Recensioni per
Il giorno più bello
di Quintessence

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
09/09/12, ore 23:00

Bellissima...
Nn posso descrivere tutte le sensazioni ke mi hai trasmesso.
Posso sl dirti ke quella famosa lacrima calda io nn sn riuscita a tirarla su col naso,ma l'ho lasciata scendere impiastricciata col rimel sulla my guancia...
Grazie!

Nuovo recensore
23/01/12, ore 01:35

Credo che questo sia uno dei più bei racconti che abbia mai letto. Il ritmo scorre rapido stendendosi dolcemente sulla vita di Chibiusa, facendosi lento lì dove la vita stessa assume un valore veramente significativo, al di là del cerimoniale che segna la sua esistenza, al di là della sua stessa logica: la parola diventa realtà e astrazione a un tempo, sono le azioni che diventano pensiero, il pensiero che si fa emozione, l'emozione che si fa ossessione o paranoia, per poi ritrovare l'equilibrio in un cerchio che si chiude perfetto ad ogni paragrafo, ad ogni ripetizione, ad ogni gesto d'amore che compensa lo sgomento. Chibiusa cresce, con una scansione quasi maniacale, un inesorabile incedere verso la sua espressione più perfetta, che altro non è che un nuovo inizio: e così i piccoli cerchi chiudono quello più grande che riparte con la figlia di colei che era figlia a sua volta, qualcosa di prevedibile, e forse anche previsto, ma non per questo meno dolce, e forse per questo ancor più prezioso. La lettura si perde, all'inizio, nel piccolo dettaglio che sa di un mondo semplice e antico, fatto delle piccole meraviglie dell'infanzia, di cui si coglie quasi un aspetto sacrale, sfuggente, segreto. Ogni momento scorre e svanisce nel tempo, eppure resta il ricordo, e quella sensazione di pienezza, appagamento, che coglie all'apice della sua creazione: non c'è altro da desiderare, ogni volta è quello il momento più bello, quasi non ce ne possano essere altri, quasi il bisogno di suggellare quell'attimo sia qualcosa di improrogabile, attraverso quella frase che si pianta nel cuore non come spina ma come tenero e a tratti malinconico conforto. La calma avvolge lo spirito e lo rappacifica col mondo, fino a un nuovo punto, desiderato e temuto: la tensione cresce, la lettura va avanti, non si può interrompere, perchè interromperla vorrebbe dire abbandonare Chibiusa a se stessa, rompere il cerchio, la perfezione, abominevole peccato. Ed è alla fine che ci si accorge che la storia non fa che ripetersi: Usagi lo sapeva, o meglio lo intuiva, ma non era importante che fosse palese. L'incontro con la madre prima del matrimonio è un rituale, qualcosa che si percepisce come collegamento tra le generazioni, rafforzando sempre quella continuità che si fa ponte per l'innovazione: una nuova vita, un nuovo destino, una nuova storia, che pure ha il suo ordine superiore nell'Eterno Ritorno nietzscheano. E poi c'è l'adolescenza: imprevedibile e turbinosa, per certi versi fragile, e son le tue parole a dipingerla con rapide pennellate impressioniste: le sensazioni si mischiano nel lettore che fa propria quella paura, quella vendetta, quella gioia. L'interiorità di Chibiusa si palesa nella sua forma più complessa: non solo la ragazzina impertinente, talvolta saccente, o egoista, ma l'incastro perfetto di un quadro cubista, senza mai definire davvero la figura, talvolta compenetrandosi con essa, talvolta osservandola dall'esterno. Persino Usagi non è solo una muta e apatica componente dello sfondo, ma ha una sua anima, un suo pensiero, una sua essenza che pervade la scena: ogni suo sguardo, ogni sua parola, è una lieve carezza che si fa largo sulla pelle, propagandosi nel profondo come linfa vitale. E' lei il vero pilastro, la più bella, la più gentile, la più "magica", in eterno...finchè Chibiusa non prenderà il suo posto.
La narrazione segue un filo tutto suo, assecondando la psicologia del personaggio, senza mai prevaricarlo, sfiorando a tratti lo stream of consciousness, sviluppandosi sugli sbalzi d'umore, sulle sottigliezze che a volte si fatica col riconoscere come veramente importanti: solo rivivendole ci rendiamo conto di quanto fondamentali siano state, ed è per questo che il tuo lavoro è ancora più encomiabile. Hai creato una storia, che è anche un pò la mia, e anche un pò quella di tutti, dove vige la morale dell' Έτσι, δεν γνωρίζω socratico, qualcosa che ritorna, uguale e diverso ad ogni età, premessa di una mente saggia: eppure, al leggerlo, pare quasi che sia la stessa Chibiusa a guardare dall'esterno la sua vita, nel suo continuo va e vieni da dentro se stessa, estrapolandosi dalla sua coscienza medesima per fare il punto della situazione. Un gesto terribilmente bello, eppure terrificante per certi versi: la vastità immensa dell'ignoto spalanca la sua voragine sul lettore, troppo grande, troppo spaventosa. Ma ecco che solitaria emerge la certezza, l'estremo cogito ergo sum: il giorno più bello. Il resto non conta. E se conta, ci si penserà domani, con nuove risposte, ma anche nuovi perchè.

Questa è solo la mia seconda recensione, e spero mi perdonerai se può essere diversa da ciò che generalmente si scrive in commenti di tal fatta. Ma a parte tutto, ci tenevo particolarmente a ringraziarti per questo piccolo capolavoro :)

Angela L.

Recensore Master
09/10/11, ore 15:41

Oddio Vale, ma è normale che tutte le tue fic mi lasciano un magone alla fine? Non so come altro cominciare se non COMPLIMENTI DI CUORE!
Sai, questa shot mi sa un po' di filastrocca, dato che alla fine dei vari momenti-fasi di vita della protagonista, c'è sempre quella frase, da cui il titolo, che fa capire come, in qualunque momento della propria vita, in tutti gli attimi più importanti per una persona, la madre sia quella che è sempre vicina, che fa tutto per te, per alleviare ogni dolore, per rendere tutto più semplice, per aiutare a rendere tutto possibile e realizzabile.
Sai, la fine è davvero straziante, mi ha fatto stare un po' male, sono sincera:
finalmente Chibiusa apprezza il colore dei suoi capelli che ha sempre odiato... e lo fa perché è il colore che ha dato sua madre, colei che c'era sempre, che le ha spiegato tante cose, che le ha fatto capire come affrontare tanti aspetti della vita, e in che modo considerare un solo aspetto. Bella ad esempio la frase:
''Mi hai insegnato che non esiste il cattivo, esiste solo il triste''.

Quando la persona che più amiamo al mondo, come ad esempio una madre, va via per sempre, ci domandiamo se saprà mai, se ha mai saputo tutte le cose che pensavamo, che provavamo; forse pensiamo che quel momento non arriverà mai o che c'è sempre tempo per ricordare quanto amiamo quella persona o per fare qualcosa per dimostrarlo, e poi invece, il momento arriva e ci chiediamo se lo abbiamo dimostrato e detto abbastanza.
Chibiusa se lo domanda alla fine, lo ripete come se sperasse che Serenity possa sentirla: i giorni più belli sono quelli trascorsi con lei.

Concludo dicendo che, ogni volta che ti leggo, c'è sempre un'emozione forte che nasce in me e dipende dalla profondità delle riflessioni e considerazioni che dei tuoi personaggi.
Brava davvero!

Un forte abbraccio
Demy

Recensore Master
28/09/11, ore 23:12

Le mie parole non potrebbero mai essere sufficienti a esprimere la bellezza di questa shot, forse una delle più belle che ho letto qui su EFP.
Per me è ottima l'impostazione narrativa che hai voluto imprimere al testo. Lo stile è fluido e scorrevole, la prima persona rende tutto molto coinvolgente e il ripetersi di alcune espressioni ("Il giorno più bello di tutti, l'ho passato con te oggi." questa frase ripetuta ad ogni capitolo mi ha davvero colpito) rende il tutto davvero emozionante.
Come sempre riesci a descrivere ogni scena in modo sublime. Non tralasci nessun particolare. 
Leggendo mi è sembrato proprio di vedere crescere davanti ai miei occhi la Small Lady, così come cresce e si sviluppa il rapporto tra lei e Serenity, sua madre. È bellissimo come hai saputo descrivere il loro legame.
In questa shot ci sono tutte le fasi della vita di una persona, l'infanzia, la fanciullezza, l'adolescenza, fino ad arrivare al punto in cui bisogna diventare grandi e bisogna cercare di cavarsela da soli, ricordando sempre gli insegnamenti che la vita offre.
Serenity/Usagi sarà sempre una componente di Chibiusa e questo la aiuterà.
Aggiungo che alcuni passaggi mi hanno anche lasciato sorridere, ad esempio questo:
"Ho imparato come si tratta con quelle stupide oche, ho imparato come si festeggia, e oggi le stronzette sono mie amiche. Gli conviene, quindi eccole qui tutte alla mia festa, mitiche."


Silvia

Recensore Master
12/05/11, ore 22:52

Sono veramente in ritardissimo a recensire questa one-shot, però è davvero commovente, specie la parte finale. Penso che gran parte di ciò che tu hai messo per iscritto siano state tue esperienze e ricordi di bambina, ecco perchè sono così ben riusciti; un giorno, quando mi sarà passata l'arrabbiatura, spero anch'io di poter dire e scrivere queste cose su mia madre. Perchè, in fondo, le voglio un mucchio di bene. E' fantastica.

Recensore Junior
10/05/11, ore 18:35

Hai avuto un' idea eccezionale, come eccezionale è il modo in cui l'hai rappresentata, il modo in cui hai usato le parole e le hai fatte danzare, incatenare  l'una con l'altra. l'amore di una figlia per una madre, ma soprattutto l'amore di una madre rappresentato attraverso gli occhi di una figlia. perchè sono usagi e chibiusa, ma sono anche tutte le madri e le figlie del mondo.Anzi, ti rubo la frase più bella di tutte, che ripeti e non è scontata, e la dico alla mia stasera.
Anche se mi fa commuovere.

Recensore Junior
04/05/11, ore 16:59

buongiorno :) mi è piaciuta questa oneshot. le immagini che hai scelto, e che rimandano a vari momenti. Trasmette molto sentimento. :) davvero
byebye LindoRosso

Recensore Master
18/04/11, ore 20:54

In questa storia hai messo due cose che normalmente non mi attraggono molto per l'uso che se ne fa (la prima persona e la ripetizione continua di alcune formule). Mi sono dimenticata che c'erano già dopo il primo paragrafo. Anzi, anticipavo già l'arrivo delle parole 'Il giorno più bello di tutti, l'ho passato con te oggi', quando alla fine del paragrafo due hai cominciato a dire 'Ancora non so perché gli alberi cambino colore in autunno' e non mi ha dato minimamente fastidio; ero lì a sorridere perché mi sembravano parole dolci, una ripetizione azzeccatissima per esprimere un concetto che rimaneva sempre uguale nel tempo, come solo le cose migliori nella vita.
Con questa storia si cresce assieme a Chibiusa, anzi, alla protagonista. Ci sono stati un paio di minuscoli momenti in cui non mi sembrava parlasse lei (quando hai usato termini un po' troppo colloquiali o moderni, come 'menose' e 'stronzette'), ma anche in quel caso non mi importava affatto: ero già conquistata dalla lettura, dalla vita di questa bambina che esprimeva per la madre un'ammirazione che volevo quasi fosse mia. Il bello è che in un certo senso lo è diventata: mi hai ricordato quanto per me fossero 'magici' i miei genitori da piccola :)
La Usagi raccontata da Chibiusa era proprio lei e si sentiva da ogni parola di sua figlia che c'era amore in ogni suo gesto, in ogni suo pensiero e piccolo regalo (dalla giornata di shopping alla presenza di Helios alla festa).
Piccola disgressione che altrimenti non so dove dirlo: "Ho imparato come si tratta con quelle stupide oche, ho imparato come si festeggia, e oggi le stronzette sono mie amiche. Gli conviene, quindi eccole qui tutte alla mia festa, mitiche." Il 'mitiche' mi ha fatto ridere da matti :D
Uno si commuove già nella prima metà di questa storia, ma nella parte finale la sensazione cresce. Passano gli anni, Chibiusa cresce e Usagi è sempre lì, a passare insieme a lei i giorni migliori, a farla diventare una donna, una sposa, una madre fiera che vede sua figlia migliore di lei in tutto. Ho quasi l'impressione che Usagi potesse pensare la stessa cosa di Chibiusa... sarebbe proprio da lei.
Questa è una di quelle storie per cui viene voglia di dire 'grazie' e quindi te lo dico, con questa recensione e parole inadeguate.
Grazie.

Recensore Veterano
13/04/11, ore 11:38

Una storia che mi ha fatto apprezzare Chibiusa, incredibile.... ha reso possibile anche l'impossibile, dovrei farti un monumento..... u_u
Riguardo alla tua precisazione, sì, si era capito, ma era così dolce e leggero come momento che ogni altra parola sarebbe risultata superflua.
Essenziale, diretto e magico
Quando l'ispirazione continua a chiamare in questi termini, mi raccomando, rispondi sempre ;)
tks a lot!
Tomò

Recensore Junior
12/04/11, ore 21:58

Allora, partiamo col dire che sono una persona pignola, che ama l'italiano e odia gli errori di grammatica e il linguaggio SMS. Leggo molto e credo di essere diventata parecchio critica su stile e metodo di narrazione.
Continuiamo col dire che non sono, come sai,un'amante di Chibiusa e che anzi, come molti non la trovo molto gradita.
Avevo immaginato, conoscendo il tuo amore per lei che questa fic potesse averla come protagonista ma mi sono detta: "Facciamole sto favore." e termino col dirti grazie per avermi spinta a "farti questo favore" perchè mi hai davvero molto colpita! Sei riuscita a rendere commovente, calda e viva un personaggio che detesto.
Questa storia, riflessione, raccolta di ricordi è davvero bellissima.
I paragrafi sono distribuiti molto bene, suddivisi in maniera equa. Le varie fasi della crescita sono sensate - anche se a 3 anni forse è un po' presto per dipingere! XD - e i ricordi sono descritti in una maniera molto dolce.
Davvero complimenti, sei stata davvero sorprendente.
In ogni caso, resto una pignola quindi mi permetto di farti qualche appuntino di stile:

"...le notizie di qualche mese fa fanno capolino..." Forse i due fa stonano un po'. Io avrei optato per: "... le notizie dei mesi scorsi fanno capolino..."
"...quello che ha il colore del verde che tu dici sempre che è il tuo preferito." In questa frase ci ho trovato troppi che. Che ne dici di: "...quel verde che dici essere il tuo colore preferito."
"...quando l'acqua è sporca che sembra nera" Anche questo che non mi fa impazzire: "...quando l'acqua è tanto sporca da sembrare nera..."
"...che tu non hai paura di niente..." Ahi ahi, errore! "...che tu non abbia paura di niente..."
"...dell'uomo che amo davvero da più dieci anni." Qui temo manchi un di.
"...il cattivo non esiste, esiste solo il triste..." Questa frase è davvero bella!

Non prenderli come una critica, forse è il mio modo per dimostrare apprezzamento per il tuo lavoro, non mi sarei presa la briga di segnarmi tutto se non lo ritenessi un'opera valida. ^^
Rinnovo i miei complimenti, hai davvero talento e mi ha fatto davvero piacere leggere questo tuo lavoro. ^^

Nuovo recensore
10/04/11, ore 16:46

La tua Serenity si concreta in un'immagine dai contorni rarefatti del sogno, dolce ricordo di questa figlia dai capelli fuxia che sente pesanti, come solo le figlie di madri dalle chiome color grano possono sentire.  Chibiusa a tre anni esprime perfettamente il senso di venerazione che si percepisce sempre a quell'età per la madre magica, onnipotente;  a cinque Serenity diventa compagna di gioco, a dieci approdo sicuro, a tredici modello, a diciotto e venticinque affettuoso battito d'ali che spinge a lasciare il nido.  L'amore romantico viene indagato con grazia, benchè rimanga qui subordinato a quello filiale, che in conclusione si sublima di consapevolezza materna.
Mi sono appena registrata a questo sito e la tua è la prima opera che leggo.  Non è un caso.
Scrivi molto bene, complimenti.
E.

Recensore Veterano
09/04/11, ore 18:40

Che tenerezza ;__; Io non recensisco spesso, non per cattiveria ma perché non trovo mai niente di particolare da dire xD" però questa storia è davvero semplice e dolce, e mi è piaciuta moltissimo, quindi volevo lasciarti almeno un cuoricino, eccolo: <3

Recensore Veterano
09/04/11, ore 17:46

Stupenda. Non ho altre parole. In primis perchè è raccontata in prima persona, e quindi si risente tutto l'intimismo di un rapporto così dolce ed esclusivo, e poi perchè è scritta divinamente. Dico sul serio. Mi è piaciuta moltissimo l'impostazione narrativa che segue le tappe fondamentali della vita di Chibiusa, e le sue parole così commoventi nei confronti di Usa. E' un rapporto forte, inscindibile, eterno, come solo quello tra una madre e una figlia può essere e tu nei hai restituito tutta la forza e la delicatezza.
Era da tempo che non mi emozionavo così per una storia.
Ti ringrazio ♥
Hime

Recensore Master
09/04/11, ore 09:22

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa one shot, secondo me, merita assolutamente il posto tra le storie scelte! Non solo perchè è ben scritta e profondamente commovente, ma, soprattutto, perchè permette al lettore di entrare in un universo personale e profondo sentendosi spettatore diretto di una vita intera. Ci si ritrova a desiderare un rapporto bello come quello descritto dall'autrice tra i due protagonisti che, peraltro, ho trovato assolutamente IC. Spero di contribuire all'inserimento tra le "scelte".

Recensore Junior
08/04/11, ore 22:28

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Il rapporto tra madre e figlia viene qui descritto in modo originale, per la soluzione narrativa adottata dall’autrice, e in una chiave così intimistica che è arduo non commuoversi a fine lettura.
È la storia di un legame forte e duraturo come solo quello verso una madre può essere, raccontato attraverso i ricordi della figlia che rievoca momenti importanti della sua vita in cui la madre diventa vera protagonista di questi stessi ricordi.
Serenity e Chibiusa sono raccontate in maniera profonda e ‘sentita’. Per questo motivo ritengo che la storia meriti di essere inserita tra le scelte.

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