Recensioni per
Tra le nuvole
di Sofifi

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
06/02/23, ore 22:40


Cara Sofifi,
scisa il ritardo ma ho avuto altri impegni che mi hanno tenuto lontano da questa recensione.
Ho scelto questa storia che mi ricorda un po' il breve racconto di fantascienza La Sentinella di Fredric Brown. Mi piace il modo in cui la protagonista parli della sua condizione solitaria ed incompresa, ed anche se viene suggerito chiaramente che si tratta di un'aliena, la cosa può prestarsi anche ad altre interpretazioni, ( la malattia mentale ad esempio. Villafiorita sembra il nome di una clinica in effetti)
Resta comunque forte il senso di emarginazione, il sentirsi additati perché diversi, cosa che non vale solo per gli alieni ma anche per le persone. Mi piace anche lo stile  pieno di negazioni che mettono in discussione tutta la storia. (Ma forse non lo è...eppure...)
Hai creato una storia dai contorni astratti ma anche piena di significati.
I miei complimenti.
Sono interessanti anche gli altri tuoi lavori ( anche io amo la canzone Runaway train) ma questa breve storia è stata quella che ho preferito.
A presto
Swan

Recensore Veterano
02/08/22, ore 18:37

Ciao!
Io ho letto questa storia tempo fa, ormai. Ma, vuoi per un motivo, vuoi per un altro - tutti accomunati dall'unica radice del tempo (o, meglio, dalla sua assenza) -, non sono mai riuscita a passare per lasciarti il segno del mio profondo apprezzamento per questo scritto così particolare, di cui ho adorato tutto.
Non è facile, almeno per me, imbattermi in questa sezione in storie che mi colpiscano tanto, ma quando succede, come in questo caso, poi risulta difficile togliersele dalla testa.
Di questa storia ho amato l'andamento cantilenante, quasi a filastrocca (con il ritorno di quell' "ita", di Villafiorita, addita/ardita, dita, stranita, ecc.), l'apparente leggerezza dei toni, accentuata dall'elemento straniante e paradossale/contraddittorio, che a ben vedere rinvia a un profondo senso di solitudine e "alienazione" da parte della protagonista (la cosa veramente geniale è come, appunto, tu ti sia servit* del concetto di alieno e alienazione, come tu abbia saputo giocarci). Non era affatto facile, viste le premesse e i toni della storia, creare anche un personaggio a cui il lettore, durante la breve lettura, potesse affezionarsi, eppure a me è successo proprio questo! Non ho potuto che provare tenerezza per questa protagonista così incompresa, a suo agio solo nella solitudine, dove non le servono prontuari, né deve tenere il ritmo col piede e dove è ben più facile respirare. Sei stat* capace, sempre giocando sul concetto di alieno/alienazione, di mostrare un fedelissimo, acutissimo (in questo, ahimè, c'è davvero poco "non-sense") ritratto di emarginazione, di cosa significhi ricevere rifiuti, sempre e ovunque. E la tenerezza aumenta quando arriva la realizzazione che questa "aliena", che vive tra viaggi e "rivolte", tra i rifiuti e la benedizione della propria solitudine, eppure va sempre in cerca di comprensione, di un luogo in cui "atterrare" e sentirsi a casa, è ben più umana di tutti coloro che si lascia alle spalle, con il loro indicare e bisbigliare e giudicare, con la loro cattiveria e l'assenza di empatia.
Ecco, sono sicura che ci sarebbero tante altre cose da dire, ma so per certo che, se non ti scrivessi ora, probabilmente non lo farei più. Quindi sì, insomma, mi fermo qui, ma ci tengo a ringraziarti di cuore per questa storia, perché, come dicevo su, trovare delle chicche in questa sezione è raro, ma decisamente entusiasmante e soddisfacente!
Ancora tanti complimenti!!