Recensioni per
Ritratto di donna
di meiousetsuna

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/06/22, ore 15:39

Sembra una cosa così scontata poter studiare eppure fino a poco tempo fa eravamo considerate troppo stupide per studiare o votare, addirittura era dannoso e faticoso per i nostri nervi. La tua protagonista ha lottato, ha sofferto perché vuole avere un suo posto nel mondo, che non sia un attestato ma qualcosa di più. Sconcerta che in film come Mona Lisa Smile tutto questo, 50 anni dopo, sia ancora la stessa identica cosa.

Recensore Master
27/05/22, ore 11:14

Ciao Setsy! Ti spero benissimo in questo lungo arco di tempo. E intanto ricomincio (spero) a leggerti da qui, da questo bel ritratto di donna. Sembra un po' una "storia della buonanotte per bambine ribelli" perché parla di una donna in gamba, di quelle da prendere a modello per i propri sogni, una donna che lotta per i propri diritti e che "materialmente" (ma non idealmente" va in pezzi per i propri diritti: è davvero disposta a dare tutto, ma così facendo si riscopre intera. Sembra proprio che l'impatto con quel cavallo la trasformi in una sorta di quadro di Picasso, un quadro dolente tipo "Guernica" - un occhio qua, spento, e una mandibola là, e polvere immagino ovunque. Eppure c'è un'integrità, dietro a queste parti, che non solo si conserva ma si racconta, vede se stessa in una prospettiva futura: c'è una liberazione che è a metà - un attestato e non una laurea, accanto ai tipici lavori femminili di ricamo. C'è una tradizione che continua, e insieme uno spiraglio. L'Emily a pezzi vede, forse addirittura passa attraverso quell'apertura, verso un futuro che si prospetta ampio, un futuro in cui crede. Bello lottare per quello in cui si crede, avere un'idea che ti infiammi la vita. Bello lanciarsi così, come una fiamma, senza rimpianti. Tante donne hanno messo tanti piccoli punti nell'arazzo della loro storia, uno per ciascuna e per tutte.

Recensore Master
26/04/22, ore 21:19

IV
QUARTO POSTO A PARI MERITO, CON UN TOTALE DI 42/44
Setsy/meiousetsuna, con “Ritratto di donna”

Grammatica:
Perfetta!

Stile: 9/10
L’aspetto stilistico mi ha colpito subito, fin dalla prima lettura. Il momento della morte di Emily Davison è stato quasi rappresentato in slow motion, come se in quei pochissimi istanti, tra un colpo ricevuto dal cavallo e il successivo, ritornassero alla mente della protagonista tutte le proteste, le lotte e le sconfitte che avevano caratterizzato la sua militanza fino a quel momento. L’hai rappresentato molto bene elencando, una alla volta, le sue parti del corpo distrutte, fino ad affermare in conclusione che, nonostante la morte violenta, la protagonista non si fosse mai sentita così intera in precedenza. Le ferite sono descritte molto graficamente, in modo crudo e realistico, ma ognuna di esse viene subito dopo trasformata nel simbolo di qualcosa di più grande, un fine a cui ciascuna di quelle componenti ha contribuito. Devo segnalare a questo proposito quello che secondo me è stato il maggiore difetto dell’aspetto formale, ovvero l’utilizzo eccessivo del corsivo. Mi è piaciuto moltissimo, e l’ho trovato adatto, quando la sua funzione è stata elencare gli occhi, la bocca, le mani e la frase conclusiva. Tuttavia, questa stessa funzione viene meno quando scrivi in corsivo anche gli incisi (lunghi magari anche più di una riga), che rendono praticamente uguale la distribuzione delle parti evidenziate e di quelle scritte normalmente, rischiando di creare confusione nel lettore. Aggiungendoci anche i trattini, inoltre, hai appesantito ulteriormente la struttura.
La punteggiatura è ben bilanciata, soprattutto nella gestione delle pause, ma anch’essa rischia di risultare a tratti un po’ ridondante, soprattutto nella sequenza iniziale in cui due punti e punti e virgola sono molto ravvicinati. Perfetto invece quello inserito tra “farsa” e “attestato”, che collegando le due parole le carica di un significato ancora maggiore, così come l’elegante elenco dei colori della bandiera del partito.
In conclusione, anche il lessico e la sintassi sono stati convincenti: raffinati al punto giusto (si trattava comunque di una donna d’alta classe sociale), ma diretti nella scelta delle parole quando necessario.

Trama, Originalità, Contestualizzazione e Sviluppo dei personaggi: 19,5/20
La scelta del tema è stata senza dubbio originalissima. L’unica figura del movimento femminista ad essere solitamente analizzata è quella della fondatrice Emmeline Pankhurst, mentre episodi anche significativi come quello di Emily Davison restano in secondo piano. Ho trovato estremamente significativa la caratterizzazione che le hai dato, molto in linea con le informazioni storiche che abbiamo su di lei: probabilmente il suo intento non era nemmeno quello di morire, ma semplicemente quello di dare un messaggio platealmente. Nei suoi pensieri, infatti, non sono le immagini di morte ad essere protagoniste, bensì i ricordi delle battaglie compiute ai fini dell’ottenimento della parità di diritti. La morte è solamente un danno collaterale, un sacrificio utile allo scopo (bisogna ricordare che, in carcere, le femministe imprigionate venivano nutrite con la forza durante gli scioperi della fame al fine di non creare martiri nel movimento e nell’opinione pubblica). Onestamente, una piccola frase di commento a riguardo (magari in sostituzione della frase su acquerelli e arazzi, in quanto il valore dell’attestato è già sufficientemente sminuito altrove) non mi sarebbe affatto dispiaciuta. Ma effettivamente hai trattato già un’enormità di temi per il ridotto spazio che avevi a disposizione. Il contest storico è stato sviluppato anch’esso molto bene: come detto, l’alternanza tra la character death e il contesto storico e sociale in cui essa è avvenuta è la struttura portante della drabble, e ciò ti ha dato la possibilità di approfondire al punto giusto i diversi ambiti della condizione delle donne (altolocate) britanniche ai primi del Novecento. Come già detto nel parametro stilistico, infine, ho amato la frase finale, che riesce a racchiudere perfettamente il senso finale del racconto intero. Peccato solo che l’uso disordinato del corsivo non l’abbia valorizzata quanto avrebbe meritato (ma questo è stato già penalizzato prima, lo riporto anche qui solo per completezza). Davvero bravissima, sei riuscita a colpirmi anche stavolta.

Titolo: 4,5/5
Il titolo “Ritratto di donna” mi è piaciuto, in quanto è stato possibile attribuirgli un duplice significato: il “ritratto” può simboleggiare la rappresentazione di tutte le battaglie femministe a cui la Davison aveva aderito, ma anche il suo corpo, che viene percorso un’inquadratura alla volta proprio nel momento in cui è travolto e distrutto dal cavallo del re. Ho apprezzato inoltre anche la presenza del termine “donna”, che, una volta terminata la lettura, assume un significato più grande: non ci si riferisce soltanto alla vita di una singola persona, ma alla donna in quanto tale e alla sua condizione all’epoca. Non assegno il punteggio massimo perché, letto sul momento, non attira particolarmente l’attenzione (moltissime drabble consistono nel breve “ritratto” di un personaggio storico), ma come detto a fine lettura riesce ad assumere tutt’altro significato.

Gradimento personale: 5/5
Già prima di affrontare questa lettura, conoscevo molto bene la storia di Emily Davison, così come dell’interno movimento suffragista britannico (ho affrontato un’interrogazione a tema il giorno successivo alla tua consegna XD), per cui il mio apprezzamento della storia, probabilmente, è dipeso in larga parte anche da questo. Tuttavia, i riferimenti da te inseriti non sono meno validi solamente perché sono riuscito a coglierli, anzi: hai parlato degli scioperi della fame e dell’alimentazione forzata, dell’impossibilità delle donne di accedere alla carriera accademica, degli scioperi del WSPU… tutto in così poche righe e senza distogliere l’attenzione dall’evento principale, descritto a metà tra crudo realismo e immagini simboliche. Inutile dire che questa drabble è stata una delle mie preferite, proprio per l’impatto che è riuscita ad avere fin dal primo istante. Complimenti!

Bonus – Prompt (2/2) + Sottogenere (2/2): 4/4
Prompt: Il prompt del cavallo è stato utilizzato correttamente, in quanto la scena centrale del racconto consiste proprio nella morte di Emily Davison a causa dello scontro con il cavallo del re. L’animale è descritto non solo nei suoi elementi simbolici (il peso, gli zoccoli), ma anche simbolicamente (gli zoccoli spietati, le zampe possenti), quasi a voler rappresentare l’oppressione attuata dal potere governativo contro le organizzazioni suffragiste.
Sottogenere: Il sottogenere drammatico è sicuramente quello più adatto alla vicenda, che sostanzialmente consiste nella rappresentazione della morte violenta di una persona e nella sentita rievocazione delle sue battaglie passate. Il lettore riesce davvero a percepirne le emozioni. Come il precedente anche questo prompt è stato inserito alla perfezione, per cui non posso che assegnarti il punteggio completo per i bonus.
TOTALE: 42/40+4

Recensore Master
20/04/22, ore 09:15

Setsy cuoricino mio, eccomiiii! Ho anche un'altra tua storia da recuperare ma comincio da questa che è più recente ♥
non conoscevo la storia di questa suffragetta e mamma mia che angoscia çç è davvero terribile quello che le è successo... mette i brividi pensare quale sia stato il costo dei diritti. E mi mette anche i brividi vedere quanto tu sia stata brava a descrivere in maniera tanto evocativa, ma allo stesso tempo evitando ogni genere di splatter, la morte tanto cruenta di questa ragazza. In particolare ho amato tantissimo l'ultima frase: pur essendo spezzata e schiacciata nel corpo Emily non si è mai sentita così intera, perché sa di stare lottando -- e morendo -- per la cosa giusta.
Grazie di aver scritto e condiviso con noi ♥
un bacio grande!

​Bennina

Recensore Master
03/04/22, ore 16:55

Cara Setsy,
arrivo finalmente a lasciarti un commento per questa tua bellissima drabble, una delle mie preferite in assoluto di questo contest!
Davvero brava, innanzitutto per la costruzione stilistica della storia: tutte frasi ad effetto, tutte frasi che lasciano un segno e che esprimino evocativamente un concetto potente. Io, da pessima e ignorante persona quale sono, ignoravo questa vicenda storica ma dopo aver letto questa tua drabble mi sono andata a documentare e niente, ovviamente dopo rileggerla ha avuto un effetto maggiore su di me.
Devo dire che il finale mi ha lasciato con l'amaro in bocca, il sapere purtroppo che questa donna ha potuto sentirsi se stessa solo spezzata, un concetto che trovo davvero ingiusto, ma che ahimè comprendo.
Tantissimi complimenti Setsy, ti faccio un grande in bocca al lupo e ti mando un grande abbraccio!
Spero a presto,
BellaLuna

Recensore Master
03/04/22, ore 11:46

Ciao!
Inizio col dirti che scegliere una drabble preferita tra questa e un'altra è stata un'impresa quasi impossibile. Alla fine ho scelto l'altra per pura questione personale, ma non posso negare che questa tua drabble sfiori la perfezione.
Non conoscevo la vicenda, ma a parer mio la tua bravura è stata anche nel raccontarla in modo mai scontato, eppure chiarissimo. Non è tanto importante il prima o il dopo - che comunque si intuisce bene dalle frasi in corsivo tra gli incisi o dai pensieri sconnessi di Emily - quanto il suo presente, quello in cui viene fatta a pezzi - eppure non si è mai sentita così intera. Ecco, quest'ultima frase è la mia preferita: descrive perfettamente ciò che può voler dire lottare - e morire - per una causa, fosse anche solo per una bandiera da far notare a chi non vuol vedere.
Bellissima: tragica e potente al tempo stesso. Davvero complimenti!
Buona fortuna per il contest!
Alla prossima,
Tsuki

Recensore Master
31/03/22, ore 01:38

Ed eccomi anche qui cara 😁
Dunque, la prima volta che l'ho letta è stata "woow! Che stile!" ed effettivamente ero indecisa poi se attribuiti questa o un'altra proprio per lo stile ehehe.... Dunque dicevo. Ha uno stile bellissimo, così elegante, evocativo e di primo acchito mi ha colpito molto sia per come è narrata sia per la vicenda del cavallo che si intuiva come un atto coraggioso e simbolico. Però.... ho letto un po' di cose sulla protagonista, Emily, che sì, molto "simbolica" ben scelta e narrata nei suoi scopi e nei suoi traumi (non l'essere calpestata che trova come una liberazione, ma l'essere nutrita a forza e il mancato riconoscimento della laurea penso/si intuisce l'abbiano segnata molto) ma mi ha dato uno strano contrasto emotivo… come se mi piacesse molto la drabble ma la protagonista "meh, poteva scegliere di fare una fine più sensata e migliore che buttarsi sotto le zampe del cavallo del re come una bimba incosciente a caso" ecco😅😅
Resta comunque una bella drabble in cui si denota la cura con cui hai amalgamato le info della vita di lei e descrizioni che sulla carta dovrebbero essere macabre ma che così elegantemente scritte rendono l'idea ma in modo 'bellp'" quasi romantico (verso gli ideali).
Alla prossima, spero presto!
Baxi baci
Nala

Recensore Veterano
27/03/22, ore 20:44

Ciao Setsy,

Sei riuscita a descrire la tragica fine della tua protagonista, sfruttando in modo direi mirabile il suo essere ridotta letteralmente a pezzi con la soddisfazione di aver compiuto un sacrificio per una causa che valeva ben più di una vita, uno stato d'animo che hai espresso in una frase finale molto di effetto: "Non sono mai stata così intera".
Giduco il tuo racconto molto bello, poetico e ben scritto, però, anche dopo una ricerca su Emily, non ero riuscito a capire molte cose di quelle che narravi. Le note sono state un grande aiuto... perciò trovo sia un peccato che non siano state riportate anche sul forum...

Onestamente, poi, avendo visto il video di questo tragico evento, non sono riuscito a trovare molta empatia per Emily... non è stato tanto il cavallo a investirla, quanto lei a finirgli sotto le zampe nell'azzardato tentativo di infilare la bandiera. Un gesto che poteva costare la vita anche al fantino, il quale reputo la vera vittima innocente di questa storia, peché credo non abbia mai dimentaticato quella donna orribilmente maciullata.

Alla prossima!
thors

Recensore Master
27/03/22, ore 15:54

Ciao Setsy,
Grazie per questa interessante lettura.
I contest di Mistery sono sempre molto istruttivi perché si possono leggere piccole perle di storia sconosciute, mai studiate o dimenticate.
Quante battaglie per affermare i diritti delle donne. Ognuna di esse é una sconfitta per il genere maschile. Che vergogna che nel 2000 in alcuni campi siamo ancora a livello di primati. Purtroppo devo dire che il riconoscimento dell'uguaglianza tra uomini e donne non coincide ancora con la parità dei diritti. Che tristezza.
Fortunatamente la storia ci regala ogni giorno donne che non smettono di lottare e uomini felici di perdere ogni singola battaglia.
Nel tuo racconto la simbologia é molto forte: puoi calpestare il mio corpo e impedirmi di continuare a lottare, ma sono le mie idee che non puoi calpestare e fermare.
In bocca al lupo per il contest e alla prox!
Ssjd

Recensore Veterano
26/03/22, ore 20:04

Setsy, bella,
eccomi a recensire questa drabble.
Devo confessarti una cosa, anzi due: primo, non avevo capito che fossi tu ad averla scritta (io sono tremenda in queste cose) e secondo, non avevo capito che a provocare la morte della suffraggetta fosse stato un cavallo. Essendo pessima con le misure inglesi, non avevo realizzato che novecento libbre fossero troppi per un essere umano. Così la mia mente vagava in cerca di chi potesse pesare così tanto, salvo poi andare a cercare la storia di Emily Davison su internet.
Posso dirti, comunque, che anche se non l'ho capita subito, mi è piaciuto moltissimo lo stile, molto ricercato e d'effetto. Il ritratto a pezzi di Emily è diventato un ritratto intero, a significare che la lotta per i diritti umani potrà spezzarci, ma non ci piegherà mai.
Brava.
In bocca al lupo per il contest e alla prossima.
Rita
(Recensione modificata il 26/03/2022 - 08:17 pm)