Recensioni per
La lezione è finita
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
22/11/21, ore 23:59
Cap. 3:

Visto che il mio esilio volontario (ogni tanto lo devo fare perchè o si legge o si scrive) da efp è finito (per ora), arrivo a leggere quest'ultimo capitolo in cui Oscar prende piena coscienza di come ha vissuto la sua vita e di come invece avrebbe potuto viverla, già da molto tempo invece di barricarsi su torri inespugnabili. L'ho veramente odiata nell'occasione di quel “In questo caso, non dovrai preoccuparti, André: tu non sei nobile”; così come, anche a me non è piaciuta la sua uscita al ballo in abito da sera...trovata ingenua ed infantile ma aveva l'attenuante che, a provare a capire i sentimenti, nessuno l'aveva mai educata...
Ma nella tua storia l'inconscio aveva già iniziato a sussurrare e solo ora mi accorgo che quella sera del bacio ubriaco, Fersen vestiva i panni di Andrè (finezza notevole) e, quest'ultimo, alla fine, la sua lezione l'ha fatta capire anche alle teste più dure ;)
Un caro saluto

Recensore Master
21/11/21, ore 10:39
Cap. 3:

Ciao Dorabella. Questo capitolo parte da Saint-Antoine. Emblematica l'espressione "bestia impazzita " in questo frangente descritto. Ho letto con interesse quello che potrebbe essere successo dopo il salvataggio di André, con Fersen che ha detto a Oscar di volerli a casa sua. Ho percepito il gioire di Fersen per la donna e mi sono immersa nelle riflessioni riguardanti il primo. Mi è piaciuto leggere di Oscar con André a casa di Fersen, dopo quanto di terribile accaduto. Ho immaginato la donna con quella vestaglia e quella camicia del Conte. Quando ho letto di quel libro la mia mente è subito tornata al capitolo precedente e tutti i tasselli sono tornati al loro posto. Bella l'espressione riguardante i fiori selvatici. Ho letto con interesse quanto scritto riguardo André, dove tutto converge nel finale, con le parole dense di significato: "quella era la lezione di André." Mi hai fatto volare con la fantasia attraverso la tua fantasia, con un messaggio che ben esprime l'essere di André. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 21/11/2021 - 10:41 am)

Recensore Master
20/11/21, ore 22:07
Cap. 3:

Ho letto in quattro volte quest' ultimo capitolo....
Non si può affermare che sia indigesto,però certo è un capitolo impegnativo e offre diverse chiavi di lettura.
Da un lato quello della consapevolezza di Oscar e di ciò che può chiamarsi veramente amore, dall' altro la sua difficile posizione sociale , il contrasto netto fra gli insegnamenti ricevuti in quanto nobile, la realtà che sta vivendo, gli epocali cambiamenti del mondo circostante. Tutto questo passa attraverso André come se fosse lui ad insegnarle una strada .
Oscar si meraviglia e continua a stupirsi del fatto che lui non reagisca alle percosse in caserma, che non si ribelli ai rivoltosi di Saint Antoine reclamando le sue origini plebee,non volendosi nemmeno vendicare del Cavaliere Nero che lo ha reso cieco!
Non so se il mio pensiero è corretto, ma leggendo la " Lezione di André " ho ricordato la fine dell'episodio 27 dell' anime in cui Oscar dice a Bernard " André è stato più uomo del Cavaliere Nero ".
Ho apprezzato questo trittico ,l'unica cosa spiacevole a mio modesto avviso, e' che avresti fatto meglio a separare questi due capitoli, creare 3 capitoli sciolti e magari quest' ultimo suddividerlo in 2 parti. È laborioso e lungo a mio avviso necessitava di uno stacco poiché ci sarebbe stato parecchio di più da analizzare nei commenti.

Segnalo un piccolo errore cronologico: scrivi che il 24 maggio 1770 ci fu il duello fra Oscar e Girodel ,non conosco le tue fonti ma sono errate. Il 16 maggio 1770 Maria Antonietta sposa Luigi 16° dunque il duello con Giro si svolse molto prima. Forse volevi dire il 24 maggio 1769?
Oscar prese servizio nella Guardia Reale un anno prima di incontrare la futura regina di Francia, nell' anime non c' e' una darà precisa è indicato solo l'anno il 1769 appunto.
Poteva essere maggio o giugno , a giudicare dai fotogrammi del duello.
Qualcuno potrebbe obiettare che Oscar non aveva ancora 14 anni (essendo nata a dicembre) ma questa è un ennesima gaffe della serie animata che ha collezionato errori di cronologia ancora più madornali.
Buona serata
(Recensione modificata il 20/11/2021 - 10:10 pm)
P.S. grazie della modifica....alle prossime
(Recensione modificata il 21/11/2021 - 01:40 pm)

Recensore Master
20/11/21, ore 10:20
Cap. 2:

Ciao Dorabella. Nel leggere l'introduzione ho pensato: "quale sarà questo piccolo compromettente segreto?" Ho immaginato André nel fare quel nodo e mi sono persa nei suoi pensieri, come quello riguardante le sorelle di Oscar nell'essere più bella delle sorelle. Belli i riferimenti letterari che arricchiscono il tutto. Oscar non ha ceduto riguardo il libro ed ero davvero curiosa di sapere. Emblematiche le parole di André quando ha detto che per qualcuno è immorale che i poveri aprano gli occhi sulla loro condizione. Toccante il finale, con quelle lacrime. Mi piace leggere quello che scrivi riguardo Oscar e André più giovani, ti riesce bene nel cogliere il loro essere. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 20/11/2021 - 10:22 am)

Recensore Master
19/11/21, ore 23:39
Cap. 3:

Ciao Dora, ho finalmente letto la tua ultima parte. Il percorso introspettivo di Oscar, a partire dalla scoperta dei suoi sentimenti, durante la terribile notte di Saint Antoine,e tutte le riflessioni che descrivi magistralmente a partire dal ritrovamento del libro di Rousseau nella giacca di Andrè sono il preludio a quello che succerà. Forse il fatto di essere a casa di Fersen, dove non aveva certo bisongo di nascondere i suoi sentimenti, lontano da palazzo Jarjayes (e dai ruoli ben definiti che loro ricoprivano tra quelle mura) l'ha aiutata ad ascoltarsi. Condivido l'opinione di Agrifoglio su Rousseau, che oltre a non considerare affatto il genere femminile, nella sua vita ha abbandonato in orfanotrofio i suoi stessi figli...certo un gran filosofo, ma quanto a coerenza...
Volevo chiederti una cosa: Oscar quindi non ricorda il bacio tra lei e Fersen  e cosa l'è uscito di bocca in quel frangente?
Spero tornerai presto <3
 

Recensore Junior
19/11/21, ore 16:53
Cap. 3:

ciao dorabella eccoci alla fine del trittico! che belle le immagini che hai evocato sull'infanzia dei tuoi oscar e andrè <3 
e così, tanto per cambiare, è sempre andrè a far prendere coscienza ad oscar e a spingerla alle letture proibite guidandola nel percorso di maturazione... a me piace immaginare una oscar più autonoma come quella di ikeda giassai, però è così bella la tua piccola serie di racconti, che partono in maniera semplice per poi crescere sempre più arrivando alla fine alla comprensione, da parte un po' di tutti i personaggi, di ciò che ciascuno di loro doveva arrivare a concludere. (evviva fersen). alain ci è arrivato subito, andrè lui aveva sempre saputo però che colpo sentire a oscar sussurrare il proprio nome, e infine fersen e oscar.
le immagini dell'infanzia riportano a quella dei nostri tempi, aria condizionata inesistente e così "ferma", insegnanti dai modi a volte poco corretti e che assegnavano compiti senza curarsi di quelli che oggi chiamano i disturbi dell'attenzione, ma che poi tranquillamente ti lasciavano da solo anche due ore a svolgere "il compito"... e poi loro due che rielaborano il tutto nei loro giochi <3
grazie sempre per allietare i pomeriggi in questa stagione freddina un caro saluto!

Recensore Veterano
19/11/21, ore 09:23
Cap. 3:

Carissima Dorabella,
il regalo che tu hai fatto qui a Oscar (e a noi lettori naturalmente) è il tempo della riflessione e dell'introspezione. Lei, che è una donna d'azione e che spesso usa l'azione per evitare di pensare, qui si lascia andare a domande cruciali, fondamentali, e trova anche le risposte, grazie ad André naturalmente, che qui non agisce come personaggio ma tramite il libro da lui sottolineato. E l'amore di André si configura subito come un sentimento capace di aprire Oscar anche alla comprensione del mondo, ben diverso dal sentimento che lei un tempo nutriva per Fersen e che invece era un amore chiuso su sé stesso, autoriferito.
Molto, molto bello, davvero. Complimenti,
Sett.

Recensore Master
19/11/21, ore 07:59
Cap. 3:

Oscar, in effetti, pare sempre tagliata con l'accetta e questa caratteristica la mantiene fino alla fine. Nelle ultime puntate, rinnega la sua famiglia, la Corona, il suo ceto di origine e si schiera dalla parte del popolo che, pure, l'aveva quasi massacrata, come se i rivoluzionari fossero tutti virtuosi e i nobili tutti malvagi. Fino a quasi la fine, invece, aveva seguito ciecamente il padre e venerato la Regina. Mai una mezza misura.
Il mondo, però, è quasi tutto grigio, cosa che lei comprende, ma non riesce a fare sua. E' grigio come André che si adatta, senza acredine, alla sua condizione di né carne né pesce e di amante invisibile. E' grigio come il popolo che patisce miserie e che non coincide con quei pochi facinorosi di Saint Antoine, coi sanculotti e coi giacobini. E' grigio come la nobiltà che sopravvive nelle sue tradizioni e che non condivide le colpe dei pochi Polignac o Germain.
Chi smarrisce il senso della pietas, come i sanculotti a Saint Antoine, Saint Just, Robespierre, il Duca di Germain, fa guai incommensurabili che chi agisce silenziosamente come André non riesce ad arginare, ma sopporta per amore e devozione.
Ognuno, poi, alla fine, perseguiva i suoi interessi e si ritagliava un'uguaglianza a modo suo, come Rousseau, le cui rivendicazioni riguardavano gli uomini, ma non le donne, posizione condivisa da Robespierre. Appoggiando costoro, Oscar sarebbe degradata da nobildonna a cittadina femmina, cioè il nulla.
(Recensione modificata il 19/11/2021 - 08:02 am)

Recensore Veterano
18/11/21, ore 23:29
Cap. 3:

La vera meraviglia, in un racconto che è tutto bellissimo, perché ci conduce, attraverso i pensieri di Oscar, ad una disamina della sua vita, della loro vita, una disamina in perfetto equilibrio tra il più raziocinante argomentare ed il più incontrollato esplodere delle emozioni, è il momento in cui lei prende in mano il libro, che le parla, come se André stesso, in quel momento incosciente, le parlasse.
"Sfogliò le pagine, fittamente sottolineate e annotate ai margini: all'inizio di ciascuna delle due opere, André, con la sua grafia chiara e precisa, aveva annotato una data" .
Il gesto, intimo ed epifanico, getta una luce nuova su consapevolezze e sentimenti che nuovi non sono. E chiude il cerchio.
Ma le sue mani su quelle pagine, i suoi occhi sulle annotazioni di André e sulle pagine consumate da tante letture, le pagine di un libro ritrovato nella tasca della giubba da soldato, che lei stringe "come avrebbe voluto stringere André... annusando l'odore del suo sudore, del suo sangue, forse anche della sua paura", e le frasi che lui tante volte ha letto e che adesso "parlano" a lei...
E' una scena di una sensualità delicatissima e struggente. Definirla erotica non mi sembra una forzatura.
Mi piace tanto.
A presto.
Octave
P.S.
Per i dialoghi nel salotto del Duca d'Orléans è stato un vero piacere. Abbiamo ormai definitivamente compreso che l'adattamento italiano quando non travisa e distorce, banalizza e attenua.
(Recensione modificata il 18/11/2021 - 11:42 pm)

Recensore Master
18/11/21, ore 22:31
Cap. 3:

Carissima Dorabella,
forse questo tuo secondo capitolo conclusivo, di questa breve storia, è uno fra i più belli ed emozionanti da te scritti finora, a mio parere. Sei stata in grado, non solo di riportare gli eventi traumatici di Saint Antoine, dandoci una visione quanto mai soggettiva di quanto accaduto e di quanto stavano provando tutti coloro che quei terribili momenti li avevano vissuti, ma sei andata oltre il momento, oltre la consapevolezza, oltre Oscar, all’interno di lei stessa e dei pensieri che tu hai approfondito e che compenetrano una disamina, non solo degli eventi dell’ultimo periodo ma di un tempo fatto di ricordi e di gesti, di atti e parole, che ora, in questo tumulto di sensazioni e di sentimenti, tornano a presentare il loro conto.
Bella la figura di Fersen, che all’inizio cattura l’attenzione proprio per l’aiuto che sta cercando di dare a quelli che sono diventati i suoi amici, tutti e due, nessuna distinzione. Il valore di entrambi è ben conosciuto e riconosciuto dal conte, dato da anni di frequentazione. E’ come un angelo che tenta di portare un po’ di ristoro al cuore di quella amica che, forse per la prima volta lo chiama per nome come non ha mai fatto, poiché lui ha penetrato la corazza e ha compreso cosa vi era racchiuso all’interno: un cuore che soffriva per la sofferenza di colui che sempre le era stato accanto come un’ombra protettiva e l’aveva supportata negli anni fino a farla diventare la donna che era, perfetta agli occhi degli altri, mentre lei quanto doveva sentirsi imperfetta!
Nella lunga notte di veglia, ad un André che mai ha ripreso conoscenza, grazie alle cure del medico personale di Fersen, Oscar ha potuto capire tutta la forza, il rispetto, l’onore che si racchiudevano in una sola persona, in un nome: quello del “suo André”.
André non interviene, non dice una parola, ma durante tutta la lettura sembra che parli per interposta persona con la voce e le emozioni di Oscar, della quale si avverte tutta la intima partecipazione, e che si sta accorgendo delle tante piccole grandi cose dell’animo del suo amico d’infanzia.
Le è capitato fra le mani il libriccino che André teneva gelosamente sempre con sé e, scorrendo le annotazioni riportate, comprende sempre meglio quell’uomo dall’animo generoso, mai invidioso anche di coloro che gli avevano fatto del male o provocato dolore. Un uomo del popolo con un animo più nobile di un nobile di nome, il quale aveva da sempre votato la vita a lei. Lei che lo aveva forse dato troppo per scontato, lei la contessa, lei il comandante delle guardie reali, lei la nobile. Eppure André non ha mai fatto distinzione, lui è stato così lungimirante da vedere chi si celava dietro al nome, è sempre stato capace di scindere la donna e il soldato, ha sempre visto Oscar, la sua Oscar. E nonostante gli anni di sofferenza sempre accanto a lei, non ha mai rinnegato nulla, fino a quella maledetta sera, che aveva scavato un abisso fra di loro, poiché la misura, anche per un uomo dall’animo generoso, era giunta al culmine dell’umana sopportazione.
Oscar era stata educata a vedere le cose o bianche o nere, André le aveva dimostrato più volte che esisteva una infinita gamma di sfumature di grigio nelle quali si poteva trovare comunque la propria dimensione non ledendo la sfera di vita altrui.
Quante lezioni André, senza imporsi e senza farsene accorgere, le aveva regalato semplicemente rimanendo al suo fianco, e quella di quella serata, con la follia scatenatasi a Saint Antoine, era stata forse l’ultima delle sue lezioni di vita, quella nella quale aveva rischiato il tutto per tutto, per lei ancora.
Brano raccontato in maniera egregia, commovente in alcuni passaggi, colmo dei sentimenti racchiusi in quel cuore di Oscar che ora è avvolto dal dolore, ma cullato anche da una nuova consapevolezza e da un profondo amore per un uomo che lo merita tutto.
Molte sono le riflessioni che leggendo sono rimbalzate nella mente, ma grazie alla tua narrazione così intensa e al contempo lieve, tutto ciò che doveva arrivare al lettore è giunto in maniera potente.
Un grazie particolare anche per l’inserimento di alcuni passaggi tratti dai due libri che hai citato che ha reso l’intero capitolo ancor più pregnante, facendoci conoscere meglio il periodo, senza però sembrare una lezione vera e propria.
Veramente brava. Complimenti vivissimi e un affettuoso abbraccio.

Recensore Veterano
18/11/21, ore 21:29
Cap. 3:

Carissima Dora,
con questa ultima parte si conclude il tuo stupendo trittico e tutti i pezzi del puzzle tornano al loro posto.
Con questo finale sei riuscita a ricongiungere i missing moments del racconto di Alain in caserma, della serata alla taverna e della lezione col precettore e a congiungerli con l'episodio dell'aggressione di Saint-Antoine. I tuoi Oscar, Andre' e Fersen sono semplicemente grandiosi (pure Alain nella prima parte. Non lo dimentichiamo... 😉).
Mi è piaciuta molto la tua personale versione con questo Fersen che si offre di medicarli e ospitarli nella sua residenza. Nobile di lignaggio e nell'animo. Che pasta d'uomo!
Andre', semisvenuto per le percosse, interviene poco, ma è comunque il protagonista indiscusso nei pensieri e nel cuore di Oscar (con buona pace di Fersen): nelle sue riflessioni e ricordi e nei suoi gesti d'affetto (che nota pure il Conte con tenerezza). Mi hai davvero commosso.
Oscar, a seguito dell’evento, realizza a pieno la portata del suo sentimento, la furia del risentimento popolare e l'ineguaglianza tra gli uomini, che da sempre affligge il mondo. Già si manifesta la consapevolezza, che la devasterà la notte del 13 luglio, di aver perso del tempo prezioso, rubato a una relazione che poteva "vivere attimi di amore intenso e travolgente".
Ho molto apprezzato questa lezione che hai voluto impartirci e la condivisione del messaggio di RoV attraverso le citazioni di Rousseau.
Tu e Darty, praticamente, mi state "costringendo" a leggere "La nuova Eloisa".😉
Grazie per aver condiviso con noi questo splendido racconto.
Ti aspetto con altre avventure!
Un abbraccio e a presto. G.
 
(Recensione modificata il 20/11/2021 - 05:25 pm)

Recensore Master
18/11/21, ore 18:07
Cap. 3:

Forse è stato davvero nella tremenda occasione della notte di violenze a Saint Antoine che Oscar si è resa conto non solo del suo amore per André, ma anche di cosa fosse giusto fare nella nuova Francia nascente.

Recensore Veterano
17/11/21, ore 17:50
Cap. 2:

Eccomi! in ritardo come il Bianconiglio, arrivo anche io a recensire questo bel racconto, Dorabella.
Qui immagini Oscar e André alle prese con la scuola, con i grandi autori che sicuramente hanno contribuito a formare l'immaginario e gli ideali dei nostri protagonisti una volta cresciuti; ma i passi che hai scelto, allo stesso tempo, rivelano già le diverse attitudini di Oscar e André ragazzini, lei tutta azione, lui più riflessivo, più capace di vedere la realtà da angolature diverse e problematiche.
E noi, che sappiamo più di loro, ci gustiamo questa immersione nella loro giovinezza riconoscendoli come adulti in fieri: del resto aggiustare una fusciacca è come appoggiare un mantello sulle spalle in una sera piovosa, no?
Complimenti e un caro saluto,
Sett.

Recensore Master
16/11/21, ore 10:56
Cap. 2:

André è molto più maturo della sua età, e vede già il marcio della società feudale, che presto cadrà.

Recensore Master
16/11/21, ore 08:10
Cap. 2:

Il capitolo ci presenta un André che precocemente ha scoperto l'interesse per la politica e la disuguaglianza umana e che cela già un lato più profondo e socialmente impegnato; Oscar che è vivacissima, orgogliosa e anche molto indisponente quando - quasi sempre - si mostra prepotente; l'Abbé Armand che è la quintessenza del represso e del nevrotico.
André sembra non tollerare molte cose, non soltanto la condizione di Oscar. Si è accorto, precocemente rispetto alla storia originale, anche della propria condizione.

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