Recensioni per
Legame - Le pietre blu
di Onigiri

Questa storia ha ottenuto 28 recensioni.
Positive : 28
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
17/09/11, ore 00:57

In primis, ho trovato interessante la delucidazione sul tempo trascorso dalla protagonista e la madre in casa dello zio, sarà pure trascorsa solo una settimana, ma a me era parso molto di più, come se in effetti quella villa avesse davvero il potere di dilatare il tempo al suo interno, o meglio, in tale relativamente ristretto lasso di tempo era avvenuta una gran messe d'avvenimenti che certo le due non si erano aspettate, e non tutte piacevoli, come quella misteriosa febbre che ha reso inquieta la madre (la quale non avrebbe certo bisogno di momenti del genere, in bilico com'è tra la difficoltosa eleaborazione del lutto, le naturali difficoltà a crescere da sola una bambina così piccola ed esuberante e visioni oniriche non piacevoli).
Tra l'altro ho trovato particolare il riferimento all'immnunità dalla voracità delle zanzare del cognato, sembra quasi che non debba ringraziare repellenti o insetticidi, quanto piuttosto una sua qualità interiore (forse esagero, ma m'è parso un po' inquietante, in molte tradizione chi viene evitato dagli animali, sia pure molesti come le zanzare, è poco raccomandabile).
Mi semnbra inotlre ben reso il clima a casa dell'amico dello zio, e non solo perché così diverso dallo sfarzo presente nella villa, o pe run modo di gestire i rapporti interpersonali in maniera piuttosto diversa dall'artificiosità che prevale in Amos, ma anche per le dinamiche familiare (tra l'altro la protagonista ha potuto verificare di persona come la vita dei figli unici abbia qualche vantaggio rispetto a chi ha fratelli/sorelle), peccato che però il ricordo del padre incautamente venuto a galla le abbia provocato una sorta di crisi.
In sostanza,anche questo capitolo non m'è parso male, ed ovviamente grazie per aver ancora una volta apprezzato quello che ho da dire sulla storia (a proposito, auguri per un tosto ritorno dell'ispirazione).

Recensore Master
16/07/11, ore 12:33

Altro captiolo che mi semrba un colalge abbastanza ben assemblato sulle particolarità che la giovanissima protagonista si trova a vivere, sembra proprio che anche gli elementi che sembrerebbero più banali nella sua mente vengano arricchita di una luce diversa, come ad es.la storiella che la cameriera le racconta (a proposito, non male) o la scoperta del nido delle rondini), o ancora del dialogo tra il personale domestico che le permette di fantasticare ancora di più sul mondo che la circonda (oltre che di operare la divisione tra chi sembra capirla di più e di meno).
Per non dire poi del dialogo tra la madre della piccola e suo cognato, a parte la sorpresa per quel particolare del suo passato che la donna avrebbe voluto continuare ad ignorare, come se nella sua mentre cominciasse a passare dallo stato di vedova inconsolabile a quello di consolabile, e che veda il cognato in questo particolare ruolo, quest'ultimo poi sembra voler continuare in una tattica melliflua di captatio benevolentiae nei confronti delle sue parenti, fatta d'inviti a sentirlo suonare o a giocare a carte e di recriminazioni sul tempo che non consentito loro di divertirsi di più oltre alla mancanza di coetanei per la nipotina (come dire, la pianta carnivora usa sostanze zuccherine per attirare le prede).
Non male infine l'inserimento nella parte finale dell'apparizione della falena, mi è venuto in mente il film Mothman's prophecies, chissà se anche in questo caso si tratta (forse) effettivamente dell'insetto e non di qualche oscura creatura, chissà che non abbia avuto davvero qualcosa da dire alla protagonista e a chi la circonda.
Insomma, direi che anche questo capitolo non è stato di lettura spiacevole, graziee mille pr le parole di apprezzamento espresso nelle note d'autore, e ti ricambio di cuore l'augurio.

Recensore Veterano
05/06/11, ore 14:58
Cap. 11:

Ok, questo capitolo è ufficialmente il mio preferito fino a qui; soprattutto la parte finale!
Mi dispiace di non aver recensito il capitolo precedente, ma sono più sfaticata del solito, ultimamente.
Bravissima, come tuo solito.

Bye from Nowhere. S a r s a loves you.

Recensore Master
02/06/11, ore 08:45
Cap. 11:

Di questo capitolo ho trovato particolamente interessante l'analisi dei sentimenti della madre della protagonista, la quale sembra dimostrarsi sempre più impotente verso il particolare comportamento della figlia, per fortuna (almeno al momento,data la natura profondamente inquietante degli abitanti della villa)ha trovato il valido appoggio della servitù e del padrone di casa in un momento in cui rischiava di perdere la trebisonda scossa dalla malattia della piccola, al confronto di quei momenti in cui ha visto la figlia quasi come un essere alieno in preda a gesti inquietanti e ad una feroce malattia, sistemarle il maglione sarà stata una bazzecola (con buona pace del fastidio provato dall'indossante).
Bello anche il momento intimistico in cui la protagonista sembra lasciar perdere le particolari presenze che sembrano aleggiare in quella casa per ascoltare il racconto della madre sui suoi parenti defunti (investigare sulle proprie radici sembra essere un argomento che interessa molto i bambini, portati dalla loro naturale curiosità a chiederse da dove si viene), con le reazioni che provoca nell'animo della madre evocare momenti ora lieti ora decisamente meno provocati da quelle persone (come il dover crescere senza una madre e con una nonna che forse in cuor suo poteva anche ritenerla in qualche modo responsabile della morte della figlia).
Per concludere, posso dire di avere senz'altro apprezzto anche questo capitolo.
Quanto alla parte dialogica finale, sembrerebbe di capire che le nuvole non siano solo un elemento atmosferico, ma che altre, di diversa natura, si stiano addensando sulla piccola protagonista, al centro di attenzioni che non definirei del tutto rassicuranti da parte del misterioso zio e dal suo ancora più inquietante ospite (bella l'imamgine di una musca dolce come colonna sonora di una conversazione che non sembra esserlo per niente).
PS. Ed ovviamente grazie mille per le gentilissime parole riservate alla mia modesta opera d commentatore inserite nelle note finali, sono davvero lusingato.
PPS. Opino sia stata un'ottima scelta quella dei versi di De Andrè a mo' di epigrafe.

Recensore Master
08/05/11, ore 16:38
Cap. 10:

A leggere questo vcapitolo ho avuto un'impressione (certo non so quanto fondata) che il protagonista si trovasse alle prese con qualcosa più grande di lui, con i meccanismi di una complessa società dove potere spirituale e temporale, pur essendo formalmente divisi (dato che vengono esercitati a due figure diverse), in realtà siano molto stretti, come se in questo paese si abbia ancora gran fiducia nell'alleanza tra trono e altare, leggendo il capitolo m'è parso come se il povero Dhovir, ancora non del tutto ripreso dalla scomparsa della compagna, si trovasse invischiatoin qualcosa che sente profondamente estraneo, ma cui è costretto a sottostare a causa della ragion di stato, di questo suo disagio credo si atestimone anche la scena del viaggio introduttivo nelle varie sale del tempio, guidato da una zelante servetta preposta alle cose sacre, alla quale il protagonista sembra voler accordare un po' di fantasia non fose altro che in un ambiente così austero e ieratico la sua simpatia e ingenuità tipica della sua età dà un aspetto meno tetro. Quanto alla complessa scena del singolare rito purificatorio e al più ancora singolare compagno e interlocutore, mi sembra che costui si diverta dall'alto della sua esperieza a prendersi gioco di lui, da una parte facendolo sentire una nullità di fronte alle complesse meccaniche di una società come quella, dall'altra parte non ha problemi a mostrargli il suo scetticismo su come vanno le cose, e di come certe cose che al popolo sembrano nobili riflettano in realtà intrighi e retroscena molto meno puri (ma lui si guarda ben dal criticare tale sistema o dall'avanzare soluzioni alternative, si limita solo ad una beffarda e cinica ironia, oltre a divertirsi dello stupore altrui).
Per quel che riguarda la parte finale, mi è parso come se Dhovir sentisse ancora più estraeno suo figlio, e nn solo perché sembra attribuirgli la "colpa" della morte della madre, ma perché è stato preso dalle istituzioni, peril quale l'essere sembra avere una sorta di istintiva diffidenza.
Insomma, anche questo m'è parso un buon capitolo.
PS. E complimenti per la citazione posta in epigrafe.

Recensore Veterano
02/04/11, ore 22:47
Cap. 9:

Oddio, ti giuro che questa è la storia più bella che io abbia mai letto! La adoro, sembra quasi un film di Tim Burton se ci penso bene.
Veramente, complimenti!

Bye from Nowhere. S a r s a loves you.

Recensore Master
26/03/11, ore 00:13
Cap. 9:

Capitolo molto interessante, a mio modesto avviso, anche perché mostra un incontro davvero singolare, quello tr ala protagonista e la strana entità il cui nome, come giustamente detto nelle note d'autore, non evoca ricordi positivi; non ho trovato affatto male la resa del dialogo tra i due (o meglio, dei vari dialoghi, dato che la struttura narrativa del capitolo sembra incentrata da varie pause contrassegnate dalle varie scoperte che la piccola protagonista fa in quel particolare luogo (o non luogo), mi piace poi la figura di sì bizzarro anfitrione, sopratutto le sue particolarità anatomiche, che fanno sembrare il corpo dell'entità come una specie di contenitore momentaneo per qualcosa che non è umano né aspira ad esserlo, interessante (anche se un po' inquietante) il singolare dono che l'essere fa a Mila, la chiave è di per sè un oggetto dalla simbologia particolare, specie questa che sembrerebbe aprire anche porte non fisiche, bisognerebbe poi vedere cosa c'è oltre queste soglie...
Infine mi sembra che sia stata davvero saggia la scelta di chiudere il capitolo con un ritorno alla normalità (per quanto tale termine possa sembrare decisamene poco calzante all'atmosfera particolare che permea la singolare magione e i suoi dintorni).
In sintesi: capitolo a mio parere meritevole di lettura.
PS. Ed ovviamente grazie per i complimenti ai miei modesti commenti.

Recensore Master
23/03/11, ore 05:05
Cap. 9:

Devo dire che non ti smentisci. E' un po' folle questa storia, lo ammetto, ma ci hai messo un'inventiva e una tensione invidiabili, brava. L'idea di inserire il moloch e il modo in cui l'hai sviluppato mi sono piaciuti molto.

Recensore Veterano
04/01/11, ore 10:04
Cap. 8:

Un altro meraviglioso capitolo, non c'è che dire, nel quale, finalmente, vedo un po' più d'azione. Davvero, mi è piaciuto molto: era inquietate e bellissimo al tempo stesso. Sì, quelle farfalle erano veramente spaventose!
Bel capitolo ancora, complimenti.

Bye from Nowhere. S a r s a loves you.

Recensore Master
03/01/11, ore 16:13
Cap. 8:

Sembra proprio che la vita della piccola protagonista in questa casa sia piuttosto particolare, anche in questo capitolo sono emersi particolari inquietanti (davvero interessante il riferimento alla sua vita scolastica, che pur con le sue luci ed ombre, sembrerebbe da preferire alla congerie di sensazioni non propriamente positive che l’ambiente ove di trova promana. In questo caso Mila si trova ad affrontare degli inquietanti invito al gioco”, con la sola flebile speranza che avendo queste entità una voce dolce non potrebbero essere considerati negativi (anche se potrebbe essere un fenomeno mimetico), in effetti l’aspetto con cui si manifestano sembrerebbe essere molto accattivante, specie per una mente portata alla fantasia (com’è quella dei bambini), anche se sembrano piuttosto motteggianti e l’ambiente in cui operano non sembra essere dei più sicuri (anche in questo caso mi sembra ben descritto l’atteggiamento di Mila, che continua a seguire le sue strane compagne, forse perché crede che si tratti di un sogno o del delirio della febbre) anche se eventuali minacce al momento non sembrano imminenti, dato che la grotta (o chi c’è dentro) sembra che se la sia presa solo con quei lepidotteri che evidentemente non erano ospiti graditi
In sintesi: anche questo capitolo m’è parso una lettura interessante.
(Recensione modificata il 03/01/2011 - 04:15 pm)

Recensore Master
02/01/11, ore 11:29
Cap. 8:

Adoro la tua storia, e ho trovato particolarmente interessante questo capitolo. Gli hai dato un andamento da filastrocca, di quelli un po' nonsense, che, insieme all'iconografia molto particolare che riesci a creare, trasportano dritti nel mondo delle fiabe un po' dark di questa bambina... Ben fatto!

Recensore Veterano
11/12/10, ore 13:25
Cap. 7:

Scusami se recensisco solo ora, ma ultimamente non ho avuto molto tempo per leggere. Parlando dei tuoi enormi -e stupendi, aggiungerei- capitoli, poi!
Ad ogni modo.
Il capitolo mi è molto piaciuto. Adoro il tuo modo di scrivere, sei veramente brava. Spero che un giorno tu possa fare carriera, perchè, credimi, questo è un vero talento sprecato. Non so te, ma se riuscissi a scrivere come te, su EFP ci starei un po' stretta.
Lion of darkness.

Recensore Master
30/10/10, ore 02:14
Cap. 7:

In primis mi felicito per l’avvenuto aggiornamento, passando all’analisi del capitolo in oggetto, si può dire che ho apprezzato non poco la scelta dell’epigrafe, m’è parsa particolarmente adatta al contesto, inoltre m’è parsa un’ottima idea quello di inserire un excursus sul passato di Daniela (mi è parsa una scena piuttosto cupa quella che mostrava i suoi parenti giocare a carte incurante della sua presenza, allo stesso modo quelle favole che la zia le raccontava sembrano effettivamente qualcosa di profondamente insincero, alla zia sembra proprio che non le importi nulla di trattenere la nipotina prima che lei prenda sonno, ma solo di poter tornare in fretta ad un’attività di gran lunga preferita).
Tornando al tempo presente e alle sue difficoltà nell’accudire una figlia piuttosto iperattiva, che non ne vuole sapere di prendere lo sciroppo (ed in questo non le si può dare del tutto torto, i medicinali, nonostante la presenza di edulcoranti, non hanno affatto un buon sapere, specie se non sono quelli specifici per bambini), in quel contesto la mente della donna sembra portata ad andare altrove piuttosto che pensare ai capricci della bambina e della difficoltà di farle ingurgitare il farmaco, ed il pensare alla strana figura del cognato, che sia pur così diverso da suo marito non la lascia indifferente, nonostante le palesi differenze tra i due (ho trovato particolarmente adatto a mostrarne la diversità il raccontare che il compianto marito avrebbe preferito altro che non le discussioni sulla cultura francese), persa in queste riflessioni, il pensare alla figlia febbricitante è una sorta di brusco atterraggio dal volo dei suoi sogni, si può anche pensare che non sarebbe davvero il caso di perdersi in fantasticherie mentre si trova in una casa fondamentalmente sconosciuta e con i problemi di una bambina che non dà certo l’aria di poter stare tranquilla a letto nell’attesa che passi lo stato influenzale. Anche la parte dedicata alla lettura della favola da parte di Daniela (che prova una sensazione particolare nel raccontarle, dato che lei non ne aveva mai voluto sapere, a proposito, ottima scelta quella dello Yamata no Orochi, come anche l’immedesimarsi di Mila nella vicenda narrata) con l’interruzione dovuta all’arrivo della nuova domestica mandata dal padrone, ed il dialogo sul perché questa persona finora non si era ancora vista (interessante l’età piuttosto giovane delle domestiche presenti nella magione di Amos), e le domande di Daniela che senza una vera ragione s’interessa del passato di quella giovane donna (che ha radici un po’ particolari), e di come questi discorsi da adulti vengano recepiti nella febbrile (in tutti i sensi, dato il contesto del capitolo) mente della bambina, che ovviamente non capisce il senso di tutto quello che sente, però questo non le impedisce di fantasticarci sopra, perlopiù con esiti inquietanti e con immagini che mi sembrerebbero proprie di una mente alquanto allucinata, la parte finale del capitolo mi sembra una frenetica e apparentemente insensata carrellata di immagini e parole sul concetto di morte, non mi stupisco che la bambina cerchi il conforto della madre, dovendosi accontentare però del suo fidato pupazzo,unico sollievo dalla situazione penosa in cui sembra essersi cacciata.
Per farla breve: capitolo alquanto complesso, ma che è stato davvero piacevole leggere, sono poi particolarmente contento di sapere che i miei modesti commenti servono a qualcosa.

Recensore Master
01/09/10, ore 16:06

A mio modesto avviso ho trovato ben descritta la scena dell’incontro della protagonista con quel misterioso visitatore notturno, dalla cui figura la piccola non può che restare allo stesso tempo intimorita e affascinata, anche perché il comportamento dell’individuo non è chiaro, prima sembra ignorarla (o effettivamente non s’era accorta della sua presenza) poi sembra iniziare un gioco (del quale ovviamente Mila ignora tutto) pur restando sostanzialmente una figura inquietante.
L’intervento di Monica effettivamente spezza un incanto, lei non ha visto nulla e nella scena che le si presenta non può fare a meno di notare che la bambina s’è allontanata senza permesso e si trova in condizioni pietose (ed una volta arrivata la possibilità di vedere meglio la situazione grazie alla luce l’aspetto della protagonista sarà anche peggio), lodevole come hai descritto la forza immaginativa di Mila che, appena la ragazza se n’è andata, comincia a fantasticare sugli oggetti presenti nel vano in cui si trova (ma anche sulla macchia di fango lasciata dalla scarpa della ragazza, residuo del recupero da lei effettuato), facendo diventare quella che a prima vista sembra una semplice cucina ecco diventare un universo a parte, con elementi che non dovrebbero esserci, ma per Monica non c’ è nulla di strano, dato che ritorna ancora più arrabbiata perché la bambina non ne vuole saperne di ascoltarla (davvero ben riuscita questa visione della ragazza come richiamante all’ordine, impresa disperata data la furibonda fantasia di Mila).
Interessante anche la scena del bagno, che offre a Daniela la possibilità di pensare (dato che in questo caso la sua irrequieta rampolla è sotto controllo, e fa nulla se non ha il suo libro da bagno preferito) e di come in realtà lei sappia così poco di sua figlia, certo, ama nascondersi, ma una cosa è farlo in un appartamento o a scuola, tutt’altra invece avere tale abitudine in una villa con molte stanze e circondata da un vasto giardino, per fortuna il tutto s’è risolto solo con un forte spavento, molta apprensione ed un forte raffreddore (destinato probabilmente a tramutarsi in influenza) per Mila, ma questo non induce a sperare positivamente nel futuro, anche l’intervento di suo cognato, se voleva essere rassicurante, in realtà non lo è affatto perché naturalmente non si può essere certo felici al sospetto che la figlia possa soffrire di sonnambulismo (interessante il particolare della stretta di mano che fa sostituire nella mente di Daniela il viso di suo cognato a quello del defunto marito, si tratta solo di un attimo, ma mi ha dato da pensare…).
In ultimo, posso dire di aver trovato davvero inquietante lo sfogo di Amos nella cucina, rivolto a certe presenze di cui evidentemente è a conoscenza solo lui, si potrebbe pensare che tale comportamento sia dovuto ad un consumo generoso del prodotto che ha in mano in quel momento, ma non credo sia così semplice, più probabile che il padrone di casa sappia più di quello che vuol far intendere alle sue ospiti, comunque, pare che le ritenga corporee, dato che minaccia di ricorrere ad estreme misure contro di esse.
In breve: altro capitolo che secondo il mio modesto avviso merita le lettura, lo stile mi piace molto ed apprezzo non poco questa continua indeterminatezza.
PS. Ed ovviamente non posso che ringraziarti per l’attenzione rivolta al poco che ho da dire nei commenti, se davvero possono averti dato momenti lieti, ne sono davvero felice.

Recensore Veterano
31/08/10, ore 14:16

Wow, non pensavo che ti sarebbe piaciuta così tanto la mia recensione!
Ordunque, ora passiamo alle cose serie. Il capitolo è stato lunghissimo ma merita, fidati. E' scritto bene e vedo che -finalmente!- comincia l'azione.
Complimenti, davvero.
Lion of darkness.

[Precedente] 1 2 [Prossimo]