La domenica è concesso prendersi una pausa dallo studio, giusto? (Ah, no? Ops!).
Ciao Gabry!
Con qualche giorno di ritardo dalla lettura, ma eccomi finalmente a recensire questa storia (questa storia che ho dovuto scoprire da sola perché il tuo lato cattivo non ha voluto consigliarmela).
Parto da una premessa: il legame tra Sirius e Lily è, per me, uno dei più significativi di tutta la saga e mi sono interrogata a fondo a riguardo, quindi tendo a leggere sempre con occhio critico le storie che lo vedono protagonista. Ho il terrore che il loro rapporto venga banalizzato, reso un semplice “l’amico di suo marito\la moglie del suo migliore amico”, come se Lily e Sirius fossero due estranei accomunati soltanto dal bene che converge verso lo stesso soggetto. Detto ciò, sappi che il mio occhio critico si è chiuso già al secondo rigo, perché questa storia è tutto, fuorché una banalizzazione del loro legame: è l’essenza di quel sentimento che ha permesso ad Harry di affrontare la battaglia ed uscire vincitore – è qui che è racchiuso il nucleo di un amore talmente forte da persistere alla morte stessa e tramutarsi in quell’impulso di forza, coraggio e determinazione che ha spinto Harry a concludere ciò che i suoi genitori (e tutte le persone che lo amavano) avevano iniziato prima di lui.
Dunque, potrei terminare qui questa recensione dicendoti di aver trovato questa storia meravigliosa, ma non posso proprio farlo perché ci sono dei dettagli disseminati nel testo a cui voglio assolutamente prestare attenzione – mi pare di averti informata sui miei modi di recensire, quindi mettiti comoda, perché ne avremo per un po’!
Abbiamo già avuto modo di constatare che entrambe pensiamo che James sia stato il principale motivo del loro avvicinamento (James Collante Potter!) ma sono anche certa che il legame tra Sirius e Lily si sia evoluto a prescindere dalla sua presenza, e in questa storia ho ritrovato tracce del mio pensiero – il che, forse, potrebbe farti intuire quanto io l’abbia adorata!
La scena che hai ritratto è intrisa di una familiarità che mi ha scaldato il cuore. Sirius è talmente di casa, lì dentro, che a Lily neppure sembra stonare in quel contesto che dovrebbe essere solo suo e di James: lo reputa un insolente, eppure non batte ciglio dinnanzi all’intrusione, attribuendo a quel termine una sfumatura che rasenta un’esasperata tenerezza. La stessa che gli indirizza quando Sirius si appropria della bottiglia conservata nella dispensa, senza chiedere indicazioni né permessi, sottolineando quell’abitudinarietà che ormai è parte fondante degli equilibri di ognuno. La presenza di un oggetto con il suo nome in casa di James e Lily, poi, mi ha davvero dato la sensazione di intimità che si istaura in una coppia quando uno dei due lascia lo spazzolino a casa dell’altro (ti sembrerà un accostamento bizzarro, ma per me è stato spontaneo e assolutamente azzeccato: è così che me li immagino, come una famiglia).
E parlando di famiglia, come potrei non intenerirmi dinnanzi alle premure di questo James futuro papà? Sono riuscita a figurarmelo perfettamente mentre ripete a Lily sempre le stesse raccomandazioni, prodigandosi in consigli e ammonizioni e assicurandosi di spianare la strada a quella gravidanza che li vedrà accogliere un nuovo membro, una nuova vita che Lily sente già dentro di sé – il che è letterale, certo, ma si colora anche di simbolicità quando, in risposta alla domanda insinuante di Sirius, lei afferma che quella vita riesce a sentirla dal momento in cui è arrivato James, spiegando nella semplicità di una frase la profondità di quell’amore che ormai li lega.
Tramite gli occhi di Lily ci hai fatto arrivare tutta la vivacità di James, il suo essere roccia nella tempesta, la sua straordinaria capacità di darle speranza di un futuro migliore, tanto da farle considerare l’arrivo di un bambino non come una follia – come per un istante appare agli occhi di Sirius, probabilmente spaventato dalle implicazioni di una gravidanza in un periodo così oscuro – ma una gioia, un evento di cui essere grati e felici. Una realizzazione a cui persino Sirius, forse dubbioso ma non ignaro, sembra giungere piuttosto in fretta, certamente influenzato dall’ottimismo che James ha sempre riversato anche su di lui – dopotutto, anche lui sente la vita da quando c’è James.
Quindi sì, nella storia ci vengono presentati Sirius e Lily, la complicità figlia di un’amicizia sincera (che si litighino le attenzioni di James, è canon!) e un bene smisurato che li porta a considerarsi famiglia, ma il protagonista indiscusso, per me, è James. James che, con il suo essere sole, riesce ad illuminare la vita di entrambi e ad oscurare, almeno in parte, quelle che sono le loro preoccupazioni (tra cui, ad esempio, Petunia: ho molto apprezzato che tu abbia inserito questa parentesi, accennando ad un altro rapporto che per Lily è sempre stato fondamentale, ma che al contempo evidenzia ancor di più il distacco dal mondo babbano e dai suoi legami precedenti, succeduti da una famiglia che ha scelto e per cui ha scelto di combattere).
Bene, credo che tu ne abbia avuto abbastanza di me per oggi, quindi smetto di tediarti con la mia ossessione per questi personaggi e batto la ritirata (ma non tirare un respiro di sollievo: ci vedremo ancora!). Ti faccio i miei complimenti per questa storia, mi ha emozionata moltissimo – non si era proprio capito, eh?
Alla prossima, un abbraccio! ❤
Trau |