Recensioni per
Il giorno più bello
di Quintessence
Bellissima... |
Credo che questo sia uno dei più bei racconti che abbia mai letto. Il ritmo scorre rapido stendendosi dolcemente sulla vita di Chibiusa, facendosi lento lì dove la vita stessa assume un valore veramente significativo, al di là del cerimoniale che segna la sua esistenza, al di là della sua stessa logica: la parola diventa realtà e astrazione a un tempo, sono le azioni che diventano pensiero, il pensiero che si fa emozione, l'emozione che si fa ossessione o paranoia, per poi ritrovare l'equilibrio in un cerchio che si chiude perfetto ad ogni paragrafo, ad ogni ripetizione, ad ogni gesto d'amore che compensa lo sgomento. Chibiusa cresce, con una scansione quasi maniacale, un inesorabile incedere verso la sua espressione più perfetta, che altro non è che un nuovo inizio: e così i piccoli cerchi chiudono quello più grande che riparte con la figlia di colei che era figlia a sua volta, qualcosa di prevedibile, e forse anche previsto, ma non per questo meno dolce, e forse per questo ancor più prezioso. La lettura si perde, all'inizio, nel piccolo dettaglio che sa di un mondo semplice e antico, fatto delle piccole meraviglie dell'infanzia, di cui si coglie quasi un aspetto sacrale, sfuggente, segreto. Ogni momento scorre e svanisce nel tempo, eppure resta il ricordo, e quella sensazione di pienezza, appagamento, che coglie all'apice della sua creazione: non c'è altro da desiderare, ogni volta è quello il momento più bello, quasi non ce ne possano essere altri, quasi il bisogno di suggellare quell'attimo sia qualcosa di improrogabile, attraverso quella frase che si pianta nel cuore non come spina ma come tenero e a tratti malinconico conforto. La calma avvolge lo spirito e lo rappacifica col mondo, fino a un nuovo punto, desiderato e temuto: la tensione cresce, la lettura va avanti, non si può interrompere, perchè interromperla vorrebbe dire abbandonare Chibiusa a se stessa, rompere il cerchio, la perfezione, abominevole peccato. Ed è alla fine che ci si accorge che la storia non fa che ripetersi: Usagi lo sapeva, o meglio lo intuiva, ma non era importante che fosse palese. L'incontro con la madre prima del matrimonio è un rituale, qualcosa che si percepisce come collegamento tra le generazioni, rafforzando sempre quella continuità che si fa ponte per l'innovazione: una nuova vita, un nuovo destino, una nuova storia, che pure ha il suo ordine superiore nell'Eterno Ritorno nietzscheano. E poi c'è l'adolescenza: imprevedibile e turbinosa, per certi versi fragile, e son le tue parole a dipingerla con rapide pennellate impressioniste: le sensazioni si mischiano nel lettore che fa propria quella paura, quella vendetta, quella gioia. L'interiorità di Chibiusa si palesa nella sua forma più complessa: non solo la ragazzina impertinente, talvolta saccente, o egoista, ma l'incastro perfetto di un quadro cubista, senza mai definire davvero la figura, talvolta compenetrandosi con essa, talvolta osservandola dall'esterno. Persino Usagi non è solo una muta e apatica componente dello sfondo, ma ha una sua anima, un suo pensiero, una sua essenza che pervade la scena: ogni suo sguardo, ogni sua parola, è una lieve carezza che si fa largo sulla pelle, propagandosi nel profondo come linfa vitale. E' lei il vero pilastro, la più bella, la più gentile, la più "magica", in eterno...finchè Chibiusa non prenderà il suo posto. |
Oddio Vale, ma è normale che tutte le tue fic mi lasciano un magone alla fine? Non so come altro cominciare se non COMPLIMENTI DI CUORE! |
Le mie parole non potrebbero mai essere sufficienti a esprimere la bellezza di questa shot, forse una delle più belle che ho letto qui su EFP. |
Sono veramente in ritardissimo a recensire questa one-shot, però è davvero commovente, specie la parte finale. Penso che gran parte di ciò che tu hai messo per iscritto siano state tue esperienze e ricordi di bambina, ecco perchè sono così ben riusciti; un giorno, quando mi sarà passata l'arrabbiatura, spero anch'io di poter dire e scrivere queste cose su mia madre. Perchè, in fondo, le voglio un mucchio di bene. E' fantastica. |
Hai avuto un' idea eccezionale, come eccezionale è il modo in cui l'hai rappresentata, il modo in cui hai usato le parole e le hai fatte danzare, incatenare l'una con l'altra. l'amore di una figlia per una madre, ma soprattutto l'amore di una madre rappresentato attraverso gli occhi di una figlia. perchè sono usagi e chibiusa, ma sono anche tutte le madri e le figlie del mondo.Anzi, ti rubo la frase più bella di tutte, che ripeti e non è scontata, e la dico alla mia stasera. |
buongiorno :) mi è piaciuta questa oneshot. le immagini che hai scelto, e che rimandano a vari momenti. Trasmette molto sentimento. :) davvero
byebye LindoRosso |
In questa storia hai messo due cose che normalmente non mi attraggono molto per l'uso che se ne fa (la prima persona e la ripetizione continua di alcune formule). Mi sono dimenticata che c'erano già dopo il primo paragrafo. Anzi, anticipavo già l'arrivo delle parole 'Il giorno più bello di tutti, l'ho passato con te oggi', quando alla fine del paragrafo due hai cominciato a dire 'Ancora non so perché gli alberi cambino colore in autunno' e non mi ha dato minimamente fastidio; ero lì a sorridere perché mi sembravano parole dolci, una ripetizione azzeccatissima per esprimere un concetto che rimaneva sempre uguale nel tempo, come solo le cose migliori nella vita. |
Una storia che mi ha fatto apprezzare Chibiusa, incredibile.... ha reso possibile anche l'impossibile, dovrei farti un monumento..... u_u |
Allora, partiamo col dire che sono una persona pignola, che ama l'italiano e odia gli errori di grammatica e il linguaggio SMS. Leggo molto e credo di essere diventata parecchio critica su stile e metodo di narrazione. |
La tua Serenity si concreta in un'immagine dai contorni rarefatti del sogno, dolce ricordo di questa figlia dai capelli fuxia che sente pesanti, come solo le figlie di madri dalle chiome color grano possono sentire. Chibiusa a tre anni esprime perfettamente il senso di venerazione che si percepisce sempre a quell'età per la madre magica, onnipotente; a cinque Serenity diventa compagna di gioco, a dieci approdo sicuro, a tredici modello, a diciotto e venticinque affettuoso battito d'ali che spinge a lasciare il nido. L'amore romantico viene indagato con grazia, benchè rimanga qui subordinato a quello filiale, che in conclusione si sublima di consapevolezza materna. |
Che tenerezza ;__; Io non recensisco spesso, non per cattiveria ma perché non trovo mai niente di particolare da dire xD" però questa storia è davvero semplice e dolce, e mi è piaciuta moltissimo, quindi volevo lasciarti almeno un cuoricino, eccolo: <3 |
Stupenda. Non ho altre parole. In primis perchè è raccontata in prima persona, e quindi si risente tutto l'intimismo di un rapporto così dolce ed esclusivo, e poi perchè è scritta divinamente. Dico sul serio. Mi è piaciuta moltissimo l'impostazione narrativa che segue le tappe fondamentali della vita di Chibiusa, e le sue parole così commoventi nei confronti di Usa. E' un rapporto forte, inscindibile, eterno, come solo quello tra una madre e una figlia può essere e tu nei hai restituito tutta la forza e la delicatezza. |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |