Recensioni per
Mi cerco ma non mi trovo
di Emanuela Scuto

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/05/22, ore 15:39
Cap. 5:

Mi ha scaldato l'anima, questo brano.

Un po' è dovuto alla menzione che hai avuto la bontà di lasciare. Un atto gratuito, come un sorriso; un atto gradito, anche più di un sorriso, stavolta, come una carezza.

Ma soprattutto ho amato lo scritto, degno finale della tua raccolta.

Ci ho ritrovato i consueti elementi che appagano il mio senso estetico: le ripetizioni che seguono il movimento del pensiero; il volo libero delle parole.

Ci ho ritrovato tanti contenuti che a me stanno particolarmente a cuore, perché non è facile estrapolarli dai libri di testo. Nessuno potrà mai insegnarli. Sono scoperte individuali, raggiungibili solo con le cadute. O con le "guerre interne" combattute da un'anima sensibile. Gocce di saggezza tramandate da scrittore a lettore.

La riscoperta del "deserto": il riuscire a fare vuoto dentro di sè per poi sentirsi riempire di tante piccole emozioni e vibrazioni positive: "Il vuoto lo sto riempiendo / Il vuoto lo riempirò"

Non vergognarsi ad aprirsi, a rovesciarsi come calzini, per scrollarsi di dosso quei granelli di sabbia costituiti dalle "convinzioni scadenti".

Il tempo, che ci sembra continuamente nemico perché ci sembra di sprecarlo; che però basta poco per farselo amico, e farlo diventare solo tempo guadagnato: "Il tempo non l'ho perso, l'ho riguadagnato".

"Mi rivedo di nuovo": di nuovo, e nuova!
"Come mi vedevo da bambina".
Bambini, è il più alto esempio che possiamo ricevere. "Con tutta la meraviglia di cui sono capace."

"Inspezzabile"; ma sempre pronti ad evolversi o involversi. Fra alti e bassi, come su un'altalena di emozioni. L'importante è che quell' altalena non si fermi mai e ci sia sempre qualcuno - un amico, un amante, un lettore - a guardarci e a darci una spinta.

E finalmente camminare, volando e cantando:
"Canta come cantano i viandanti
Non solo per riempire il tempo
Ma per sostener lo sforzo
Canta e cammina".

Aspetto altre scritture, ispiratrici come questa. È vero, il tempo manca sempre, perché amiamo lasciarci coinvolgere dalla vita reale. Ma cosa rimarrà di noi, se non le parole scritte? E quale strumento, migliore di qualsiasi lettino di strizzacervelli, saranno le nostre dita, che saltellano veloci sui tasti?
Un abbraccio.
(Recensione modificata il 15/05/2022 - 03:41 pm)

Recensore Master
23/04/22, ore 07:44

Finalmente si arriva al dunque, dopo averci girato intorno nei precedenti tre capitoli: l'amore.
Gradevolissimo qui è lo stile. Una sorta di divertissement, un gioco che ti prende e ti fa leggere tutto d'un fiato, perché non si sa dove vuoi andare a parare.

"Che… che… che…": familiare e coinvolgente.
D'istruzioni, distruzioni: brillante!

Sai benissimo cos'è l'amore, quando parli di uno sguardo: "L'amore è l'anello di una catena che inizia da uno sguardo e sfocia nell'eterno.” (Khalil Gibran)

Insomma, parli d'amore e metti il buonumore.
Mannaggia all''ultima riga! Ti fa ripiombare nella paura. Paura d'amare.

Aspettiamo il finale col botto 😊

Recensore Master
04/04/22, ore 08:58
Cap. 3:

Non posso che confermare - anche in questo nuovo, intenso capitolo - di trovare nelle tue scritture un'insolita capacità di mettersi a nudo. Senza nessuna pretesa di rielaborazione estetica e senza nessuna ricerca di maschera. Come risulta anche dal nome dell'account o dalla mancanza di un avatar.
Eppure, nel mio caso, lo sforzo di soddisfare ai miei canoni estetici mi aiuta molto. Come pure il tentativo di mascherare quello che è, la realtà, mediante immagini, giochi di parole, processi mentali. L'atto di mascherarsi - per assurdo - ci fa essere più liberi di rappresentarsi.
La tua è una forma originale di diversamente poesia. Ha l'apparenza del diario senza riportare i fatti. È un'esposizione analitica con l'immaginazione della poesia.

Sono pienamente convinto e concorde sulla "magia dello scrivere". Scavarsi dentro è doloroso il più delle volte, ma lascia sfogare fuori ogni traccia di energia negativa. Ha un potere catartico. Condividere poi i reperti dello scavo accresce il senso di libertà. Dà quello stato di ebbrezza che fa apparire il mondo esterno gradevole, vivibile, simpatico.

È bello che venga accettata l'unicità ("avuta in dono e in disgrazia": splendido!) e la fragilità del nostro essere, in un mondo che ci vuole tutti uguali e tutti forti.
È inevitabile che faccia continuamente capolino quel "tu" al quale abbiamo dato tutto noi stessi e che rimane in noi.
"Sono abituata": è una strenua ricerca della serenità. Malgrado tutto.

Mi ha lasciato un pò stupito il trovare "fretta" nel gruppo che include "libertà, gioia, cielo". Ho sempre visto la fretta come un elemento ansiogeno da schivare.
Mi sono ritrovato invece in quell'"incoscienza mascherata da testa pensante" (e in altre cose).

P. S. Auguri per l'esame imminente. È anche quello un modo di affrontare il cammino della vita. Il segreto è di non sentirlo come una costrizione. Farselo piacere. Trattarlo come una scelta, non un'imposizione.

Recensore Master
27/03/22, ore 08:52
Cap. 2:

Non è un pensiero così inutile come scrivi.

È prendere atto che ogni due passi avanti ci sarà sempre un passo indietro.
È prendere atto che tendiamo sempre a dare la colpa al destino, perché ci comportiamo senza ascoltare la ragione.

È vero, la ragione è una palla al piede che spesso ci frena. Ma dobbiamo imparare a darle ogni tanto retta. Come pure a metterla ogni tanto a tacere.
È un sottile, complicato equilibrio. Su quello si basa l'essenza della vita.

P. S. Ero tentato di non recensire, ma poi mi sono sentito carezzato dai tuoi ringraziamenti! Non ti nascondo che mi dà un po' fastidio trovare i tuoi - sia pur profondi, pregevoli - pensieri nella sezione "Poesia". Tu stessa ammetti nell'intro che "non sono neanche poesie". Davvero non puoi spostare tutto nella sezione "Introspettivo"? O sono troppo rigido, fossilizzato, io?

P. P. S. Mi auguro che colui a cui sono rivolti i pensieri possa leggerli, senza chiusura di mente.

Recensore Master
26/03/22, ore 08:37

È qualcosa di profondo, vero, commovente, della serie: non stiamo a piangerci addosso, non serve a niente. Rimbocchiamoci le maniche e andiamo avanti.
La vedo però meglio come prosa poetica - adatta magari alla sezione Introspezione - che come poesia prosaica.
Complimenti comunque per la grande capacità di scavarsi dentro e di affrontare la vita.