Recensioni per
La penultima cosa
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/11/22, ore 13:44

Ciao, passo lentamente per le storie degli oscar!
Devo dire che questa mi ha colpito davvero tanto, c'è poco da dire. Anche io ho sempre visto nel rapimento dei centauri e nella reazione successiva di Dolores un'allusione, più o meno velata, a una violenza sessuale. Ovviamente condivido tutto quello che hai scritto nelle note, e per quanto riguarda la storia sei riuscita, partendo da un piccolo spunto, a fare qualcosa di davvero bello.
Non so come descrivere questa fic se non bella. Per come è scritta e per il significato che c'è dietro.

Recensore Master
19/10/22, ore 14:39

Cara Marti, ciauu!

Sto, lentamente, passando a recensire un po' di storie candidate agli Oscar ed eccomi dalla tua. Fra tutte quelle che ho letto finora è senza dubbio una di quelle che mi hanno colpita di più, sia per la tematica trattata, sia per il garbo e la delicatezza con la quale lo hai fatto. Credo che anche fra le storie tue sia diventata una delle mie preferite.
Prima di scoprirti come autrice non avevo praticamente mai letto nulla su Dolores, e quindi nemmeno riguardo questa sua versione un po' inedita, che nei libri viene appena accennata. Una Dolores estremamente vulnerabile, quasi catatonica, completamente diversa rispetto a come è apparsa durante il resto del romanzo. Lo ammetto: non avevo provato compassione alcuna, considerando quant'ero influenzata dal punto di vista di Harry, perciò è stato interessante, bellissimo, e a tratti anche sconvolgente, rivivere quel particolare momento dai suoi occhi e da quelli di Poppy. Io l'adoro, la burbera infermiera di Hogwarts, non solo per la sua attrice (che trovo meravigliosamente versatile, anche se per me rimarrà sempre la signora Pamela Jones :°D) ma anche per il suo atteggiamento stoico e deciso, che non si lascia piegare da eventuali simpatie e antipatie, ma le permette di rimanere fedele alla sua vocazione: aiutare gli altri a prescindere da quello che hanno fatto.
Non mi soffermo sul trauma di Dolores perché a pensarci è veramente disturbante, ma sappi che la sua angoscia hai saputo davvero renderla a pieno.
Non mi resta altro che farti ancora una volta i complimenti e un grosso in bocca al lupo per gli Oscar: penso che questa storia meriti davvero moltissimo!

Bacio,

Bennina

Recensore Master
02/05/22, ore 20:28

Ciao!
Ho letto questa storia quando l'hai pubblicata, purtroppo riesco solo ora a lasciarti un parere. Senza dubbio, hai scelto una tematica complessa, ma il messaggio di fondo – che emerge chiaro dal testo, pur senza note – trovo valga lo sforzo e la sfida.
Per me è sempre stato un punto di domanda cosa sia accaduto nella Foresta, e benché trovi difficile immaginare che Dolores possa essere sopravvissuta a questo tipo di dinamica, nulla può escluderla in maniera sicura, motivo per cui in questa sede mi sono affidata alla tua lettura dell'episodio e a questo post amarissimo e doloroso per Dolores e per chiunque abbia consapevolezza di quanto accaduto.
Quello che più mi ha colpita e che più mi ha comunicato impotenza dinanzi a una tale barbarie è stato il silenzio: i tuoi personaggi parlano senza parlare mai. Nessuno dice, nessuno osa una parola in più; non solo Dolores è stretta nei silenzi, sopraffatta da quei clop-clop martellanti, anche Poppy e Silente sono incapaci di dare voce a quanto accaduto – eppure non dire non cancella né maschera, come evidenzia Poppy nella prima flashfic, quanto è accaduto resta malgrado le parole manchino del coraggio di dirlo.
Arrivando all'intenzione che ti ha guidata nella stesura, come dicevo prima trovo che il testo sia tanto comunicativo da questo punto di vista. Nelle riflessioni di Poppy, nei ricordi confusi e tormentati di Dolores, nell'incontro tra le due emerge chiaro il principio secondo cui la violenza non ha mai una giustificazione e non è pensabile valutarne la gravità sulla base dell'identità della vittima – a riguardo, il momento in cui Poppy riflette che quella dinanzi a sé è una persona, una persona e basta, che ha subito violenza è impattante proprio perché lei ha avuto bisogno di riflettere, sia pure per pochissimi istanti, per approdare a questa considerazione, vinta per un attimo dall'astio nei confronti di Dolores e delle sue azioni e convinzioni.
Con riguardo alla challenge, devo dire che a mio parere questo tipo di tematica ha un po' fagocitato le voci dei personaggi nella loro singolarità (il personaggio in quanto tale, in pratica); ho percepito le loro voci, e quella di Dolores soprattutto – che ne esce quasi protagonista in solitaria, Poppy fatica a tenere il passo –, ancorate alla tematica, subordinate a essa. Ciò che ho percepito in maniera netta è difatti la voce del tema scelto, la sua importanza e il messaggio che hai voluto trasmettere – il che, richieste della challenge a parte, non può certo dirsi un difetto visto quanto risulta comunicativo il testo.
Sulle persone narranti e la gestione dei dialoghi non posso che lodare il tuo lavoro, anche perché ho trovato riuscita la scelta di affidare la seconda persona a Dolores e la prima a Poppy, trovo che scrivere la flashfic di Dolores in seconda persona ti abbia consentito di mostrare quanto accade dentro di lei con quel leggero velo di distacco utile a trattare un animo così spezzato senza eccedere.
In conclusione, ti faccio davvero i complimenti per la scelta della tematica, l'importanza del messaggio e la comunicatività del testo. Sono felice di aver avuto l'occasione di leggere questo racconto, grazie per aver partecipato alla challenge.
Un abbraccio. ❤

Recensore Master
30/03/22, ore 10:49

Recensione premio per essersi classificata prima al contest "A reality contest: Amici edition" indetto da Gaia Bessie sul forum di Efp: 2/3

Cara Marti,
Passo in questi giorni a consegnare le ultime recensioni premio: davvero, scusami se ci sto mettendo un'eternità, ma tutto mi rema contro. Ho avuto il privilegio di leggere questa storia prima che fosse pubblicata e, sebbene io sia particolarmente sensibile in tema di non-con (la trovo una tematica troppo abusata e mi turba non poco), mi sono innamorata.
Che io ti apprezzi infinitamente come autrice penso che tu lo sappia, anche se a volte ho la sensazione di dirtelo troppo o troppo poco, che è un po' la stessa cosa. Deliri a parte, ti ringrazio per aver condiviso questa storia/raccolta e io vorrei avere abbastanza parole per commentarla come si deve. Ma me le hai tolte tutte, davvero: hai preso un passo del canon che mi ha sempre stimolato molte domande e hai fornito una risposta verosibile e angosciosa, nella sua veridicità, affilata come uno specchio infranto.
Ma andiamo con ordine.
Ho apprezzato che tu abbia scelto come secondo pov, come richiedeva la challenge, quello di Poppy Chips: uno sguardo imparziale ma, al contempo, di una vicinanza estrema. Trovo che la solidarietà tra donne sia un tema molto poco trattato, nelle ff, e vederne uno sprazzo mi fa ben sperare per il futuro: quindi, a nome di quest'infelice sodalizio ormai naufragato in ogni storia, grazie.
I sentimenti di Poppy sono contrastanti e, devo dire, capisco bene perché: provare solidarietà per, perdonami se parlo di Dolores in questi termini, l'antagonista è semplice difficile. Ma Dolores, prima ancora di essere quella che ha compiuto le azioni che tutti noi conosciamo, è quello che è anche Poppy: una donna.
Non voglio cadere nella retorica femminista - non è luogo e non mi appartiene nemmeno troppo - ma penso che questo tuo scritto possa insegnare veramente moltissimo e, ancora una volta, di questo ti ringrazio: sì, si deve aver pietà anche di chi pietà non ne ha avuta mai, secondo me.
Il pov di Dolores è straziante. Trovo che tu abbia descritto benissimo il processo di straniamento della vittima (a tal proposito, non so se lo hai letto, mi hai ricordato moltissimo la descrizione autobiografica che fa Alice Sebold del suo stupro, nel libro "Lucky": nel caso in cui tu lo avessi letto, sarebbe bello parlarne), tramite l'utilizzo di un suono. Un suono ritmico, odioso, che le rimbomba in testa facendole ancora più male.
La penultima cosa, poi, è un concetto straziante - e dolorosamente, tremendamente, vero.
La depersonificazione di Dolores, perché è questo che accade in seguito a una violenza, rimbomba incessantemente nella testa del lettore: è un vuoto che ti svuota dentro, perdomani per la frase un po' infelice, ti congela e ti fa chiedere "quanto freddo può sentire una persona?".
La conclusione è dolceamara, perché l'ho vissuta rendendomi conto che è un inizio, ma un inizio di un percorso lungo, tortuoso, e ancora una volta doloroso.
Insomma, grazie per questa storia.
Un bacio,
Gaia

Recensore Veterano
17/12/21, ore 16:00

Questa è una di quelle storie che fa male, che ti scava dentro e non ti lascia mai: te li fa sentire tutti, i clop-clop nella testa, ti riporta in situazioni che vorresti cancellare, anche se non le cancelli mai e restano sempre lì, come una macchia che non va via, e si ridiventa persone solo quando qualcuno ci sorride (ma non devono toccarci, mai). Vorrei scriverti una recensione lunghissima, spiegarti perché ho voluto leggere questa storia nonostante avessi intuito la tematica. La verità è che non lo so: sta lì da tempo, a prendere polvere, ma proprio oggi ho avvertito il bisogno di scavare a fondo e venire qui. Hai trattato un tema delicatissimo e lo hai fatto con un tocco che non pesa, che non fa frantumare addosso tutto lo schifo che si cela dietro uno stupro, nelle ore successive (e giorni, mesi e anni) in cui una persona vittima continua a chiedersi: perché a me. Lo hai fatto con una delicatezza che ti distingue sempre, hai reso chiaro il concetto che la violenza, di ogni tipo, è sbagliata, che non bisogna soffermarsi a quello che una persona ha fatto prima: nessuno merita tutto questo, anche se è una persona di merda e scusami il termine. Non so davvero cos'altro dire e mi dispiace, perché la tua storia meriterebbe molto di più di una recensione caotica e sconclusionata, ma grazie grazie grazie per aver denunciato questi atti!

Recensore Veterano
15/12/21, ore 21:50

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Vorrei segnalare questa storia per quelle scelte perché tratta in modo delicato ma davvero efficace il tema dello stupro, lanciando inoltre un messaggio molto importante e che riprendo direttamente dalle note di Ladypalma: "lo stupro e la violenza sono sbagliati, a prescindere dalle qualità (o la mancanza di qualità) della vittima".
Penso che questo messaggio sia da diffondere il più possibile, perché purtroppo ci sono ancora tante persone che, per l'appunto, pensano che la colpa in queste situazioni sia tutta, non tutta ma anche, o anche solo in parte della vittima.
Questa storia, però, non la segnalo solamente per il messaggio che lancia (anche se certamente é uno dei motivi per cui lo faccio). La scrittura di Ladypalma è assolutamente inconfondibile, e anche qui efficacissima, curata nel minimo dettaglio, in grado di rendere vive e vivide le scene più disparate. La storia, inoltre, è assolutamente perfetta dal punto di vista grammaticale. Insomma, penso che questo sia un ottimo esempio di storia che meriterebbe visibilità.

Recensore Master
01/12/21, ore 15:17

Ciao
<3 Oggi sono emotiva e confesso che dopo aver letto questa storia un po' da piangere mi viene. Anche io sapevo di questa teoria, in molti ci scherzano, però alla fine c'è poco da scherzare. Anche se i personaggi sono di fantasia, certe tematiche sono reali. Mi hanno troppo commossa sia Dolores che Poppy. A parte che oramai Dol per me non è più tra i personaggi più odiati (merito di una certa scrittrice di mia conoscenza) e mi sta pure simpatica, ma anche se fosse il contrario sapere che potrebbe aver vissuto una cosa del genere mi fa stare male. Poppy penso possa rappresentare un po' tutti i lettori (e lettrici soprattutto). Lei per prima dice "Questa qui ne ha combinate di ogni e ora io dovrei prendermi cura di lei?". Però poi ci riflette. Non solo perché quello è il suo lavoro, ma in quanto donna le viene facile entrare in empatia e capisce che certe cose orribili come uno stupro non andrebbero augurate nemmeno al peggior nemico o alla persona più odiosa. È un po' come se si fosse creato un legame tra queste due donne, e dopotutto spesso il dolore unisce. Ho iniziato a leggere senza avere idea di cosa avrei trovato e ne sono uscita con il cuore un po' a pezzi ma perché in così poco e usando due personaggi di fantasia sei riuscita a dire tanto. Povera Doll, merita un abbraccio adesso T_T
Complimenti, è bellissima questa storia <3

Nao

Recensore Master
28/11/21, ore 08:37

Ciao!
Io ormai lo so che non mi dovrei stupire più quando tu, pur partendo da uno spunto apparentemente semplicissimo, riesci a svluppare delle storie che trattano di tematiche estremamente delicate da un punto di vista molto originale, costringendo il lettore a un tipo di riflessione morale che a volte nelle fanfiction nemmeno ci aspettiaml (ma che è meraviglioso trovare, ed è indice di quanto l'atto di raccontare storie, in qualsiasi forma, sia per l'uomo un processo fondamentale per elaborare il mondo e per concretizzare riflessioni su qualsiasi cosa).
Ecco, non dovrei stupirmi più, ma ogni volta lo faccio, perché il tuo lavoro è sempre straordinario.
In questo caso, poi, sei andata a toccare quello che è un po' il grande assente della saga: di sesso in Harry Potter non si parla mai (e comprendo i motivi di questa scelta). Non se ne parla quando i protagonisti sono adolescenti alle prese con i cambiamenti della crescita, ma non se ne parla nemmeno quando l'argomento si sposta sulla guerra, sulla violenza e sui soprusi, sull'umiliazione di cui godono i mangiamorte e molti altri personaggi. E di nuovo, capisco i motivi di questa scelta, ma è evidente che ci sia tutta una parte di racconto che rimane sommersa.
Io non lo so se la Rowling in quella scena volesse davvero velatamente alludere a una violenza sessuale, ma quel che è certo è che qualcosa deve pur essere successo, nella foresta, perché la reazione della Umbridge è il palese sintomo di un trauma subito. E credo che la tua interpretazione sia perfettamente plausibile e sensata, ahimé.
Ecco, a questo proposito è davvero interessantissimo il lavoro che hai fatto: perché la Umbridge sarà anche un personaggio disprezzabile, avrà compiuto scelte orribili e si meriterà tutto il rancore del mondo, ma ciò non giustifica mai, nemmeno un po', un destino del genere. E ho amato moltissimo che questa riflessione sia compiuta da Poppy, che è una donna compassionevole, ma umana, e inizialmente vacilla e deve aggraparsi all'etica della propria professione, prima di riuscire a compiere quel passo in più che la porta a una vera comprensione.
Insomma, credo che sia una questione terribilmente attuale: perché le vittime sono sempre sotto l'occhio del riflettore, e la compassione per loro si misura in base a chi sono, a cosa hanno fatto, a quale sia il loro ruolo nella società.
Mi è piaciuto tantissimo come hai costruito il loro rapporto: la flash dedicata a Dolores mi ha spezzato il cuore, perché quel suo non sentirsi più nemmeno una persona è dolorosissimo e, ahimé, estremamente accurato. Ed è bellissimo che Poppy invece vinca la sua ritrosia e i suoi preconcetti proprio nel momento in cui smette di pensare a Dolores come alla persona che nei mesi precedenti ha odiato e comincia a pensare a lei solo come a una donna.
Insomma, vorrei davvero dirti di più, ma mi limito a farti davvero tantissimi complimenti, perché questa storia è stupenda.

Recensore Veterano
27/11/21, ore 07:09

Ciao Marti!
Fin da quando hai presentato la storia, ero davvero curiosa di passare a leggere di questa "coppia". Il tuo team redenzione (come lo abbiamo chiamato in un delirio) per Dolores è ormai attivo da tempo ma penso che con questa storia tu abbia fatto un passo in più. La prospettiva con cui hai analizzato questo fatto, di una delicatezza infinita in entrambi gli atteggiamenti, sia quello di Poppy che di Dolores, mi ha colpita in modo particolare. Sono temi spinosi, brucianti, di estrema attualità e, allo stesso tempo, sono senza tempo, sono nella storia. La sopraffazione, da una parte, l'imporsi su un corpo di una donna con la violenza, per di più quella carnale, è un leitmotiv. I soldati vincitori che violentano le donne dei vinti, perché così si "mette il seme" della vittoria, così si umilia, così si annichilisce. E i centauri che si vendicano del male che la Umbridge ha fatto loro così, con la legge della violenza, è una cosa tristemente plausibile. Mi sono vergognata un po' a non aver mai pensato a questa prospettiva. Anzi, a non aver mai dato a questa scena l'importanza meritata, sia nel momento centrale che in quello dopo in infermeria. Forse serviva il tuo attaccamento a questo personaggio per mostrarmela in modo compiuto e per questo ti ringrazio. Dall'altra parte, anche Poppy mostra il lato umano di una persona che ha deciso di mettere la sua vita al servizio di curare gli altri. Non importa chi siano, non importa quanto male abbiano commesso, non importa l'odio. Lei si prende cura di loro e, allo stesso tempo, riconosce che, nonostante tutto, nessuno meriterebbe mai quello. Non la Umbridge e, con lei, nessuna donna, nessuna persona.
La struttura, poi, di questa challenge era molto complessa e tu, anche a livello stilistico (mi sento l'Alessandro Borghese delle flash), hai fatto secondo me delle scelte centratissime. Il far parlare in prima persona Poppy, che è l'unica delle due che è presente a sé stessa, che riesce ad interrogarsi perché non persa nell'orrore di ciò che ha vissuto Dolores, che invece - la seconda persona - è come se vedesse al rallenty ciò che le è capitato, quella penultima cosa che le ha tolto tutto, sovrastata per sempre da quel clop clop. Fino al dialogo finale, dove si ricompone questo spazio tra le due e, nell'empatia - da professoressa a Dolores -, una ritrova nell'altra la salvezza e la volontà di salvare (e la gioia di esserci, in piccola parte, riuscita).
Scusa per questo sproloquio probabilmente insensato. Grazie per la lettura e questo bellisismo spunto di riflessione.
Ti abbraccio

Recensore Master
25/11/21, ore 18:09

Ciao!
Ho aperto una storia a caso partecipante alla challenge di Rosmary sul forum e penso che il mio dito - a caso - abbia scelto un ottimo inizio.
Queste tre flashfic sono toccanti.
Sono scritte benissimo, e le parole riescono ad arrivare al lettore come un pugno nello stomaco.
Anche se non c'è niente di descrittivo, riesci a sentire la disperazione di Dolores, personaggio odiato, ma in questo lavoro non si riesce a far altro se non ad empatizzare con lei, a provare pena per ciò che le è accaduto. Penso che tu abbia fatto davvero un bel lavoro.
È difficile poter scrivere una recensione perché, quando una cosa è davvero ben fatta, verrebbe da scrivere "Bella!" e le parole mancano ^^'
Poppy che, guardando la Umbridge, si accorge subito cosa ci sia che non va e mette da parte tutto il risentimento che aveva provato in passato. È un dottore, deve essere professionale, ma soprattutto non si augura a nessuno ciò che Dolores ha passato in questo frangente.
Dolores che ricaccia tutto indietro, che cerca di dimenticare, di scappare da ciò che è accaduto e da se stessa.
E l'ultima flash mi ha davvero toccata. Un sorriso che, in minima parte, la risveglia, le fa compredere che ha qualcuno dalla sua parte, che non è sbagliata. E allora, finalmente, riesce a riposare, perché Poppy le ha sorriso. E non si è cancellato nulla, e i ricordi torneranno prepotenti, ma ha avuto questo piccolo regalo e per un momento, solo un momento, magari, può bastare.
Davvero molto bella!
Baci
Deb

Recensore Veterano
23/11/21, ore 14:05

Mamma mia Marti, questa tripla flash è un po' un colpo al cuore per la tematica delicata che tratta. Tu sei stata bravissima a non parlare chiaramente della violenza subita dalla Umbridge, ma si intuisce da ogni singola parola, anche se noi non sappiamo cos'è successo realmente nella Foresta proibita.
Sicuramente è accaduto qualcosa che ha sconvolto la nostra "signora in rosa", tanto che, quando viene ricoverata in infermeria, appena Ron (per scherzo) imita il rumore degli zoccoli di un cavallo, lei appare spaventatissima.
In ogni caso, il solo pensiero di una violenza mi fa ribollire il sangue e, nonostante la Umbridge sia uno dei personaggi della saga che odio di più in assoluto, in questo breve ritratto acquista un'umanità e una fragilità che ti fanno pensare.
Mi è piaciuta anche Poppy, la cui onesta intellettuale ne fa uno dei personaggi che apprezzo maggiormente.
Complimenti.
A presto.

Recensore Master
19/11/21, ore 22:46

Ciao!
Ho visto questa storia oggi su Facebook e mi ha incuriosita molto, l'ho appena letta e ti lascio un parere al volo.
Ammetto che quando ho letto il quinto libro della saga, nell'ingenuità dell'adolescenza, io non ho colto un'allusione a una violenza sessuale. Quando anni dopo ho letto, credo sui social, un'ipotesi di questo tipo ne sono rimasta molto colpita e perciò mi ha fatto piacere (piacere nel rispetto del dramma, s'intende!) trovarla sviluppata in una fanfiction.
Poppy è una Medimaga, una donna, una persona. Il punto di vista di Madama Chips esprime chiaramente l'attitudine professionale di un sanitario, per il quale l'assistenza a un paziente prescinde da ogni giudizio morale sullo stesso. Da donna, nel riconoscere quanto accaduto dalle reazioni della sua paziente e dagli accenni di Silente, non può che provare umana comprensione e compassione. Infine, in quanto persona, semplicemente sente.
Di contro, la voce di Dolores è quella di qualcuno che non è una professoressa, non una donna, non una persona (ho davvero apprezzato questo contrasto, espresso con questi termini). È stata violata in modo orribile, in un atto che le toglie ogni rispetto, che meriterebbe per il proprio ruolo (di cui lei è sicuramente molto consapevole) ma soprattutto semplicemente in quanto essere umano, a prescindere dalle azioni compiute. Ho trovato molto calzante l'immagine della bambola, un oggetto manovrato da altri.
L'ultima drabble offre un appiglio, qualcosa che inizia a essere conforto. Ancora una volta, mi sono piaciuti i riferimenti che tornano: Dolores ritorna persona, la penultima cosa diventa un'altra cosa, Sì certamente è un'offerta di aiuto e sostegno.
Credo che il tema sia stato trattato con sensibilità, il che è sempre un grande merito. E da un punto di vista stilistico, la sfida della challenge è sicuramente stata colta.
Penso sia chiaro, ho molto apprezzato la lettura.
Alla prossima!

Recensore Master
19/11/21, ore 21:40

Ciao LadyPalma,
eccomi qui a recensire questa tua bella e triste storia. La challenge di Rosmary è insidiosa e molto complessa. Tirare fuori la voce di un personaggio e concentrarsi su quella è un esperimento complicato. Tirarla fuori quando quel personaggio è sotto shock per un trauma, credo, sia ancora più difficile.
Dal tuo esperimento, però, si vede tutta la differenza tra le voci di Dolores e Poppy, perché se la prima è tua e i suoi traumi sono gestiti perfettamente e la voce e il silenzio sono semplicemente i suoi, Poppy si sente che non è altrettanto tua. I suoi pensieri sono un po' quello che ci si attende da un'infermiera. Si vede, anzi, si sente dal tono della voce e dai pensieri.
L'ultima parte, il dialogo, è molto toccante. A me questa storia è piaciuta molto, in bocca al lupo per la challenge!
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
19/11/21, ore 19:17

Ciao Marti ^^
Appena ho visto che avevi pubblicato mi sono fiondata a leggere e quando ho letto l'estratto del quinto libro ho capito subito di cosa si sarebbe parlato. Personalmente non credo che Dolores abbia subito quel tipo di violenza, ma in effetti è uno scenario plausibile. Il che, ora che ci penso, mi ricorda che, mi pare Ron, avesse simulato il rumore dei centauri per spaventarla per gioco e, be', pensare a quella scena dopo aver letto la tua storia è piuttosto agghiacciante...
Comunque, mi è piaciuto molto che hai affiancato Dolore a Poppy in questa storia. Lei giustamente odia la Umbridge per tutto quello che ha fatto durante quell'anno, ma appena capisce cosa le è accaduto mette da parte il suo astio e si prodiga per aiutarla. Mi è piaciuta soprattutto questa escalation: "Sono una Medimaga, una donna, una persona." Come medico, ha il dovere di curare i suoi pazienti; come donna, deve riuscire a capire il dolore che un'altra come lei prova dopo un'esperienza simile; e, soprattutto, come persona deve supportare e aiutare chi sta soffrendo.
Il POV di Dolores l'ho trovato molto intenso, quel clop-clop continuo ha messo in luce quanto le sia impossibile eliminare dalla mente l'esperienza appena vissuta, nonostante ci provi e non voglia ricordare tutto quello che è accaduto. Credo che qui tu sia riuscita a descrivere, con estremo tatto, ciò che si agita nella mente di una persona che ha subito una violenza del genere: è un ricordo martellante che non ti lascia tregua.
Alla fine vediamo un'interazione tra le due e, grazie al sorriso di Poppy, Dolores si sente un po' meglio e riesce a nascondere il suono dei centauri. È un finale positivo, che fa capire che, anche se sicuramente Dolores non si riprenderà in fretta, avendo accanto qualcuno che la sostiene e su cui poter contare, la aiuterà a superare questa terribile vicenda.
Sono felice che tu abbia scritto questa storia e affrontato questa tematica, molto difficile e crudele, ma che tu sei riuscita a rendere alla perfezione secondo me.
Ti faccio tantissimi complimenti per questa intensa storia, brava davvero ❤
Alla prossima!
Baci, pampa