Recensioni per
Il mistero del libro scomparso
di eddiefrancesco

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/04/22, ore 16:32
Cap. 51:

Ciao mia cara, si conclude così una delle storie più belle, avventurose ed appassionanti che hai regalato, non solo a me ma a tutte le persone che, con affetto, ti seguono.
Dopo essere scampati all'incendio scoppiato a Raven Hill - che ha fatto sparire nel nulla quella inquietante casa e i suoi abitanti - Kit ed Hero si sono ritrovati da soli. E lei ha dovuto affrontare la constatazione di essere rimasta sola al mondo; ma sola non è, come ha avuto modo di dirle Kit: lei ha lui, e potrà sempre contare su di lui. Ed Hero, per la prima volta, non nega, non si oppone ma, semplicemente, si abbandona alla verità dei suoi sentimenti.
Ma quando tutto sembrava finito qui, qualcosa di ulteriore doveva ancora accadere. Mentre aspettava Kit che recuperava il cavallo, Hero è stata prelevata e portata via dagli uomini del duca di Montford, per essere condotta nella dimora di quest'ultimo. Kit, ad un certo punto, non la trova più, ma anziché pensare al fatto che lei potesse essere andata via, segue il suo istinto e segue la scia del rumore degli zoccoli.
Hero, dal canto suo, è stanca ed è come se non avesse più le forze di combattere, di opporsi, e lascia che gli eventi vadano da solo. Anzi, pensa addirittura che sia meglio l'essere stata portata via: lei sa di amare Kit e di essere tentata di sposarlo, ma crede che le sue origini potrebbero un giorno portarla ad impazzire; l'amore è sempre sacrificio, ed Hero è disposta a rinunciare a quell'amore grande, perché crede che Kit meriti di più.
Ma le origini di Hero sono quanto di più lontano dalla storia che le è stata raccontata da sempre. Giunta al palazzo del duca di Montford, infatti, Hero scopre il perché di tanto interesse per lei: il duca non era affatto interessato al Mallory - libro andato perduto chissà quanto tempo orsono; sua Grazia voleva semplicemente parlare con Hero. E questo perché Hero è la figlia illegittima del Duca, concepita da una relazione non matrimoniale con una principessa. L'uomo è stato indotto ad abbandonare sua figlia a Raven, su pressione di sua mamma; ma penso dentro di sé si sia pentito subito di questa scelta. Tanto è vero che, sul finire della sua vita, ha avvertito forte il desiderio di parlare con sua figlia, di vederla per la prima volta, parlarle e raccontarle la verità. Purtroppo non ha fatto in tempo, e quando Hero arriva nella casa del Duca, questi è già morto. Però, le ha lasciato una eredità: sapendo che la figlia provava la sua stessa passione, le ha lasciato in dono la sua biblioteca, forse l'oggetto più caro per il duca, e sicuramente un bene dal valore inestimabile. Hero è felicissima, non per i beni, ma perché questo le permette di unirsi, finalmente, all'uomo che ama, il suo gentiluomo Kit, che irrompe nella casa del Duca, per sapere se Hero sta bene. E lei si rifugia in quelle braccia, non desiderando null'altro al di fuori di lui.
Per Hero è incomprensibile la scelta di suo padre di affidarla a Raven - allora un uomo normale, che solo successivamente ha fatto emergere la sua pazzia - si chiede come quell'uomo abbia potuto non volerla avere accanto e, ancor prima, come abbia potuto sua nonna non volerla nemmeno conoscere e indurre suo figlio a rinunciare al sangue del suo sangue. Nella casa della defunta nonna, Hero si guarda intorno e scorge freddezza, solo l'apparire, e si rende ancor più conto di quanto, infondo, lei sia fortunata, perché ha trovato un uomo, Kit, che la ama per ciò che lei è, e che la amava anche credendo che fosse figlia i due pazzi, la amava anche quando pensava che lei non avesse nulla per vivere.
E li, lei, si abbandona definitivamente al suo sentimento. E si lascia andare tra le braccia di quell'uomo così passionale, condividendo con lui una notte di passione. Una passione non più trattenuta, che esplode. Con la promessa di sposarsi il prima possibile. Kit vorrebbe subito suggellare quel loro amore, ma deve attendere, dovendo prima di tutto presenziare al matrimonio della sorella.
E Syd, in effetti, compare a riabbracciare quel fratello per cui era così in ansia. Hero si sente pervadere da un senso di inadeguatezza e di paura: crede, ancora una volta, di non essere all'altezza di quelle persone e di poter essere mal giudicata, perché ha messo Kit in pericolo. Ed invece Syd accoglie Hero nella loro famiglia, non le importa nulla di quello che è accaduto, e del passato della giovane, vuole solo essere raccontata la loro avventura.
E da lì parte la vera avventura: la loro vita insieme.
Kit, grazie ad Hero, è ritornato alla vita, si è perdonato per le sue manchevolezze; proteggendo lei è come se avesse cancellato le sue colpe. E da lì è potuto ripartire ed andare avanti: ha sposato Hero e, insieme, hanno riportato Oakfield Manor allo splendore di un tempo, rendendola una casa luminosa, accogliente, pronta ad ospitare amici e familiari, nonché il nuovo arrivato che sta per venire al mondo, il figlio di Kit ed Hero, frutto del loro amore.
Una storia meravigliosa, ed attendo con ansia il prossimo racconto che mi regalerai.

Recensore Master
02/04/22, ore 10:44
Cap. 45:

Buongiorno mia cara e buon sabato.
Ho recuperato i capitoli in arretrato questa mattina e li ho divorati, ad un certo punto ero così presa nella lettura da non essermi nemmeno resa conto di aver finito.
Questa storia è enormemente avvincente e gli ultimi capitoli sono stati così pieni di suspense da avermi tenuta con il fiato sospeso per tutto il tempo.
Come era prevedibile, Hero si è lasciata dietro di sé Kit ed ha deciso di tornare a Raven Hill, per affrontare Raven e reclamare una volta per tutte la sua libertà. Ha scelto di lasciarlo così, senza una parola, per una duplice ragione: anzitutto, perché non voleva che Kit corresse alcun pericolo, sapendo bene che Raven non è persona da amare gli estranei; ed in secondo luogo perché Hero ha visto Kit per quello che è, un uomo onesto, perbene, un gentiluomo che si circonda di persone altrettanto gentili ed ospitali e si è sentita inadeguata, convinta che non avrebbe mai potuto stare accanto ad un uomo così, proprio lei priva di un passato e, forse, anche di un futuro.
Appena arrivata a Raven Hill, però, tutta la sua determinazione è un po' crollata di fronte a Raven, la cui figura spettrale domina su tutto e tutti. E forse Hero avrebbe davvero voluto avere al suo fianco la figura protettiva di Kit, a darle la forza di fare la sua richiesta. Nonostante i tremori, però, Hero ha raccolto comunque il suo coraggio ed ha reclamato una libertà che le spetta di diritto, in quanto persona e donna. Il (finto) Mallory l'oggetto di scambio della sua libertà. Ma Raven, come era prevedibile, non ha accolto quella sua richiesta, trattando in modo spregevole Hero, a suo dire un oggetto che lui ha comprato, e minacciandola di rinchiuderla in un manicomio, esattamente dove l'aveva trovata e dove nessuno l'avrebbe mai cercata. Ma le sue minacce sono cadute nel vuoto perché, questa volta, e per la prima volta da tutta una vita, Hero non è sola: Kit ha capito le intenzioni della donna che ormai ha accompagnato in quel viaggio e che ama con tutto sé stesso, e l'ha raggiunta a Raven Hill.
Kit ha compreso la più grande delle verità e, dopo di lui, anche la stessa Hero: tutta l'intera esistenza di Raven è solo una menzogna; l'apparenza così lugubre e macabra ha celato, in realtà, la debolezza di Raven. Lui non ha tutto il potere che afferma di avere, né i mezzi a disposizione per garantire una protezione assoluta a sé ed alla sua casa. Kit, infatti, è riuscito ad entrare nella casa di Raven e disarmare le sue guardie con la sua consueta eleganza. Di fronte alle capacità reali di Kit, per Hero sono sbiaditi anche i poteri soprannaturali di Raven, che per anni sono stati il suo tormento. Kit ha affrontato a testa alta Raven, continuando a difendere Hero; e li lei ha dovuto ammettere a sé stessa la profondità del sentimento che prova per Kit, la cui consapevolezza l'ha travolta nel momento in cui ha capito che le minacce di Raven rivolte a Kit la allarmavano, perché mai avrebbe voluto che quel corvo facesse del male al suo uomo.
Ma quelle minacce non hanno sortito alcun effetto su Kit, il suo coraggio non è stato affatto scalfito, Avendo Kit ormai compreso la verità dell'esistenza di Raven. Tutto ciò che lui incarna e di cui si circonda è scenico, gotico, una rappresentazione della follia di quell'uomo, che con le sue minacce ha tenuto incatenato a sé povere anime sperdute, quali Hero e lo stesso Erasmus. Anche per quest'ultimo, apparso anche lui sulla scena per rivendicare il proprio rispetto, ho provato una infinta tenerezza. Anche Erasmus, infatti, è un poveretto solo al mondo e senza mezzi, che sperava di avere solo un po' di considerazione, invece di essere sempre sbeffeggiato e non considerato da Raven. Il malvagio Raven, infatti, con i suoi intrighi, alla fine ha reso Hero ed Erasmus due pedine nelle sue mani, niente di più di due oggetti da collezione di cui gli importava ben meno che dei suoi libri; ed il suo fare ha messo Erasmus contro Hero.
Alla fine, Raven aveva ben compreso che Hero gli stava rifilando un falso e ne è sembrato quasi compiaciuto, come se fosse soddisfatto del fatto che quella ragazza avesse imparato i trucchi, fosse in grado di capire, collegare i pezzi e ragionare alla sua maniera. E questa notizia ha sconvolto Erasmus che, come Hero, vedeva in quel libro il mezzo per affrancarsi da quella condizione di "inutile" che gli era stata consegnata; e li Erasmus è impazzito, letteralmente, scagliandosi addosso alla tetra figura di Raven.
Quella lotta tra i due è stata interrotta da una circostanza imprevedibile: un incendio si è propagato a Raven Hill, bruciando ogni cosa intorno a sé. L'avidità di quell'uomo lo ha spinto a scegliere le sua collezione, che disperatamente ha cercato di salvare alle fiamme, piuttosto che salvare la sua stessa vita. E nella sua follia Erasmus lo ha seguito, preda di una dipendenza da quel losco figuro che lo ha portato a morte certa. E mentre le fiamme avvolgevano Raven Hill ed i suoi abitanti, Kit ed Hero si sono salvati, ed hanno ammirato da lontano quello spettacolo. Hero ha avuto come una sorta di crollo, vedendo alla fine quella che era stata la sua vita, la sua casa e, purtroppo per lei, la sua famiglia fino a quel momento bruciare; e Kit ha sovrapposto quella immagine all'incendio che c'è stato nel labirinto dietro la sua di casa, quando i druidi si sono introdotti nella sua proprietà per fare quel rito sacrilego usando sua sorella Syd. In entrambi i casi quel libro - il Mallory - ha portato chiunque lo cercasse a restare avviluppato tra le fiamme, in un incendio sinistro che ha portato via ogni cosa.
Adesso sono curiosa di sapere cosa altro accadrà, a presto mia cara

Recensore Master
31/03/22, ore 00:47
Cap. 41:

Ciao mia cara,
Kit ed Hero sono riusciti a mettere al tappeto i loro aggressori e a fuggire via, riuscendo a trovare rifugio presso la nobile ed elegante casa di un amico di Kit, che ha aperto loro le porte e, senza fare troppe domande, si è messo a loro disposizione per rendere quel soggiorno il più piacevole possibile e consentir loro di ristorare, dopo quello che hanno passato.
Hero, per la prima volta nella sua vita, si è affidata, troppo stanca, sposata e preda ai suoi pensieri per ribattere o per fuggire via. Quella di Hero è la storia di una ragazza che è vissuta con un pazzo, senza poter mai avere un dialogo normale o fare cose avvezze alla sua età; non ha mai potuto sognare ed ha dovuto avere una grandissima forza d'animo per non crollare. Lei ha sempre contato solo su sé stessa. Ed ora sta scoprendo cosa vuol dir è potersi fidare di qualcuno, di un uomo normale che ha molteplici qualità e che prova per lei grande stima, affetto e considerazione. Un uomo unico e diverso da tanti altri, un gentiluomo, un agricoltore che però sa anche cosa significa fare a pugni, difendersi dalle aggressioni, ma ha una classe innata, ed una eleganza fuori dal comune. Hero si abbandona a questo amore, scoprendo che, tante volte, si può anche essere fragili e lasciarsi aiutare. A pesare su di lei sono anche le parole di Erasmus: il ragazzo, con le sue cattiverie, ha fatto venire fuori la verità sulla storia di Hero. Lei si apre con Kit, dicendogli ciò che è realmente: una ragazza, un tempo bambina, che è stata comprata da Raven in un manicomio, dove la sua mamma era rinchiusa. Questo fardello ha pesato su Hero per tutta la vita, le ha impedito di avere dei rapporti umani normali e di poter anche solo desiderare di formare una famiglia sua; anzi, Hero ha vissuto la sua intera esistenza aspettando che anche lei venisse colta dalla sua di pazzia. Una storia tragica, che ha finiti per legarla a Raven, e fare di lei un qualcosa che gli apparteneva. E Kit lo ha ben compreso: questa storia è sicuramente falsa. E la sicurezza con cui l'uomo lo ha detto, il vedere sul suo volto tutto tranne che il disprezzo verso di lei, ha spinto Hero per la prima volta a chiedersi lei da dice venga in realtà. Io sospetto, onestamente, che lei sia legata al duca: secondo me quegli uomini con la livrea non cercavano il Mallory, ma proprio Hero, che potrebbe magari essere anche la figlia del duca di Montford a cui Raven l'ha sottratta per il solo gusto di avere un qualcosa che rappresentasse il suo potere sugli altri ed il suo modo di prevaricare. Vedremo.
Spero che Hero non faccia qualche gesto inconsulto e fugga via da Kit, per poter andare da Raven da sola. Lei ha con sé il falso del Mallory, una copia fatta così tanto bene da sembrare vera; e quel libro rappresenta la sua unica possibilità di liberarsi. Al tempo stesso il peso di chi lei sia, di quale sia la sua storia, la diversità che c'è tra loro e la forza di quel sentimento così totalizzante hanno davvero destabilizzato Hero, che potrebbe avere paura e decidere di allontatsu anche da Kit.
Un dubbio l'ho sempre su Barto, il compagno della sorella di Kit. Non so da dove nasce questo spetto ma lo è
Sono super curiosa. A presto
(Recensione modificata il 31/03/2022 - 12:51 am)

Recensore Master
30/03/22, ore 00:20
Cap. 39:

Ciao mia cara, questa storia è stata una sorpresa continua.
Percepisco che stiamo arrivando verso la fine - e me ne rammarico già, essendo stato anche questo racconto estremamente coinvolgente.
Il segreto, forse più grande, è stato svelato, ossia chi si nasconde dietro questa storia così tortuosa: il cugino (se così si può dire) Erasmus. Onestamente non avrei mai creduto: di questi si è parlato poco e, nelle rare occasioni in cui è stato citato, veniva descritto davvero come un personaggio di poco conto. È stato, anche questo, un bel colpo di scena, molto sorprendente.
È Erasmus che - spinto, probabilmente, dal desiderio di prendersi la gloria ed ottenere un briciolo di considerazione da Raven - ha sabotato fin dall'inizio Hero, per impedirle di recuperare il Mallory o, meglio ancora, per sottrarle il libro ed essere lui a riportarlo a Raven. Ed alla fine, ci è riuscito: Hero è stata molto furba, per lungo tempo è riuscita a sfuggire ai suoi tranelli ma, alla fine, è stata non poco sfortunata. Appena messo piede a Londra è stata riconosciuta e la notizia della sua presenza ha raggiunto Raven ed, inevitabilmente, anche Erasmus, che ha potuto - grazie alla complicità di altre persone, desiderose solo di soldi - intercettare Hero. Probabilmente questo è stato possibile perché, pur non volendo, Hero ha abbassato la guardia: i sentimenti che prova per Kit ed il suo desiderio di potersi affrancare dall'inquietante zio e condurre una esistenza semplice, felice e libera, l'hanno portata a perdere di lucidità e l'hanno resa più vulnerabile, e facilmente individuabile.
Erasmus, però, non sa che quello che porterà a Raven è solo un falso; anche se per Hero quel libro falsificato rappresentava la sua unica possibilità di liberarsi dall'odiato zio, e si era appigliata ad esso con tutte le sue forze. Per Hero quel libro rappresentava un po' tutto, la sua occasione di una vita vera. Ed ora, anche questo, le sta sfuggendo dalle mani.
Io penso, però, che Kit non permetterà assolutamente che questi soggetti facciano del male ad Hero; lui, ormai, ha assunto come missione di vita - fin dal primo momento che l'ha vista - salvare Hero, e renderla una donna libera e felice. Kit ha compreso quanto sia unica e speciale quella donna, così forte ed indipendente, ma al tempo stesso delicata e fragile. E l'ha scelta come la donna della sua vita, la compagna che ha sempre desiderato avere. Una donna imprevedibile, intelligente, con cui poter parlare di tutto, bella ed in grado di renderla vivo. Vorrebbe che stesse con lui per sempre. Ma, al di là di questo, il suo amore si spinge fino al punto da volerla libera, ed è pronto ad accettare anche un suo rifiuto, ciò che conta è solo saperla al sicuro, lontano da Raven Hill.
Ed Hero, ormai, ha compreso i sentimenti dell'uomo che la sta accompagnando in questa strana avventura, un uomo la cui presenza è stata un conforto, ma al contempo anche destabilizzante. Perché Hero ha dovuto fare i conti anche con l'imprevedibilità e la forza coinvolgente dell'amore; perché se era preparata ad ogni stramberia, Raven non è stato in grado di renderla pronta all'amore, alla passione ed al rispetto. Hero è reticente, perché sa che Raven la considera una cosa sua, un pezzo della sua collezione e che difficilmente la lascerà andare; è un uomo potente, e sa che ha conoscenze e mani in pasta ovunque. Kit sarebbe pronto a sfidarlo, ed Hero lo sa e non vuole che lui vorrà alcun pericolo. Ma, l'altra parte di lei, vorrebbe davvero accettare la proposta di matrimonio di Kit.
Una piccola riflessione la vorrei fare comunque su Raven, personaggio che non vedo l'ora di conoscere personalmente. Anche se lui non ha organizzato questa strana ricerca (ma io non mi sento del tutto di escluderlo), Raven è comunque responsabile di tutta questa storia. Il modo in cui tratta, da sempre, le persone intorno a sé le ha rese dei disperati: Erasmus arriva al punto di escogitare questo piano diabolico, che implica anche spaventare e mettere in pericolo Hero, pur di ricevere un po' di attenzione, di rispetto e di stima, e perché no anche di sicurezza economica per il futuro; ed Hero, al tempo stesso, è spaventata dalla vita, diffidente ogni oltre modo, e per lei un qualsiasi gesto di affetto è una pura e dolce novità, una carezza nel suo animo tormentato.. Raven resta un personaggio oscuro e mostruoso, egoriferito, prepotente e prevaricatore. E mi chiedo, in tutto questo, se ha un quache ruolo il Duca, i cui uomini con la livrea sono stati comunque visti da Hero. E se il Mallory esiste ancora opporre no.
Aspetto di conoscere il seguito mia cara, a presto

Recensore Master
26/03/22, ore 00:01
Cap. 35:

Ciao mia cara amica, questa storia è così intricata che, davvero, non riesco a farmi una idea di quello che potrà accadere. Ogni volta che penso che siamo ad un passo dalla verità, arriva qualche rivelazione che stravolge tutte le carte e mi fa riconsiderare le valutazioni svolte fino a questo momento.
Nei capitoli che mi hai regalato - e che io ho divorato - assistiamo ad una Hero sempre più determinata a volersi sottrarre al giogo dello zio, che siamo sicuri sia davvero lo zio? Questo presunto legame familiare è qualcosa a cui non credo, e penso che il rapporto tra Raven ed Hero possa celare una verità ben diversa.
Al di là di tutto ciò, Hero ha scelto di usare la stessa arma di Raven per liberarsi di lui, quella dei libri: l'idea che lei ha è di procurarsi un falso del Mallory, così somigliante all'originale, da poterlo spacciare per vero. Del resto, io credo che Raven non sappia davvero riconoscere un vero dal falso: per lui i libri sono ostentazione, li vuole per affermare, così il suo potere, ma li chiude in delle teche e non li riprende mai più, non li avrà mai nemmeno letti quei volumi per cui ha sviluppato una vera e propria ossessione. Hero vuole avere, con quel falso, una sorta di paracadute, un piano B, da poter utilizzare nell'eventualità che non riescano a trovare il vero Mallory. Una mossa molto azzardata, ma che lei vuole tentare perché dopo aver assaporato la libertà non ha più alcuna voglia di rinunciarci.
Però, Hero è una donna estremamente determinata, ed il suo compito è trovare il Mallory. E lei così sta facendo, avendo l'idea che, a mio avviso, ha dato una sterzata decisiva a questo racconto.
Hero - insieme all'aiuto di Kit - dopo aver appreso della morte per suicidio di Featherstone - si rivolge a chi, in origine, ha curato le trattative per la vendita di quei libri, ossia Richard Poynte. E, grazie alla conversazione con quest'ultimo, viene fuori una scomoda verità, molto dura da accettare, soprattutto per Hero.
I libri non erano affatto stati acquistati da Featherstone - che era stato solo un intermediario che ha agito per conto di Raven; ecco spiegato il motivo del perché Raven avesse quel frammento relativo al Mallory,. Ma, soprattutto, si viene a scoprire che Raven non è chi dice di essere: egli era, in origine, alle dipendenze del Duca di Montford unitamente a
Poynte; e che non è chi dice di essere, avendo egli cambiato le proprie generalità. E, infine, che ad essersi interessato all'acquisto di quel lotto - poi andato a Raven - fosse anche lo stesso Duca (alle cui dipendenze, secondo Hero, ci sono gli uomini che li hanno inseguiti).
Mi chiedo dove sia la verità: se dietro tutto questo un gioco, un divertimento di Raven; o se, invece, il duca intenda vendicarsi, a scapito di Hero, dell'affronto che gli ha fatto Raven.
Ne viene fuori comunque una rappresentazione di Raven davvero pessima, e lui appare sempre di più come un personaggio macabro e cattivo, molto egoista e calcolatore, oltre che "illecito e minaccioso".
Hero, nel suo viaggio, ha avuto al fortuna di incontrare Kit, che le è accanto e continua ad esserlo, benché sia molto contrariato di tutto ciò.
A trattare per la falsificazione del Mallory, Hero ha preferito andar da sola, per non dare a Kit una immagine di lei ancora peggiore di quella che sia; questo sarebbe stato per lei il più grande dei dolori. E, però, pur sapendo che razionalmente non può permettersi di provare certe emozioni per quell'uomo, Hero ritorna comunque alla locanda, dove ad attenderla 'è Kit. Le anime di entrambi sono in tumulto - lui perché si sente un leone in gabbia, diviso tra il desiderio di correre a cercarla, e quello di aspettare che sia lei a tornare; e lei perchè queste emozioni per Kit stanno diventando troppo forti e lei non può permetterselo, razionalmente, anche se poi il suo cuore ed il suo corpo spinge per andare verso quell'uomo così speciale.
Ed appena si rincontrano, tra di lor scoppia quella fortissima passione, trattenuta perché lui è un gentiluomo che non si vuole approfittare di una giovane donna; e lei perché è la prima volta nella sua vita che prova un sentimento così forte e nn sa gestirlo, perchè si rende conto che la rende meno lucida e, quindi, più esposta ai pericoli. Eppure, stretta tra le braccia di Kit, Hero si lascia andare, assaporando e ricambiando quel bacio - un bacio di frustrazione, di liberazione, di "finalmente sei tornata" e "meno male stai bene" da parte di Kit - salvo poi ritornare fredda e lucida subito dopo, fingendo apparentemente di dimenticare quanto accaduto.
E di fronte a quella durezza ed apparente indifferenza, Kit sembra avere la certezza assoluta che Hero non lascerà mai quel suo mondo fatto di viaggi, di libri, di contrattazioni e quindi di intrighi e pericoli. Ignora, però, Kit che Hero è così determinata, mai come questa volta, a trovare il Mallory non per sé stessa, bensì perché lei ha la necessità ed il desiderio di condurre la sua esistenza in autonomia senza lo zio (o presunto tale). Questa volta Hero si è lanciata in questa ricerca del testo perché spera che questo sia il mezzo per ottenere ciò che vuoi; il ritorno ad una vita serena e felice passa attraverso il successo di questa missione.
Pur essendo innervosito a questo - perché teme che Hero non avrà mai voglia di fermarsi davvero e costruire una sua famiglia - Kit sceglie di restarle accanto, di aiutarla in questa ricerca e di farla "ridere", cosa che lui riesce a fare benissimo.
sono più che mai curiosa di vedere come proseguirà la storia e chi stia muovendo i fili dietro di sé
A presto mia cara

Recensore Master
22/03/22, ore 23:55
Cap. 31:

Ciao mia cara, bentrovata.
Non potevo non rilassarmi un po' leggendo questa avvincente storia.
Kit ed Hero sono ancora distanti in questo capitolo, dopo aver perso reciprocamente le rispettive tracce in quella folle fuga dai loro assalitori, al salone da gioco.
Hero, in questo momento, si è "nascosta", mandando un giovane ragazzino a cercare informazioni per lei. E, nel frattempo, si è rifigiuata in un negozio di libri: una scelta, la sua, a mio avviso (ed anche a suo avviso) piuttosto pericolosa, perché li ha incontrato un uomo che lei, di vista, già conosceva, benché non sapesse inquadrarlo precisamente. E quest'uomo, nonostante il travestimento di Hero, potrebbe averla riconosciuta; del resto, penso che l'abbia urtata di proposito, forse proprio per osservarla più da vicino, capire se fosse un uomo o proprio Hero. E magari, quest'uomo misterioso potrebbe essere collegato con Raven.
Quest'ultimo è un personaggio di cui ancora non abbiamo fatto, direttamente la conoscenza, ma a me sembra di conoscerlo già, e non mi piace affatto: lo vedo un uomo malvagio e senza scrupoli, pieno di capricci, che ha trasformato una giovane ragazza, sola ed in cerca di aiuto, nel suo personale mezzo per ottenere ciò che vuole, per romepire la sua collezione: del resto Raven ha mandato, da sempre, Hero in ogni dove - ad incontrarsi anche con uomo piuttosto adulti ed un po' lascivi - affinché lei potesse convincere i suoi venditori a credergli i libri; ed, in un certo senso, ha rischiato più volte di mettere in pericolo la giovane, non sapendo a quali rischi potesse andare incontro, che tipo di uomini avrebbe potuto trovarsi davanti.
Raven, penso, sia una persona che non prova affetto per nessuno e per niente, nemmeno per quei libri, che alla fine sono solo il simbolo della sua opulenza, una ostentazione.
Raven dice sempre a Hero che lei non ha sentimenti, perché non ha capito quanto la giovane, per sopravvivere a quella condizione che le è così stretta, abbia dovuto imparare a farsi scivolare tutto addosso, a far trasparire solo indifferenza, per poter meglio sopportare la sua situazione ed, al tempo stesso, per avere sempre la razionalità necessaria per affrontare le varie situazioni.
Ed ora, ancora una volta, Hero deve mantenere il suo sangue freddo: per non destare il sospetto di quell'uomo misterioso incontrato nella biblioteca, per guardarsi intorno e capire se qualcuno la sta osservando e seguendo, e per affrontare la notizia più brutta che abbia ricevuto: la morte di Featherstone.
Come era immaginabile, l'uomo si è suicidato, soffocato dai debiti che lo hanno sommerso, al punto da fargli preferire la morte, anziché vivere in restrittezze o costantemente inseguito dai suoi creditori. Il gioco d'azzardo è un bruttissimo vizio, da cui bisognerebbe tenersi sempre lontani.
Hero ha umanamente provato pietà per la morte di quell'uomo, che si è autodistrutto con le sue mani. Ma al sincero dispiacere per Featherstone e per la brutta sorte che gli è toccata, Hero viene a vinta da un grandissimo sconforto: la morte di Featherstone porta con sé l'impossibilità di trovare il Mallory, facendo così sfumare tutti i sogni di libertà di Hero. Una libertà da cui - dopo avere assaggiata - la giovane non si sente più di voler rinunciare. E per la quale intende lottare a tutti i costi, magari affidando la ricerca di questo testo - che sembra davvero maledetto - ad un commerciante e ricco commercialista di libri, antagonista di Raven.
Tutto, pur di non tornare in quella prigionia che è vivere con Raven.
Sono super curiosa di sapere cosa accadrà adesso e come faranno Kit ed Hero a ritrovarsi
A presto mia cara, ti abbraccio

Recensore Master
19/03/22, ore 23:40
Cap. 29:

Ciao mia cara, dopo tanto tempo riesco ad essere regolare nelle recensioni, e a leggere il capitolo che pubblichi con tanta passione ricambiandoti con altrettanta passione.
In questo capitolo si aggiunge un'ulteriore tappa nel viaggio di Kit ed Hero. I due sono giunti a Londra e, con loro sommo sgomento, scoprono che Mr. Featherstone - l'uomo a cui il conte aveva venduto la collezione nella quale doveva trovarsi il Mallory - è ricoperto di debiti ed è andato in malora, per cui i suoi libri sono stati, probabilmente, venduti e al momento il maggiordomo che è in casa non sa a chi possano essere stati consegnati.
Questo sconvolge non poco i piani di Hero. La giovane ha intenso, per la prima volta, comportarsi diversamente dal solito e non ha contattato lo zio Raven, perché questa volta vuol agire a sua insaputa ed essere lei a condurre il gioco, benché questo la porti a dover andare alla cieca. E questo inconveniente, di non poco conto, complica non poco le cose: perché per Hero, adesso più che mai, è necessario trovare il Mallory, se vuole avere la possibilità di contrarre con Raven la sua libertà.
Tuttavia, non sono così sicura che a Kit ed Hero dispiaccia così tanto questo contrattempo. Perché questo li porterà a dover allungare le loro ricerche e a trascorrere altro tempo insieme. E nessuno dei due mi sembra abbia voglia di separarsi così in fretta.
Nel momento in cui sono giunti a Londra, Hero è stata assalita da una fortissima malinconia e da un senso di smarrimento, perché mai vorrebbe separarsi da Kit. La sua presenza costante, buona e gentile è stata balsamo per il suo cuore. Così come è magico vedere l'intimità che si sta creando tra lei e Kit.
L'uomo è curioso, di tutto, vuol conoscere la vita di Hero, le sue passioni, il modo in cui è cresciuta, gli ambienti che frequenta, e i suoi sogni per il futuro. Peccato che ai miei occhi - come penso anche a quelli di Kit - Hero sembra davvero una prigioniera nella mani dello zio. Per certi versi a lei la sua condizione non dispiace del tutto, perché almeno non è finita a fare la serva nelle case di qualche ricco parente; occupandosi degli affari di Raven ha potuto viaggiare, conoscere donne che stavano ben peggio di lei, e comunque vivere delle avventure dinamiche. Al tempo stesso, però, lei vorrebbe altro, forse essere una giovane donna normale, rispettabile, conoscere gente perbene e vivere la sua vita come vuole. E vorrebbe tanto aprirsi con Kit, solo che ha paura di farlo, per sé stessa e, soprattutto, per proteggere Kit. Perché Raven è un uomo molto potente e ricco, che conosce tante persone e ha le mani ovunque, e lei non vuole che Kit possa avere dei pericoli per aiutare lei, non vuole che l'uomo si faccia carico anche dei suoi problemi. Perché Hero sa che Raven è geloso della sua collezione, di tutto ciò che è suo, e non sembra molto intenzionato a condividere le sue cose con altri, Hero compresa.
A me sembra davvero un oggetto nelle mani di quest'uomo così stravante e, per certi versi, inquietante e malvagio.
Alla prossima mia cara

Recensore Master
19/03/22, ore 11:18
Cap. 28:

Ciao mia cara, finalmente, dopo giorni di silenzio (gli impegni, lo sai, sono stati tanti), sono riuscita a ritagliarmi del tempo per me e recuperare questa meravigliosa storia.
Una storia che mi ha colpito subito per il suo essere diversa dalle altre e che, capitolo dopo capitolo, diventa sempre più avvincente.
Sta diventando sempre più stretto l'intreccio tra l'avventura vera e propria e la storia d'amore che sta nascendo tra Kit e Hero. E questo viaggio alla scoperta del Mallory sta diventando un viaggio nei sentimenti e alla scoperta di sé stessi.
Le persone che stanno cercando il libro sono spietata e non si arrenderanno molto facilmente. Sono costantemente dietro le tracce di Hero e di Kit, sul quale, per altro, pende anche una grossa taglia. Chi c'è dietro a tutto questo deve essere un pezzo grosso, che ha soldi e potere, e riesce a mettere le mani ovunque. Vuol mettere fuori gioco Kit, per poter accedere più facilmente a Hero.
Tuttavia, questa impresa si sta rivelando molto più difficile di quanto chi ci sia dietro avesse pensato. Kit ed Hero sono riusciti sempre a seminare i propri inseguitori, dimostrandosi intrepidi e soprattutto molto diversi da quello che sembrano: Hero è scaltra ed ingegnosa, e Kit è un uomo che riesce sempre a mantenere la calma, ma ha una forza fisica ed una coniscenza del mondo tali da consentirgli di proteggere sé stesso e, soprattutto, la donna che è insieme a lui.
Fuggendo da una locanda ad un'altra, fino a raggiungere la fattoria di questa famiglia così gentile ed ospitale, Kit ed Hero si stanno conoscendo per ciò che sono realmente, e si sta tra loro creando una forte intimità.
Kit, grazie ad Hero, alla sua presenza, al suo essere una donna così fuori dal comune, è ritornato a vivere. E, forse, si è anche perdonato per tutto quello che è capitato alla sua famiglia per il suo essere stato così cieco: suo padre è morto per quel libro maledetto, e sua sorella è finita preda di pazzi furiosi che volevano seguire chissà che pratica sacrificale. Però, quel libro maledetto gli ha portato Hero, e grazie a quella donna e alla protezione che lui sa di starle dando è riuscito a far pace con sé stesso. Le parole di lei, che lo ha confortato su questo aspetto così riservato della sua vita, sono state un balsamo sul cuore e forse l'assoluzione più grande che sperava di ricevere.
Kit si sta sforzando di trattenere il suo istinto. Quella passione bruciante lo spinge verso Hero. Però, lui è un gentiluomo e da tale vuole comportarsi. Vuole mettere in salvo Hero; ma, dentro di sé, il desiderio è che quel viaggio non finisca mai o, meglio, che la quella donna diventi la sua compagna di vita e che la sua intera esistenza diventi un viaggio insieme a lei. Dal primo momento che l'ha vista ha pensato fosse speciale; ed ora che ha potuto trascorrere del tempo con lei, Kit ha potuto vedere quanto lei sia la donna giusta con cui costruire un famiglia, e riempire la sua vita con dei figli. Perché Hero riesce a colorare la sua vita, e sarebbe anche quella che più di tutti potrebbe dare colore alla sua intera esistenza. Quella proposta di matrimonio è uscita forse un po' frettolosamente, perché forti e incontrollabili sono stati i sentimenti che si sono agitati nell'animo di Kit: voler mettere le cose apposto dopo aver dormito nel letto con Hero, ma anche la volontà di sottrarre la giovane alla vita "quasi da prigioniera" dello spietato zia e di donarle felicità e spensieratezza; ma, più di tutto, per il suo desiderio di volere quella donna tutta per sé, di fare di lei la sua compagna di vita e la mamma dei suoi figli, la sua donna, la sua confidente, la sua amica e la sua amante. Hero ha rifiutato quella proposta; ma Kit ha capito che dietro quel rifiuto non c'è il non desiderio da parte di Hero di stare al suo fianco, ma qualcosa di più grande. Ha capito che quella ragazza porta sulle spalle un peso enorme, e lui è intenzionato a scoprire cosa la tiene frenata, e a liberarla, per donarle quella spensieratezza e felicità che merita.
Hero, dal canto suo, è divisa a metà tra testa e cuore. Nel leggere la sua storia provo una grande tenerezza.
È una ragazza sola a mondo, che ha vissuto con lo zio, che ha fatto di lei un mezzo per raggiungere gli scopi. Raven è una persona avida, che vuol solo collezionare cose per far vedere dall'esterno la sua opulenza; ma di fondo è una persona povera di spirito e di animo. Non ama niente e nessuno, nemmeno i suoi libri. Per lui è tutto qualcosa da collezionare ed anche Hero fa parte della sua collezione personale. L'ha cresciuta facendola diffidare di chiunque: stando solo con quell'uomo Hero si è convinta che al mondo tutti siano spinti da un secondo fine, che sempre qualcuno voglia qualcosa, abbia uno scopo a muovere i suoi atti. E lei è sempre attenta, non si fida di nessuno, e vede complotti e intrighi anche dove non ci sono.
Però, accanto a Kit, sta scoprendo che la bontà esiste, e che oltre alla vita con Raven c'è molto di più. C'è la prospettiva della libertà, di poter essere sinceri, complici e a proprio agio con una persona, c'è la possibilità di ricevere una carezza, del rispetto, della comprensione e della protezione. E, soprattutto, sta scoprendo che esiste l'amore, vero e totalizzante, e che al mondo esistono i gentiluomini con cui poter sognare una famiglia.
Ed Hero sta inziando dentro di sé ad essere in tumulto. La mente la spinge a restare lucida, a non fidarsi, a chiudere quella missione e a tornare da Raven, nella convinzione che lui mai la a lacera libera, che il suo passato è un fardello enorme e che le impedirà per sempre di avere una vita tutta sua, ed una relazione con un uomo. Dall'altro, però, la verità è che Hero, per la prima volta in vita sua, si sente viva, e meno sola. Sta scoprendo cosa significa avere paura per la vita di un'altra persona, cosa significa potersi appoggiare. Accanto a Kit lei riesce veramente a rilassarsi, a dormire come non le capitava da tempo, a sentire calore umano ed affetto. Il desiderio di toccare Kit, di saperlo al sicuro, di conpscere la sua storia e la sua persona sono sentimenti che lei mai ha provato. Per la prima volta nella sua vita sente di volere altro, di voler sognare una famiglia, tutta sua, qualcuno che lei stia accanto davvero. E Kit potrebbe esserr davvero questo qualcuno.
Però, Hero conosce la sua condizione ed il pericolo che questa potrebbe arrecare ad una storia, ed allontana quell'idea. Anche se, dentro di sé, non vorrebbe mai separarsi da Kit, e sa che sarà molto doloroso lasciare alle spalle quell'uomo e tutte le illusioni e le aspettative che lei stessa si è fatta. Ha rifiutato quella proposta di matrimonio con la morte nel cuore perché la sola cosa che avrebbe voluto era accettare e dividere per sempre la sua vita con Kit.
Nella fattoria, circondata da bambini e da animali, con quel calore di casa e di famiglia, Hero si rende conto che non riuscirà più a lasciarsi quella dolcezza alle spalle e dentro di sé si accende un'idea: penso che Hero voglia trattare con suo zio e scambiare quel Mallory - che è la sola cosa che conta per Raven - in cambio della sua libertà. E, così, poter essere una donna libera di amare e di vivere.
Una piccola nota. Sospetto sempre che dietro a tutta questa storia ci sia Raven. Però, mi si è accesso un piccolo sospetto anche sull'amico Barto. L'uomo aveva capito che qualcosa non andava ed il suo intervento ha permesso di salvare la vita di Syd. Non so se la volontà di sposarsi sia nata a seguito di quel salvataggio. Una cosa è certa: quella sera tutti sono stati messi fuori combattimento, eccetto Barto, che non si sa dove fosse. E mi sono chiesta: possibile mai che dietro ci sia proprio lui? Sono titubante, perché mi è sembrato di capire che si conoscano da sempre, e che dopo tutta questa faccenda Barto abbia sempre tenuto sotto controllo la situazione, al fine di proteggere sia Kit che l'amara Syd. Però, sono diventata sospettosa ed in questa storia dove nulla è come sembra diffido di chiunque.
A presto mia cara, un abbraccio

Recensore Master
10/03/22, ore 00:49
Cap. 18:

Ciao mia cara, eccomi qui a commentare un altro capitolo di questa storia.
Ne ho letti due, in realtà, ed ora cercherò di commentarli insieme.
Devo dire che i costumi scelti sono uno spasso, soprattutto quello di Kit. Diciamo che non solo è stretto, e quindi fa vedere molto più di quanto si converrebbe; ma giusto per non attirare ancor di più l'attenzione c'è anche una stella piazzata proprio lì dove non dovrebbe.
Comunque, mi viene da sorridere perché in un'epoca in cui anche solo passeggiare insieme ad un uomo era scandaloso, vedo che però i nobili sapevano divertirsi. C'è sempre questa sorta di ipocrisia, mia cara, non so se convieni con me: davanti tutti hanno la facciata di nobili di gran classe, e rispettosi del costume e del decoro, e poi quando si spengono le luci indossano una maschera e si lasciano andare ai piaceri della vita ed alla lussuria.
Questa festa in maschera ha proprio questo intento, ovvero di consentire a chiunque lo voglia di essere libero di agire. Per cui è perfettamente normale per tutti che un uomo ed una donna possano appartarsi in una stanza da soli a fare le cose loro. In biblioteca Hero è stata intercettata da un uomo, ubriaco e molesto, che ha provato ad approcciare a lei in modo molto fisico, salvo poi arrendersi di fronte al confronto, perso in partenza con Kit.
Ed ora compare il conte, personaggio sicuramente eccentrico non c'è che dire. Chiunque altri, trovando due personaggi vestiti in modo piuttosto dubbio, frugare tra i suoi libri e chiusi in biblioteca, li avrebbe cacciata fuori a calci o chiamato le autorità. Invece, il conte sembra compiaciuto e divertito di tutta questa situazione, che sembra stuzzicarlo e che trova interessante. Sarà curiosa per lei leggere il continuo.
Quel che mi è piaciuto moltissimo è che Kit ed Hero si sono già leggermente lasciati andare. C'è stato un momento in cui si sono ritrovati davvero molto vicini, bocca a bocca, corpo a corpo. Ed Hero a quella vicinanza ha reagito abbassando le difese. Kit, per la prima volta, ai è trovato non la fredda maschera di indifferenza e compostezza che Hero è solita indossare, ma dinnanzi ad una giovane ed ingenua fanciulla, alle prese con una intimità sconosciuta prima di allora. Quell'aria di purezza, mista a fascino ha spinto Kit, per ben due volte, a baciare Hero, prima più di sfuggita e dopo in modo passionale. Ma come una sorta di magia svanita troppo presto, quella situazione di intimità è finita a scemare, ed Hero - probabilmente per recuperare il contegno di sé - ha reagito con la sua solita indifferenza. E Kit, a sua volta, si è colpevolizzato di non avere saputo stare al suo posto e comportarsi da gentiluomo. La verità, però, è che entrambi volevano quel bacio e avrebbero continuato ancora a lungo, e forse anche cercato qualcosa in più. E credo che Hero, più di Kit, si sia sentita spaventata da queste emozioni nuovi e ne abbia avuto paura, preferendo nascondersi piuttosto che lasciarsi andare.
Alla prossima mia cara, un abbraccio

Recensore Master
08/03/22, ore 20:37
Cap. 16:

Ciao mia cara, sono passata a leggere la tua storia, perché avevo bisogno di rilassarmi, prima di riprendere ciò che devo fare.
Questa storia si fa sempre più avvincente.
Kit ed Hero sono finalmente giunti a Cheswick, ma non tutto sta andando come avevano immaginato. Se è stato semplice riuscire ad accedere alla casa è visitarla grazie alla solerte governante, la biblioteca ha rivelato loro una brutta sorpresa: i libri sono catalogati in base al colore della copertina, rendendo la ricerca del Mallory un'operazione che richiede del tempo da poter trascorrere indisturbati li. Da qui uno stratagemma, quello di introdursi di nascosto nella casa, fingendo di prendere parte ad un ballo in maschera organizzato dal conte. E, per far ciò, Hero, con la complicità di Kit che distraeva la cameriera, ha rubato dei costumi per loro.
Questi due capitoli sono stati, oltre che interessanti, piuttosto leggeri e divertenti. È stata molto simpatica la sceneggiata che i due hanno fatto davanti alla cameriera, così come il fatto che si siano rinchiusi un un fienile, stretto e buio, per indossare i costumi. Un costume, quello di Kit, molto stretto e che, dunque, lascia ben visibili le sue grazie.
Se ciò è vero, è altrettanto vero che la vicinanza dei corpi di Kit ed Hero scatena subbuglio in entrambi.
Hero perde la sua classica compostezza, e non riesce a far prevalere la sua razionalità ed il pragmatismo sulle emozioni che quell'uomo tanto singolare le scatena. Al tempo stesso, però, guarda a lui con sospetto: è un gentiluomo, ma nulla sembra scalfirlo, si è lanciato in questa folle avventura insieme a lei, non ha temuto inseguimenti, fughe rocambolesche, tentativo di arresto così come non sempre essere un problema per lui l'essersi introdutto nella casa di un conte, ingannato la governante e rubato abiti, né il dormire per terra. Hero osserva Kit e quello che nota è un uomo che sembra aver lasciato dietro di sé quelle occhiaie che gli solcavano il volto, e che le appare quasi divertito da tutta quella faccenda. Si chiede, per questo, chi sia realmente quell'uomo.
La stessa domanda che, a sua volta, si pone anche Kit. Hero, ai suoi occhi, appare come una donna fuori dal comune: non si imbarazza a vestirsi e svestirsi davanti a lui, o a restare chiusa al buio insieme ad un uomo, non teme per la sua incolumità, né si preoccupa della sua reputazione e del suo onere. È una donna pragmatica, diretta, caparbia, determinata e dalle mille risorse. E lui non può che esserne assolutamente affascinato. Al tempo stesso, però, ciò che lo preoccupa è il modo in cui riesca a simulare, a fingere e ad ingannare, nonché ad essere così indifferente a tutto e tutti. Teme che possa prendere in giro anche lui. Ciò che più lo preoccupa è la sua incolumità, vuole proteggere Hero ad ogni costo, ma si chiede come fare per proteggere quella strana donna prima di tutto da sé stessa.
Ed Hero, effettivamente, sembra una macchina da guerra. A me dà l'impressione di una donna che ha dovuto sopravvivere, più che vivere; e che è stata cresciuta quasi come un uomo, piuttosto che come una fanciulla. In lei non c'è nulla di ingenuo o di faciullesco ma, al contrario, sembra quasi senza sogni, quasi come se pensare di poter avere una vita diversa fosse solo un'illusione che non può permettersi, se non vuole soffrire. Mi dà l'idea di una ragazza molto sola, che ha contato solo su se stessa per poter andare avanti nella vita. Ed ora le riesce difficile affidarsi, chiedere ed ottenere l'aiuto di qualcuno ed avere davanti a sé un uomo rispettoso e galante, gentile ed onesto, e quasi diffida perché le sembra non possibile, non almeno verso di lei.
Però, questa avventura sta creando una certa notevole intimità tra Hero e Kit. Il dormire nella stessa stanza, il viaggiare da soli, il toccarsi a più riprese, ed ora chiamarsi per nome e fingersi marito e moglie sta facendo venir meno le apparenze e li sta avvicinando progressivamente. E vedremo quanto riusciranno a resistere a questo tremore e questa attrazione che li lega dal primo istante.
A presto, ti abbraccio

Recensore Master
05/03/22, ore 21:48
Cap. 13:

Ciao mia cara,
Mi dispiace se ti ho dato l'impressione di non apprezzare questa storia. È solo un periodo molto pieno dove non sono riuscita subito a seguire il flusso delle pubblicazioni. La storia è partita molto diversamente dalle altre, e quindi mi stavo chiedendo quale direzione avrebbe preso, aveva un aurea di misterioso, che ancora continua ad avere. Non sono ancora sicura di quali saranno i risvolti di questo racconto, e questo mi intriga enormemente. Per quanto io mi sforzi sempre di fare mille congetture, ciò che più amo è essere sorpresa.
E questa storia lo sta facendo, molto piacevolmente direi.
Kit ed Hero sono arrivati una locanda, per riposare e riforcilarsi da questa avventura che li sta provando, fisicamente e mentalmente. La prova più dura, per entrambi, sarà dormire, ancora una volta, una intera notte, da soli, nella stessa stanza. Tra di loro si sta creando un'aria di familiarità e di intimità, la luce soffusa ad illuminare i visi, quel distacco fisico imposto, il silenzio: sembra una serata tra innamorati, tra due persone che condivono una vita insieme e i momenti della quotidianità.
Questa è forse la situazione più pericolosa per entrambi, perché se lui si perde ad osservarla a fondo, scorgendo i piccoli particolari del suo volto, lei, a sua volta, riesca a nascondere dietro una finta indifferenza dei tremori che, però, lui coglie benissimo e comprende essere dovuti alla sua vicinanza.
Al contempo, Miss Ingram, con la sua determinazione, ha ottenuto ciò che voleva: non andranno a casa di Raven, ma si dirigeranno verso Cheswick. L'occasione è stata data dall'aver osservato due uomini nel giardino, che per fortuna nulla hanno a che vedere con gli uomini che li stanno inseguendo e che hanno cercato di far del male ad Hero. È vedendo questa situazione e comprendendo che Hero sarebbe partita alla ricerca di quel libro con o senza di lui, che Kit ha compreso fino in fondo qual è il suo obiettivo, la missione che lui si è imposto: quello di proteggerla.
Mi piace sempre di più questo racconto, sono curiosa di sapere se la copia di questo libro esiste davvero e chi tira le fila di tutto questo, perché sono sempre più convinta che qualcuno, dietro, c'è.
Alla prossima mia cara, ti abbraccio

Recensore Master
05/03/22, ore 00:51
Cap. 11:

Ciao mia cara, bentrovata.
Questa storia è fantastica. Ci sono tutti gli ingredienti per un giallo davvero appassionante: assalti, vecchi che compaiono all'improvviso, cimiteri abbandonati, druidi, fughe rocambolesche.
Davvero in solo 12 capitolo a Kit e Hero è successo praticamente di tutto e molto altro penso che dovrà accadere.
Ho trovato meraviglioso il modo in cui siano riusciti a seminare i loro inseguitori e mettersi al riparo. Il vecchio custodo, non so, mi ha un po' inquietato, ma ci hanno avuto così poco a che fare, che non sono riuscita a farmi una idea precisa, anche perché credo che se avesse voluto, avrebbe fatto loro del male nel breve tempo che sono stati a casa sua.
Nel frattempo, un mandato di arresto a carico di Kit per aver rapouto una donna, la carrozza sparita, Hob che non ritorna a casa. E quindi, di fatto, Hero si sarebbe trovata sola di fronte a chiunque avesse cercato di aggredirla. Ho la sensazione che dietro vi sia qualcuno di molto ingegnoso, che ha architettato tutto bene bene. Anche perché davvero sembra che nulla sia stato lasciato al caso.
Kit ha avuto già a che fare con una situazione più o meno simile: prima di quel momento, delle persone erano riuscite a rendere la sua casa priva di tutela, e avevamo potuto agire indisturbati per usare come vittima sacrificale sua sorella. E sarà interessante sapere come avrà fatto la ragazza a sfuggire a questi matti.
Pur avendo numerosi sospetti, Kit sa che non può rischiare di lasciare Hero da sola. Perché se il più grande dei suoi timori si rivelasse fondato, Hero sarebbe la vittima sacrificale prescelta, e sarebbe seriamente in pericolo.
Per questo fuggono via, diretti, lui vorrebbe, a Raven, ma Hero ha come obiettivo principale il ritrovamento del Mallory, e non rientrerà a casa di Raven fino a quando non lo avrà recuperato.
L'idea che dietro la situazione, a dir poco paradossale, nella quale si trova vi si possa celare l'ombra dello zio sovviene in Hero, che sa quanto strambo sia Auguste, forse addirittura un po' pazzo ed esaltato, e ben la sua mente avrebbe potuto partorire una idea simile. Io, onestamente, non mi sento di escluderlo: dalle poche battute e dai pensieri di Hero su Raven, mi sono fatta l'idea che quest'uomo sia parecchio spregevole, e lo vedo capace di ogni nefandezza.
Di fondo, aleggia tra Kit ed Hero lo spettro della diffidenza. Tutti e due si guardano con sospetto perché, di base, non si conoscono. E i comportamenti di ciascuno dei due ingeranano, giustamente, perplessità e incredulità nell'altro.
Hero si trova per la prima volta in tutta la sua vita in compagnia di un gentiluomo, che la protegge, la tratta con rispetto e ha delle premure per lei; e forse, proprio il fatto che in vita sua non abbia mai conosciuto questo tipo di attenzioni, la porta a stare in gaurdia, a chiedersi chi sia in realtà Christopher e fino a che punto lei possa fidarsi di lui. Dal canto suo l'uomo vede Hero una donna completamente fuori dal comune, indipendente, intrepida, autonoma, coraggiosa. In una parola: sorprendente. E proprio per questo si chiede da dove sia saltata fuori quella creatura e a che gioco ella stia giocando, quanto sia coinvolta in tutta quella faccenda.
Tra di loro, però, una forte attrazione ed un senso di appartenenza che vanno oltre qualsiasi razionalità.
I loro corpi a contatto su quel cavallo hanno provocato in entrambi la medesima reazione: si sono sentiti vinti da una forza attrattiva inspiegabile, che ha obnubilato i loro sensi. Kit si impone di essere un gentiluomo, ma teme che quella vicanza possa portarlo a mancare di rispetto a quella donna tanto singolare. La sente un po' come la sua donna, non la giudica per le sue stramberie ma, anzi, ne è affascinanti ed ammirato.
Hero, dal canto suo, sente proprio il suo cuore andare in tumulto. La vicinanza con quell'uomo è un qualcosa che la destabilizza; ed ancor di più lo fa il fatto che tra quelle braccia lei sente di potersi finalmente lasciare andare, alla sua presenza riesce a dormire profondamente, abbandonandosi e spegnendo il cervello, consapevole che c'è lui li a proteggerla. Il suo istinto la porta a credere che può fidarsi di Kit, e che lui mai le farà del male. Tra le sue braccia sente finalmente quel calore che le entra nelle ossa, che la riscalda per la prima vera volta in tutta la sua vita.
E in quel rifugio, trovato in una vecchia e polverosa fattoria abbandonata, scomodo ed angusto, anche un po' tetro, ha rappresentato per lei un luogo più caloroso, confertevole e accogliente di quanto non abbia mai fatto la stanza che ha a Raven Hill. Probabilmente proprio per la presenza di chi c'era dentro.
Hero mi sembra una ragazza molto sola. È come se lei costituisca un po' uno strumento nelle mani di Raven, una sua proprietà, e che l'uomo abbia plasmato quella ragazzina per i suoi comodi. È una donna un po' rassegnata al suo destino, come se la sua stessa vita l'avesse già segnata. Quando dice che non è "nulla" e non lo è per nessuno, ho provato tanta tristezza, chiedendomi quale sia la sua storia personale. È una donna che mi sembra sia stata costretta a sopravvivere, e che non abbia mai veramente vissuto una vita sua, facendo quello che le piace e scoprendo anche sé stessa e le sue emozioni e passioni.
Mi sta piacendo sempre di più questa storia, a presto mia cara, ti abbraccio

Recensore Master
03/03/22, ore 00:35
Cap. 8:

Ciao mia cara, buonasera. Eccomi per la consueta buonanotte, con una piccola recensione.
Mi sono messa in pari e, in poco tempo, ho recuperato tutti i capitoli. Questa nuova storia che mi stai regalando si presenta molto dinamica, e molte saranno le avventure a cui dovranno far fronte i due protagonisti.
Hero è rimasta turbata al pensiero che qualcuno volesse farle del male ma ha reagito in modo inusuale per una donna di quei tempi e del suo rango sociale: con coraggio, fierezza e testardaggine. Se qualcuno voleva farle del male è solo per il libro, per cui la sola via percorribile per sfuggire a quei banditi è solo ritrovare il libro e affidarlo allo zio, la cui casa è una fortezza inespugnabile. Quel ci piglio fiero e quello spirito accendono in Kit un interesse, una passione che riteneva sopita, una nuova luce in mezzo alla sua oscurità: l'idea di seguire Kit alla ricerca di quel libro maledetto lo stuzzica, gli piacerebbe poter vivere una eccitante avventura, e soprattutto vendicare la morte di suo padre e l'attacco a sua sorella.
Ma teme, da solo, di non poter essere in grado di scontrarsi con quegli uomini senza scrupoli, che non accettano una risposta negativa, e non vuole trasformare Hero in una vittima sacrificale, un mezzo per raggiungere i suoi obiettivi di vendetta. E per questo che la convince a partire, insieme a lui, per ritornare a Raven Hill dallo zio. Kit non si potrebbe mai perdonare di aver fatto fare del male a quella giovane donna, farebbe qualsiasi cosa pur di tenerla al sicuro.
Il piano da lui ordito è molto dettagliato, purtroppo, però, chi sta cercando Hero ha giocato bene le sue carte, tendendo un'inboscata nella foresta, aiutati dalla nebbia. Questi uomini, sbucati dal nulla armati fino ai denti, credevano di avere a che fare con una donna normale; ed invece Hero è tutto fuorché normale. Grazie alla sua prontezza, Kit riesce a trarre in slavo sé stesso e Hero, rifiugiandosi in una chiesa in un cimitero in disuso. Quel che colpisce è che Hero abbia fatto di tutto per tenersi stretta la sua borsa, che ha saldamente tenuto tra le mani durante questa fuga rocambolesca.
Kit vorrebbe tanto approfondire la consocenza di Hero, che gli stuzzica tutti i sensi. Gli piacerebbe poter conoscere la sua storia, le sue passioni ed anche i suoi segreti. E vorrebbe, se possibile, corteggiarla, avere una conoscenza anche in un altro senso con quella donna tremendamente affascinante. Però sa che appartengono a due mondi differenti, e che lui è solo un agricoltore, proprietario di una vecchia casa in disuso e di terre da rimettere in produzione. Il che lo intristisce enormemente.
Dall'altro lato Hero si domanda come sarebbe la sua vita lontana da Raven Hill, un luogo che, in un certo senso, le sta stretto, un luogo che vorrebbe lasciare - il che aumenta la mia idea sul fatto che lo zio, non sia poi un classico zio, ma sia una persona molto spietata ed egoista, senza scrupoli. In questa parte a lei dedicata mi è sembrata, finalmente, un a giovane ragazza della sua età: una che sogna di poter arredare la casa a suo gusto, e a cui viene il batticuore a pensare che Kit possa volere il suo tocco femminile nella casa. Una casa che, istintivamente, lei ha sentito sua, come se davvero fosse la padrona di casa. Anche in lei c'è un combattimento: da un lato sente di voler portare a termine la sua missione, e sa che deve stare allerta perché Kit non è uno sprovveduti ma, al contrario, un uomo fine, intelligente e diffidente. Dall'altro lato, però, non può smettere di sentire, sotto la pelle, che per Kit farebbe qualsiasi cosa, non potendo lei negatgli nulla. Ed è immensamente tenera quando, nella sua fragilità ed insicurezza, pensa che un uomo come lui - un gentiluomo - non saprebbe cosa farsene delle sue qualità, essendo poco convenzionali.
Insomma, ci sono tutte le premesse per fare scintille. E vedremo se, rimasti soli, Kit ed Hero si diano la possibilità di conoscersi meglio, di raccontare il proprio "io", fidandosi l'uno dell'altra.
Alla prossima mia cara, un abbraccio

Recensore Master
02/03/22, ore 14:51
Cap. 6:

Ciao mia cara, come sempre sai come colpirli.
Immaginavo che la storia dovesse entrare nel vivo, e dopo un ingresso assai particolare, che già faceva presagire cosa avrei dovuto aspettare, mi regali una storia piena zeppa di segreti.
E cominciamo subito con la vicenda personale di Christopher, alias Kit. All'inizio, dalla descrizione, credevo che Kit fosse un altro personaggio. Ed invece si scopre che Kit è Christopher, e che nasconde tanti segreti. Primo tra tutti la tenuta gli è stata lasciata da una sua prozia, e che quel libro ha portato tanta sventura. È un libro di magia, scritto da un uomo che praticava queste arti nel passato, che è stato ucciso per questo - avvelenato forse da qualcuno che lo ha tradito - e in questo libro lui ha segnato tutta una serie di incantesimi. Incantesimi macabri che comportano addirittura il sacrificio di altri esseri umani. Un gruppo di esaltati ha cercato di recuperare questo libro assaltando la casa di Kit, e uccidendo suo padre, oltre che a cercare di usare la sorella come vittima. Da quel momento, l'animo di Kit è entrato in tempesta, in uno stato di cupa malinconia e di diffidenza, chiusura verso gli altri. Si sente in colpa per essere stato così cieco, per non avere creduto ai timori della sorella; lui era scanzonato e molto leggero, ha fatto la sua vita, ha pensato che la tenuta fosse una buona occasione per ripartire e, invece, per il suo atteggiamento ha messo in pericolo la vita di sua sorella, per la quale prova un affetto speciale e da cui è legato da un rapporto veramente stretto. È la sua la mancanza che più sente in quella grande casa: la sorella non vive con lui, ed è promessa sposa al suo migliore amico, e quando sarà sposata andrà a vivere molto lontano da lui.
Kit si sente solo e l'arrivo di Hero ha rappresentato un lampo di luce che ha squarciato le tenebre in cui è caduto. Non solo perché Kit vorrebbe una compagnia, femminile soprattutto, ma per quell'alone di fascicolo, mistero, determinazione, attrattiva che Hero sprigiona da tutti i pori. È una Sonam singolare, come non se ne trovano facilmente. Una donna coraggiosa, che lui ha visto sfidare il vento pur di arrivare a raggiungere la sua meta. E quando il suo corpo ha sfiorato quello di lei, anche Kit si è sentito risvegliarsi, esattamente come era accaduto anche alla giovane più di lui. Tra le sue braccia il corpo di Hero è esattamente dove dovrebbe essere. E lui vorrebbe tanto approfondire la conoscenza di questa giovane donna, così controllata ed imperscrutabile, ma che gli fa riaccendere quell'entusiasmo che lui sentiva esser perduto del tutto prima di allora; quella giovane donna lo stuzzica la mente ed il corpo, lo rende vivo.
Se non fosse per il motivo per cui è giunta: l'acquisto di quel libro maledetto.
Vorrebbe liberarsi di lei il prima possibile, ma non può farlo. Perché qualcuno, di proposito, ha manomesso la carrozza su cui Hero viaggiava, per renderle un'imboscata. Probabilmente questo qualcuno crede che Hero abbia con sé il manoscritto o che comunque sappia qualcosa. E Kit sente il dovere di proteggerla, perché se è stato cieco una volta, non può esserlo una seconda. Gli uomini che hanno attaccato la sua casa, e appiccato un incendio, sono morti ma, forse, qualcuno di loro potrebbe essere ancora vivo e volere quel libro.
Hero, comunque, resta una donna profondamente coraggiosa, sicuramente atipica per i suoi tempi, molto avanti: è determinata e indipendente, e affronta lunghi viaggi e fa lei stessa le trattative con uomini d'affari, per poter acquistare quei libri che suo zio Raven vuol conservare nella sua collezione. È un personaggio, quest'ultimo, molto ambiguo e misterioso, non si fa scrupoli a mandare quella che sarebbe sua nipote in giro, su un calesse mezzo scassato, a contrattare con uomini, che potrebbero essere senza scrupoli. Ed è un po' esaltato in questa sua mania di collezionare, non so non mi sembra così limpido. Anche su questo libro non mi convince del tutto: magari mi sbaglio ma ha mandato comunque Hero a comprare un libro che è maledetto, un libro dal contenuto oscuro che sarebbe meglio evitare, e senza darle spiegazioni. Per ora questo personaggio, così misterioso, circondato da un alone di oscurità, non mi convince. Vedremo.
Nel frattempo ti inizio a salutare, con la promessa di recuperare l'ultimo capitolo arretrato. A presto mia cara, ti abbraccio

Recensore Master
01/03/22, ore 13:51
Cap. 3:

Ciao mia cara, ci lasciamo da poco con una storia - quella "Di tenebra e d'amore" - per tuffarci, insieme, in una nuova avventura. Ed anche questa volta mi sorprendi con un romanzo, veramente molto singolare e particolare.
Io potrei rientrare nella categoria di coloro che soffrono di "Bibliomania", essendo una appassionata di libri, anzi una vera divoratrice di racconti. E non nascondo che mi sono fatta trascinare da questo mondo fatto di libri e di segreti.
E dei segreti circolano in questo romanzo, da parte di entrambi i protagonisti, sia Hero che Christopher.
La scena iniziale del loro incontro è stata fiabesca, mista anche ad una punta di gotico e di dark. La fanciulla indifesa che si trova sotto ad una tormenta, sferzata dai venti, in un luogo abbandonato e circondato dal nulla. E lui che arriva in sella al suo cavallo, e la trascina con sé per portarla al sicuro. Il tutto senza scambiare nemmeno una parola, e la stessa Hero arriva a domandarsi se non stesse sognando o non fosse in uno dei libri che tanto ama colui che lei chiama zio (alias Raven). Se non fosse, però, che quel contatto tra i loro corpi è eccessivamente vero, ed accende in Hero un incredibile desiderio, che la porta - con sua stessa costernazione - a rendersi conto che da quell'uomo non potrà mai sfuggire e che per lui farà qualsiasi cosa.
Certo, Hero arriva lì con un inganno ed una missione ben precisa, quella di acquistare un libro, molto raro ed intorno al quale c'è fervore e molta attenzione, per conto di Raven. Quest'ultimo non mi sembra affatto un zio per Hero, la quale non ha pensieri così lusinghieri per l'uomo, più volte da lei considerato un po' meschino, approfittatore, egoriferito e concentrato sulla sua unica passione per la collezione dei libri. Hero ha il compito di battere tutti sul tempo e recuperare quel libro, solo che nulla va come lei immaginava. Dinnanzi a se non trova il solito vecchio rugoso ed avvizzito, appassionato di libri ed in po' lascivo, facilmente circuibile e sensibile al fascino di Hero, ma si ritrova al cospetto di un uomo straordinariamente bello ed affascinante, misterioso e d'umore cupo, duro per certi versi e sicuramente non facile da raggirare. Christopher, al contrario, sembra stanco e provato, quasi come se quella tenuta ed i suoi libri lo infastidissero e ne fosse legato più per un affetto per il suo defunto padre, ed è furioso al solo pensiero di que libro, che è stato causa di sofferenza per la sua famiglia. C'è un segreto dietro a questo romanzo, per il quale la sorella di Christopher stava quasi per perdere la vita, e che ha portato l'uomo ad abbandonare la sua aria di gantuomo e ad alzare un muro invisibile tra lui ed Hero, considerando chiusa la trattazione.
Ma Hero non mi sembra affatto una ragazza che si ferma alla prima difficoltà e che, al contrario, vuole portare a termine la sua missione.
Mi sembra molto interessante, anche se siamo solo all'inizio. Sono curiosa, soprattutto, di capire come farà Hero ad ottenere il beneplacito di Christopher per poter circolare liberamente per la sua casa alla ricerca di quel libro, che lui ha affermato essere perito in un incendio ma che, io come Hero credo essere ancora in giro. Deve essere solo trovato.
A presto mia cara, recupereró quanto prima i prossimi due capitolo che già hai caricato. Un abbraccio