza. E non ho potuto fare a meno di sorridere quando ho visto il colpo di scena, quando tutta la rabbia accumulata si è trasformata in qualcosa di luminoso e puro.
Il finale sottolinea tutta la straordinaria forza di Tonks. Perdonare non è facile, specie se si è state ferite in questo modo dalla persona che si ama. Io credo che la tua Tonks sia molto più forte di Remus perché nonostante l'inferno che ha attraversato – anche nella sua mente, non mi riferisco solo alla guerra che infuriava in Inghilterra – è riuscita a fare qualcosa che lui non è mai stato in grado di attuare: andare avanti. Lo ha fatto per se stessa, per quella vita che le cresceva dentro.
E quando Remus è tornato, lo ha accolto.
Gabry, io penso che trattare l'angst non sia affatto facile. Devo quindi farti i miei complimenti perché hai scritto davvero una bella storia. Capisco tutti i tuoi timori ed incertezze perché non deve essere stato un lavoro facile – si nota la cura che si nasconde dietro alle parole, dietro a quei sentimenti espressi – ma il risultato è molto soddisfacente.
Non posso quindi che dirti... ci vediamo alla prossima storia!
Un bacione,
Eli

Recensore Master
26/09/21, ore 10:47
Cap. 1:

Gabry ♥ Eccomi a leggereh! Tu lo saih, lo sai che io ti seguo come un segugio. Qualsiasi cosa che la tua mente possa immaginare, io voglio leggerla. Nero su bianco! ♥ Anche se non conosco il fandom, anche se ti dico "Dimmi di più, per capire meglio la storia", anche quando non scrivi nei miei stessi fandom.
Perché non è un segreto il fatto che io amo il tuo modo di scrivere e, nell'ultimo anno, hai avuto una crescita sorprendente, secondo me. Riesci a calarti nell'introspezione di tutti i personaggi di cui scrivi come se fossero tuoi. Utilizzi parole, immagini, e metafore stupende. Ogni cosa ha il suo significato e niente è lasciato al caso, e ti viene naturale. Riesci a far sì che, chi legge, riesca a immaginare qualsiasi scena tu descrivi.
E mi ritrovi qua perché nei fandom che conosciamo entrambe plottiamo insieme e le tue storie - per quanto belle e per quanto le ami - le sento un pochine anche mie visto che le nostre fic sono unite da un filo. Non sono passata per Poetica, anche se l'ho letta e per quanto non conosca il fandom mi è piaciuta. Ho visto nascere questa fic, con te che mi dicevi "Voglio scrivere su HP, la citazione mi piace", senza sapere che cacchio avresti scrittoh, non ho ammorbato la tua vita con gli scrivih (non fino all'ultimo, almeno :,D Ma mi mancava dirti di scrivereh xD) auhauhauha!
E come al solito sproloquio, trallallà! ^^'
Quando qualcuno dice "tutto qui", di norma significa tutto il contrario. Il tutto qui non serve a nulla, non si può pensare che sia tutto qui: un marito che lascia la moglie incinta, soltanto per le sue paure, che non cerca di combattere, che non cerca alcun compromesso, che si fa vincere, debole, senza tenere in considerazione che le cose si fanno in due, che è una sofferenza venir lasciati in una situazione del genere. Male, Remus, molto maleh! E tu, in quelle righe, sei riuscita a far emergere le sensazioni di Tonks. Perché è proprio così: qui non c'era niente. Cosa potrebbe esserci in un momento del genere se l'insopportabile sofferenza. Mi piace molto come hai utilizzatoh il tutto qui, dandogli così tanto spessore. Continuando a proporlo per tutta la fic, utilizzandolo prima come sofferenza, quasi come sconfitta, facendo sì che chi legge possa comprendere meglio come si sente, poi... verso la fine della fic quel niente si tramuta in speranza. La consapevolezza che, per quanto sola, deve rialzarsi, che in quel niente c'è vita.
E i pensieri che, alzandosi, corrono comunque a lui, conoscendo la sua reazione ad una scena del genere, ma non arriva e me l'immagino che, anche se lei lo sa, sia come una doccia gelata. Lui non c'è. Non è al suo fianco. Non la sta supportando come marito, come uomo che dovrebbe amarla.
Aveva pensato di aver dato a quei sentimenti la solidità di mattoni e cemento e che, se anche fosse inciampata lei, avrebbe trovato tutto sempre lì al suo posto con fondamenta salde e profonde. Bellissimo questo passaggio. Perché un rapporto dovrebbe essere così, anche con tutti gli alti ed il bassi che ci possono essere, le fondamento dovrebbero essere salde e profonde.
(Comunque a te scrivere di muri piace tanto ♥ E ogni volta li utilizzi in maniera eccelsa con diverse connotazioni e significati ♥ Adoroh!♥)
Io non conosco benissimo i personaggi, ma una cosa voglio chiederla. Ma sti due lo stavano cercando un figlio? Perché se lo stavano cercando e lui si tira indietro, bo, vorrei solo dargli un pugno in faccia ^^'
In tutta la prima parte della fic - per quanto non conosca bene i personaggi e quindi spero di non aver scritto una valanga di castronerie e di non aver capito la fic... - sei riuscita, secondo me, a catturare in una morsa la Debbina mentre leggevah. Ero lì che sentivo quello che sentiva Tonks, che vedevo quello che vedeva lei, che mi incacchiavo per come si è comportato Remus anche se lei era solo triste :,D
Sei riuscita a far emergere quello che sente Tonks, il suo dolore, la sua apatia, quel suo niente che aleggia, quei mattoni che cadono, anzi! che non era veri mattoni, ma sabbia di un finto castello, portato via dall'acqua. E sei riuscita a creare di nuovo speranza, sorrisi per il suo lieto fine. Mattoni nuovi che piano piano cominciavano a creare un nuovo castello, dati dal perdono.
Davvero una fic molto bella, cuoreh. Introspettive come piacciono a me. Non ci sono molti dialoghi, ma trasmette tanto. Davvero tanto. ♥
Baci
Deb

Recensore Master
26/09/21, ore 10:18
Cap. 1:

Remus e Ninfadora sono due personaggi fantastici che adoro e che avrebbero meritato molto più spazio nei libri e nei film, sicché, quando trovo una fanfic su di loro, la divoro! La tua storia, però, è originale: non ho mai letto nessun focus sulla disperazione di Tonks quando Lupin se n'è andato.
Oltre a scrivere benissimo, hai saputo cogliere le emozioni di Ninfadora: è veramente bello vederla così fragile nonostante solitamente sia sempre allegra e vivace, non si può non commuoversi e provare pena per lei! Anche le reazioni dei suoi genitori sono realistiche e verosimili. La parte migliore è però il finale: mi sono proprio immaginata una luce di speranza che spazza via l'oscurità, in quei sorrisi. E, a dispetto del finale originale, mi piace pensare che possano aver avuto per davvero un lieto fine ...
Belli anche i momenti della loro storia che Tonks ricorda mentre piange in camera, sono adattissimi al contesto e romantici al punto giusto.
Complimenti, spero di leggere ancora qualcosa di tuo!
E.