Recensioni per
Non all'amore né al cielo
di Ciuscream

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/05/23, ore 17:15

Ciao compagna papaya! <3
Ammetto che per tanto tempo sono stata indecisa su quale tua storia recensire, ma poi ho scelto questa sia perchè amo L'attacco dei Giganti e sia perchè, avendo partecipato anch'io alla challange di Rosmary tempo fa, ero curiosissima di vedere come tu fossi riuscita a far emergere le voci di questi grandissimi personaggi. Già lo immaginavo (avendo letto altre tue storie introspettive), ma il lavoro che hai tirato fuori è davvero pazzesco: innanzitutto, ho adorato le varie simmetrie che legano anche quando sono "distanti" Levi ed Erwin, il primo che deve cercare di "salire le scale", alzare la testa e ascendere a un cielo che ha bissogno che lui rubi le ali degli ideali degli altri e ripulisca il mondo dal male che lo sta divorando; il secondo, invece, deve "scendere" nelle profonde bassezze dell'animo umano, perchè per dar guerra ai mostri e sconfiggerli, non c'è bisogno di eroi ma di demoni disposti a sacrificare tutto in nome della libertà e della verità (che guarda caso, si trova proprio nel fondo dello scandinato del Dottor Yeager). Ed Erwin si prende quell'incarico sulle spalle, "sarò io il male che liberarà dal male questa terra" e Levi si aggrappa a quel sogno e diventa l'arma più letale nel suo arsenale, sfida il cielo dall'alto, impara a diventare il demone più temuto del paradiso, pur di rubare quanta più speranza può a un mondo che non ne ha mai avuta per loro.
E' davvero incredibile la tua abilità di essere riuscita a tirare fuori tutto il loro essere in tre componimenti così brevi e intensi, dove il bene e il male si mescolano, i sogni e la voglia di rivalsa e la vendetta si mischiano, così come l'odio e l'amore. 
Pur non essendo io una fan di questa ship, mi è piaciuto come anche nella parte finale tu sia riuscita a incastrare perfettamente questi due: Levi che negli occhi e fra i capelli di Erwin scorge il sogno di un mondo che può essere loro, mentre il comandante vede nei suoi la forza che gli occorre, forse quando gli sembra di cedere, o forse quando i dubbi lo attanagliano e il rimorso prova a mangiarselo vivo come il più crudele fra i giganti.
Davvero complimenti per questa fanfiction, Cius: ogni parola era curata ed era un rimando fedelissimo al Canon, con Levi ed Erwin così reali, umani e in charcater da spaccare lo schermo!
Grazie per questa bella lettura! <3
Spero a presto, un abbraccio grande,
Claudia
   

Recensore Master
05/05/22, ore 19:42

Ciao!
Sono in netto ritardo, ma finalmente riesco a leggere questa raccolta. ❤
Non conoscendo il fandom, ho fatto una rapida ricerca per farmi un'idea generale della sua trama e dei personaggi che hai scelto, spero sia sufficiente a cogliere almeno una sfumatura di questo racconto tanto introspettivo.
A proposito di introspezione, le voci restituite dal testo mi hanno dato la sensazione di avere dinanzi due personaggi profondamente diversi nelle esperienze e nell'approccio alla vita, ma che trovano un terreno comune nella consapevolezza di dover agire perché il mondo diventi un posto migliore – non mi sono parsi due uomini in cerca di speranza, ma due soldati con uno scopo preciso e la certezza di dover essere artefici del proprio destino.
Di Levi, che da quanto ho appreso ha un'evoluzione più burrascosa rispetto all'altro quanto ad allineamento positivo/negativo, mi ha colpita questo suo bisogno di libertà, questo suo percepirsi indipendente – parte di qualcosa, ma mai parte lui stesso, come se vi fosse sempre un velo tra chi è lui e chi sono gli altri con cui combatte –, questo azzerare le distanze tra tutti i coinvolti e cercare un uguaglianza – quella che rende liberi, che libera dalla paura – capace di dimostrare che nessuno è superiore a nessuno e qualsiasi diamante può scalfirne un altro, anche se l'altro sembra essere più enorme, più resiliente, più forte. Una convinzione che lo convince a salire le scale, che non so se sia metafora di uscire dall'ombra e dichiararsi nemico/alleato di uno schieramento o se sia un riferimento a un elemento presente nell'opera originale – in ogni caso, anche grazie ai rimandi tra prima e seconda flashfic – è un'espressione che mi ha colpita e che mi ha dato l'impressione di avere un peso specifico.
Di Erwin, invece, mi ha colpita l'etica rigida. A differenza di Levi che riflette e in qualche modo appare più astratto nei ragionamenti, Erwin è concreto: non ha semplicemente i piedi a terra, sono proprio saldati nel terreno, fermi su convinzioni che evidentemente lo hanno accompagnato nel corso della sua vita e su cui ha costruito se stesso – il se stesso uomo e il se stesso comandante. Erwin mi ha dato l'impressione di essere il personaggio che più di tutti conosce i rischi di una guerra e li ha accettati tutti; la sua fermezza è quasi temibile, perché sembra che la pietà e l'eccezione non gli appartengano per nulla – le perdite che ha subito, e che citi in apertura di flashfic, si sentono tutte nella sua introspezione.
Nell'ultima flashfic, dove trova spazio il rapporto di coppia, ho apprezzato tantissimo come tu abbia messo in pratica l'indicazione della challenge: hai letteralmente preso le due introspezioni precedenti e hai mostrato il loro modo di interagire, di essere insieme. E qui, dove si fa largo silenzioso il sentimento, ho visto finalmente la speranza – non più due soldati, ma due persone che vogliono credere in un futuro migliore, che si dicono che ci sarà tempo, che fanno di tutto affinché il lato migliore di loro, più umano, sopravviva. Purtroppo mi è parso di capire che questo futuro migliore per loro due non ci sarà e non posso che esserne dispiaciuta, c'è tanto angst qui!
Insomma, come si evince, trovo che le voci dei personaggi siano emerse chiarissime (e spero davvero di non aver scritto tutte sciocchezze su questi personaggi che non conosco).
Dal punto di vista stilistico, non posso che farti i complimenti per come hai gestito le indicazioni della challenge. Mi è piaciuto come l'impronta emotiva della raccolta sia presente sia quando il narratore è in prima e seconda persona sia quando è in terza: l'universo emotivo dei personaggi è davvero il filo conduttore di questo racconto.
Non posso che farti i complimenti e ringraziarti per aver preso parte alla challenge!
Un abbraccio! ❤

Recensore Veterano
04/02/22, ore 23:34

Ciao!

Finalmente passo a recensire questa storia! L'avevo vista appena pubblicata per via della challenge, ma non avevo avuto modo di arrivare a darti il mio parere sulla raccolta. Eccomi qua!
Questo tuo scritto mi è piaciuto tantissimo. La Eruri unita a De Andrè mi ha conquistata subito, così come il tuo modo di raccontare e di rendere questi personaggi. Trovo che tu abbia saputo mantenerli davvero fedeli agli originali: ce li hai restituiti nei loro aspetti più intimi, con le insicurezze e le speranze che li caratterizzano e che muovono le loro azioni all'interno dell'opera. Hai saputo farlo egregiamente anche nello spazio ridotto che la sfida ti ha concesso e che, a mio parere, hai superato benissimo!
Per quanto riguarda Levi, mi è piaciuto il fatto che tu abbia ripreso No Regrets, creando un continuo confronto tra il mondo al di sotto e quello in superficie a cui Levi riesce ad accedere grazie ad Erwin. Soprattutto ho apprezzato il modo in cui il mondo oltre le scale, quello che sopra ha un cielo e non la pietra, sia apparso ugualmente pieno di trappole e insidie, spesso ideologiche, come può essere la predicazione della libertà. Levi fugge via dai sotterranei, coglie l'occasione al volo quando gli si presenta davanti, ma presto si accorge di come, pur essendoci senz'altro una differenza tra le due realtà, quella in superficie non è così libera come ci si aspettava che fosse, e non solo per colpa dei Giganti: la libertà stessa diventa una gabbia. Ho trovato questo concetto estremamente interessante e affine alla storia del personaggio: come dici tu, Levi ruba le ali a chi le ha, sale quelle scale che lo separano dalla vita sotto il sole e per essere davvero libero deve combattere, deve uccidere. Si genera un circolo vizioso che ho percepito come molto asfissiante, nonostante tutto porti a immaginare spazi aperti e cieli sconfinati. Dal punto di vista stilistico, penso che la prima persona sia stata sfruttata benissimo. Per mio gusto personale è raro che io la apprezzi, ma qui l'ho trovata davvero ben utilizzata e calzante per il personaggio. Ottima scelta!
Per Erwin hai deciso di darmi un colpo al cuore, ed è giusto così, lo rispetto! Ce lo fai vedere in un momento molto vulnerabile, quando ha perso un arto per colpa di un Gigante e si trova a dover fare i conti con le proprie strategie e le proprie convinzioni. Nonostante tutto, nonostante le difficoltà, il dolore e i fallimenti, Erwin rimane saldo nelle proprie posizioni e va avanti, mostrandosi fedele al suo piano originario. Rincorre la speranza di poter vincere, di sconfiggere la sconfitta (bellissimo uso di parole, a proposito!) e di trovare le risposte che cerca oltre le mura. Lo hai dipinto davvero bene: è l'uomo spietato e freddamente lucido che conosciamo dal manga/anime, quelo che è disposto a sacrificare tutto e tutti, a fare le scelte più sconsiderate purché lo portino a raggiungere il proprio obiettivo. Una cosa che mi ha colpita tanto positivamente è il fatto che tu non abbia edulcorato i suoi pensieri. La seconda persona ti ha dato modo di scendere in profondità e di raccontare la verità, senza macchiarla di retorica. Erwin appare consapevole del proprio egoismo, non si racconta la storia del bene superiore, ma quella del proprio desiderio che l'ha portato a toccare il fondo della propria anima e a trasformarlo in un Demone.
La terza flash è davvero bella. Sono contenta che tu abbia deciso di mantenere il tutto molto realistico senza rendere loro sdolcinati. Ho apprezzato che sia rimasto tutto l'alone di morte e distruzione che la guerra porta con sé. Levi ed Erwin sono soldati, hanno a che fare con la morte, con i mostri, con la sconfitta tutti i giorni e non penso che sia possibile per loro allontanarsi troppo da questo clima di disperazione, nemmeno quando sono insieme a godersi un momento di coppia. Il riferimento a Isabel mi ha commossa un po' e l'ho trovato anche perfettamente IC: Levi ricorda i suoi sottoposti, ricorda i morti, ricorda i suoi amici. Non è fatto per dimenticare e purtroppo questo non gli dà un attimo di tregua. L'idea che loro possano avere tutto il tempo del mondo dopo la guerra mi ha spezzato il cuore perché il futuro che li attende è crudele e quel tempo loro non lo avranno mai a disposizione. Fa male la consapevolezza che il loro rapporto possa esser stato vissuto esclusivamente in questo modo, con dei momenti rubati negli intervalli tra una missione e l'altra, ma credo che sia stata una resa davvero plausibile di questa coppia.
Che altro dire? Concludo rinnovando i complimenti per tutto - dall'introspezione allo stile, passando per il modo brillante in cui hai seguito le regole della challenge - e ti ringrazio per aver scritto questa raccolta! Davvero un ottimo lavoro!
Un abbraccio,

Menade Danzante

Recensore Veterano
17/12/21, ore 23:17

In millecinquecento parole hai raccontato un qualcosa di inspiegabile: paure, speranze, dolori e come si fa a non amare questa storia? Devo essere sincera: nel fandom non ho ancora una ship del cuore, ma questa storia mi spinge a voler benr a questi due in modo particolare, perché hanno un modo di parlarsi e di viversi che va oltre la comprensione terrena, che si intuisce chiaramente nell'anime e diventa meraviglioso in questa storia. In queste parole c'è tutta la fiducia che nutrono l'uno per l'altro, il motivo per cui combattono che non ha bisogno di essere spiegato, e la speranza che il tempo che si meritano arriverà, prima o poi. Insomma Ciù, non hai affatto deluso le aspettative. Non lo fai mai, in realtà ❤

Recensore Veterano
16/12/21, ore 17:54

Logicamente non potevo aspettare, logicamente non me ne importava nulla del rischio spoiler, logicamente avevo bisogno di sapere cosa avevi scritto.
Ebbene, logicamente non hai deluso le aspettative, ma questo ormai è cosa nota, non lo fai mai.
Complimenti perché non era una sfida facile e per me l'hai vinta.
Il testo e bello, scritto bene, è permeato di quell'asia che è propria della storia in sé.
Riesci a trasmetterla attraverso le poche parole della flash, riesci a raccontare la anche senza il nemico. Non è lì, fisicamente, ma c'è, nella mente, nel cuore, sotto la pelle di chi, con quel nemico, ci fa i conti tutti i giorni.
E poi c'è anche la speranza, fragile e tenace, provata, ma non sconfitta.
Mai sconfitta.
Forse se ognuno di loro combatte solo per sé stesso, si sarebbero arresi da tempo, ma combattono l'uno per l'altro, e questo è ciò che continua a tenerli in piedi, a tenerli vivi.
I dialoghi sono perfetti,oscurati, stringato, essenziali. Non si dicono nulla di più del necessario, un po' perché non è il momento adatto (non sembra mai il momento adatto) un po' perché ormai comunicano su un altro livello, più alto, che non ha bisogno di parole.
Brava Giulietta, come sempre.
Un abbraccio
V

Recensore Veterano
16/12/21, ore 17:06

Coraggiosa sei stata tu, invece 🙂
Era una challenge ardua. Ma vinta.
Torna in questo fandom...☺️