Recensioni per
Quella paura che serra la gola
di Ragazzamagica

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/10/22, ore 11:41

Ciao, grazie per aver partecipato alla Challenge ❤️

Hai sviluppato benissimo il prompt e ti dirò, non avrei mai pensato a una connotazione così drammatica, mi hai sorpresa in positivo!
Hai costruito una base molto solida sulla quale verte la storia: Jonathan vuole a tutti i costi proteggere sua sorella Shelley e, prima di qualsiasi altra cosa, vuole che lei si renda conto di quanto pericolosi possano essere certi luoghi della città, soprattutto di notte.
Molto spesso si fa finta di nulla e la criminalità organizzata dilaga come se niente fosse; la paura, il disinteresse, pensieri assurdi come “tu vuoi solo impedirmi di uscire la sera” sono all'ordine del giorno per permettere alla malavita di affermarsi sempre più in una città.

Nel disperato tentativo di proteggere altri aveva dimenticato di prendersi cura di se stesso, della propria sicurezza. → questa frase mi ha molto colpita, racchiude perfettamente il senso dell'intera storia. Anche perché, nonostante il telefono finalmente carico e la possibilità di testimoniare, a cosa valgono se Jonathan non potrà mai tornare a casa?
E lì Shelley si renderà veramente conto che suo fratello ha sempre avuto ragione, ma lo capirà nel modo più brutale possibile... soffro 💔

Complimenti per questo scritto, è sicuramente un ottimo ritorno su EFP!

M a k o

Recensore Master
01/10/22, ore 17:36

Gentile Autrice,
mi sono immersa completamente in questo tuo brano, grazie proprio alla tua scrittura così fluida e, al contempo, così penetrante, in grado di far emergere tutto il senso di inquietudine del tuo protagonista.
Inquietudine che si si è sviluppata per il forte senso di protezione che Jonathan ha nei confronti della sorella Shelley, la quale, invece, vive questo suo interessamento come un peso e soprattutto come una limitazione della sua libertà personale.
Lei non riesce a comprendere che le parole di Jonathan sono rivolte semplicemente al fatto di metterla in guardia verso i pericoli che ci sono fuori dalle mura domestiche. Non si tratta di sole parole, o, come le bolla Shelley, di paranoie.
Jonathan ha evidente visto e vissuto situazioni che si sono dimostrate al limite, e vive nel timore che la sorella possa incappare in qualcosa di analogo, dato dalla sua inesperienza mista, forse, all’esuberanza della sua giovane età sbarazzina e magari anche dalla contrapposizione che esiste nei rispettivi caratteri, ognuno dei quali vorrebbe emergere e prevalere sull’altro.
E’ però una vera follia quella che Jonathan pensa di mettere in atto per dimostrare la veridicità dei suoi timori. Un azzardo che sei stata pienamente in grado di trasmettere al lettore, con quel senso di oppressione, trasformatosi poi in terrore, quando ha compreso che la via che aveva perseguito avrebbe potuto cagionargli qualcosa di irrimediabile. Ha seguito il suo istinto e l’amore smisurato per la sorella che lo hanno condotto ad un cammino senza ritorno. Quel suo vagabondare nei vicoli sempre più bui, sempre più solitari, lo ha fatto approdare in una di quelle situazioni che aveva cercato di spiegare alla sorella.
Abbiamo potuto avvertire montare la paura che il suo viaggio sarebbe stato senza ritorno, con il terrore che lo stava attanagliando, conscio che non sarebbe uscito vivo dalla situazione nella quale si era volontariamente messo: il respiro che si mozza, l’immobilità totale dietro al bidone della spazzatura mentre ascoltava i discorsi di qualche componente della gang che, evidentemente, si era accorto di una presenza estranea.
Il suo ultimo pensiero, mentre veniva colto in flagrante, è per sua sorella alla quale chiede perdono per ciò che ha messo in atto e soprattutto per lasciarla da sola ad affrontare il futuro pieno di insidie.
Un racconto dai toni noir esposto con notevole proprietà di linguaggio, volta a far pervenire lo strisciante senso di pericolo che lo permea completamente.
Ho letto che sei tornata a scrivere in questo sito dopo un lungo periodo di stasi che, probabilmente, ha inciso per una sensibilità nuova e diversamente matura rispetto a prima.
Quindi ben tornata e complimenti per questo nuovo lavoro.
Un caro saluto.

Recensore Veterano
28/09/22, ore 22:34

Molto molto carina.
Non sono bravo come te con le parole, quindi non mi vengono in mente molti altri modi per descrivere questo piccolo gioiello. Se c'è un aggettivo che mi viene in mente è "diretta": hai semplicemente preso un momento della vita di due personaggi e lo hai esposto, ma è il modo che sorprende. In poche righe hai descritto i protagonisti, hai comunicato i loro caratteri e il tutto con una narrazione chiara e lineare. Potrebbe benissimo essere un estratto di un libro o uno dei brevi racconti di Stephen King. Davvero brava.
Ah e ben tornata su EFP :)
Ciao!

Nuovo recensore
26/09/22, ore 19:46

La prima cosa che ho pensato appena ho finito di leggere? Un sonoro "Wow", ed è con questo che inizio la mia disamina.

Ho letto tutto di un fiato, il testo scorre rapidamente, come le acque di un fiume dirette al mare. Acque limpide come la tua scrittura, che tuttavia hai saputo tingere di grigio, nero e poi rosso. Che identificano il grigio dei vicoli, il nero del pericolo, e infine il rosso... che segue al "bang" della pistola. Complimenti, hai saputo condensare in poche righe il tema della libertà, della conflittualità fraterna e del pericolo. Davvero ben fatto! Mi chiedo solo se Shelley non penserà che il fratello gli abbia tirato un brutto scherzo, al solo scopo di limitarla. Ma questo probabilmente non lo sapremo mai.

A presto
Tra luna e mare.
(Recensione modificata il 26/09/2022 - 07:48 pm)