IV
QUARTO POSTO A PARI MERITO, CON UN TOTALE DI 42/44
Setsy/meiousetsuna, con “Ritratto di donna”
Grammatica:
Perfetta!
Stile: 9/10
L’aspetto stilistico mi ha colpito subito, fin dalla prima lettura. Il momento della morte di Emily Davison è stato quasi rappresentato in slow motion, come se in quei pochissimi istanti, tra un colpo ricevuto dal cavallo e il successivo, ritornassero alla mente della protagonista tutte le proteste, le lotte e le sconfitte che avevano caratterizzato la sua militanza fino a quel momento. L’hai rappresentato molto bene elencando, una alla volta, le sue parti del corpo distrutte, fino ad affermare in conclusione che, nonostante la morte violenta, la protagonista non si fosse mai sentita così intera in precedenza. Le ferite sono descritte molto graficamente, in modo crudo e realistico, ma ognuna di esse viene subito dopo trasformata nel simbolo di qualcosa di più grande, un fine a cui ciascuna di quelle componenti ha contribuito. Devo segnalare a questo proposito quello che secondo me è stato il maggiore difetto dell’aspetto formale, ovvero l’utilizzo eccessivo del corsivo. Mi è piaciuto moltissimo, e l’ho trovato adatto, quando la sua funzione è stata elencare gli occhi, la bocca, le mani e la frase conclusiva. Tuttavia, questa stessa funzione viene meno quando scrivi in corsivo anche gli incisi (lunghi magari anche più di una riga), che rendono praticamente uguale la distribuzione delle parti evidenziate e di quelle scritte normalmente, rischiando di creare confusione nel lettore. Aggiungendoci anche i trattini, inoltre, hai appesantito ulteriormente la struttura.
La punteggiatura è ben bilanciata, soprattutto nella gestione delle pause, ma anch’essa rischia di risultare a tratti un po’ ridondante, soprattutto nella sequenza iniziale in cui due punti e punti e virgola sono molto ravvicinati. Perfetto invece quello inserito tra “farsa” e “attestato”, che collegando le due parole le carica di un significato ancora maggiore, così come l’elegante elenco dei colori della bandiera del partito.
In conclusione, anche il lessico e la sintassi sono stati convincenti: raffinati al punto giusto (si trattava comunque di una donna d’alta classe sociale), ma diretti nella scelta delle parole quando necessario.
Trama, Originalità, Contestualizzazione e Sviluppo dei personaggi: 19,5/20
La scelta del tema è stata senza dubbio originalissima. L’unica figura del movimento femminista ad essere solitamente analizzata è quella della fondatrice Emmeline Pankhurst, mentre episodi anche significativi come quello di Emily Davison restano in secondo piano. Ho trovato estremamente significativa la caratterizzazione che le hai dato, molto in linea con le informazioni storiche che abbiamo su di lei: probabilmente il suo intento non era nemmeno quello di morire, ma semplicemente quello di dare un messaggio platealmente. Nei suoi pensieri, infatti, non sono le immagini di morte ad essere protagoniste, bensì i ricordi delle battaglie compiute ai fini dell’ottenimento della parità di diritti. La morte è solamente un danno collaterale, un sacrificio utile allo scopo (bisogna ricordare che, in carcere, le femministe imprigionate venivano nutrite con la forza durante gli scioperi della fame al fine di non creare martiri nel movimento e nell’opinione pubblica). Onestamente, una piccola frase di commento a riguardo (magari in sostituzione della frase su acquerelli e arazzi, in quanto il valore dell’attestato è già sufficientemente sminuito altrove) non mi sarebbe affatto dispiaciuta. Ma effettivamente hai trattato già un’enormità di temi per il ridotto spazio che avevi a disposizione. Il contest storico è stato sviluppato anch’esso molto bene: come detto, l’alternanza tra la character death e il contesto storico e sociale in cui essa è avvenuta è la struttura portante della drabble, e ciò ti ha dato la possibilità di approfondire al punto giusto i diversi ambiti della condizione delle donne (altolocate) britanniche ai primi del Novecento. Come già detto nel parametro stilistico, infine, ho amato la frase finale, che riesce a racchiudere perfettamente il senso finale del racconto intero. Peccato solo che l’uso disordinato del corsivo non l’abbia valorizzata quanto avrebbe meritato (ma questo è stato già penalizzato prima, lo riporto anche qui solo per completezza). Davvero bravissima, sei riuscita a colpirmi anche stavolta.
Titolo: 4,5/5
Il titolo “Ritratto di donna” mi è piaciuto, in quanto è stato possibile attribuirgli un duplice significato: il “ritratto” può simboleggiare la rappresentazione di tutte le battaglie femministe a cui la Davison aveva aderito, ma anche il suo corpo, che viene percorso un’inquadratura alla volta proprio nel momento in cui è travolto e distrutto dal cavallo del re. Ho apprezzato inoltre anche la presenza del termine “donna”, che, una volta terminata la lettura, assume un significato più grande: non ci si riferisce soltanto alla vita di una singola persona, ma alla donna in quanto tale e alla sua condizione all’epoca. Non assegno il punteggio massimo perché, letto sul momento, non attira particolarmente l’attenzione (moltissime drabble consistono nel breve “ritratto” di un personaggio storico), ma come detto a fine lettura riesce ad assumere tutt’altro significato.
Gradimento personale: 5/5
Già prima di affrontare questa lettura, conoscevo molto bene la storia di Emily Davison, così come dell’interno movimento suffragista britannico (ho affrontato un’interrogazione a tema il giorno successivo alla tua consegna XD), per cui il mio apprezzamento della storia, probabilmente, è dipeso in larga parte anche da questo. Tuttavia, i riferimenti da te inseriti non sono meno validi solamente perché sono riuscito a coglierli, anzi: hai parlato degli scioperi della fame e dell’alimentazione forzata, dell’impossibilità delle donne di accedere alla carriera accademica, degli scioperi del WSPU… tutto in così poche righe e senza distogliere l’attenzione dall’evento principale, descritto a metà tra crudo realismo e immagini simboliche. Inutile dire che questa drabble è stata una delle mie preferite, proprio per l’impatto che è riuscita ad avere fin dal primo istante. Complimenti!
Bonus – Prompt (2/2) + Sottogenere (2/2): 4/4
Prompt: Il prompt del cavallo è stato utilizzato correttamente, in quanto la scena centrale del racconto consiste proprio nella morte di Emily Davison a causa dello scontro con il cavallo del re. L’animale è descritto non solo nei suoi elementi simbolici (il peso, gli zoccoli), ma anche simbolicamente (gli zoccoli spietati, le zampe possenti), quasi a voler rappresentare l’oppressione attuata dal potere governativo contro le organizzazioni suffragiste.
Sottogenere: Il sottogenere drammatico è sicuramente quello più adatto alla vicenda, che sostanzialmente consiste nella rappresentazione della morte violenta di una persona e nella sentita rievocazione delle sue battaglie passate. Il lettore riesce davvero a percepirne le emozioni. Come il precedente anche questo prompt è stato inserito alla perfezione, per cui non posso che assegnarti il punteggio completo per i bonus.
TOTALE: 42/40+4 |