Recensioni per
Nati per essere eroi (o spettri di sé)
di BellaLuna

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
01/02/24, ore 08:03

Questa storia è meravigliosa. Inizio subito così, senza saluti, senza preamboli, senza educazione perché sono ancora sconvolta.
Non so come tu abbia fatto ad incastrare tutto così bene, il Trunks adulto, quello bambino, quello alternativo che va a Hogwarts. E poi Gothan, piccino, cosi perfetto da spezzare il cuore.
Il titolo è semplicemente perfetto, sei riuscita a riassumere in una riga un intero mondo.
Speranza contro vuoto, entrambi schiacciati dal peso delle aspettative. Sono entrambi dei ragazzini che sono costretti a fare gli eroi, qui anche più che in DB.
"Perché è nato Speranza, e la speranza non può vacillare, o crollare, o cedere."

"La sua speranza è un miraggio flebile aldilà dello specchio, lì dove non sa ancora se riuscirà mai a guardarsi – e a farsi guardare dagli altri – e non vedere nel suo riflesso solo uno spettro, solo una copia sgualcita e sbiadita di Son Goku – l'eroe che lui non è."

Qui ho pianto tantissimo.
Un cerchio perfetto per una storia bellissima!
Un abbraccio
Flo

Recensore Master
22/03/23, ore 17:23

Ciao <3
Ma che bella questa storia. A partire proprio da come hai delineato questa AU, dove i Maghi oscuri fanno parte dell'esercito del Fiocco Rosso. E tra l'altro, penso che in questa storia tu sia riuscita a tirare fuori al meglio le vere essenze di Trunks e Goten. Da un lato abbiamo Trunks, che sin da quando è nato si porta sulle spalle il peso delle aspettative degli altri, quello che non può sbagliare, perché non deve deludere nessuno. E quindi se ne va in giro ostentando sicurezza, quando invece tutta questa situazione gli pesa. Sembra che abbia tutto, ma in pochi immaginano quanto sia soffocante una situazione del genere.
E poi c'è Goten, lui viene tanto paragonato a un padre che non ha mai conosciuto, che viene cresciuto da Chichi e da Gohan, il quale risponde alle sue domande e asseconda la sua curiosità. Posso capire che Chichi sia ansiosa e apprensiva in questo caso, ha già perso il marito, ha paura di perdere i figli (quel figlio che somiglia tanto a Goku), ma quando per Goten arriva il momento di andare a Hogwarts, lei anzi è incoraggiante. È bello che due persone con due situazioni familiari così diverse e che hanno entrambi un disagio così profondo, riescano a trovarsi. È un po' come se il loro destino fosse stato deciso nel momenti in cui sono nati, quando invece c'è tanto che possono ancora fare e dire, possono comprendersi tanto ed è vero, le loro controparti canoniche non sono poi così diverse, anzi.
È stato un piacere, alla prossima :*

Nao

Recensore Veterano
31/01/23, ore 22:25

Ciao Bellaluna!
Finalmente riesco a passare da te, perdonami se arrivo quasi sul filo del rasoio. Soprattutto perché ho adorato le piccole perle che sono queste due storie riflesse. Forse, per la mia conoscenza del fandom un po’ zoppicante, non avrò modo di comprendere appieno il tutto che hai messo dentro questa storia. Permettimi però di soffermarmi a dire quanto abbia amato il tuo modo di scrivere: queste due storie sono semplicemente poetiche. Usi delle immagini meravigliose – spillare di onori – e le frasi hanno tutte una fluidità particolare, come un fiume che rincorre e incatena una parola all’altra. È stato davvero un piacere leggerti e, soprattutto, conoscere questi due dolori diversi e gemelli. Il dolore di essere visti – apprezzati, pensati – per quello che non si è. In questo il destino di Trunks e Goten segue lo stesso, ineluttabile, percorso. I loro “antagonisti” sono però diversi. C’è un Trunks che era speranza, che ha salvato il mondo, che era forse troppo di più di quello che, adesso, il Trunks ad Hogwarts si trova tra le mani. Ma non può ammetterlo, a nessuno. Soprattutto, non può permettere a nessuno di avere questo pensiero, di pensarlo meno. Per questo rincorre un’immagine di se stesso che è lontana, che sarà sempre lontana, nonostante lui arranchi e fatichi e sudi per non farsi distanziare, per rimanere saldo sul piedistallo costruito per un altro lui. Il peso delle aspettative piega anche le spalle più spesse e le sue, seppur larghe, seppur da Capitano, Prefetto e Caposcuola, non sono immuni. Ma l’arroganza è come una maschera ed è un attimo che la maschera diventi condanna, diventi qualcosa di inevitabile, qualcosa che non puoi toglierti per non cadere a pezzi. Così come Goten indossa la sua: è nato per colmare un vuoto. Quanto è dolorosa questa immagine e questa consapevolezza. Anche lui combatte con un fantasma, con le aspettative che incombono – le proprie, in primis –, tanto che è quasi difficile affrontare serenamente la vita di ragazzino. Rinuncerebbe ad Hogwarts per dire resto, per adempiere a doveri che gli sono stati affibbiati per nascita (o forse per morte, forse per supplire a quel sacrificio). L’immagine di Chichi che lo ama, lo allena, lo istruisce per un amore smisurato che lui non riesce a non riconoscere quasi come un rimpiazzo, mi strazia il cuore. Quanto deve far male per un figlio pensare che l’amore che gli viene donato va diviso a metà, non è totalmente meritato, è un po’ diretto altrove?
La cosa bella però è che anche se il dolore è simile per questi due, il modo di affrontarlo è diverso, è quasi complementare. Si aiutano a vicenda, con le loro dolcezze e le loro asprezze, a “sminuire” in modo buono i rispettivi dolori: Goten dice a Trunks che può sbagliare, che nessuno lo giudicherà. Trunks prende in giro Goten e gli dice che sembra uno spaventapasseri con quella divisa rattoppata, ma vuol dire: non devi usare i panni di qualcun altro, non devi essere qualcun altro, sii te stesso. E lo fanno nel loro modo: sfruttando la vicinanza e l’arroganza, le loro doti e le loro rispettive specificità. Mi hanno ricordato un po’ dei Malandrini, un Sirius e un Remus di altro AU. E li io adorati, per questo!
Insomma, spero che questa recensione non sia troppo sconclusionata e tu riesca a trovarci un capo e una coda. Io ti posso dire che l’ho adorata, bravissima.
Ti mando un abbraccio, a presto

Recensore Master
07/01/23, ore 16:52

Ciao, Clau 💙
Alla fine mi sono lasciata tentare da questa, perché è una Hogwarts!AU ma soprattutto perché è incentrata su una bromance, come potevo resistere?
Ho trovato molto interessanti i conflitti che hai scelto di sottolineare raccontando i personaggi, i concetti che definiscono le loro vite: una speranza (e un confronto impossibile con una versione alternativa e meno fortunata di sé) per Trunks, un vuoto da colmare per Goten. I loro atteggiamenti (le loro responsabilità) non potrebbero essere più opposti, insomma, ma i pesi che portano sono in realtà molto simili ed è bello che possano contare almeno l'uno sull'altro, che possano comprendersi a vicenda e riconoscere i propri fantasmi. Aiutarsi a portarli, anche. Mi è piaciuto, a questo proposito, molto il titolo: questo Trunks e Goten sembrano nascere non per essere sé stessi ma per soddisfare delle aspettative piuttosto precise.
Mi è piaciuto molto come li hai fatti interagire!
Ho apprezzato anche lo stile, scorre molto bene; ho solo un paio di segnalazioni da farti, a livello di forma:
Chichi non può pensare al posto gelido e vacante del suo letto accanto a lei.
Non mi convince molto 'del suo letto accanto a lei', credo sarebbe meglio, più chiaro, mettere 'accanto a lei nel letto' magari? O 'nel suo letto' semplicemente? Non saprei, ma la forma attuale della frase mi ha confusa a primo impatto. Il senso poi è chiaro, ovviamente, ma penso si possa rendere un po' meglio!
“Fa vedere loro chi sei!” manca l'apostrofo nell'imperativo di fare: Fa'
un miraggio flebile aldilà dello specchio al di là andrebbe staccato
Spero che questi appunti ti tornino utili!
Sarebbe senz'altro interessante vederti esplorare ulteriormente questo universo, con Pan e Bra e magari vedendo interagire tutti e quattro questi personaggi 👀
Grazie per la lettura! Un bacio, alla prossima,
Mari

Recensore Master
30/11/22, ore 11:14

Ciao, tesoro, sono qui a recuperare questa storia per gli Oscar e volevo dirti che l'ho trovata semplicemente stupenda ♥ e che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi in più punti.
Il titolo poi è perfetto, non potevi pensarne uno migliore: è evocativo, fa venire voglia di cliccare e aprire il racconto, per poi accorgersi che lo racchiude perfettamente nella sua interezza.
Adoro Goten e Trunks: per un breve periodo li ho anche shippati, ma per lo più sono stati una delle mie grandi brotp di Dragon Ball. Super, come forse ti avevo detto, non l'ho mai visto (non riesco a concepire DB senza Paolo Torrisi come voce di Goku çç) ma da piccola le prime tre serie le sapevo a memoria.
Credo tu abbia descritto alla perfezione il dilemma, il profondo travaglio interiore di Goten e Trunks, venuti al mondo con un'eredità enorme sulle spalle, impossibilitati a essere sé stessi perché portano sulle spalle il peso di troppe aspettative. La gente li guarda e vede altro: vede il guerriero del futuro che li ha salvati e vede Son Goku, il più grande eroe che la terra abbia mai avuto. E questa è una cosa di una tristezza assurda. Almeno hanno l'uno l'altro per vedersi a vicenda come sono realmente ♥
In bocca al lupo per gli Oscar, ti mando un bacione,

Bennina

Recensore Junior
15/03/22, ore 12:56

Buongiorno, BellaLuna =)
avevo letto questa tua au, ma non ero in condizioni per scrivere una recensione decente, oggi va molto meglio.^^
Quindi. Eccomi.
Una AU non è mai semplice, io non l'ho ancora sperimentata, i personaggi sono così radicati nei loro ruoli che ribaltarli, o comunque farli funzionare, è roba per professionisti. Tu hai trovato una dimensione che regge benissimo, ho seguito la tua analisi perfetta pure con i particolari presi dal mondo della Rowling senza trovarli mai forzati, ma anzi, rafforzativi.
C'è questo passaggio che ti riporto: "Esiste un Trunks che Vegeta – al tempo stesso – aveva abbandonato, rinnegato e poi amato più di lui - e spesso Trunks si chiede a chi sorrida, a chi rivolga il suo sguardo orgoglioso a ogni trofeo di Quidditch conquistato, se a lui o all’altro se, quello forte, quello che gli aveva insegnato ad amare e soffrire." che funziona sia pensandolo in chiave DB che in HP. Si è tutto talmente bene intrecciato che potrebbe questa essere una storia da presentare nel fandom di Harry Potter come Crossover. E poi ha un'intensità altissima. Complimenti. Si percepisce bene la tragedia e la speranza che coesistono nel piccolo Trunks.

Della parte dedicata a Goten ho apprezzato a dismisura il suo voler rimanere accanto alla mamma, almeno lui, che però si rivela essere limitato, perché un figlio non può sostituire la mancanza di un marito. E Goku, giustamente Gryffindor, è colui che si è sacrificato.
Bello che indossi gli abiti del padre, tanto a rimancare che gli somiglia in tutto e per tutto. Non so se nei romanzi c'è questo dettaglio e tu abbia voluto riportarlo per Goten. In ogni caso, è adatto.
L'ultima frase dedicata a lui mi lascia un po' l'amaro in bocca. Perché denota un destino segnato, mentre in Trunks si percepisce sì una predestinazione, ma anche una lotta. Goten, al contrario, pare essere rassegnato.
Speravo in un ripercorrere i passi del padre per brillare però della sua propria luce.

Io ti proporrei di scriverne anche una con un Vegeta rigorosamente Slytherin, e vedere che succede. ^^
Ancora complimenti.Ti mando un saluto e abbraccio!
A presto.

Martina
(Recensione modificata il 15/03/2022 - 01:00 pm)