Valutazione del contest "Muoiono entrambi alla fine"
Primo posto parimerito
Storia vincitrice del premio "Miglior finale"
Titolo: 3/3
La citazione nel titolo è azzeccata, mi piace sempre quando ogni cosa ha un riferimento e un senso logico, non è a vuoto. Inoltre, è chiaramente congeniale con la storia, con la centralità che hai dato alle due morti, e a ciò che vedevano Dolores e Alastor mentre morivano. Insomma, perfetto, non c’è nient’altro da dire.
Grammatica e stile: 9.98/10
"... Dicevo, hem, a cercarti. La fama da Auror infallibile ti precede, così come la recente paranoia ossessiva. Dicono hai sistemi di sicurezza estremi, quindi ho pensato che forse… sì, questa ossessione potrebbe ritardarmi un pochino la morte". → “dicono che hai sistemi”, credo tu abbia dimenticato un “che”! -0.02
Questa sottrazione minima è dell’unico errore di battitura che ho trovato all’interno di tutta la storia. Per il resto, mi pare tutto perfetto a livello grammaticale.
Per quanto riguarda lo stile, si riconferma come sempre la certezza della tua firma. La suddivisione in paragrafi, che poi altro non sono momenti, è congeniale e funzionale per la narrazione da te scelta. Una mattinata di chiacchiere e bevute raccontata in ogni minimo dettaglio e in ogni conversazione, avrebbe fatto perdere il punto del contest. Invece tu, mostrandoci queste fotografie, questi scatti, questo quadretto comporsi sempre più, hai creato una forte linearità.
I dialoghi, quando ci sono, sono calzanti e mai ridondanti. E la prosa è scorrevole, ma non banale, non noiosa. Anche il lessico è ricercato al punto giusto, senza risultare astruso, non ce ne sarebbe stato affatto bisogno.
Ottimo!
IC dei personaggi: 10/10
In questo parametro mi concentrerò sull’IC di tre personaggi: Dolores, Alastor e Pansy. Tutti caratterizzati perfettamente, anche Pansy pur vedendola più marginalmente in questa storia.
Dolores è uguale a se stessa: la morte, per lei, è frutto di guadagno e successo. Cosa può chiedere di più nella vita? Anche nel commentare tutte le coppie di anime gemelle che trova davanti mi ha divertita molto, me la sono proprio immaginata. Ma, poi, quando si presenta di fronte a casa di Alastor ha dimostrato ancora di più il suo essere nel personaggio. Non si presenta a casa di Alastor Moody con la voglia di iniziare una travagliata storia d’amore nel giro di un unico giorno. Ma con due obiettivi: non morire da sola (che come si vede dopo, è qualcosa che un po’ la terrorizza) e ritardare la morte (come Alastor fa subito pazientemente).
Passando ad Alastor, penso proprio tu abbia fatto bene a definire in modo ben chiaro le cause della sua morte. Alastor le conosce, da tempo immemore, da molti anni, e quindi non ne è spaventato. Se non avesse conosciuto le cause della sua morte, l’avremmo visto tremendamente spaventato, continuamente in cerca di modi per chiudersi dentro e non venir attaccato. Infatti, non è la morte in sé che gli avrebbe potuto far paura in quel caso, ma il modo in cui l’avrebbe raggiunta. È IC in ogni sua frase, in ogni suo “Bamboluccia”, in quel modo scurrile ma divertito di rispondere a Dolores. È lui!
E infine, Pansy, che sembra essere un marginale personaggio secondario nel primo paragrafo, ma che nell’ultimo si ritrova a essere la “mano” che uccide Dolores Umbridge. Cosa posso dire? Per quanto si possa immaginare qualsiasi arco di redenzione per Pansy Parkinson, quello che vediamo nella saga in realtà è molto poco, e molto brutto. Bulletta senza scrupoli, pensa al suo tornaconto in tempo di guerra. Perché non dovrebbe farlo in tempo di morte? Per me, anche qui, è IC.
Resa e coerenza del meccanismo di Death Cast: 10/10
Penso che sia una delle storie che ha centrato di più il tema del contest. E ti spiego subito perché. Tralasciando il fatto che ho apprezzato moltissimo l’aggiunta dell’elemento Soulmate. Ha dato più completezza all’AU e ha reso credibile l’incontro e l’avvicinamento di Dolores e Alastor, e il conseguente specchiarsi l’uno nella morte dell’altra. La morte è rosa, la morte è nero. Ma la morte è morire nella stessa casa dell’anima gemella che non diventerà mai vero amore, per colpa della morte (e quindi sì che la morte è buio). Ma al di là di questo, anche la resa del meccanismo l’ho trovata ottima, dato che ci hai fatto proprio vedere dall’interno chi ci lavora. Poi, hai reso bene il meccanismo anche nella caratterizzazione dei personaggi. Dolores, che è molto attenta all’autoconservazione, pensa prima di tutto a non morire sola e va da Alastor. Alastor, che ormai non ha più niente da perdere, ed è ormai solo, la accetta in casa sua. Anche il loro conoscersi è velocizzato dalla prospettiva che hanno davanti: il star per morire.
Ma, più di tutto è geniale nella resa del mondo di Death Cast, il modo in cui hai trattato il tema dell’omicidio. Pansy da un po’ regala bottiglie avvelenate a Dolores, ma Dolores la beve solo il giorno in cui sa che morirà, proprio dopo che Alastor con la sua vigilanza costante gli fa notare che potrebbe essere avvelenata. È una sorta di suicidio? Una presa consapevole di coscienza? E poi, Pansy può essere veramente considerata omicida? Nelle intenzioni, assolutamente sì. Anche nei fatti che compie, probabilmente. Ma Dolores, beve dalla bottiglia solo perché l’ha portata a casa di Alastor. Altrimenti l’avrebbe lasciata lì e non l’avrebbe toccata, come nelle settimane precedenti.
Insomma, questo giocare intorno alla predestinazione, a ciò che significa veramente morire all’interno di un mondo in cui ti dicono che lo stai per fare, è proprio quello che andavo cercando proponendo un contest del genere.
Finale: 7/7
Già nel parametro prima ho enunciato quanto ho apprezzato il finale da te sviluppato, e ti ho anche dato le motivazioni di tale apprezzamento. Proprio per questo, nonostante io ti abbia dato il massimo anche in altri parametri, decido di assegnare a questa storia il premio “Miglior finale”, perché è originale, coerente e assolutamente soddisfacente. Brava!
Totale: 39.98/40 |