Recensioni per
Ci saranno altri giorni
di _Lightning_

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
14/12/21, ore 18:03

Ciao!
Non sai quanto sia felice che tu abbia completato questa storia e tu ce l'abbia regalata, ancora di più sapendo che è stata la mia recensione a farti accendere la miccia.
Non so perché tu non sia convinta di questa stesura, forse il tempo che si è incastrato tra quando l'hai pensata e quando l'hai messa su carta (o completata) l'ha fatta riempire un po' di dubbi ma io, per conto mio, posso dirti che è splendida. Forse ancora di più della prima parte o, forse, in modo totalmente diverso. Il prompt di Rainer (questa volta) si incastra alla perfezione nella tua narrazione; o, viceversa, la tua narrazione si incastra perfettamente a quello, ne ruba le immagini e le trasforma in questa storia in cui tu ci centellini, piano piano, le emozioni e i timori di Bertholdt come la pioggia che ticchetta sulla tenda. C'è così tanta profondità che non potrò che risultare superficiale nel dirti quello che penso però il modo in cui hai scavato nei suoi pensieri, nei suoi timori, nel modo in cui lui - a differenza di Reiner - non cerca di sfuggire da dov'è ma ci si immerge. Si immerge nella pioggia, cerca di sentirne il ritmo così diverso dal proprio; si immerge in quello che sente il brontolio dei giganti, sotto di loro, coperti, lontani da loro eppure vicinissimi, dentro le mura. Lui che ha bisogno di Reiner che è casa e ha bisogno di perdono. Questo suo avvicinarsi a lui così quieto, quasi impaurito, tentennante, questo volerlo cercare fuori dalla veste di soldato e Guerriero ma impaurito di gettarlo nel baratro dell'indecisione a cui è affacciato e lui lo sa. Perché come Reiner legge nei suoi occhi, lui altrettanto legge in lui, in quel suo respiro che dietro le palpebre è quieto poi si fa più rumoroso, e preoccupato. Preoccupato perché quell'uomo appeso è incastrato in Bertholdt (meravigliosa l'immagine di lui che penzola nel nero della sua pupilla) e Reiner si chiede perché.
E come nel primo capitolo le parole hanno tutte un significato ben preciso, mai lasciato al caso, anche qua si sottolinea la differenza tra perdono, giudizio ed espiazione. Ed ognuno pronuncia la sua, ognuno crede che quell'uomo voglia quello che vuole per sé stesso. Annie probabilmente vuole essere giudicata, anche condannata, Reiner vuole espiare quel peccato (vuole la morte, lo vedremo anche noi dopo) e lui vuole il perdono, vorrebbe soltanto il perdono per quello che hanno dovuto fare, per quella pioggia di corpi e morte (altra immagine meravigliosa) che hanno abbattuto su quelle case distrutte sotto di loro, in cui il pomeriggio di sono immersi. Cogliamo lo strazio di Bertholdt, che è lo ugualmente spaccato a metà, tra la voglia di trascinarsi contro e dentro Reiner e il dovere di tenere il Guerriero ancorato alle mura, non perderlo, anche contro la sua stessa volontà. E di questa sofferenza e di questo spaccarsi ne soffriamo anche noi, con lui. Sentiamo questa frizione e questa tensione e ne soffriamo.
Ha senso? Non so. Ma questa storia è bellissima, i capitoli seguono uno all'altro donando due prospettive diversissime - esterno ed interno - di due personaggi diversissimi che vivono però un tormento simile, ma non uguale. E per questo si capiscono quasi del tutto.
Avrò tralasciato migliaia di dettagli meravigliosi da farti notare e per cui farti i complimenti ma sappi che li ho apprezzati tutti, come tutta questa storia, ogni tap in più ed in meno ed ogni pausa e parola scelta, con una cura quasi maniacale e perfettamente riuscita.
Spero di leggere presto altro di tuo!
Ti abbraccio