Recensioni per
Inchiostro
di fenice64

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/07/23, ore 11:14
Cap. 1:

Ciao
eccomi ancora nel tuo spazio, in questi giorni mi dedicherò alla lettura dei tuoi scritti. Ho notato la particolare eleganza di questa composizione, l inchiostro, la fine impressione che porta ad imprimere i pensieri, che contiene su carta le trame e gli intrecci della vita
Brava
V

Recensore Veterano
03/10/22, ore 14:23
Cap. 1:

Carissima Fenice,
questo tuo componimento fa sentire il profumo della carta, quella spessa e più gialla che bianca, fa venire voglia di inchiostro, di stilografica (quanto ho amato scrivere con la stilografica), fa venire voglia di controllare se sulle dita è rimasto un po' di nero.
Fa venire voglia di scrivere bene e solo quello che merita di essere scritto, perché resti un segno dei nostri pensieri o perché vaghino, "in tutti quegli altrove / nei quali non sempre è facile arrivare".

Grazie per questa poesia e per le tue parole, sempre così delicate e sagge.
Un abbraccio,
Sett.

Recensore Veterano
03/10/22, ore 12:20
Cap. 1:

Ho salvato questa poesia nei preferiti senza neanche pensarci due volte. Tornerò sicuramente a leggerla quanto mi sentirò abbattuta, persa, la percepisco proprio come un "posto sicuro", dove vado e trovo la forza e la speranza. Complimenti!
Francesca

Recensore Master
01/10/22, ore 15:59
Cap. 1:

Cara Fenice, ho apprezzato come tu sia riuscita, con immagini poetiche ed evocative, a descrivere quello che è il vero scopo della scrittura, almeno per come l'ho percepito io e per come me lo hanno insegnato, quando l'inchiostro e la carta erano i mezzi principali e più immediati per comunicare...prima dell'avvento di tastiere e messaggi lanciati nell'etere a migliaia di potenziali lettori. La scrittura e le parole come veicolo di emozioni, non come strumento per polemiche, attacchi personali, e per fare "la voce grossa". Trovo così appropriato ridare il giusto valore a questo mezzo di comunicazione e descriverne il potere, quello dio cambiarci e di rinnovarci, sempre.
La scrittura con l'inchiostro dava il tempo alle parole di soffermarsi sul cuore, senza escluderlo in un passaggio diretto "cervello-dita" come  accade spesso ora. Non voglio dare l'idea di essere una nostalgica di penna e calamaio, la potenza e la praticità di tastiere e internet non ha paragoni, ma questo non significa dimenticare che scrivere significa comunicare emozioni, donarle agli altri, lasciare che le trasformino secondo il proprio sentire e il proprio vissuto, e che in un certo senso se ne approprino. Riuscire a farlo con la poesia non è da tutti: complimenti, davvero!

Recensore Veterano
28/09/22, ore 12:10
Cap. 1:

Ciao Elena.
Spero tu stia bene.
Sarebbe bello se inchiostro e carta fossero sempre complici autori di racconti di vita e tramite tra autore e lettori attraverso sentimenti ispirati dalla lettura.
La tua è una visione straordinariamente magica della lettura, perciò ti faccio i miei complimenti.
Spesso vengono sottovalutate le parole scritte. Altrettanto spesso vengono travisate, volutamente.
Leggere un buon libro o una buona poesia è un po' come guardare un tramonto bellissimo.
Cosa rimane dopo che il sole sparisce all'orizzonte?
Niente. Niente di materiale.
Rimane il ricordo.
Rimane impressa nella mente un'istantanea.
Rimane viva una bella sensazione di benessere, di serenità.
Rimane vivido un ricordo, magari associato ad un sorriso, ad una risata, ad un saluto.
Rimane.
Grazie ancora una volta per avere postato una poesia che crede nella forza della scrittura.
Forse sono andato fuori tema...
Ti lascio un caro saluto
Roberto

Recensore Master
28/09/22, ore 11:35
Cap. 1:

Ciao Fenice. Quello che hai scritto nell'introduzione rispecchia del tutto quello che percepisco nel profondo riguardo la scrittura nella sua fisicitá con inchiostro, carta e penna. Anche se l'ho detto altre volte rimango sempre stupita delle tematiche trattate e della delicatezza e sensibilità della tua anima. Potente l'espressione "calamaio dell'esistenza." Un testo nel quale mi sono immersa, riguardo il quale ho riflettuto, posto tra le citazioni all'inizio e l'immagine nel finale. Una raffigurazione ben scelta dove l'inchiostro si staglia sul bianco oppure potrebbe fondersi in base al proprio sentire. Un inchiostro di emozioni, di ricordi e di proiezione verso il futuro. Grazie per aver condiviso queste parole nella loro bellezza e profondità. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 28/09/2022 - 11:38 am)

Recensore Junior
27/09/22, ore 19:39
Cap. 1:

Ciao Fenice,
è un piacere ritrovarti con questo scritto che considero un vero gioiellino.
Leggendo i tuoi versi mi è balenata in mente l'immagine dell'inchiostro che s'imprime sulla carta, l'immagine del pennino che s'intinge nel calamaio, pronto a dar vita a nuova storia.
Improvvisamente le pagine vuote si riempiono appunto di INCHIOSTRO, il quale renderà indelebili le parole stampate sul foglio.
Una vera poesia, molto veritiera e lasciami dire anche un po' meditativa, in quanto permette alle emozioni e ai sentimenti più reconditi di fissarsi sulla carta.
Complimenti e a presto.

Marianne

Recensore Master
25/09/22, ore 04:36
Cap. 1:

Buongiorno
Scrivere in effetti è vita e questo lo dico e lo penso sempre !
Altra poesia veritiera e di speranza, trattata con la solita dolcezza narrativa. Buona domenica ☺️

Recensore Master
24/09/22, ore 18:49
Cap. 1:

Stavolta ti presenti - dolce e delicata come sai essere - ricca di suggestioni e di meditazione, con questa tua nuova poesia, cara Fenice, già a partire dall'accenno di Jim Morrison al "pozzo nero" della notte.

Continuo è il tentativo, perfettamente riuscito, di smaterializzare ed elevare le cose intrinseche: calamaio, carta, inchiostro.

Tante sono le espressioni a mio avviso felici. "Intonsi fogli di carta bianca": sensuale e fantasiosa immagine, quasi che quei fogli non vedessero l'ora di farsi "vergare" dalla penna; i silenziosi racconti; "ghirigori e svolazzi", fascino della grafia, dalla quale emerge genuino il carattere di chi scrive; il foglio manoscritto visto come una "nuova tessitura della vita"; l'occhio dell'anima, sempre attento al passato - da cui emergono le "impronte indelebili" - e al futuro, con la sua dose di novità e sorpresa, a cui l'inchiostro si adatta alla perfezione (almeno per chi ancora lo usa).

Ci ho visto un po' di manierismo, preso nella sua accezione positiva: per esempio nell'abbraccio del vento, che piglia e scompiglia, porta e trasporta… chissà da quali misteriosi spifferi dello spirito si infila.
Ma poi tu, Fenice affabulatrice, davvero crei le tue belle poesie con penna, pennino e calamaio, come mi insegnarono tanti anni fa alle elementari? Sarebbe affascinante; anche senza la penna d'oca che io - purtroppo - uso solo nel mio avatar.
Un caro saluto.

Recensore Master
24/09/22, ore 10:45
Cap. 1:

Cara Fenice,
Questa volta non posso attendere, non potrei farlo nemmeno nel caso ci trovassimo ad essere nei pressi di qualche ricorrenza particolarmente sensibile... Questo è un vero gioiellino su carta e io te lo devo scrivere subito!
Magnifico scritto! Immensamente felice di riceverlo da te!!
Anche "poetico", delicatamente trapuntato di vera poesia.
Inutile, quasi, commentarti di quanto il mio cuore sia emozionato nel ritrovare l' abbraccio accogliente del tuo vento...
"Autunno" è tornato... non poteva mancare proprio lui all' appuntamento delle tue righe!
Però non pretendete, entrambi voi, "troppo" da tutti, dai... Non tutti i cuori riescono a sopravvivere senza i loro ricordi.
Viva l' inchiostro e tante grazie per la stupenda lettura
Un affettuoso saluto