Ciao, Greta!
Agli sgoccioli della scadenza per le votazioni (quando avremo giornate da 72 ore sarà comunque sempre troppo tardi), ma sto finalmente recuperando le storie degli Oscar, e ci tenevo tanto a passare da qui.
Non avevo alcun dubbio, a riguardo, perché la tua scrittura è sempre una garanzia per me, ma ho apprezzato moltissimo anche questa tua storia, che mi ha strappato un grande sorriso: ha saputo avere lo stesso effetto che quel "brindisi" nel mezzo della notte ha per i due protagonisti, perché la sensazione finale che la lettura mi ha lasciato è stata di sospensione, un momento di calma nel mare di impegni delle giornate.
Ogni scena è sospesa e credo tu sia riuscita a rappresentare molto bene l'immagine di uan persona che, nel cuore della notte, guarda fuori dalla finestra e non sente quello che avviene nella casa di fronte, lo vede solo, ed ecco che allora gli scoppi degli esperimenti di Fred o il frusciare delle carte di Hermione rimangono anche per noi sullo sfondo, attutiti.
Ho poi amato come tu sia riuscita a caratterizzare perfettamente i due personaggi in così poche parole e tramite un gesto ripetuto. Hermione è lei, che lavora fino a notte fonda, china sulle sue pergamene e sui libri, metodica, col caffè nella solita tazza, che anche mentre si prende questa "pausa" non stacca gli occhi dal proprio lavoro e se lo prota appresso. Lo stesso si può dire di Fred, soprattutto il dettaglio di lui che versa il caffè nel primo recipiente che si trova tra le mani, sia anche un calderone, è proprio perfetto. E così facendo sei riuscita a delineare anche tutti i loro punti di contatto, la stessa dedizione al lavoro (anche fin troppo esagerata, a volte, visto che sono le tre di notte!), l'impegno e la "vocazione" che hanno ciascuno per il proprio. Credo che si tratti di un aspetto che può davvero portarli ad avvicinarsi, perché si possono sentire compresi dall'altro, e mi piace molto che lo scoprano guardando fuori dalla finestra, quasi per caso, e poi tutte le sere tornino sempre lì, quasi per caso, magari senza accorgersene, eppure non mancano un appuntamento, quasi a cercare la "compagnia" di qualcuno che in quel momento sentono simile, che sanno li comprende (mentre magari chiunque altro urlerebbe loro di andare a dormire, specie magari Molly). E riesco benissimo a immaginarmelo Fred che non perde l'occasione di ammiccare, malizioso, in direzione della vicina, forse perché su quanto siano simili ci è arrivato per primo, o solo perché provocarla è qualcosa di naturale.
E sì, sarà una pre-Fremione, ma per quanto mi riguarda ha dentro tutto quello che serve per far capire che insieme possono funzionare, che non importa se ne siano consapevoli o meno, noi lettori lo capiamo quello che può esserci. Anche il fatto che si ritaglino un attimo per quel brindisi di Natale, pur sapendo che il giorno dopo si ritroveranno insieme alla Tana a festeggiarlo, sa di qualcosa di più, perché qui possono farsi gli auguri a modo loro, soli, senza la folla di amici e parenti.
Come sempre, ti faccio davvero tanti complimenti, questa storia è stata una piccola perla. Grazie per la lettura, e in bocca al lupo per gli Osar!
Un abbraccio,
Maqry |