Recensioni per
Nulla più aveva senso
di paige95

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
25/02/24, ore 11:41

Ciao, Paige! Anche io sono sempre stata molto attratta dalla figura di Elisabetta di Baviera, forse perché da piccola guardavo sempre i famosi film con Romy Schneider. Quindi mi fa piacere trovare storie incentrate su di lei, anche nel caso degli eventi più tragici come la morte della piccola Sophie. È un evento che mi ha sempre suscitato molta tristezza, forse perché per Sissi era solo la prima di una lunga serie di sofferenze. La sua vita reale è stata molto più triste di quello che vediamo nei film. Ho apprezzato molto che tu ti sia documentata con una biografia prima di scrivere, un atteggiamento serio che alcuni autori di libri "veri" non hanno. Mi è piaciuto molto lo stile, delicato e poetico, ma anche piuttosto incisivo, soprattutto nel descrivere le prime fasi dopo la morte di Sophie. La caratterizzazione dei personaggi mi sembra molto fedele alla realtà storica. Sono curiosa di proseguire la lettura.

Recensore Master
24/09/23, ore 16:52

Buon pomeriggio! 😊 non sono sparita, bensì mi sono letta tutta questa storia fino a questo momento così da essere in pari. Come dico spesso nelle recensioni, se qualcosa mi piace devo necessariamente farlo sapere all'autore perché a fangirlare in silenzio proprio non riesco!
Quindi ti dico che questa storia mi ha preso tantissimo, si vede che ne sei appassionata e mi piace il tuo modo di esprimerti! Sissi è un personaggio interessante!
Inoltre, mi sono accorta solo adesso che mi hai inserita tra gli autori preferiti, wow, non so come ringraziarti che onore! 😍
Un abbraccio!

SwanXSong

Recensore Master
18/09/23, ore 13:08

Buongiorno! Per caso sono capitata qui e dopo aver letto (appassionatamente, aggiungerei) mi sono detta che se non avessi commentato mi sarei data una zappa sui piedi, perché, seriamente, è splendida. Mi piace come scrivi, come fai immergere il lettore dentro il racconto, mi è sembrato di essere lì a vivere gli avvenimenti in prima persona e ora voglio continuare. Già messo la storia tra le seguite. Colpa mia, che adoro quasi tutti i generi, quello storico compreso. Anzi, ti dirò che preferisco leggere e scrivere di epoche passate piuttosto che del presente. 😁 spero di non metterci troppo a proseguire nella lettura.
Alla prossima!

SwanXSong

Recensore Master
16/09/23, ore 14:54

Ciao, sono così felice che tu abbia finalmente pubblicato una nuova storia di Sissi e non vedevo l'ora di avere il tempo per leggere e commentare! Come sai amo tutte le tue storie, ma quelle su Sissi mi coinvolgono e mi emozionano particolarmente e per questo sono tanto contenta.
La scorsa storia era dedicata al suicidio di Rudolf e qui Sissi e Franz vengono informati dell'accaduto. Non riesco neanche a pensare al dolore terribile che ha provato Sissi, ancora una volta costretta a dire addio a una persona tanto amata, e questa volta forse ancora più straziata e lacerata da rimorsi e sensi di colpa perché forse, e sottolineo forse, avrebbe potuto fare qualcosa per prevenire la tragedia. Ho amato molto come tu abbia sottolineato i primi pensieri di Sissi, il fatto che Rudolf già in tenera età avesse mostrato problemi comportamentali e che sia Theodore sia una della amanti del giovane avevano parlato alla madre di disturbi nervosi e tentativi di suicidio. L'Imperatrice si incolpa per non aver dato peso a questi accenni e ancora di più per non aver voluto ascoltare la cortigiana proprio in quanto tale, per non mettersi al suo livello, mentre ora sarebbe pronta a umiliarsi di fronte a chiunque pur di poter tornare indietro e salvare l'amato figlio. La morte di Rudolf sembra scavare un abisso tra Sissi e Franz, perché invece di sentirsi ancora più legati dalla perdita si allontanano, lei ritenendo che il marito non sia abbastanza addolorato e che preferisca mantenere il contegno richiesto dal suo ruolo, lui che, al contrario, si sente invece colpevole per non essere stato un buon padre e aver invece provocato la tragedia allontanando Rudolf dalla scena pubblica e teme che Sissi possa incolparlo come si incolpa lui stesso. È molto triste ma purtroppo realistico che i genitori non trovino conforto nel loro legame ma che, al contrario, finiscano per staccarsi sempre più, succede molto spesso anche alle persone normali, figuriamoci a due figure come Franz e Sissi che invece devono mostrare una certa dignità anche nel dolore, e tu sei stata bravissima, delicata e profonda come al solito nel raccontare questi momenti. Come se non bastasse, l'Imperatrice deve affrontare Franz anche per chiedergli di annullare l'esecuzione del caro amico Andràssy, accusato di tradimento. La richiesta di Sissi porta i due a un nuovo confronto a proposito della morte di Rudolf, quasi un anno dopo la tragedia. Anche in questo caso Franz sembra mostrarsi freddo, preoccupato soprattutto per l'opinione pubblica, perché il Papa non voleva neanche che Rudolf fosse sepolto degnamente visto che era un suicida e aveva ucciso la giovanissima amante. Sissi lo accusa di non aver mai amato Rudolf, di essere stato duro con lui, di non aver capito i suoi turbamenti e di averlo considerato "sbagliato" solo perché non era adatto a diventare Imperatore e non poteva più avere eredi maschi: «Lo hai ripudiato. Ti sei vergognato di lui, solo perché aveva idee diverse dalle tue. Non ti sei guadagnato la sua fiducia. Tu hai perso l’erede, io ho perso un figlio» sono parole dure quelle di Sissi, ma forse in parte Franz le merita, perché, chissà, forse a causa di sua madre Sophie, non è mai stato in grado di esprimere e mostrare i suoi veri sentimenti e ha sempre messo l'Impero prima di ogni altra cosa. Franz ama sinceramente Sissi e ha amato Rudolf, è anche lui straziato dal dolore, ma non riesce a dirlo esplicitamente e questo sembra allontanare i due sposi. In realtà da qualche parte ho trovato che Andràssy è realmente morto il 18 febbraio 1890 in carcere, ma perché era molto malato e quindi non ci fu alcuna esecuzione, forse il suo addio a Sissi nasceva dalla consapevolezza della malattia?
Ad ogni modo, posso capire benissimo il dolore di Sissi anche nel non sentirsi compresa e accolta da Franz, lei stessa si sente in colpa per non aver capito il vero tormento di Rudolf e sfoga la sua frustrazione e la sua disperazione sul marito, che però non è in grado di confortarla davvero. In questo senso mi fa pena anche Franz, perché è prigioniero del suo ruolo e non può, o non sa, rivelare mai quello che prova veramente, è costretto a indossare sempre una maschera. Comunque, anche se è normale che i genitori si sentano colpevoli, io penso che Rudolf avesse davvero dei problemi e dei tormenti così profondi che nessuno avrebbe potuto alleviare, soprattutto a quei tempi in cui la depressione non era neanche conosciuta. Anche standogli più vicini, Franz e Sissi non avrebbero potuto, alla fine, evitare il suo crollo.
Molto emozionante e commovente, poi, la scena tra Franz e la figlia Marie Valerie che sta per sposare un principe senza dote. Finalmente, con lei, Franz si concede di essere un padre e non più l'Imperatore, concedendole di sposarsi rinunciando al trono e al titolo è come se in qualche modo riparasse agli errori commessi con Rudolf e Giselle ed è bellissimo che abbia gli occhi lucidi ripensando a loro e che, in quel momento, sia solo un padre fiero e emozionato che accompagna la figlia all'altare.
Nel finale mi è dispiaciuto vedere che, nonostante Franz abbia cambiato idea su molte cose e sia consapevole di aver sbagliato, Sissi sembri non voler accettare le sue scuse e la sua richiesta di condividere i propri dolori. Capisco che lei non riesca a superare la morte di Rudolf, ma continuo a pensare che nessuno, neanche un Franz più attento e paterno, avrebbe potuto impedire il suicidio del giovane, che soffriva da sempre di depressione e disturbi psichici. Ho letto che Rudolf è stato cresciuto da un tutore che lo ha trattato con estrema rigidità per "temprarlo" e anche questo potrebbe aver scatenato le sue fragilità, tuttavia purtroppo quello era il sistema educativo del tempo, probabilmente lo stesso Franz era cresciuto in quel modo, non ne può essere incolpato l'Imperatore. E Sissi, allontanandosi da lui, finisce per fare male solo a se stessa, perché comunque non può riportare indietro Rudolf. Condividere il dolore con Franz avrebbe potuto renderlo meno insopportabile, visto che oltre tutto lui stesso si è offerto di starle vicino e le ha rivelato di sentirsi responsabile e pieno di rimorsi.
Sei davvero bravissima a regalarci approfondimenti così emozionanti e commoventi di queste pagine di storia e spero di leggere presto ancora molte tue storie!
A presto!
Abby

Recensore Master
13/09/23, ore 21:58

Carissima^^
Eccomi qui!❤️
Questo capitolo si collega al precedente, con la drammatica morte di Rudolf e la triste notizia che deve essere affrontata dai genitori.
Sissi è prima di tutto una madre, per questo si lascia travolgere dai sentimenti e si dispera per aver perso un figlio.
Franz invece è più freddo e razionale, ovviamente soffre e si addolora, ma forse aveva già perso suo figlio molto prima della sua morte.
L'unico conforto per l'imperatrice è l'ultima lettera del figlio, nella quale Rudolf ringrazia la madre per averlo reso felice, nonostante tutto può avere la consapevolezza di essere stata amata fino alla fine.
Un'altra brutta notizia per Sissi è l'imminente condanna di Andràssy, colui che considera il suo unico vero amico. La richiesta fatta al marito però è qualcosa di impossibile, almeno per l'imperatore, che non è disposto a cedere al suo orgoglio.
Il rapporto tra Sissi e Franz è molto complesso, tra alti e bassi, ma alla fine i due uniti nelle gioie e nei dolori, riescono sempre a ritrovarsi. Più volte si ritrovano a scoprire di non desiderare altro che stare l'uno a fianco dell'altra.
La seconda parte del capitolo è più serena, un lieto evento, ovvero il matrimonio della figlia, ridona un po' di pace alla famiglia. Dopo tante tragedie è bello vedere anche un momento di gioia. Franz ha imparato dai suoi errori, e questa volta non desidera altro che rendere felice la figlia.
Complimenti, riesci sempre a scavare nel profondo degli animi di questi personaggi, che non sono solo nomi sui libri di Storia, ma persone reali che provano sentimenti umani e condivisibili.
Bravissima!
Un abbraccio e alla prossima ❤️❤️❤️

Recensore Master
22/06/23, ore 19:05

Ciao, erano giorni che non facevo che pensare a questa tua nuova storia e avevo una voglia pazza di leggerla, anche se questo capitolo della vita di Sissi è straziante (del resto lei ha avuto tutta una vita piena di sofferenze, lutti e tragedie), ero davvero tanto ansiosa di leggerlo e tanto contenta che tu abbia ripreso a scrivere anche su di lei, ci tengo tantissimo a questa storia e adoro il modo in cui riesci a trattare le tematiche dure e terribili con la massima delicatezza e dolcezza, oltre tutto facendo luce su dettagli storici che non conoscevo.
In realtà di questa vicenda sapevo solo che Rudolf, figlio di Sissi e Franz, si uccideva a Mayerling con la sua amante, ma tutto il resto per me è stato nuovo e affascinante, anche se tanto triste e malinconico. Già la prima parte della storia fa capire che il tono sarà tragico, infatti Elizabeth deve tornare in Baviera per vedere il padre morente per l'ultima volta. È doloroso leggere di come Ludovika sia devastata dal dolore, di come Elizabeth si senta perduta davanti al padre ora così fragile, eppure in questa morte c'è anche una piccola consolazione: Max muore come desiderava, accanto alle persone che ha amato e sotto il sole delle sue montagne e dei suoi boschi. Resta comunque un senso di famiglia, di un amore che supera anche la morte. Gli ultimi pensieri di Max sono rivolti alla sua "Lisi" (ora capisco perché hai scelto questo come nuovo nickname!) e al rimorso per non averle lasciato frequentare il suo primo amore, il giovane Richard: certo non sarebbe diventata Imperatrice d'Austria, ma chissà se non sarebbe stata davvero più felice, come in fondo sono stati i suoi genitori, rimanendo nel loro castello fino alla fine della loro vita.
Ben diversa è invece la vicenda di Rudolf, una vicenda triste non solo per lui, ma anche per la moglie Stéphanie, che lo aveva sposato con tanti sogni ed entusiasmo per poi scoprire che, a causa dell'infezione contratta per il suo comportamento libertino, lui non le avrebbe mai potuto dare un figlio maschio. Mi ha fatto piacere che tu ti sia soffermata anche sulla figura della moglie abbandonata, perché normalmente libri e romanzi parlano della tragica vicenda di Rudolf e Marie, che è senza dubbio una tragedia, ma è come se Rudolf non avesse avuto anche una moglie legittima che resta sola con la figlia Elizabeth senza forse comprendere in cosa possa aver sbagliato e deluso Rudolf: tu invece hai dato spazio anche alla sua personale sofferenza e la cosa non mi sorprende, perché tu sei brava proprio in questo, nel rispettare e dare importanza a tutti i personaggi, nel bene e nel male. È angosciante la scena in cui Rudolf bacia la sua bambina e poi Stéphanie cerca di fermarlo, magari i due non erano fatti l'uno per l'altra, le differenze tra loro erano troppe, ma nei matrimoni tra nobili non era certo l'amore la motivazione, spesso anzi venivano formate coppie destinate a una sicura infelicità. In questo caso probabilmente Rudolf non ha trovato in Stéphanie ciò che cercava, ma si capisce che la colpa non è stata sua né della moglie, i problemi di Rudolf nascevano da prima, dai contrasti col padre, dalle sue idee politiche, dalla sua insoddisfazione. Rudolf si è sentito sempre "sbagliato" e ha cercato di reagire come poteva, mi viene da pensare che forse neanche Marie avrebbe potuto renderlo felice, se anche fossero potuti stare insieme. Credo che il sentirsi disapprovato e giudicato dal padre sia stata una costante dolorosa nella vita di Rudolf, che ha cercato per questo altre soddisfazioni, in altre donne, in ideologie, ma senza mai trovare la pace perché non poteva ottenere quello che davvero voleva, ossia l'accettazione e l'affetto paterno. Le regole dure e soffocanti della corte, l'etichetta, gli obblighi lo hanno distrutto e per questo ha cercato conforto altrove, lui non era forte come Elizabeth e non ha saputo imporsi e ribellarsi davvero, le sue ribellioni sono state velleitarie e inutili e gli hanno fatto solo del male (come la frequentazione di prostitute che lo ha fatto ammalare di gonorrea). Marie sembra un ultimo raggio di sole nella vita dell'uomo, ma neanche lei può cambiare il destino di Rudolf, forse scritto già alla sua nascita, nella sua debolezza e fragilità caratteriale e fisica. Anzi, la tragedia di Rudolf finisce per travolgere anche lei, una ragazza ancora nel fiore degli anni e con tutta la vita davanti. Nonostante sapessi già come sarebbe andata a finire, ho sperato fino all'ultimo che il destino di Marie potesse essere diverso, che Rudolf riuscisse almeno a non portare con sé anche quel rimorso, che Marie non avesse capito e avesse accettato di ritornare a Vienna... Non riesco neanche a immaginare quanto possa essere stato straziante per Rudolf sparare alla sua giovane amante, a una ragazza che ha avuto solo la sventura di innamorarsi di lui; sentirsi responsabile della sua fine lo avrà fatto sentire ancora più "sbagliato", miserevole, meritevole della morte e di tutta la disapprovazione del padre e della nobiltà. La cosa più dolorosa è che Rudolf muore pensando che sia la cosa giusta da fare, non solo per se stesso ma anche per tutti coloro che gli sono stati vicino: Marie, che è morta per non lasciarlo; la moglie e la figlia che ha deluso; la madre che si strazierà per lui; il padre che non lo riteneva adatto a succedergli alla guida dell'Impero. Mi ha fatto male leggere dei suoi ultimi pensieri: "poi più avrebbe nuociuto a qualcuno". Quanto dolorosa e pesante deve essere stata la sua vita, per portarlo a credere che la morte non solo sarebbe stata una liberazione, ma anche che avrebbe liberato gli altri da una presenza scomoda.
Ancora una volta ti faccio i miei complimenti. Hai saputo trattare una vicenda così lacerante con estrema delicatezza e soprattutto mi hai fatto conoscere la vera storia di Rudolf e Marie in un modo che non avrei mai sospettato, perché in genere si parla della tragedia di Mayerling come di una fine inevitabile per una coppia adultera, a quei tempi e in quella posizione sociale. Tu invece metti in luce non la passione adulterina di Rudolf e Marie e neanche la sua vita sregolata, quanto invece la profonda infelicità che ha fatto di quest'uomo un predestinato a una morte prematura e straziante. Rudolf, così come Marie, Stéphanie, Elizabeth, è una vittima di un mondo chiuso e di regole opprimenti che, purtroppo, condizionano comunque anche la vita delle persone al giorno d'oggi e non solo di quelle in vista, anche di quelle comuni, perché la disapprovazione di un genitore è qualcosa che può condizionare in negativo tutta la vita di una persona, che sia l'erede dell'Imperatore d'Austria o meno.
Bellissimo capitolo, avevo sentito tanto la mancanza di queste storie che tu narri così magistralmente e con tanta partecipazione e spero di poter leggere al più presto altri capolavori come questo.
Un abbraccio e a presto!
Abby

Recensore Master
21/06/23, ore 12:07

Avevo preannunciato la lacrimuccia e così è stato.
La vita di Rodolfo è una serie di avvenimenti tristi e spiacevoli, un uomo fuori dal suo tempo e sicuramente estraneo all'ambiente duro degli Asburgo. Un uomo che ha sofferto per tutto la vita, privato per via della gonorrea della possibilità di generare un erede maschile al trono degli Asburgo, una persona chiacchierata e forse mai capita.
Non credo neanche che ci abbiano provato sino in fondo, forse solo Sissi poteva comprendere i turbamenti del figlio.

L'ultimo confronto con la moglie mi ha davvero colpito, una donna ferita, una donna che si trova in casa una persona forse diversa da quella che credeva fosse in realtà. Una donna privata della capacità di generare a sua volta un altro erede, fatto che in quegli ambienti rappresentava una vergogna quasi intollerabile.
Ci prova la donna per lo meno a salvare le apparenze ma ormai è tutto inutile.

Ci prova la povera, innocente, Maria a salvare la vita del suo amato. Ci prova in ogni modo, mettendo a repentaglio la sua stessa vita.
Insieme, uniti in un'idea forse sciocca, ma sicuramente romantica, di una vita oltre la morte, in un non posto dove non esistono costrizioni sociali e dove forse Rodolfo finalmente potrà trovare la sua pace.

Tornare a leggere di Sissi, tornare a leggere una tua storia storica mi sa particolarmente piacere, lo sai, e pur con lacrimuccia annessa, ti devo fare complimenti perché questo capitolo è davvero toccante. Trattare un tema così difficile in maniera così delicata non è cosa da tutti.
Un bacione, Michi

Recensore Master
20/06/23, ore 19:05

Carissima^^
Bentornata! Sono davvero contenta di trovare questo tuo aggiornamento ❤️❤️
Mi dispiace che tu abbia passato un brutto periodo e spero che ora tu stia meglio. Credo che scrivere possa essere d'aiuto in momenti di difficoltà, quindi spero che con questo racconto, nonostante le tematiche delicate, ti sia stato possibile trovare almeno un po' di serenità dedicandoti a qualcosa che ami e che ti sta a cuore.
Voglio che tu sappia che qui troverai sempre il mio sincero supporto ❤️❤️❤️

Per prima cosa ti devo fare i complimenti per l'approfondimento storico, si nota un gran lavoro di ricerca, oltre alla passione per la storia di questa famiglia e alla tua profonda sensibilità nel trattare gli aspetti più intimi di questi personaggi. Attraverso le tue parole non vengono descritti solo grandi personaggi storici, ma soprattutto emerge il loro essere semplici persone, con fragilità e difetti, sentimenti e desideri che vanno oltre alla loro figura ritratta nei libri di storia. La psicologia dei tuoi personaggi è sempre analizzata nel profondo, così che il lettore possa provare empatia nei loro confronti. Con i tuoi ritratti riesci a farci sentire vicino alla più umana sofferenza di personaggi che difficilmente potremmo ritenere simili a noi (nulla è più inarrivabile di un'imperatrice d'altri tempi), eppure tu ci ricordi sempre che l'Umanità è qualcosa di sempre presente, indipendentemente dal luogo, dal tempo e dallo stato sociale.

La prima parte è dedicata a Sissi che si trova al capezzale del padre. Da quel che ci mostri quest'uomo è sempre stato una figura positiva nella vita della principessa, per quanto severo, ha sempre avuto a cuore il bene della figlia e il suo unico pensiero è stato proteggerla.
Anche il triste evento di Richard è prova dell'affetto che Max provava per la figlia, riteneva di volere il meglio per lei. Ancor più significativo è il fatto che in punto di morte questo padre rimpianga di aver privato la figli di una possibilità di felicità, riconoscendo il suo errore.
E' evidente che anche questa perdita lascerà un vuoto doloroso nella vita di Sissi.

Non conoscevo nei dettagli la storia di Rudolf, un personaggio ambiguo e complesso, che di certo ha sofferto profondamente nella sua vita.
All'epoca i matrimoni venivano celebrati per convenienza e questo spesso era causa di infelicità. Ricordo la frase di un mio prof di Storia: "i nostri nonni sono stati i primi a sposarsi per amore"...in certi contesti è vero.
Da quel che dici però Rudolf credeva di essere innamorato della sua sposa, ma con il tempo qualcosa è cambiato e il loro matrimonio è diventato solo un'apparenza.
L'amore tra Rudolf e Marie è romantico, passionale e proibito. Proprio come in una tragedia di Shakespeare, i due amanti che non riescono a stare insieme e ad amarsi alla luce del sole finiscono per dichiararsi amore eterno nella morte.
Personalmente ritengo che tu abbia descritto molto bene i pensieri e gli stati d'animo di Marie, che vede nella morte l'unica soluzione per poter stare insieme all'uomo che ama.
Hai affrontato una tematica delicata, quello del suicido, non solo con rispetto e delicatezza, ma anche con realismo.
Straziante l'ultimo pensiero di Rudolf, che immagina la sofferenza della madre dopo che avrà compiuto l'estremo gesto.
Sicuramente Sissi sarà devastata dall'ennesimo lutto e dalla perdita di un figlio che ha amato e che ha tentato di salvare con tutta se stessa.

Complimenti, è sempre interessante scoprire queste vicende attraverso i tuoi racconti. Bravissima come sempre!
Ti mando un grande abbraccio, alla prossima! ❤️❤️❤️

Recensore Master
12/06/23, ore 19:25

Te l’avevo detto che ti avrei fatto l’attacco.
Sì, esordisco così. Perché qua bisogna essere pronti e scattanti ad afferrare i fazzoletti dalla scatola, onde evitare di affogare nelle proprie lacrime.
Qua non ci andrai leggera, stiamo andando verso la fine.
Allora, premesso che la gravidanza è sempre un periodo delicato, penso che lo sia tutto più complesso quando parliamo non solo di una donna ma di un’imperatrice. Perché il suo compito è quello di garantire la continuità della dinastia (sappiamo che non è stato così ma non c’è nulla che si possa recriminare a Sissi).
“Il numero dei travagli che Elisabeth aveva subìto non la rese più pronta ad affrontare il quarto lieto evento” qua ammetto che non ho potuto fare a meno di pensare a Sophia. Perché, certo, Sissi sarà stata anche confortata di conoscere che cosa succede al momento del parto ma in tutte le frasi ho visto un’ombra, il fantasma di una bambina che era venuta al mondo, deludendo una nazione con il suo sesso ma riempendo d’amore i suoi genitori, e che se n’è andata troppo preso, segnando l’ennesimo vuoto indelebile nel petto di sua madre.
“Franz Joseph non assisteva al parto della consorte” te sei un cafone senza alcuna possibilità di redenzione. Scherzo, lo so che all’epoca era qualcosa di normale (anche perché, di nuovo, non parliamo solo di un uomo ma in un imperatore e, che piaccia o meno, la politica viene prima di tutto).
Tra l’altro, ti dico la verità, ho rimosso completamente Maria Valeria. Ti giuro, tabula rasa. E dire che lo sapevo che i figli erano quattro ma, boh, non so spiegare questo vuoto di memoria.
Penso che la delusione fosse così palpabile che mi stupisco di come Sissi sia riuscita ad ignorarla del tutto. Da una parte comprendo che lei abbia, saggiamente, deciso di ignorare le occhiate torve e di disappunto per l’ennesima femmina, dall’altra mi rendo conto che l’assenza di un altro maschio – uno spare – non abbia fatto altro che creare della tensione.
“Gli ungheresi forse avrebbero perdonato a Sissi quel tiro mancino; gli austriaci non avrebbero considerato di buon auspicio quel sincero desiderio di maternità” non ho potuto fare a meno di soffermarmi su questa riga. Perché credo che tu sia riuscita a racchiudere i sentimenti di due popoli molto diversi, quasi sempre in lotta tra di loro.
Quando parli della lontananza tra Sissi e Franz, lo ammetto, mi hai un po’ spezzato. Perché magari il loro è un rapporto che è riuscito a sopravvivere alle avversità del tempo – mutando in continuazione – ma non ho potuto fare a meno di soffermarmi sul fatto che erano lontani.
Sia perché ho pensato che Sissi non sia mai riuscita ad ambientarsi a Vienna, che non abbia mai abbracciato e sopportato la rigida etichetta della corte, sia perché la distanza anestetizza e incrina i sentimenti.
“Eccoti nuovamente riunito alla tua cara Eugenie. Sono molto gelosa perché stai facendo il cascamorto con lei, mentre qui io sono sola e non posso nemmeno vendicarmi”
Da una parte non posso fare a meno di chiedermi se questo non abbia fatto altro che aumentare l’ossessione di Sissi per il fisico e la giovinezza
Perché è palese che lei soffra, che cerchi ogni mezzo per non pensare – “la duchessa Ludovika, […] si era rifugiata nella cura della prole; per Elisabeth si era rivelata un modello di tenacia” – tanto da ricalcare le orme di sua madre. Eh sì, penso che il dubbio abbia attraversato la mente di Sissi. Un dubbio fomentato dalla distanza e dalla paura.
Tra l’altro penso che, nonostante l’amore, Sissi e Franz abbiano avuto una visione molto diversa del mondo. Forse perché sono cresciuti in mondi differenti o forse perché hanno assorbito determinati valori. Sta di fatto che ho scosso la testa quando si sono trovati a discutere su Rodolfo,
Ora, premesso che sono convinta che Franz lo amasse, credo che non sia mai riuscito a scindere il suo ruolo di padre da quello di imperatore. Non conosco nulla della sua infanzia, non so se abbia avuto o meno un modello maschile di riferimento o solo l’onnipresente e ingombrante Sophia, però vedo dei limiti in quest’uomo.
Li vedo anche in Sissi. Nel senso che ormai dovrebbe aver capito che non esiste una linea che divide la vita privata da quella pubblica, che non può smettere di essere un’imperatrice e calzare i panni di una semplice madre.
«Charlotte avrebbe donato eredi più forti all’Impero»
Questo è un colpo meschino, che non ha scusanti. Perché se decisi di colpire un tasto dolente in una persona che sta soffrendo, c’è poco da dire.
E vorrei prendere a mazzate Franz perché – mannaggia al demonio cristiano! – non fa nulla. Posso dire che è un po’ un sottone quando si tratta di sua madre?
Comunque questo capitolo è una continua montagna russa. Perché passo dal biasimo al dispiacere in mezzo secondo netto. Okay, magari Sophia non era esattamente la suocera dei sogni, però fa male sapere che Franz si senta perso senza di lei e che sta facendo di tutto per prepararsi a qualcosa che nessun figlio vorrebbe anche solo prendere in considerazione.
E capisco benissimo Sissi, il suo tormento. Perché ora che l’altra non può più nuocerle – “non avrebbe vinto alcuna guerra contro quella donna” – è facile rimettere tutto in discussione, rivalutando il passato e comportamenti che, nonostante l’abbiano ferita nel profondo, cerca di giustificare.
Si potrebbe dire che siano riuscite a salutarsi senza rancori ma io ho letto, nelle tue parole, una sorta di obbligo. Sicuramente Sissi ha voluto fare del suo meglio ma è anche vero che è difficile dimenticare tanti anni di tormenti in pochi istanti.
E penso che la scomparsa della suocera non l’abbia solo lasciata smarrita – perché, nel bene e nel male, rappresentava il suo punto di riferimento in un corte che detestava – ma anche perché era consapevole che Sophia era tutto quello che lei non sarebbe mai stata e che forse avrebbe, in cuor suo, sperato di emulare.
Sappi che mi ammazzi ogni volta che intraprendo la lettura di questa storia. Non è facile, è un groviglio di sensazioni brucianti che fanno riflettere, per cui non mi stupirò se mi dirai che questa recensione non ha senso. È il meglio che sono riuscita a fare, cercando di prendere le distanze da quello che ho provato.
Un grosso bacio,
Eli

Ps: tu sai <3
Il titolo del capitolo è perfetto. PERFETTO!

Recensore Master
20/08/22, ore 12:53

Ehi <3
Ho adorato tutti i capitoli finora ma questo penso che sia quello che più mi è rimasto impresso. Perché narra tre momenti così diversi tra loro e lo fai come sempre ottimamente.
La parte della nascita della figlia chiaramente mi ha emozionato molto e la reazione Gioiosa di Franz per la nascita della quartogenita anche se femmina mostra come la coppia si fosse comunque rinsaldata.
La seconda parte sulla condizione di salute del povero unico erede maschio anche in questo caso si capisce emozioni che si ba provato Sissi contrastate comunque da un'educazione tipicamente asburgica e essendo un futuro sovrano estremamente dura.
Ho adorato anche la gelosia che è intercorsa tra i due, effettivamente spesso i sovrani si assentavano per mesi e i quel lasso di tempo La gelosia doveva galoppare per entrambe le parti.
Mi è piaciuto anche tanto l'accenno geopolitico alla guerra tra Prussia e Francia ( Chissà se un giorno affronterò la triste storia del figlio di Napoleone III) e poi al parte finale che, ammetto, mi ha commosso.
A parte inverse non sarei stato così, non so indulgente, caritatevole,saggio da in qualche modo perdonare un rivale così terribile e temibile. In questo Sissi è stata sicuramente superiore a molti di noi!
Quindi cos'altro dire a parte che ho adorato questo capitolo, come sempre bravissima e non vedo l'ora di scoprire che cosa tratterai nel prossimo capitolo! Un bacione, alla prossima!

Recensore Master
17/08/22, ore 16:59

Ciao, carissima! Avevo letto ieri questa tua bellissima storia, ma purtroppo non ho avuto il tempo per recensirla subito, così sono passata di nuovo oggi. Guarda, ti devo dire che io adoro tutte le tue storie, la tua long originale, le tue ff su Harry Potter, insomma, mi piace come scrivi e la delicatezza con cui sai affrontare tanti temi, ma questa raccolta di storie su Sissi mi ha veramente incantata, sarà perché adoro i romanzi storici e perché il personaggio di Sissi mi è sempre piaciuto tanto, o sarà per il modo meraviglioso in cui riesci a rendere l'atmosfera del periodo, i sentimenti dei personaggi, ma davvero questa è in assoluto la storia che preferisco tra tutte le tue e ogni volta che arriva un nuovo capitolo per me è una gioia immensa!
Mi piace anche tantissimo il taglio che hai voluto dare alla storia, che è quello che anch'io preferisco e che credo vero, ossia che Sissi non è mai stata una donna superficiale, egoista, ambiziosa e che non ha mai tradito il marito (ci sono molte correnti e anche libri che invece vogliono dipingerla così), tutti i problemi che ha avuto come Imperatrice e anche come donna sono stati causati dal fatto che lei era molto in anticipo sui tempi, era una donna moderna che teneva al suo aspetto fisico e quindi amava fare sport e prendersi cura di se stessa (cosa che mi sembra perfettamente normale oltre che indice di rispetto per se stessa e per gli altri, in fondo era un' Imperatrice, mica una sguattera!); riteneva che le donne avessero le stesse capacità degli uomini e quindi spesso era lei a parlare con i diplomatici e gli ambasciatori (da qui le accuse di tradimento al marito e di relazione con Andràssy); teneva molto ai suoi figli e voleva averli con sé invece di farli educare lontano. Insomma, tutto quello che mostri di Sissi è vero, reale e senza pregiudizi, né da un lato né dall'altro: lei non è stata la principessina solare e sempre sorridente dei film con Romy Schneider, ma neanche la strega che molti hanno voluto dipingere, è stata una donna che ha avuto la possibilità di salire al trono imperiale e che ha cercato di compiere il suo dovere nel modo migliore possibile e senza tradire ciò in cui credeva.
Molto toccante la prima parte del capitolo, la nascita di Marie Valerie. Ho trovato meraviglioso tutto l'approfondimento sui falsi pettegolezzi che erano girati e che tu hai badato bene a rintuzzare, specificando che c'erano sì stati dei problemi tra Franz Joseph e Elizabeth, ma che si erano risolti da tempo. E questo si vede perfettamente anche nel finale, quando l'Imperatore, invece di mostrarsi deluso per la nascita di un'altra bambina (il che sarebbe anche potuto accadere, in fondo la coppia ha solo un erede maschio ed è un bambino fragile e sempre malato) accoglie con gioia la neonata e anzi promette alla moglie che, d'ora in poi, non dovrà più separarsi dai suoi figli ma che potrà essere lei stessa a educarli e seguirli. Per quell'epoca e tanto più per un uomo di potere come l'Imperatore austriaco è davvero un enorme passo avanti e mostra tutto l'amore per Sissi e per la sua famiglia.
Sono stata felice di leggere anche la parte dedicata alle schermaglie di gelosia tra i due sposi, sicuramente per Sissi non era facile dover rimanere a corte mentre il marito era ospite altrove e sicuramente circondato da donne affascinanti, ma è anche bello notare che i due sono ancora gelosi l'uno dell'altra dopo tanti anni e quindi si amano e si desiderano ancora. Invece mi ha addolorata molto la parte sul principino Rudolf, fragile e costretto a un'educazione rigida per via del suo ruolo di erede al trono. Non ricordo quale sia stato il suo destino, ma posso capire benissimo l'angoscia di Sissi e la sua rabbia verso l'arciduchessa Sophie che non ha alcun vero interesse per la salute di Rudolf e si preoccupa soltanto della successione. Davvero cattiva e velenosa la battuta di Sophie sul fatto che Charlotte avrebbe dato eredi più forti all'Impero: beh, se Charlotte era così brava allora come mai non è riuscita a convincere suo marito a rinunciare all'idea folle dell'indipendenza messicana e a quella missione impossibile per la quale è stato ucciso? Questa è veramente una meschinità da dire a una donna che è preoccupata per la salute del figlioletto ammalato ed è veramente ammirevole la forza di Elizabeth che sottolinea il fatto di aver accettato sì di sacrificarsi per l'Impero, ma non di sacrificare i suoi figli. Tra l'altro, ho apprezzato moltissimo quando sottolinei che il carattere forte e la modernità di Sissi siano anche frutto di un'educazione più libera e a contatto con la natura, insieme alla sua famiglia, una cosa che per le famiglie nobili del tempo era sicuramente scandalosa: Elizabeth e i suoi fratelli e sorelle hanno avuto la fortuna di avere due genitori molto saggi e aperti, nonostante i loro difetti (ma chi non ne ha?).
E infine affronti la parte della malattia e della morte dell'arciduchessa Sophie. Sinceramente non mi sono sentita addolorata per la sua dipartita, anche se mi ha fatto stare male vedere come Franz Joseph fosse devastato dal dolore (ma anche questo me lo ha fatto amare di più, nonostante i conflitti e nonostante lui sia un Imperatore quella è comunque sua madre e lui soffre come un uomo qualsiasi, anche questo non è così scontato nelle famiglie nobili e tanto meno regali). Ma la cosa che veramente mi ha sorpresa e anche commossa è stata la reazione di Elizabeth, che si rende conto di non aver mai veramente odiato Sophie, di non desiderare la sua morte, anche se l'arciduchessa l'ha umiliata e mortificata per tanti anni. Davanti alla morte i sentimenti umani più meschini vengono meno e rimane soltanto il sentimento che unisce le due donne, ossia il grande amore di entrambe per Franz Joseph, e questo è bellissimo. Sophie non rimprovera Elizabeth per il ritardo, ha da dirle qualcosa di molto più importante e cioè di prendersi cura di Franz Joseph, di stargli vicina e amarlo sempre. E Sissi, pur temendo di non essere degna di un tale incarico, si sforza di dimenticare le offese ricevute da Sophie e la rassicura, le resta vicino fino all'ultimo come se fosse sua madre e cerca anche di comprenderla, di capire la sua freddezza come risultato di una vita spesa per l'Impero, per il quale si è annullata rinunciando anche agli affetti, esclusi quelli strettamente familiari.
E ho trovato infinitamente dolce e commovente il modo in cui Sissi ha pregato alla fine sul capezzale della suocera, affidandola alla sua bambina perduta: "Mia piccola Sophie, accogli colei che ha sofferto tanto per la tua scomparsa. Si troverà perduta senza le dame di corte, guidala, mia dolce bambina". Mi sono venute le lacrime agli occhi!
Ancora una volta mi hai conquistata, emozionata e commossa con questo capitolo, per il quale non trovo aggettivi sufficienti tanto è stato bello e intenso. Sono felicissima di averlo potuto leggere e commentare e spero che avrai tempo per regalarci ancora qualche altro capitolo stupendo e incantevole come questo.
Cercherò di passare presto anche dall'aggiornamento della tua originale, tengo molto anche a quella storia anche se, come ti ho detto, ormai sono completamente persa per queste storie su Sissi. Sei bravissima come sempre, un grande abbraccio e a presto!
Abby

Recensore Master
13/08/22, ore 17:30

Carissima^^
Rieccomi qui ❤️
Da ignorante per quel che riguarda questo periodo storico e in particolare la vita di questa famiglia non mi ero minimamente accorta dell'errore. Si nota sempre il grande lavoro di ricerca che c'è dietro la stesura di questo racconto, si riconosce l'impegno con cui stai realizzando questo progetto.
L'attenzione alle date, ai particolari eventi storici, addirittura nel ricreare lo stile e utilizzare i termini del tempo, ti rendono una scrittrice scrupolosa e attenta. Insomma, tutto questo per dirti che sono contenta che tu abbia scelto di dedicarti al genere storico perché sei davvero brava nel trattare questi argomenti.
Detto ciò, inizio a commentare il capitolo.
La vita di Sissi è stata un alternarsi tra gioie e dispiaceri, tra momenti più lieti e felici ad altri terribili e drammatici.
All'inizio abbiamo una lieta notizia, la nascita di una nuova vita riporta una nuova luce nelle vite dei coniugi. Nel momento del parto vediamo Sissi nel suo essere donna, priva di ogni titolo o autorità. Ci ricordi che ella non fu soltanto una principessa, ma anche un essere umano, in particolare una donna, fragile e sensibile come tutte.
Elizabeth è finalmente felice, tanto che non si interessa nemmeno del sesso del bambino, tutto ciò che desidera è stare accanto a quella creatura.
Al di là delle voci e dei pettegolezzi, questa bambina è un simbolo di unione e di amore tra i due coniugi, che ancora una volta sono riusciti a ritrovarsi.
Anche questo lieto momento però non può essere separato dal doloroso passato, il ricordo di Sophie e della sua prematura scomparsa grava sempre nel cuore di Sissi. Ma questa volta la consapevolezza di questa perdita diventa una ragione in più per combattere, per valorizzare il suo ruolo di madre, per non ripetere gli stessi errori e avere un'altra possibilità.
Franz è consapevole di ciò, e anch'egli sembra approvare e condividere i medesimi sentimenti, vuole solo il bene per la moglie e i figli.
Almeno in questo caso sul destino della piccola non grava nessun incarico di corte, dunque per lei può sussistere anche la libertà di essere amata.
Il rapporto tra Sissi e Franz però è piuttosto complesso, tra lontananze e gelosie non sempre è tutto rose e fiori.
Già in precedenza ci hai mostrato quanto il dovere di imperatore gravi sulle spalle di Franz, che non può mai mettere i suoi impegni di Stato in secondo piano.
Di certo questo ha influito molto sul suo rapporto con la famiglia, e in particolare con la moglie.
Compare anche il legame tra Sissi e il padre, ella dimostra di essere affezionata alla sua figura, e si rispecchia nel rapporto tra i suoi genitori. Rapporto che appare molto simile a quello tra Sissi e suo marito.
Ritorna anche lo spettro di Maximilian, la cui morte ha segnato per sempre il destino della famiglia. Così sul giovane Rudolf ricadono doveri, aspettative e responsabilità.
L'educazione dei figli rimane un punto dolente per la coppia imperiale, da una parte c'è l'istinto protettivo di Sissi, dall'altra il senso del dovere dell'imperatore, ma anche la consapevolezza di un padre che deve preparare un figlio ad affrontare il mondo al di fuori del palazzo.
Sissi si dimostra ancora una volta una madre protettiva, che antepone la salute dei figli ai doveri imperiali, ma non può sottrarre i figli al loro destino.
In tutto questo sussiste anche il rapporto conflittuale con la suocera, che non perde occasione per sminuirla e criticarla.
Le due donne appaiono molto diverse, per carattere e attitudine, Sophie pensa alla reputazione della famiglia, Sissi invece è la ribelle che lotta per i propri diritti di moglie e madre. Le due sono spesso in contrasto tra loro, ma nel corso degli anni hanno anche imparato a conoscersi e forse ad apprezzarsi, almeno in determinante situazioni.
Così la morte di Sophie è un altro evento traumatico per Sissi. La giovane ha perso una guida, una persona che da sempre è stata al suo fianco. La sua scomparsa la pone davanti a nuove responsabilità, che ancora una volta dovrà affrontare da sola.
Gli ultimi momenti dove Sissi dimostra il suo rispetto, ma anche il suo affetto alla suocera sono prova di quanto questo rapporto fosse importante. Nonostante tutto le due donne erano unite dall'amore che provavano per Franz, in quanto madre e moglie.
Ancora una volta ci mostri aspetti privati di questa famiglia, costretta a vivere il dolore di nascosto, mentre all'esterno deve mostrare soltanto un'immagine pubblica forte e decisa per il popolo, che nella famiglia imperiale deve riconoscere il potere di chi ha in mano il destino della Patria.
Complimenti, ho apprezzato anche l'approfondimento sulle questioni politiche, tra accordi di pace e battaglie. Questo è un periodo davvero complesso e delicato per quel che riguarda l'identità nazionale, non siamo molto lontani dallo scoppio della Grande Guerra, dove queste questioni saranno la scintilla che darà inizio all'incendio.
Bravissima, è sempre un piacere seguire questo racconto ❤️❤️
Alla prossima! :)

Recensore Master
06/07/22, ore 16:37

Ciao Vale,
mi spiace di averci messo così tanto a passare ma spero nella tua indulgenza. 
Il genere storico, per quanto mi riguarda, è tosto da affrontare, ragion per cui sono rimasta impressionata - anche spaventata, a dire il vero - nel vedere il lavoro che c’è dietro ad ogni capitolo (perché io mi ricordo quello schema con le date e avvenimenti). Non si tratta solo di creare un contesto storico attendibile, dove la cronologia corrisponde alla realtà, ma anche di ridarci il ritratto di personaggi che sono vissuti in un’epoca completamente diversa dalla nostra, che hanno pensato e vissuto in un modo che forse ci appare quanto di più lontano esista.
Inoltre la famiglia che ti sei scelta - gli Asburgo - non ha avuto vita facile, è stata perseguitata dalla sfortuna e dalla tragedia.
Come ti ho già detto tante volte, non sono un’esperta di questa dinastia. So quello che ho appreso a scuola e quello che il buon Alberto ci insegna grazie al suo programma, tutto qui.
Devo dire che sono rimasta affascinata dal personaggio di Max, personaggio sul quale non mi sono mai soffermata. Ma tu mi hai mostrato un uomo, un secondogenito, che ha cercato di realizzarsi, di combattere per quello che ambiva e di come sia stato trascinato nella polvere per questo.
È impossibile nominare Max senza ripensare al fratello maggiore, l’imperatore. In questo capitolo mi è sembrato di percepire ancor di più la malinconia e i rimpianti. Non rimpianto nel senso che Max si sia pentito di qualcosa - ci hai detto che non è stato così - ma del fatto che non fosse mai il primo, per quanto ci provasse, che fosse sempre messo in ombra.
Infatti credo che il desiderio di lasciare Vienna e salpare verso il Nuovo Mondo, imporsi come imperatore di un altro stato, sia stato un tentativo di rivalsa verso quelle catene che lo hanno imbrigliato fin dalla nascita. Nella storia abbiamo visto che solo uno, nelle famiglie regnanti, è destinato a brillare, l’altro deve guardare in silenzio e in disparte.
Ecco, mi immagino che Max abbia cercato di cambiare le carte in tavola, di dimostrare agli altri e a se stesso che poteva essere pari a Franz, che entrambi erano Asburgo nati per imprimere il loro nome nel tempo.
Mi è piaciuto anche l’accenno all’arciduchessa Sofia. Me la sono sempre immaginata come una donna rigida, amante dell’etichetta, ma credo che abbia amato i suoi figli, con un occhio di parte per il minore. Sicuramente avrà fatto del suo meglio per fare il modo che gli Asburgo e la monarchia sopravvivessero ma penso che abbia cercato anche, per quanto possibile, di lenire il fardello che il figlio minore si trascinava addosso dalla nascita.
Probabilmente ti starai chiedendo se ho battuto o meno la testa, eppure io vedo questo dal tuo scritto: un uomo ambizioso ma giusto, che ha cercato di essere coerente con se stesso fino alla fine e che, anche dopo la morte, non ha ricevuto il riconoscimento di queste qualità.
Tornando a Sissi, ancora una volta ci hai riportato quello che il popolo pensava di lei: che fosse bella. Di una bellezza straordinaria, rappresentata da quei capelli folti e lucidi, gli occhi scuri e la pelle candida.
Qua ci hai mostrato una contrapposizione evidente nella coppia reale: Franz odiato e Sissi amata dal popolo ungherese ma non solo. C’è anche il lato politico - incarnato dall’imperatore -, dell’uomo che si è ritrovato alla guida di più paesi e che cerca di tenerli insieme, nonostante le tensioni e i fermenti di ribellioni, che cozza con quello più emotivo e semplice di una donna che ama il suo popolo - perché credo che per lei fossero tutti uguali, nonostante qui spicchi la sua preferenza per gli abitanti di quella terra che le aveva portato via la sua primogenita - non per dovere ma per scelta.
Inoltre è palese che i due, con il tempo, si siano allontanati.
“... a lui non recriminava i rapporti che aveva intrattenuto con la Contessa Potocka o con qualsiasi nobil donna”
Ma noi sì, vero Vale?
Tornando un attimo serie, pur circondata da un clima di gioia e festa, Sissi non riesce a dimenticare il suo fardello, la mancanza di un erede maschio a cui tramandare il nome del marito. Mi è piaciuto che in questo contesto pomposo, gaio, come può essere un’incoronazione, tu non ti sia lasciata sfuggire la possibilità di sottolineare questa sfumatura del suo carattere.
Nemmeno a un mese di distanza, Sissi è costretta a vedersela di nuovo con la morte. Credo che sia straziante e logorante cercare di consolare qualcuno che amiamo tanto. Forse perché il suo dolore diventa un po' anche il nostro, penetrandoci dentro con la forza di più coltellate, e in più c’è anche la consapevolezza di non poter fare molto. Certo, gli si può stare vicino, stringerlo, mormorare parole dolci e affettuose ma che altro? Le persone che ci hanno lasciato non si riportano indietro, per quanto lo vorremmo.
Inoltre penso che questo lutto l’abbia lasciata così esausta perché ha toccato la sua famiglia d’origine. Non fraintendermi, credo che fosse sinceramente affezionata a Max, come tu dici, e che amasse la piccola Sophie ma che li ritenesse delle perdite che avevano colpito gli Asburgo. Per cui, quando la sofferenza l’aveva sopraffatta, aveva cercato un angolo di pace nella famiglia bavarese, considerandola quasi un porto sicuro dalle sciagure della vita.
Invece la morte non le ha dato tregua. L’ha colpita sia a Vienna, nei palazzi della capitale, sia nella campagna in cui ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza, dando a quelle figure capaci di suscitare ricordi dolci di un tempo passato una sfumatura tetra e grigia.
Sì, forse sto delirando di brutto ma è quello che penso. Spero solo di aver trasmesso in modo comprensibile. Secondo me lei aveva cercato di tenere separati i suoi mondi perché, anche se uno crollava, l'altro l'avrebbe sostenuta.
Sul rapporto tra Sissi e Franz non so che pensare, abbiamo una visione differente. Però concordo con te quando sostieni che Franz poteva sentirsi in colpa. Credo che l’avesse amata profondamente e che non si fosse reso conto di cosa le avesse chiesto di sacrificare quando l’aveva chiesta in moglie.
Quindi, sì, concordo quando dici che poteva ritenersi responsabile per quella malinconica sofferenza che affliggeva la moglie, perché era lui che l’aveva trascinata a percorrere quella strada, fatta di etichette, regole e sentimenti da imbrigliare.
Non mi soffermo sulle amanti perché altrimenti mi viene voglia di tirargli dietro una delle crocs che porto. 
Anche la nascita di Rudolf non ha portato serenità in famiglia. Perché, sì, c’era finalmente un bambino ma lei era inquieta nel vedere che cosa gli altri si aspettavano da lui e concretamente lungimirante nel rendersi conto che non si sarebbe mai seduto sul trono del padre. 
Il conte Andrássy. Qua non so cosa pensare.
Perché lei mi sembra palesemente considerarlo un amico. Si dimostra educata, calorosa e gentile. Lo ritiene qualcuno di cui fidarsi, senza preoccuparsi della distanza imposta dall'etichetta.
Lui è molto più nebuloso. Vedo rispetto, delicatezza e dolcezza ma mi è sembrato scorgere altro dietro la promessa che si sono fatti. Mi sembra che ci sia qualcosa di più compromettente - se mi permetti di usare la tua stessa parola - da parte del conte, come se quasi la considerasse l’oggetto del suo amor cortese.
Vale, ti chiedo ancora scusa per il ritardo. Spero comunque che questa recensione sia riuscita a dirti quanto apprezzo te, come scrittrice, e il tuo lavoro di districarti nel fandom storico.
Ti mando un grosso bacio.
Con affetto, 
Eli 

Ps: non so se l'hai fatto apposta ma temo che si veda la mia cattiva influenza. Ho notato che pure tu utilizzi il termine “baratro” con una scioltezza invidiabile xD

Recensore Master
25/06/22, ore 14:29

Ciao carissima! Mi sono preso qualche giorno di tempo in più per poter leggere con calma questo bellissimo capitolo pregno di eventi.

Ammetto che non mi ricordavo minimamente la triste vicenda di Maximilian, il fratello di Franz Joseph, ucciso lontano da casa, in Messico, lontano dai suoi cari e sconfitto. Molto, molto toccanti i suoi ultimi pensieri.

È stato bello vedere qualche momento di felicità o perlomeno di tranquillità per Sissi, l'Ungheria, con la quale avrà sempre un forte rapporto, rappresenta una piccola e breve parentesi felice in una famiglia che davvero sembra perseguitata dal destino.
Infatti proprio mentre Sissi è incinta il figlio più piccolo e cagionevole rischia la vita.

Ho adorato davvero con il profondo del mio cuore il momento fra Franz Joseph e Sissi dopo il ricevimento del telegramma che annunciava la morte di Maximilian.
Mi ha commosso il pensiero di Sissi per il cognato, con il quale aveva un rapporto così profondo, è quello di Franz che si rende conto di aver reso sua moglie imperatrice ma non felice.
Ancora Complimentoni davvero, Un bacione e alla prossima!

Recensore Master
20/06/22, ore 15:41

Ciao, appena ho visto che hai pubblicato una seconda storia su Sissi e gli Asburgo mi sono precipitata a leggere appena ho avuto il tempo, ci tenevo tanto! Ma lo sai che non avevo pensato che il condannato a morte di cui parlavi nel tuo post fosse il fratello di Franz Joseph, Maximilian? La sua storia mi è tornata in mente grazie a questo tuo racconto e in effetti è vero, non avresti potuto cambiare la sua sorte, però la parte legata ai sentimenti e ai pensieri di Maximilian è davvero dolorosa. È triste soprattutto quando si rende conto che, in fondo, lui era stato davvero felice solamente nel Castello di Miramare (bellissimo, l'ho visitato anni fa!) accanto alla moglie, e che tutte le sue ambizioni in realtà erano non solo mal riposte, ma anche inutili. Fa male vedere che uno si accorge di aver sbagliato tutto proprio quando è ormai troppo tardi e non si può rimediare, solo ora Maximilian capisce il vero valore delle cose... e tu sei stata a dir poco perfetta nel rappresentare questo suo dolore, la sua nostalgia. Maximilian non è un personaggio troppo "positivo" nella storia, in genere viene considerato un ragazzo che voleva troppo, che era invidioso del fratello e che quindi intraprende questa campagna suicida in Messico... ma tu ci hai rivelato l'uomo dietro il personaggio storico, la persona che era al di là delle sue eccessive ambizioni. Come al solito la tua sensibilità arriva fino in fondo al cuore!
E poi torniamo a Sissi e alla sua famiglia. È proprio vero quello che la sventurata Imperatrice pensa ad un certo punto: la sua famiglia sembra maledetta, sembra che non sia destinata alla felicità. Dopo la morte di Maximilian e la perdita di Sophie, l'incoronazione in Ungheria sembrava una parentesi di gioia nella vita di Sissi e del marito, i due sembravano anche di nuovo vicini dopo un periodo di incomprensioni e allontanamento... ma poi c'è il lutto di Helene, che perde il marito, e Sissi si sente in colpa verso di lei perché, in effetti, sarebbe stata lei a dover sposare Franz Joseph e diventare Imperatrice e adesso è vedova e sola. Ma chissà se Helene avrebbe davvero amato Franz, se i due sarebbero stati felici? Forse, nonostante il dolore del lutto, perlomeno Helene nei suoi anni di matrimonio è stata felice e ha amato davvero il marito in un modo che non avrebbe conosciuto se fosse stata lei l'Imperatrice. E, del resto, essere Imperatrice non ha reso felice Sissi, nonostante l'amore tra lei e Franz Joseph. Lo stesso Imperatore si rende conto di non riuscire a rendere felice nessuno: nonostante il potere e il prestigio, Sissi non è felice e Franz si sente in colpa anche nei confronti del fratello Maximilian, che è morto per inseguire un sogno impossibile perché non poteva vivere alla sua ombra. In realtà io non credo che Franz Joseph sia responsabile di queste tragedie, anche lui alla fine è un ingranaggio nel meccanismo del potere e non può pensarsi responsabile per le scelte sbagliate del fratello. È molto bello comunque che Sissi sia subito pronta a accoglierlo, a cercare di confortarlo e incoraggiarlo, forse ancora una volta il dolore li riavvicina dopo tanti problemi.
Terribile anche l'episodio di Sophie Charlotte, che non conoscevo, mentre sono angosciata per Sissi che, di nuovo incinta, viene però a sapere che l'altro figlioletto, Rudolf, è malato e ha bisogno di lei. Sembra davvero che questa famiglia, e Sissi in particolare, siano perseguitati da lutti e sventure più di qualsiasi altra famiglia reale della Storia! Forse è anche per questo che la storia di Sissi mi ha sempre affascinata tanto, lei è veramente la prova vivente di quanto bellezza, ricchezza, potere e prestigio non diano affatto la felicità, lei ha avuto tutto, eppure ha perduto le cose più importanti e perfino l'amore del marito sembra logorarsi in mezzo a tante convenzioni, regole di palazzo e tragedie personali. Comunque ho trovato molto bello che Franz Joseph abbia lasciato che fosse il Conte Andràssy ad accompagnare Sissi a Vienna, dimostrando così di avere fiducia nella moglie e di non credere ai pettegolezzi. Soprattutto a quei tempi non era certo scontato che un marito si dimostrasse così aperto nei confronti della sua sposa, tanto più contando che un'eventuale relazione tra i due avrebbe portato gravi conseguenze anche sul piano politico.
Detto tra noi, non ho mai potuto soffrire il Conte Andràssy! XD
Complimenti per questo nuovo approfondimento sulla vita di Sissi e degli Asburgo, ho davvero aspettato con ansia di leggerlo e ti posso dire che l'attesa è stata premiata con un capitolo intenso, bellissimo, appassionato e vivo, pieno di dolore e di angoscia, certo, ma questo era inevitabile perché, purtroppo, la vita di Sissi è stata veramente così.
Adoro questa storia e spero di leggere presto un nuovo capitolo!
Un abbraccio!
Abby

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