Ciao!
Facevo un giro per la sezione storica e quando ho visto questa tua oneshot non ho potuto passare oltre.
Quanti ricordi!
Quando ero piccolo, i miei mi cantavano la canzone di Caserio. Vado a memoria: "Il sedici d'agosto, sul far della mattina, il boia avea approntato l'orrenda gigliottina. Mentre Caserio dormiva ancor, senza pensare al grande orror!"
E io, bambino, mi chiedevo chi mai fosse questo Caserio...
Questo per dirti che non potevo esimermi dal leggere e commentare la tua storia.
Caserio, all'epoca dei fatti giovanissimo, è in effetti un esempio di fermezza e coraggio non comuni. Ma del resto, la sua era l'epoca degli eroi, della gente disposta a rischiare e perdere qualsiasi cosa in nome di un'idea. Tutto ciò che abbiamo, in materia di diritti, si deve a uomini così e non ti nascondo che fa male vedere come al giorno d'oggi queste idee nobilissime vengano strumentalizzate o calpestate dalla dittatura del pensiero unico.
Nei confronti di persone del genere bisogna mostrare rispetto, perché chi di noi, oggi, avrebbe il coraggio di fare la stessa cosa? Ben pochi, credo.
Grazie per questa bella storia, ben scritta e carica di sentimento. A presto!
(Recensione modificata il 02/05/2022 - 12:46 pm)

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Non conoscevo la figura di questo giovane anarchico. Forse perché la Storia la scrivono i potenti e degli anti-eroi hanno paura di parlare. Aldilà del fatto che si possa condividere o meno la sua scelta politica, quello che conta qui è come affronta il suo ultimo viaggio: con orgoglio e determinazione, come aveva vissuto la sua breve vita, tra ricordi, rimpianti e la certezza che la sua morte non è stata vana. In realtà, ancora oggi, ci sono delle situazioni dove vince la legge del più forte, ma ci sono anche degli anti-eroi che tentano di cambiare la Storia. Complimenti e alla prossima.

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