Recensioni per
Ho perso una scommessa con Atlante e ora devo sollevare il cielo al posto suo
di Kodama_

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Non hai IDEA di quanto questa storia mi abbia fatto sentire a casa, come se fosse un pendant della precedente.
Leggere i pensieri di Akaashi è stato come fare un viaggio nella mia testa. È un personaggio in cui mi rispecchio tantissimo, e leggere nero su bianco sentimenti così intimi e vicini è stato quasi spaventoso, ma anche rassicurante.
Mi spiace ti sembri che la storia non sia fluida, perché invece leggendola si percepisce proprio la necessità di Akaashi di parlare e parlare, ma anche la sua incapacità di farlo liberamente. La parte in cui analizzi la debolezza delle parole per esprimere ciò che si prova è una delle più potenti.
Davvero una storia densa e bellissima💖

Allora. Che meraviglia.
Ho letto la storia ancora ieri, e poi l’ho riletta e santo cielo, sono di nuovo qui a piangere.
Mi spiace che questa recensione sarà un pasticcio, ma non so da quanti mesi non ne lascio una e mi sarò pure dimenticata come si fa, e devo cercare di recuperare anche gli appunti che ho preso ieri prima di crollare addormentata.
Ma comunque. Come dicevo, che meraviglia.
Ho letto la fic in parallelo all’altra tua Osaaka, ripensando continuamente anche a quella, e anche se a livello di trama le cose sono un pochino diverse nei dettagli, è stato quasi illuminante avere da una parte le riflessioni di Keiji e dall’altra quelle di Osamu, perché tipo i noccioli della questione di cosa sia il loro rapporto, e il loro diverso modo d’amare ritornano in entrambe le storie e vederli affrontati da entrambi i pov è stato per me bellissimo. Cioè è stato tipo avere quel momento in cui hai una cosa già bellissima e perfetta, e poi la colpisce la luce giusta e diventa ancora più perfetta, ecco. È stato davvero stupendo, e non saprei nemmeno dirti che pov ho preferito perché davvero entrambi SPETTACOLARI. Ma poi ho amato come le hai fatte intrecciare, perché se da una parte c’era Osamu che si sentiva come se Keiji lo volesse ingoiare, con quell’immagine bellissima del sassolino e dell’onda, qui c’è Keiji che più e più volte pensa di voler ingoiare Osamu più che può, e prendere prendere prendere. Da lettrice, quando un autore riesce a tenere ben presente il filo rosso delle sue coppie, e ci ricama sopra le storie riprendendolo e declinandolo in base alla situazione, sono sempre estasiata perché boh, ti dà proprio quella sensazione che sia tutto super pensato, e intrecciato, e mi dà un sacco di soddisfazione nel trovare quel filo rosso.
Ma poi, la caratterizzazione. Sono entrambi costruiti benissimo (cioè, lo so che probabilmente non conosco ancora tutti così bene e in modo approfondito, però per me sono più IC che si può, ecco, spero che valga qualcosa anche se detto da me). Osamu con la sua schiettezza, con quel modo così diretto e trasparente di amare, di dare tutto, il cento per cento, in quello che fa, che sia aprire un ristorante e dedicarvisi anima e corpo, amare Keiji e dedicarglisi anima e copro, perché lui è fatto così. Anche nel manga, quando si parla di pallavolo, nonostante scelga di non proseguire, e si renda conto di non provare per lo sport la stessa fama di Atsumu o Shouyou, dà comunque il cento per cento, proprio come Atsumu, sempre al suo passo a sfidarlo, quindi niente ho trovato tutto perfettissimo. E poi la riflessione sul ristorante, sullo sconforto che lo prende a volte, e gli fa domandare se non abbia sbagliato e fatto meglio a scegliere altro, il doversi dedicare così tanto e sacrificare tanto per fare spazio alle altre cose importanti della vita… e però allo stesso tempo l’amore totalizzante per quello che fa e che poi lo riporta a dirsi che sì, lui lo ama e ne ha bisogno nonostante ci siano momenti terribili… Ha fatto malissimo, ma è una riflessione così vera e così seria e scritta così bene che davvero WOW (okay sto facendo confusione). E comunque qui ritorna tutto, anche dal punto di vista di Keiji, che vede Osamu fare tutto quello che fa, e allo stesso tempo trovare posto anche per lui, e preoccuparsi per lui, e si sente in difetto, fino alla fine, quando impara a vedere anche con gli occhi di Osamu alla cosa. Impara che anche per lui ci sono gli alti e i bassi, e che in tutto questo dare e dedicare, anche lui è fragile ed egoista quanto lui.
Poi. La caratterizzazione di Keiji. MADOOO. Non so se sia stata la scelta di inserire le parti di diario, o se sia proprio il personaggio, che ha questa tendenza a prendere tutto su di sé, e farsi carico di tante responsabilità, e catalogare, analizzare, contare, voler fare tutto e con le scadenze e bene, senza tenere conto che pria o poi possono finire per schiacciarti, ma lui mi ha proprio devastata. Tipo treno che ti arriva in faccia e addio. È stato da un lato doloroso, immergersi nelle sue riflessioni, e dall’altro quasi catartico perché, dannazione, diceva cose così vere e che hanno toccato alcune corde un po’ personali, quindi proprio GRAZIE PER AVERLE SCRITTE, leggerle è stato importante.
 
Ho amato anche come hai incastrato tutti i pezzetti di storia, con quell’andare avanti e indietro che però non era dispersivo, aveva un suo perché e mi è piaciuto moltissimo perché magari leggevi un pezzo, poi quello dopo ambientato anni prima, e ti dicevi “ecco perché”, e pian piano tutto il quadro si è costruito per bene. Niente, poi ultimamente mi piacciono un sacco le fic dove la linea narrativa non è “cronologica” (?), però più leggo più ci ragiono e penso che è difficile riuscire a incastrare tutto nel modo giusto, perché l’alternanza dei piani temporali risulti funzionale e non solo una scelta a caso, quindi ho amato leggere una fic in cui fosse fatto così bene.
Poi. Lo stile. Allora, le parti del diario di Keiji sono sicuramente le mie preferite, perché come hai gestito il suo flusso di coscienza è stato bellissimo e soprattutto scorreva fluido. Non è così facile, specie quando si trattano riflessioni profonde, perché secondo me uno deve riuscire a mantenere il giusto equilibrio per dare l’impressione che siano parole riversate su un diario come sfogo e qualcosa di comunque ben scritto e “esteticamente” piacevole e corretto. Insomma, dare l’effetto di scritto di getto, naturale, ma farlo scrivendo bene. E secondo me ci sei riuscita. E certe frasi, santo cielo.
L’adrenalina e l’intensità che si materializzano nelle vene concretizzano la tua luce e la tua ombra, e di conseguenza il tuo corpo, rendendolo pesante, rendendolo definito e netto, come se un bambino avesse preso un pennarello e stesse ricalcando a forza i tuoi contorni fino a bucare la pagina. >>>>>> ti cito solo questa o trasformo la recensione in un copia e incolla MA CIOÈ. Meraviglia. L’immagine bambino che ricalca con violenza la sagoma è BELLISSIMA. È boh, ho trovato tutta la frase un modo bellissimo e perfetto di rappresentare quel brivido, quella scarica che ti dà un momento di grande gioia, quando ti senti potente e vivo e allo stesso tempo ti senti il peso addosso di tutto quello che questo comporta (perché alla fine anche la paura e la gioia sono unite, un pochino, e hai paura della gioia. Se ha senso).
 
Vabbè poi ho amato tantissimo la breve comparsa di Atsumu, che dà la giusta spinta per far vedere le cose a Keiji con più chiarezza, e fargli capire che alla fine in amore si è un po’ egoisti in due, e si sbaglia in due, e si è anche generosi in due, ognuno a modo suo. E tutta la parte finale sui diversi modi di amare, che sono ugualmente validi entrambi, basta capirli… bellissima (ho detto solo bellissimo a tutto, ma è che ho perso le parole capiscimi. E sentiti responsabile). È stata un’altra riflessione che secondo me ha saputo racchiudere nel modo giusto tutto il potenziale che la coppia ha. Cioè, per me come dinamica, dati i loro caratteri, hanno questo squilibrio tipo nel modo di essere e relazionarsi, ed è la cosa più realistica del mondo che quello più introverso e in difficoltà con la gestione dei sentimenti si senta in “difetto” e dubiti per primo se ami davvero. Perché sai dentro di te di aver bisogno dell’altro, perché ti dà tante cose che per te sono facili da “visualizzare”, perché sono plateali, dirette. e dato che poi sei abituato a rimuginare fino allo stremo su tutto, i suoi e i tuoi gesti compresi, finisce che ti convinci che fa tutto l’altro e tu niente, e credi di star sbagliando tutto in una relazione. Un po’ perché fai fatica davvero a districare i sentimenti che provi, e ancora di più a comunicarli, ma secondo me anche perché finisci sempre per svalutare un pochino quello che fai, e a confronto non ti sembra abbastanza: perché è meno plateale, perché e lo fai tu “è una cosa da niente”, che ti sembra quasi scontato fare (e invece se lo fanno gli altri sembra tantissimo, e ne sei infinitamente grato). Quindi niente, è tutto un circolo vizioso che non ti fa capire quanto già stai a tua volta dando e che anche tra due persone con questi caratteri non è vero che tu stai solo prendendo e l’altro solo dando, ma in qualche modo vostro entrambi date e prendente e entrambi amate (cioè, poi ovvio che mica tutti i casi sono così). Però niente, per me hai rappresentato benissimo e in modo assolutamente realistico come Keiji potrebbe agire in questa situazione e quindi complimenti, davvero.
 
Niente, credo di aver straparlato anche troppo. Spero di non aver detto troppe cavolate e che si capisca qualcosa (son quattro mesi che non dormo, quindi perdona errori e strafalcioni e tutto il resto, prendi quello che c’è di importante ovvero CHE LA STORIA è MERAVIGLIOSA, e che sei bravissima a dare vita a loro due). Grazie per aver scritto questa storia, è stato un piccolo regalo poterla leggere.
 
Maqry