Recensioni per
Centro di gravità almeno momentaneo
di Euridice100

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/03/22, ore 17:18
Cap. 3:

Tesoro, eccomi <3
Come al solito scusami se parto dal fondo, ma, insomma, che questo non sia il tuo “miglior capitolo” è una cosa su cui mi permetto di dissentire. Ok, d’accordo, io adoro tutto quello che scrivi, ma le mie non sono considerazioni fatte a priori e in maniera acritica, io davvero leggo ciò che scrivi, e ogni volta mi si strazia l’anima – e ogni volta rimango incantata dal modo in cui riesci a entrare nella testa di un personaggio tanto complesso e a farlo parlare con una vividezza e una sincerità francamente sconvolgenti. È tutto talmente nitido, la storia procede dall’inizio alla fine senza alcun intoppo e arrivare alla fine – col fiato corto e il cuore che va a mille – è un attimo. La tua capacità di analisi è obbiettivamente chirurgica e sì, anche spietata, perché non fai sconti, mai – né al personaggio, né al lettore, né tanto meno a te stessa, e da questo punto di vista puoi star tranquilla, lo sai che non dico certe cose tanto per, sai che capisco bene tutto quel che c’è dietro e avere anche solo la possibilità di un piccolo accesso a tutto questo è per me niente di meno che un privilegio.
Chiusa parentesi.
Adesso torno dai tuoi due ragazzacci, che forse mai come in questo capitolo sono stati tali – ragazzacci, appunto. Sono così complicati, e contorti, e la loro incapacità di vedere se stessi e pari soltanto all’abilità incredibile che hanno invece di capire benissimo gli altri – perché Leone capisce Bruno come credo nessuno mai è stato in grado di fare (e quanta paura deve aver avuto Bruno, quanto deve aver detestato – forse – almeno all’inizio, la facilità con cui Leone era in grado di intuire i suoi pensieri, le sue fragilità, le sue contraddizioni). E Bruno – oh, Bruno, che vede Leone con una chiarezza che Leone non ha mai, mai avuto nei confronti di se stesso – lo vede per quello che è, s’innamora di quello che Leone è. Né più né meno, solo Leone – il suo pessimo carattere, il suo autolesionismo e l’incapacità di trovare anche solo qualcosa di lui che valga la pena essere salvato, ma anche (e soprattutto) il suo coraggio, la sua intelligenza, il modo in cui, a dispetto di tutto, sa prendersi cura degli altri. Ovviamente la situazione sappiamo bene com’è, in una realtà terribile come quella in cui vivono non c’è possibilità per un rapporto di qualsiasi tipo di crescere in modo sano, è tutto intricato e tortuoso e i sentimenti vanno comunque a pizzicare corde che per chi si porta dietro dei traumi e dei buchi irrisolti grandi come il cratere del Vesuvio forse è anche bene – comprensibile – che se ne rimangano nascoste, intoccate.
Però.
Però una volta che la valanga si è messa in moto non c’è più modo di fermarla – nemmeno se all’apparenza è la cosa giusta da fare, nemmeno se lasciarsi andare significa mettere in pericolo la vita di chi si ama. Alla fine ammetto di aver tirato un gran respiro di sollievo – ma quante lacrime per arrivarci T.T
In conclusione, questa raccolta è finita e io già mi sento persa. So perfettamente che il periodo è davvero terribile – per qualsiasi cosa, non solo per l’ispirazione – ma sappi che quando tornerai (perché non si tratta di un se, ma di un quando, io lo so) io sarò sempre qui ad aspettarti <3
Un bacione tesoro, e complimenti come sempre :*
A presto!

padme

P.S: ora che ho riletto penso di aver dato veramente il meglio di me in questa recensione. Voglio dire, ci hai capito qualcosa? Io francamente no. Ma del resto che io non sappia più come mettere due righe insieme in italiano corretto è ormai un dato di fatto incontrovertibile.

Recensore Master
27/03/22, ore 23:09
Cap. 3:

«Oggi in Passione non esiste team più inutile della Squadra Esecuzioni».
Ho sinceramente snoffato.

Tu dici che questo non è il tuo migliore capitolo, ma trovo che sia il mio preferito per tutti i tormenti che ci hai ficcato dentro e per lo stile, quindi almeno dal mio punto di vista la tua interpretazione di Bruno (e di Leone che in qualsiasi contesto lo si mette è sempre l'anima della festa, il mio capellone edgy) non è affatto OOC. Azzeccata la serie di similitudini tra le cerniere che utilizza per aggiustare un po' tutto degli altri, e meno di sé stesso, per tenere saldato questo ammasso di cocci che prima o poi esploderà e colpirà sia lui che gli altri - lettori compresi. In aggiunta a ciò, mi piace il fatto che tu abbia evidenziato la dualità di questo personaggio, un ragazzo di buon cuore che se stuzzicato sui suoi punti deboli mostra il volto della psicopatia, cosa che, imho, accomuna un po' tutti i portatori stand votati, per così dire, al bene. E che dire di questo presunto triangolo - o sarebbe meglio dire quadrato? - amoroso con questo famigerato ex dai capelli di grano? Se è vero che Abbacchio è attratto da un certo tipo di persona, lo stesso si potrebbe dire di Bucciarati. Ma pur nella sua disfunzionalità, questo strano rapporto, nonostante tutto, funziona: non è perfetto e tantomeno non è sano, ma esiste e funziona. L'epilogo lo conosciamo tutti, ma resto del parere che certe cose sopravvivono alla morte, e il loro affetto è tra questi.

Grazie per aver pubblicato questa raccolta, a presto.

Recensore Master
28/01/22, ore 17:51
Cap. 2:

Ciao cara, eccomi finalmente <3
Ahi, questa volta ha fatto male sul serio. E non solo per la chiusa finale – perfetta – che mi ha fatto sprofondare il cuore fino alle scarpe (mannaggia a te >.<).
In questo capitolo descrivi il momento cruciale della “vicenda Abbacchio”, il perno attorno al quale girerà tutto il resto, l’attimo che divide nettamente il “prima” dal “dopo”. Ma andiamo con ordine.
Avevamo lasciato un Leone adolescente in preda ai dubbi ma tutto sommato pronto ad affacciarsi finalmente alla vita, soprattutto grazie all’intervento di una certa ragazza diventata per lui una presenza importante. Poi, si sa come possono andare certe cose, ho apprezzato veramente moltissimo il realismo con cui hai tracciato la fine della relazione con Elena: si cresce, si fanno scelte, si prendono percorsi diversi e a un certo punto si va avanti da soli, si lascia la mano che pure con tanta forza abbiamo intrecciato alla nostra. Sono contenta però che i due si siano lasciati in qualche modo “bene”, continuando ad essere l’una un punto di riferimento fondamentale nella vita dell’altro. Qui, però, cominciano le note dolenti, perché se da un lato Leone ora è esattamente dove vuole essere – e io sono convinta che quella di fare il poliziotto sia stata comunque una scelta sua, a prescindere dal contesto famigliare e dalle pressioni esterne (che ok, sicuramente ci saranno state, non lo metto in dubbio) –, dall’altro arriva presto a scontrarsi con una realtà che è ben lungi dall’essere perfetta, anzi, mostra decisamente più ombre che luci e Leone, semplicemente, nella sua incapacità (almeno per il momento) di vedere ciò che sta tra il bianco e il nero, non riesce ad accettarlo. Sente ogni suo sforzo come vano, agire correttamente sembra un qualcosa fuori dal mondo e, beh, sappiamo tutti cosa succede. Le conseguenze si fanno sentire ben prima del tragico epilogo. Il continuo stato d’ansia, gli attacchi di panico violento, le crisi che lo colgono anche nei momenti in cui non si può nascondere, tutto è stato descritto con la tua solita maestria, tanto che ho sentito chiaramente il malessere di Abbacchio. E tuttavia, anche questa volta Leone non è solo: Elena è lontana ma c’è comunque un amico che è pronto a tendergli una mano, che si preoccupa per lui senza giudicarlo, che cerca di fare quello che può per lui, che gli regala un po’ di calore umano. È una sorta di sollievo, che però dura poco e no, a quel che succede dopo non ci voglio pensare, anche se è necessario, perché è di Leone che stiamo parlando, e Leone muore e rinasce proprio lì, tra le righe di quell’articolo di giornale.
Ora manca l’ultimo tassello, l’ultimo centro di gravità almeno momentaneo, qualcuno di così sfuggente che ha già fatto la sua comparsa in questi due capitoli, e che per ora si è dileguato senza lasciare traccia. Non vedo l’ora di leggere in che modo gli darai voce.
A presto tesoro, sei sempre una garanzia e leggerti è una gioia infinita, un piacere che vorrei durasse in eterno <3
Un bacio :*

padme

Recensore Master
26/01/22, ore 00:37
Cap. 2:

Commento questo capitolo ritrovandomi nello stesso stato di Abbacchio: ovvero con un gran mal di testa e la voglia di non vedere nessuno. Lo capisco perfettamente, anche perché il disordine psicofisico diventa entropia delle camere da letto, e quindi via libera alle stanze non riordinate che fanno da specchio a stati mentali non ottimali.

Mi piace come hai caratterizzato Marco. Al di là del versante shipping l'ho sempre visto come un bravo ragazzo e un collega fidato, il tipo di amico di cui Abbacchio ha bisogno ma che non crede di meritare. Mi hai fatto pensare a come sarebbero andate le cose se Abbacchio non avesse accettato la mazzetta, ma probabilmente avrebbe trovato il modo di autodistruggersi in qualche altra maniera. In ogni caso ho apprezzato il fatto che il collega non abbia fatto commenti sul trucco sparpagliato per la stanza - imho, ha mangiato la foglia - ma d'altronde parliamo pur sempre di un poliziotto, tradotto: sa leggere tra le righe.

Apprezzata la "comparsata" di Bucciarati che sparisce nel nulla con tanto di Abbacchio che fa lo scettico, a questo punto vorrei immaginare la sua faccia la prima volta che si è visto comparire un sexy umanoide in parigine con la pelle iridata. A ogni modo spero di vedere Bruno e di rivedere Elena entro la fine di questa mini long (l'inizio della fine!) sperando che la seconda non mandi davvero a quel paese quel brontolone dell'ex.

Alla prossima.

Recensore Junior
23/01/22, ore 21:00
Cap. 2:

Mia cara, mi fa molto piacere leggere la tua interpretazione del rapporto che avevano il nostro buon Abbi e Marco, anche perché come sempre i nostri HC sono comuni. Anche io credo che Leone si sia sentito (forse per la prima volta) accettato da una persona nonostante i suoi difetti e le sue difficoltà nel rapportarsi con il mondo. Il problema di quest'uomo è sempre stata la sua difficoltà nell'accettare le cose che non finissero in un rigido dualismo bianco/nero... E se con Elena ha affrontato la sua sessualità, ora è in gioco anche il suo onore, la sua visione del mondo in senso ampio, la sua capacità di scendere a compromessi. Lui non è in grado, e la vita gli ha posto davanti qualcosa di difficile da gestire: Marco diventa involontariamente la sua vittima, il simbolo di tutte le persone che ha deluso e con cui non è riuscito a comunicare. Non ci hai detto molto di questo rapporto, ma ci hai detto abbastanza per farci capire tutto quello che è successo poi. Adoro gli scrittori che tentano di riempire gli spazi lasciati da Araki, e come sempre hai fatto centro - farlo invecchiare era necessario dai, non ha vent'anni. Questo Ariete da manuale lo capisci fin troppo bene!

Inutile dire che aspetto con ansia il prossimo capitolo perché qualcosa mi dice che rivedremo una certa vecchia conoscenza molto brava a volatilizzarsi.

Ti abbraccio,
B.

Recensore Master
12/01/22, ore 16:25
Cap. 1:

Ciao cara, eccomi finalmente ^^’
Io davvero non posso che fare i salti di gioia ogni volta che vedo un tuo aggiornamento ** Se poi il protagonista di questa nuova avventura è il nostro Abbacchio preferito, la gioia si moltiplica all’infinito (e oltre).
Comunque, ti devo ringraziare per questo flashback di guerra, perché anche se non sono una cima in matematica non ci vuole tanto a capire che io e Leone ci passiamo sì e no un paio d’anni. È stato un po’ come rivivere i tempi del liceo e beh, qualche brividino (di terrore) lungo la schiena non ho potuto non sentirlo.
Ma bando alle ciance, adoro il modo in cui stai pian piano costruendo un background di tutto rispetto per Abbacchio, dandogli una tridimensionalità nuova che sicuramente porta ad apprezzarlo ancora di più. Malgrado dal punto di vista prettamente “scolastico” le cose per lui scorrano abbastanza tranquille, dall’altro non sarebbe Leone se non avesse qualcosa su cui arrovellarsi continuamente: e in questo caso ne ha ben donde, perché la scoperta di sé è un processo complicatissimo e spesso doloroso, e il nostro Leone adolescente deve fare i conti con quella che lui chiama confusione - che tale non è, ma lui ovviamente non lo sa (nessuno di noi lo sapeva all’epoca, non si parlava di queste cose e non c’era internet, quindi la maggior parte delle domande sul tema rimanevano semplicemente senza risposta, con tutte le conseguenze – pesanti – del caso). Elena (e qui scusa se mi faccio un piantino ricordando l’altro tuo OC che, guarda caso, portava lo stesso nome) è un po’ un catalizzatore, sembra più avanti dei suoi coetanei da questo punto di vista e le sue parole, il suo accettare la bisessualità di Abbacchio senza farsene assolutamente un problema (e senza far sentire lui in alcun modo diverso o sbagliato) porta quest’ultimo sia ad aprirsi di più (cosa che per Abbacchio è difficile a prescindere) sia a trovare il coraggio di buttarsi e cominciare a mordere quella vita cui entrambi si sono appena affacciati. Il centro di gravità sarà “almeno momentaneo”, ma sono sicura che rimarrà impresso per sempre in Leone, anche quando farà la sua entrata in scena un certo “ragazzo dagli occhi blu”. Ci sarà la possibilità di vedere questi tre interagire? Elena e Bruno credo si piacerebbero da subito, però non a livello romantico (almeno questa è l’idea che mi sono fatta io).
Non vedo l’ora di leggere il seguito!
Sono contentissima di cominciare (e proseguire) l’anno insieme a te. Che sia pieno di tante cose belle tesoro (anche fuori da qui 😉)!
Un bacione e a presto :*

padme

Recensore Master
08/01/22, ore 23:47
Cap. 1:

Ah, la fluidità dell'attrazione sessuale, un concetto a me tanto caro che negli anni '90 era considerato praticamente fantascienza con buona pace di Shere Hite.
Questa one shot ha risvegliato in me tutta una serie di ricordi inerenti a consuetudini che se oggi sono la norma, quindici, vent'anni fa erano ritenute strane e oggetto di discrimine. Mi riferisco allo smalto e all'abbigliamento total black che ai tempi in cui è ambientata la shot richiamavano, in negativo, l'attenzione di compagni e professori. Vedere Elena e Leone alle prese con argomenti e oggetti che oggi sono ritenuti innocui (o quasi del tutto dai, in fondo siamo ancora in Italia) mi ha fatto venire in mente quanta strada sia stata fatta in questo senso, ma anche quanta ancora resta da fare. I discorsi intrisi di omofobia e misoginia interiorizzata, poi, fanno male perché sono gli stessi discorsi che sentivo a scuola e che, inevitabilmente, normalizzavo perché nessuno mi diceva che fossero sbagliati, nemmeno chi ai tempi, aveva già fatto coming out con me. Manca solo la Summer Card ed ecco a voi i favolosi anni '90/'00 in tutto il loro pacchiano splendore.
Ma a parte questo, anche il latino, hai tirato in mezzo il latino che odio con tutta me stessa, quindi grazie anche per avermi rimembrato l'esistenza del Castiglione-Mariotti.

Grazie per questo vortice di ricordi, non vedo l'ora di leggere altro di questo Leone liceale.

Recensore Junior
08/01/22, ore 19:05
Cap. 1:

Che piacere tornare a leggerti! E soprattutto leggere del nostro adorato, problematico incasinatissimo Abby <3 oh, da dove comincio?

Iniziamo col dire che il mood di questo capitolo, non so perché, mi ha un po' portato in un mondo scanzonato ma profondo come se fosse un flashback di ZeroCalcare: un'esperienza in cui si rivive dei momenti in cui nemmeno te ne rendi davvero conto ma sei stato felice perché era tutto nuovo e tutto da scoprire. "Avevi tutta la vita davanti", ed è così che il giovane Leone pensa solo al futuro, a quello che verrà e si fa delle domande difficili per chiunque, specialmente per un adolescente. Io condivido in pieno l'HC della sua bifobia/omofobia interiorizzata a causa della sua famiglia: il problema di questo ragazzo è che è complesso, come dice la sua Elena che è la prima a capirlo e vederlo davvero il mondo non è BIANCO e NERO nonostante lui per primo si sforzi di vederlo così per paura. Ma alla fine questa paura la supera quando finalmente vede qualcosa di diverso allo specchio proprio grazie ad Elena ed è una metafora potentissima di come le persone che ci voglio bene riescono a vedere e intuire la nostra bellezza e le parti di noi che non conosciamo.

Che dire se non grazie per aver raccontato con molta delicatezza un episodio di scoperta adolescenziale, una di quelle cose che all'occhio di un estraneo possono sembrare "da poco" ma sono quei ricordi che cambiano per sempre la formazione di una persona (una specie di ricordo base di Inside Out). Dal momento che il povero Abbi soffre gravemente di mancanza di background, sono più che felice di continuare a leggere della sua educazione sentimentale e aspetto con ansia i prossimi capitoli!

B.