Ciao!
Finalmente passo a recensire questa storia! L'avevo vista appena pubblicata per via della challenge, ma non avevo avuto modo di arrivare a darti il mio parere sulla raccolta. Eccomi qua!
Questo tuo scritto mi è piaciuto tantissimo. La Eruri unita a De Andrè mi ha conquistata subito, così come il tuo modo di raccontare e di rendere questi personaggi. Trovo che tu abbia saputo mantenerli davvero fedeli agli originali: ce li hai restituiti nei loro aspetti più intimi, con le insicurezze e le speranze che li caratterizzano e che muovono le loro azioni all'interno dell'opera. Hai saputo farlo egregiamente anche nello spazio ridotto che la sfida ti ha concesso e che, a mio parere, hai superato benissimo!
Per quanto riguarda Levi, mi è piaciuto il fatto che tu abbia ripreso No Regrets, creando un continuo confronto tra il mondo al di sotto e quello in superficie a cui Levi riesce ad accedere grazie ad Erwin. Soprattutto ho apprezzato il modo in cui il mondo oltre le scale, quello che sopra ha un cielo e non la pietra, sia apparso ugualmente pieno di trappole e insidie, spesso ideologiche, come può essere la predicazione della libertà. Levi fugge via dai sotterranei, coglie l'occasione al volo quando gli si presenta davanti, ma presto si accorge di come, pur essendoci senz'altro una differenza tra le due realtà, quella in superficie non è così libera come ci si aspettava che fosse, e non solo per colpa dei Giganti: la libertà stessa diventa una gabbia. Ho trovato questo concetto estremamente interessante e affine alla storia del personaggio: come dici tu, Levi ruba le ali a chi le ha, sale quelle scale che lo separano dalla vita sotto il sole e per essere davvero libero deve combattere, deve uccidere. Si genera un circolo vizioso che ho percepito come molto asfissiante, nonostante tutto porti a immaginare spazi aperti e cieli sconfinati. Dal punto di vista stilistico, penso che la prima persona sia stata sfruttata benissimo. Per mio gusto personale è raro che io la apprezzi, ma qui l'ho trovata davvero ben utilizzata e calzante per il personaggio. Ottima scelta!
Per Erwin hai deciso di darmi un colpo al cuore, ed è giusto così, lo rispetto! Ce lo fai vedere in un momento molto vulnerabile, quando ha perso un arto per colpa di un Gigante e si trova a dover fare i conti con le proprie strategie e le proprie convinzioni. Nonostante tutto, nonostante le difficoltà, il dolore e i fallimenti, Erwin rimane saldo nelle proprie posizioni e va avanti, mostrandosi fedele al suo piano originario. Rincorre la speranza di poter vincere, di sconfiggere la sconfitta (bellissimo uso di parole, a proposito!) e di trovare le risposte che cerca oltre le mura. Lo hai dipinto davvero bene: è l'uomo spietato e freddamente lucido che conosciamo dal manga/anime, quelo che è disposto a sacrificare tutto e tutti, a fare le scelte più sconsiderate purché lo portino a raggiungere il proprio obiettivo. Una cosa che mi ha colpita tanto positivamente è il fatto che tu non abbia edulcorato i suoi pensieri. La seconda persona ti ha dato modo di scendere in profondità e di raccontare la verità, senza macchiarla di retorica. Erwin appare consapevole del proprio egoismo, non si racconta la storia del bene superiore, ma quella del proprio desiderio che l'ha portato a toccare il fondo della propria anima e a trasformarlo in un Demone.
La terza flash è davvero bella. Sono contenta che tu abbia deciso di mantenere il tutto molto realistico senza rendere loro sdolcinati. Ho apprezzato che sia rimasto tutto l'alone di morte e distruzione che la guerra porta con sé. Levi ed Erwin sono soldati, hanno a che fare con la morte, con i mostri, con la sconfitta tutti i giorni e non penso che sia possibile per loro allontanarsi troppo da questo clima di disperazione, nemmeno quando sono insieme a godersi un momento di coppia. Il riferimento a Isabel mi ha commossa un po' e l'ho trovato anche perfettamente IC: Levi ricorda i suoi sottoposti, ricorda i morti, ricorda i suoi amici. Non è fatto per dimenticare e purtroppo questo non gli dà un attimo di tregua. L'idea che loro possano avere tutto il tempo del mondo dopo la guerra mi ha spezzato il cuore perché il futuro che li attende è crudele e quel tempo loro non lo avranno mai a disposizione. Fa male la consapevolezza che il loro rapporto possa esser stato vissuto esclusivamente in questo modo, con dei momenti rubati negli intervalli tra una missione e l'altra, ma credo che sia stata una resa davvero plausibile di questa coppia.
Che altro dire? Concludo rinnovando i complimenti per tutto - dall'introspezione allo stile, passando per il modo brillante in cui hai seguito le regole della challenge - e ti ringrazio per aver scritto questa raccolta! Davvero un ottimo lavoro!
Un abbraccio,
Menade Danzante |