Ciao Jean spero tu stia bene.
La tua poesia mi mette molta amarezza perché scritta con atroce naturalezza.
È facile avere una visione esterna come la tua dopo il susseguirsi di eventi, non certo durante come invece fai tu.
Sicuro è che stai facendo del tuo meglio per uscirne (metaforicamente stavolta), da questa situazione.
Mi sento comunque di darti un consiglio..anzi tre..
Pensa a cosa c'è adesso fuori dalla scatola.
Poi pensa a cosa c'era prima di esserci dentro.
Infine pensa a cosa c'è ancora dentro.
Un abbraccio
Roberto

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Buongiorno
In fondo la vita è un po' così per tutti, purtroppo nasciamo per vivere dentro a un complesso sistema di regole , base della società, quindi non siamo .. liberi, come si suol dire.
A ognuno quindi la sua scatola...

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Ben ritrovata Jean, con questa poesia che è colma di amarezza.
Mi sembra di avvertire una voglia di evasione dal tuo quotidiano, il quale pare essere diventato troppo stretto, un qualcosa che costringe e non lascia respirare, e tu ti senti addosso una inquietudine, che scorgi solo tu, mentre gli altri pensano che tu sia fortunata a vivere nel tuo bel mondo, in quella scatola di vetro che permette di dare un’occhiata su quanto c’è di fuori.
Forse è solo un momento di difficoltà che stai attraversando, perché chi ti sta vicino non riesce ad avvertire ciò in cui ti dibatti e ti fa soffrire.
Spero tanto la serenità possa fare presto capolino nella tua vita.
Un abbraccio e un saluto.

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