Recensioni per
Sotto un cielo avverso
di Vika77

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
26/02/22, ore 05:46

Buongiorno, è passata qualche ora dall'ultima recensione perché il telefono ha deciso di abbandonarmi; per fortuna avevo preso appunti. Come nella recensione precedente, ti faccio notare un paio di cose.

"Per diversi lunghi mesi, mi sentii costretta in una situazione sterile, non mi dava più stimoli e che mi pesava e annoiava."

Scrivi "[…] e che mi pesava […]" che personalmente modificherei togliendo la congiunzione e, aggiungerei una virgola.

"Per diversi lunghi mesi, mi sentii costretta in una situazione sterile, non mi dava più stimoli, che mi pesava e annoiava."
Oppure, forse, togliere il "che" oltre alla congiunzione.

"Per diversi lunghi mesi, mi sentii costretta in una situazione sterile, non mi dava più stimoli, mi pesava e annoiava."

Dopo un poco troviamo:
"Perfino quando chiamò mio marito, non persi troppo tempo a parlarci e tagliai corto."
In questa frase, il verbo chiamare è coniugato in un modo che non mi torna. Non capisco, è il marito che chiama lei? Allora non ci sarebbe nessun errore e sono io la bischera!

Ci sono altre sviste, piccole come queste, per il resto hai uno stile di scrittura davvero scorrevole e, quindi, rinnovo i miei complimenti.

La storia in sé è drammatica, tragica, fa capire come una vita può spezzarsi per un errore... e come può comunque continuare in una semplicità quasi mortificante e diversa.
Realistici i dialoghi.

Una cosa che noto è che il ritmo è diverso dal capitolo precedente, ciò significa che sai prendere la scrittura per mano, che la sai capire, che cogli l'importanza della narrazione e del "canto" del narratore.

~IlGattoSenzaRadici

Nuovo recensore
26/02/22, ore 02:40

Buonasera, o forse data l'ora è il caso di dire dolci sogni e buongiorno, per quando ti sveglierai.
Parto da una breve correzione del testo:

"Piangi per la sorellina che è dovuta andare via. Io non l'ho potuta neanche salutare e così mio fratello; la nonna mi però mi ha detto che era bellissima."

In questa frase, l'ultima ha un "mi" di troppo, penso sia un errore di disattenzione.


All'ultimo scrivi:

"Ti voglio bene anch’io e spero che non deciderai mai di volerai come una farfalla."

Anche qui c'è una svista, io cambierei con: "Ti voglio bene anch'io e spero che non deciderai mai di volare come una farfalla."


Passando al succo del testo; sinceramente non ho capito se il campo di farfalle sia una metafora, ma la storia è bella, commovente, scorrevole, a tratti lascia l'angoscia nel petto. È la madre ad aver ucciso il figlio? Si parla anche di una malattia...
Sono curiosa.
Recensione e parere più che positivi.
Ora fammi andare a leggere il secondo capitolo.
Complimenti.

~IlGattoSenzaRadici