Recensioni per
Sentimenti che attraversano il tempo
di MaikoxMilo

Questa storia ha ottenuto 422 recensioni.
Positive : 421
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
10/12/22, ore 23:47

ma che cazzo.....
in sto capitolo è successo DI TUTTO

non passaa una RIGA CHE STE 3 SQUINZIETTE SI METTONO IN UN CASINO PEGGIO DELL'ALTRO

e mi si è scazzato pure degel... e scomposto camus

AIUTOOOO

alla prossima

Recensore Master
05/10/22, ore 19:45

Cara Maiko!
Ci ho messo un’era geologica a passare, ma avevo bisogno di un paio d’ore per leggere in tranquillità questo capitolo lunghissimo e bellissimo, interiorizzarlo quanto basta e lasciarti qualche cosa di sensato scritto. Camus sembrava spacciato, destinato a morire, ma Marta si è opposta con tutte le sue forze e al termine di una battaglia disperata, ha sconfitto il Mago. La cosa che più amo di questa saga intricatissima è come riesci a dosare abilmente le informazioni: qui veniamo a sapere qualcosa di più sulle motivazioni del Mago, su Ipsas, ma anche sul motivo per cui il Mago si è incaponito con Camus: la sua potenza creatrice, che nemmeno Francesca possiede. Marta, dal canto suo, in questo capitolo è come se fosse sempre sulle montagne russe. Il dolore per il fratello, il bisogno di salvarlo e la forza che impiega per strapparlo al mago e per evitare che muoia comunque subito dopo sono cose che ti entrano dentro. Mi piace moltissimo che Marta si sia rivelata come la detentrice del Libero Arbitrio e questo ci porta all’altro grande tema del capitolo: la scelta di Marta e di Camus di non salvare Degél e Seraphina, l’impossibilità di farlo nonostante queste siano persone amate e perderle significhi smarrire una parte di sé stessi.

Naturalmente Marta e Camus, sebbene siano i perni della vicenda, non sono gli unici a soffrire. Cardia preferisce soffrire sbandierando un’amicizia profonda che allontanarsi da Marta, di cui è innamorato invano, Milo apre il suo cuore ammettendo di aver perso l’oggetto del suo amore e il XVIII secolo non smette di avere in sé quell’aura spaventosa, perché noi sappiamo – e il dialogo di Milo e Marta a porte chiuse ce lo ricorda, casomai ce lo fossimo scordato – che il futuro non sarà roseo con questi cavalieri. Non posso non spendere qualche parola per il risveglio di Camus, un misto di tenerezza e dolcezza. Alle scene squisitamente hurt/comfort vediamo anche accostarsi dei momenti più ludici, delle battute che ci fanno capire quanto i due fratelli siano legati e stiano acquisendo quello che, per le varie vicissitudini della loro esistenza, non hanno potuto condividere durante l’infanzia, eccezion fatta per qualche brevissimo periodo. Rimangono molte domande aperte: Marta si riferisce sempre a una sofferenza recente, che non desidera condividere con il fratello, sebbene il legame tra i due sia così viscerale. L’altro, invece, è per l’immagine particolare con cui si chiude il capitolo – se non fosse quasi ora di cena andrei a sbirciare il seguito, ma conto di farlo prestissimo! Un’ultima nota per la citazione a Battiato: è perfetta in questo capitolo, per loro due e per questa storia <3!

Scusami ancora se ci ho messo così tanti giorni a passare, ma meritava una lettura fatta con calma e in tranquillità <3. Un abbraccio e spero a presto,
Shilyss ^^

Recensore Master
24/09/22, ore 23:39

eccomi qui

prima cosa, non stante sia passato del tempo dalla lettura del capitolo precedente non ho avuto nessuna difficoltà, e la cosa per me è un emorme lato positivo

il capitolo è molto bello.

le faccende da cavalieri e quelle amorose si intrecciano....

e camus che vorrebbe marta lontana da DEgel? mentre lui se la fa con seraphina... bhe è una genialata

alla prossima

Recensore Master
18/09/22, ore 17:54

Cara Maiko!
Questo capitolo è un colpo al cuore, una corsa sulle montagne russe. Succedono tante, tantissime cose – come in tutti i tuoi capitoli, del resto, tante che è difficile raccogliere le sensazioni e le emozioni che trasmette questa storia e cercare di renderle in una recensione. Marta non sta solo crescendo di capitolo in capitolo, ma sta anche espiando la sua cecità verso il fratello. Anche se nella sua posizione sarebbe stato difficile, per non dire impossibile, capire in che stato versasse Camus, lei si sente comunque responsabile per non aver compreso. Ferita, stanca, estenuata, riesce comunque a raggiungerlo e a cercare di fare del tutto per consolarlo e curarlo. Le cure fisiche e precise, spiegate con dovizia di particolari senza risultare mai pesanti, si accostano alle cure dello spirito, alle carezze e alle attenzioni verso una persona cara, carissima, che versa in una condizione così disperata. Tutto questo sembra non bastare e sembra che nonostante l’intervento di Marta e di tutti i suoi amici e divinità comprese, Camus sia costretto a cadere vittima dei piani del mago. Il finale del capitolo, con lei che tenta il tutto per tutto col massaggio cardiaco, è straziante e bellissimo (e mi sa che finita la recensione vado a sbirciare).

L’altra cosa che mi è piaciuta moltissimo è che nella crescita di Marta c’è sempre più una dose di autocritica. Prendiamo la scena che si svolge nella Genova contemporanea, quando gli sgherri del mago interrompono la fuga dei nostri eroi cercando di ritardarla e appaiono Efesto ed Hermes. Lei non può non nutrire un forte contrasto nei confronti di questo padre divino che non l’ha mai cercata prima e che gioca a fare il padre comparendo, sì, ma troppo tardi. Naturalmente c’è poco tempo per risolvere questioni che meriterebbero, come giustamente dice Marta, di stare seduti tutti e 4 a un tavolo, insieme, ma è interessante che mentre lascia Genova la guerriera analizzi con una certa lucidità ciò che vorrebbe da suo padre. Il momento in cui distruggono il tempio e il buon Manigoldo prova a stemperare la tensione è fantastico e trovo sia perfetto per alleggerire una trama complicata e drammatica – in qualche modo qualche battuta può rendere ancora più esaltanti i momenti topici e tragici proprio perché ci mostra il lato più umano di questi guerrieri comunque condannati a morire nel giro di pochissimi anni. L’altra cosa che ho amato è il senso di urgenza che permea il capitolo, la sensazione di pericolo che non lascia mai Marta e che si rivela solamente alla fine, quando si ritrova a lottare contro qualcosa che paralizza e sente il mago farsi beffe di lei. Dovrei parlare anche di Dègel, naturalmente, e di Cardia. Li adoro, lo sai, ma adesso che Camus è in fin di vita la loro posizione è più defilata, sebbene siano presenti e attivi, con la bambina nell’ospedale e quando Dégel si fa spiegare come eseguire un’iniezione intramuscolo. Confesso di essere del team Michela e di volere disperatamente che Marta e Dègel possano stare insieme (l’accento di Degel oggi mi sfugge, ma se mi fermo a controllare com’è scritto poi mi perdo per strada i pezzi di recensione), ma ho apprezzato che Marta abbia, al momento, liquidato la cosa, proprio perché è concentrata sul poco tempo che le rimane prima di salvare Camus.

L’ultima considerazione vorrei farla su Antoinette, la mamma di Marta: non mi aspettavo di meno dalla madre di due cavalieri (tecnicamente in fondo anche Marta lo è) e credo che Efesto, a suo modo, al modo egoistico degli dèi, l’abbia amata e sia stato riamato, altrimenti una donna così brillante e capace non avrebbe fatto due figli con lui. Sperando di riuscire a passare a stretto giro, ti faccio i miei complimenti per un capitolo intenso, che mi ha fatto battere il cuore e… delirare un po’ in recensione, decisamente!
Un abbraccio forte forte,
Shilyss

Recensore Master
30/07/22, ore 17:40

Cara Maiko!!

Anzitutto, grazie per l’immensa pazienza che hai sempre per me <3 e poi… ma davvero mi mancano pochi capitoli per finire questa storia?? Oh mio dio. Ci sono tante cose di questo capitolo che meritano di essere esposte in recensione: una su tutti riguarda il senso di inadeguatezza che prova Degel in un mondo accelerato come il nostro, dove il tempo e le distanze persino vengono percepiti in modo differente, dove la scienza ha fatto passi da gigante e così via. Lui, che al Tempio è considerato colui che sa tutto e che svolge il ruolo di mente dei cavalieri qui non sa nulla, non riesce a comprendere nulla ed è sopraffatto dalle novità al punto da non riuscire a concentrarsi su nessuna di esse. La sua riflessione con Marta è molto bella e intima e vera – mi è piaciuta tanto, anche perché effettivamente anche Marta si è coraggiosamente trovata in un tempo non suo: certo, lei era leggermente avvantaggiata dal fatto di essere andata nel passato e non nel futuro, ma l’ha fatto senza una guida iniziale e senza nemmeno capirne il perché, all’inizio.

La questione di Cardia e della sua malattia è sempre struggente e non nego che ho sperato che il capitolo si risolvesse con Antoinette che perlomeno visitava quello zuccone, ma parte della bellezza di questa storia è racchiusa proprio nel fatto di non poter impedire lo scorrere del tempo e di non poter alterare gli svolgimenti stabiliti, pena il nascere di paradossi temporali. Ma anche considerando tutto ciò, è perfettamente plausibile e umano che Degel voglia salvare il suo amico a dispetto di ogni cosa. Genova, la scena del controllore e la scena con la più alta carica dello Stato sono stati dei momenti adorabili e divertenti, che fanno da apripista ai momenti più cupi o struggenti, come la già citata malattia di Cardia e la sua riflessione su questo mondo in cui i piccolissimi vengono operati subendo interventi delicatissimi, salvandosi, però, o il momento, altrettanto struggente, in cui Antoinette sfiora la guancia di Degel che le ricorda tanto il povero Camus. Naturalmente il capitolo non poteva finire bene, ma doveva chiudersi così, con un’esplosione ritengo generata dal Mago… non potevi farlo finire meglio, davvero. Sono rimasta così, a fissare le ultime righe e a temere il peggio soprattutto per la mamma di Marta…

Un abbraccio forte e a presto; divertimento, avventura, lacrime, amicizia, amore contrastato: questa storia è così ricca di tematiche da travolgermi sempre <3
Shilyss

Recensore Master
09/07/22, ore 10:29

Cara Maiko!
Ho qualche sospetto sul legame che univa il Mago e Seraphina e il fatto che lui sia un alchimista e lei una sciamana suggerisce che si siano conosciuti magari in un luogo diverso e altro. La questione del mago è spiegata benissimo, in maniera estremamente chiara e anche con qualche piccolo indizio del futuro – penso, spero di aver colto. Marta sta diventando sempre più presente a sé stessa: è sempre più matura, più forte e più determinata: la sofferenza e il senso di colpa per la questione Camus l’ha spinta a voler essere protagonista della propria vita e ha accentuato anche la sua abnegazione.

La questione Cardia e il passato del ragazzo sono raccontati con pochi tocchi efficaci e devo dire che il suo personaggio, il suo comportamento, sono uno dei gioielli di questa storia: è ben caratterizzato, è profondo ed è il classico personaggio di cui è pressoché impossibile non innamorarsi. E qui arriviamo all’altro lato dolente, quello che Marta non coglie appieno e che Francesca intuisce. L’amicizia con Cardia è molto fisica, forse un po’ troppo. Suscita la gelosia di Dégel, e Dégel ha già capito che Marta è Seraphina, così come ha compreso che Marta gli ha mentito: non avrà preso bene il vederli dormire innocentemente insieme, anche e soprattutto perché Cardia continua ad amare Marta e sebbene lei lo consideri al pari di un fratello e ribadisca di non provare alcuna attrazione, quel bacio troppo vicino alla bocca è indice del pericolo che corrono questi due a frequentarsi. Il finale è terribilmente succoso: chi è questo personaggio e come mai ho la sensazione che il 2011 in cui le ragazze siano tornate non sia del tutto quello che hanno lasciato?? Come sempre i tuoi capitoli sono piacevolissimi da leggere, sia per la bellezza della storia che per la sua complessità: una complessità ragionata, però, e spiegata sempre in maniera chiara a chi legge <3.
Un abbraccio forte e a presto ^^
Shilyss

Recensore Master
22/06/22, ore 18:33

Cara Maiko!!
In questo capitolo ci sono un sacco di cose che mi fanno gongolare: oltre a una buona dose di misteri (chi tiene in ordine casa di Milo? Davvero il mago è un umano e se si chi è?) ci sono dei momenti intensissimi, come la struggente dichiarazione di Cardia e il segreto della sua malattia congenita, che lo perseguita e ha determinato il suo approccio all’esistenza. L’altro momento è sicuramente la rinuncia di Marta a Dègel. I motivi per cui lo fa sono chiarissimi, il dolore che la attanaglia anche e ho apprezzato che si definisca non filantropa, che rivendichi l’amarezza per una scelta che le costa fatica e che non voglia nemmeno paragonarsi alla sciamana Seraphina che, sacrificandosi e reincarnandosi, ha smarrito sé stessa in Marta. Che Dègel intuisca qualcosa della natura di Marta e della sua unione con la coscienza di Seraphina è plausibile col suo essere intelligentissimo e innamorato: in qualche modo la sente e sebbene lei smentisca nella maniera più secca possibile ogni possibilità in tal senso, naturalmente lui sa che lei mente. C’è un equilibrio in questo passaggio che mi è piaciuto moltissimo, tra sentimenti che, citandoti, attraversano il tempo e necessità atte a mantenere le linee temporali così come sono, per non arrogarsi quei medesimi diritti sbandierati dal mago.

L’interrogativo sorge spontaneo: cosa ci divide dal male? La capacità di anteporre il bene altrui, anche inteso come collettività, al nostro piacere personale. Ma questa rinuncia non è priva di amarezza e di rimpianti e nemmeno di una sottile invidia che Marta non può fare a meno di ammettere nei confronti delle amiche più fortunate di lei, che hanno la possibilità di amare qualcuno nel loro tempo e non di averlo accanto solo per perderlo, o avendolo, sì, ma in un modo platonico e fraterno. Francesca mi sta piacendo sempre di più e trovo molto in linea con quanto detto di lei prima la sua capacità di mediare, ascoltare, ma anche elaborare assieme a Zeus dei modi per sconfiggere finalmente il Mago. Come sempre sono in ritardo mostruoso e come ti sempre, oltre a chiederti perdono <3 ti faccio i miei complimenti per una storia complessa, avvincente e ricca di sfumature come questa! Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
18/05/22, ore 19:13

Cara Maiko!
Succede sempre così: se inizio a leggerti, un’oretta la passo senza muovermi dal pc perché devo finire il capitolo. Questo ha lo svantaggio evidente che ci metto un secolo a passare, ma il vantaggio che è un modo per dirti che è impossibile staccare gli occhi da una storia articolata e complicata di quelle che piacciono a me. Nello scorso capitolo eravamo rimasti sospesi per via dello schianto del velivolo e ho apprezzato che in questo tu abbia approfittato dello svenimento di Marta per fare il punto su Camus e Milo e sullo spirito di sacrificio del primo. Ciò che dice Milo è sempre giustissimo – Camus commette sempre lo stesso errore in virtù di quel detto che dice “la strada verso l’inferno è costellata di buone intenzioni.” Lui vorrebbe proteggere tutti e trova quasi doveroso e naturale il sacrificarsi per gli altri, ma gli altri soffrono per questa sua tendenza all’immolarsi – io l’ho spiegato in maniera orribile, ma in realtà tu hai dato a questo concetto delle sfumature e delle profondità meravigliose.

Il dettaglio del male fisico che mangia vivo Camus è stata una terribile sorpresa, ma pensandoci a posteriori la trovo una scelta calzante, capace di rendere il Mago ancora più terribile perché oltre a operare in una dimensione fantastica il suo intervento è anche qualcosa che conosciamo e vediamo. L’incidente in mare e i poteri riscoperti delle ragazze sono stati dei veri e propri colpi di scena e mi piacciono perché sono limitati e soggetti a delle regole. Francesca, per esempio, può creare qualcosa che ha in mente ma non così a caso, bensì seguendo delle regole e non riesce a ricostruire un super veliero, ma quanto di più simile c’è a una tinozza in mezzo all’acqua. Sono molto curiosa di scoprire qualcosa in più su questi poteri dell’acqua che fanno più riferimento a Seraphina e alle sue eredità di governatrice che a Marta, così come mi piace sempre molto vedere Marta interagire sia con Degel, che ama, che con Cardia, con cui c’è questo rapporto bellissimo che sa di romantica amicizia – anche se propendo più per Degel, dato che resistere al suo charme reso più intenso dal fatto che è un gentiluomo del XVIII secolo è pressoché impossibile.
Un abbraccio forte e perdonami ancora per il ritardo, colpa sempre dei casini della vita,
Shilyss

Recensore Master
17/04/22, ore 19:06

Cara Maiko!

Anzitutto, buona pasqua e perdonami se giungo a recensirti solamente oggi, ma solamente oggi ho avuto un pomeriggio per dedicarmi con calma alla lettura di un capitolo un po’ di svolta, dove succedono un numero incredibile di cose che spero di elencare senza dimenticarmene troppe – lo so, lo dico in tutte le recensioni, ma non riesco a fermarmi quando leggo questa storia. Andiamo per blocchi. Uno dei giudici infernali conosceva molto bene Seraphina e un po’ la rimpiange, tuttavia, sebbene riveli qualcosa a Marta e la aiuti anche se preferiva l’altra, preferisce tenere per sé le parti più succose – e io spero immensamente che la storia su di loro sia stata scritta, alla fine, perché sono super curiosa. Rhadamantys si pone come un personaggio vicino a Seraphina, incredibilmente vicino, tanto che ho avuto il sospetto – sebbene io shippi malamente Marta e Dègel – che potesse trattarsi di un’amicizia romantica, forse più velata rispetto a quella tra Cardia e Marta qui.
L’arrivo di Dègel e di Cardia al Tempio nel nostro tempo è naturalmente un momento ad alta emotività, sia per quanto concerne l’introspezione di Hyoga e la questione in sospeso con Michela che per quanto concerne il Sommo Sacerdote, che rivede gli antichi compagni e non sa nascondere la commozione né desidera farlo. Naturalmente, da un personaggio del genere mi aspettavo che sapesse più di quel che rivela, anche perché è presente in tutti e due i tempi e qui mi tocca aprire una parentesi e lodare la complessità di una storia che si svolge su più linee temporali e su più dimensioni e che pone il Mago e Camus non solo in un ambiguo e inquietante rapporto di carnefice e vittima, ma che rende i due personaggi legati a doppio filo anche dalla volontà di preservare e distruggere qualcosa a discapito di tutti, agendo in una maniera unilaterale e condannabile.

Questo dettaglio li accomuna e rende questa saga intrigante e complessa proprio perché un personaggio positivo come Camus non è esente da ombre, così come Marta, pur agendo sempre in buona fede, negli scorsi capitoli spesso è stata impulsiva (semplifico perché altrimenti questa recensione diventa un trattato e ho ancora millemila cose da dire). A Cardia e a Death Mask (lo shippo con Francy, non c’è che dire <3) è attribuibile quel ruolo comico che rende tutte le saghe spettacolari e amate e sdrammatizzano situazioni pesanti. Li adoro e adoro anche come Cardia riesca a smontare Dègel – un Dègel chiaramente disorientato per il fatto di essere finito in un mondo che non capisce, diversissimo dal suo, di cui non ha gli elementi necessari per decifrarlo. Lui, che interpreta il mondo tramite la conoscenza, si ritrova a essere un bambino in un mondo pieno di stranezze come, appunto, l’aereo guidato dal Sagittario.

Ecco, io pensavo che non ci sarebbero stati intoppi nel recarsi a Genova e questo improvviso incidente e la fine del capitolo mi hanno lasciato a bocca aperta, soprattutto in considerazione del fatto che hai ben preparato il concetto di “tempo scarso” negli altri capitoli e in questo. Temo che Marta possa non arrivare in tempo, che Camus e Milo possano morire e così Regulus… insomma, io mi sto affezionando immensamente a questi personaggi e anche se sono lentissima a recensire, sappi che adoro questa saga (chiamarla storia non le renderebbe giustizia, no), che tratta tematiche a me così affini in maniera così studiata. Complimenti di tutto cuore (e ancora auguri!)
Shilyss

Recensore Master
02/04/22, ore 16:53

Cara Maiko!

Che bello poter tornare su questa storia – anche se con delle tempistiche imbarazzanti, me tapina – che tratta di tante tematiche così interessanti! Ci sono talmente tante cose da dire che parlerò più dei personaggi che dei fatti, ma in realtà è tutto collegato benissimo. Marta ha preso il sopravvento su Seraphina e quell’amarezza che pervade la protagonista all’idea che Seraphina sia dormiente in lei è un po’ anche la mia, perché Seraphina è un personaggio che ti sei data la pena di trattare lungamente e la fusione tra lei e Marta avviene solo dopo molti capitoli, quando in realtà ci hanno conquistate entrambe. Tuttavia le vicende trascorse dalla ragazza e questa fusione hanno lasciato delle forti tracce in lei. Una maggior consapevolezza e decisione, delle idee ben precise su cosa fare, derivanti dalle vicissitudini e dalle incomprensioni passate, ma anche degli sprazzi di ricordi e di sensazioni, come quelli sentiti per la Viverna. Tra l’altro Rhadamanthys mi è piaciuto immensamente perché ha permesso di spiegare meglio cosa non è più Marta. Non è l’unico a essere smarrito e disorientato dalla fusione delle due entità (che in realtà sono una sola).

Il Mago matto è sadico e folle al punto giusto, ma non gli manca anche quella buona dose di perversione che suscita raccapriccio in Marta. Adora torturare Camus e adora parlarne con Marta perché sa di far soffrire entrambi in questo modo. La parte iniziale in cui è presente nella testa di Marta sono di una vividezza estrema e lui risulta spaventoso al punto giusto, soprattutto perché il suo piano affonda le sue radici anche nella scorsa storia, dando un senso a quanto accaduto negli altri capitoli della saga.

Death mask e Francesca sono la ship di cui avevo bisogno e li ho trovati carinissimi insieme e servono anche a rendere meno drammatico il capitolo, insieme alla scena molto prosaica e realistica di Marta che cerca di trattenere il peplo al suo posto. A me poi piace particolarmente questo bilanciamento tra elementi cupi e struggenti, come la tortura di Camus e la sua “dannazione” se possiamo metterla così, il fatto che Degel e Cardia siano comunque destinati a morire tra un tempo brevissimo. Mi chiedo invece cosa sia effettivamente questa accelerazione del tempo. Non può assolutamente essere un caso che il primo agosto sia la data di arrivo nel 1741 e del ritorno nel 2011… nell’attesa di trovare un momento per continuare, ti ringrazio infinitamente per la pazienza che hai avuto <3 e ti faccio i miei complimenti per una storia così intricata che ha alcune delle cose che mi piacciono di più (i viaggi nel tempo coerenti, sottolineo coerenti, le anime che trasmigrano e l’amore che non muore mai) in una veste avventurosa e divertente e drammatica a un tempo. Un abbraccio forte,
Shilyss

Recensore Master
01/02/22, ore 21:03

Cardia se l'è vista davvero brutta, ed è ammirevole con quanto affetto e sincera apprensione Marta si preoccupi per lui. Le scelte e le decisioni da prendere richiedono enormi sacrifici. Il futuro, così come il passato, sono in bilico, e una rivelazione di troppo potrebbe definitivamente far collassare un equilibrio già fin troppo precario. Marta crolla, emotivamente. Si sfoga con Francesca a cuore aperto, come una semplice ragazza della sua età, spaventata e e sofferente perché ben consapevole della rinuncia che deve fare. Il sentimento che nutre per Degel è forte e sincero, e vedere il cavaliere così deluso e amareggiato quando le sue supposizioni sono state smontate mi è dispiaciuto molto. Tutti stanno perdendo o lasciando andare qualcuno d'importante in questa battaglia, ma loro sono cavalieri e sanno perfettamente che per certe cose non c'è altra scelta possibile. L'attacco subito dal Mago ha portato significative conseguenze, sembra infatti che sia stranamente sparito senza lasciare traccia. Non che mi illuda che voglia smetterla con le sue manie di dominio, ma secondo me ha incassato duramente il colpo e questo non se lo aspettava. La lungimiranza di Francesca ancora una volta fa centro e serve anche ad incentivare Marta sul ruolo fondamentale che lei ricopre in questa guerra. Bisogna avvertite gli altri quanto prima e bisogna assolutamente mettersi in marcia per completare la missione. Il tempo stringe e le vite di Camus e degli altri sono appese ad un filo. Fantastico l'attacco combinato delle due semi dee contro gli sgherri del Mago, sono sicura che dall'alto dell'Olimpo sono molto fieri di loro. Visto che Cardia sembra essersi ripreso forse adesso possono rimettersi in marcia, sperando che le comparsate del Negromante non rompano di nuovo le scatole. Attenderò trepidante di sapere i risvolti di questa trasferta nel presente. Grazie come sempre per la bella lettura. A presto

Recensore Master
21/01/22, ore 18:28

Che il Mago facesse la sua entrata in scena lo avevo intuito dal dirottamento improvviso dello scorso capitolo. Ovviamente... figuriamoci se lui perdeva l'occasione per mettere i bastoni tra le ruote a tutto il gruppo. Punta a dividerli, sperando che uccidendo uno di loro possa provocare uno sbigottimento tale da poter agire indisturbato.
Degel e Marta sono i primi a comparire sulla scena, e ancora una volta è bellissimo il modo in cui si prendono cura l'uno dell'altro. Questi due quando sono vicini mi fanno perdere dieci anni di vita, perché io li vorrei sempre a tubare come due piccioncini. La paura che gli altri possano non essersi salvati è forte, ma la connessione che c'è tra le ragazze permette loro di ritrovarsi dopo poco tempo. Giusto il tempo per unire le forze contro l'arrivo del Mago, che prende di mira Cardia facendo scorrere il tempo in modo più veloce fino a provocargli quasi un'infarto (e qui definirlo spregevole è poco)
L'attacco combinato di Francesca e Michela, bellissimo tra l'altro, evita il peggio. Tocca però a Marta recuperare lo scorpioncino finito in acqua. Ancora una volta il potere di Seraphina racchiuso in lei risulta fondamentale. Cardia sta relativamente bene ma devono comunque sbrigarsi. L'isola di Milo sembra essere a poca distanza, e qui entra vediamo all'opera Sonia che si rivela estremamente importante.
In tutto ciò, dove saranno finiti Aiolia e Aiolo? Torneranno vero?
L'importante però adesso è raggiungere la terra ferma al più presto.
Prima di concludere voglio anche aggiungere che la parentesi iniziale del capitolo dedicata a Camus e Milo è stata molto bella e commovente. Il legame che c'è tra loro è meraviglioso, e davvero continuerà sempre nonostante il susseguirsi delle varie ere. Speriamo possano avere un attimo di pace per riaversi tutti e portare a termine la missione. Quindi spero per te che sarai più buona nei prossimi capitoli. A presto, un caro saluto Maiko.

Recensore Master
08/01/22, ore 15:23

Ho trovato molto interessante l'introduzione di eventuali trascorsi tra Radamante, Seraphina e Marta. E io stessa mi stavo chiedendo cosa ci fosse stato davvero tra loro e come mai il giudice sembra conoscerla così bene caratterialmente. Quindi non so se questa mini long alla fine tu l'abbia scritta oppure no, ma in caso così fosse dovrò assolutamente leggerla.
Venendo al capitolo in questione direi che è stato molto nostalgico e commovente, vecchi e nuovi cavalieri d'oro si sono conosciuti e incontrati in una circostanza che se non fosse stata per il Mago difficilmente sarebbe avvenuta. Peccato sia appunto una situazione d'emergenza perché credo che avrebbero voluto continuare a discorrere a lungo tra loro. Il caro Shion... quel vegliardo sempre così astuto e affascinante, che tenerezza quando riabbraccia Degel e Cardia, un tenerone proprio. Anche lui avrà un destino infausto, ma quella è un'altra storia.
I diversi punti di vista dei cavalieri del settecento regalano come sempre dei siparietti spassosi. L'incredulità di Degel e il suo modo così genuino di sorprendersi si scontrano con l'eccessiva tranquillità di Cardia quasi gli scivolasse addosso qualsiasi nuova o assurda scoperta compare davanti ai suoi occhi. Lui vive il momento, si gode l'attimo e pensa poco ponendosi si è no qualche domanda ma niente di particolarmente impegnativo. Però... non definire più il cavaliere del Sagittario un rompi coglioni perché se no mi incavolo davvero. Intanto per una volta le risorse della cara Saori Kido servono a qualcosa e complice un inaspettato pilota come Aiolos si parte alla volta di Genova. Ma... poteva mai andare tutto liscio? Poteva... e invece no. Perché ​tu non ci risparmi niente, e neppure a sti poveri disgraziati, e il capitolo si conclude col il jet che perde il controllo e ormai sta già precipitando. Il Mago quindi è riuscito a scovarli e capire le loro intenzioni? Ma è veramente una spina nel fianco sto tizio, mamma mia quanto lo detesto.
Un'ultima parola però voglio spenderla per Hyoga, perché lui ha una sensibilità davvero spiccata e sta soffrendo tanto non solo per Camus e Milo ma anche per non poter intervenire come vorrebbe. Mi è piaciuto molto lo scambio di battute tra lui e Marta. Credo che pur non conoscendosi bene siano riusciti a capirsi e comprendersi perfettamente perché condividono lo stesso affetto smisurato per Camus.
Speriamo bene quindi, teniamo le dita incrociate e auguriamoci che tutto si risolva per il meglio. Gran bel capitolo Maiko, arrivederci alla prossima.

Recensore Master
21/12/21, ore 18:51

Marta, le ragazze e i due cavalieri d'oro si sono messi in viaggio raggiungendo finalmente l'epoca moderna. Scopriamo quindi ciò che è successo dopo la battaglia con Chrono e il conseguente legame che si è creato tra Camus e il Mago, legame già instaurato tempo addietro e poi consolidato. Ancora una volta Milo sostiene il suo migliore amico custode e confidente dei suoi più intimi segreti e delle sue scelte spesse volte discutibili.
Il tempo però scorre inesorabile e loro ne hanno davvero poco, occorre trovare quanto prima l'antidoto per la peste e porre rimedio all'epidemia dilagante. Torniamo quindi dai "nostri" cavalieri d'oro e Deathmask fa da apripista con un bacio improvviso e inaspettato alla cara Francesca, che zitta, zitta, sembra aver instaurato un rapporto molto speciale con il turbolento cavaliere. Non mancano le battute di Michela e Cardia in proposito, e devo dire ben vengano, perché stemperano un po' il clima carico d'ansia che si respira da un po'. Le spiegazioni, almeno parziali, sono d'obbligo, urge però parlare al Gran Sacerdote e ai restanti cavalieri d'oro. E qui entra in scena Mu, anche lui molto contento e sollevato di rivedere le ragazze. Quello che non mi aspettavo di rivedere in effetti era Radamanthis, che inizialmente sembra voler attaccar briga con i presenti, Cardia in particolare, ma poi corregge il tiro in virtù dell'accordo tra entrambe le fazioni opposte. Anche lui sembra avere un conto in sospeso con il Mago, e ancora una volta si mostra molto perspicace nell'intuire i sentimenti che Degel e Cardia nutrono per Marta.
Si vola dritti in tredicesima casa quindi, sulle ali della Viverna che sembra prenderci anche gusto.
Sicuramente troveranno la massima collaborazione in tutti loro, con la speranza che non arrivi qualcuno ad intralciare loro il cammino. Siamo nel pieno dello svolgimento degli eventi, da qui in avanti sarà una corsa contro il tempo. Non resta che tenere le dita incrociate.
Ci risentiamo presto allora. Buone feste 😊

Recensore Master
17/12/21, ore 22:04

Direi che lo è davvero, l'unica è l'ultima possibilità che hanno per salvare Camus, Milo, Regulus e tutto il Santuario dal morbo della peste che ormai dilaga è miete vittime.
Crono si palesa! E tutti, me compresa, rimangono un tantino perplessi riguardo le sue intenzioni, ma d'altronde conoscendo i precedenti direi che un po' di diffidenza è il minimo. Un viaggio tra passato e presente per porre rimedio ai danni fatti dal Mago, che si è giocato bene le sue carte incastrando Camus in una scelta che comunque implicava una sorta di sacrificio e perdita che lo avrebbe fatto soffrire.
Il dolore di Marta e delle ragazze è stato straziante, davvero sono state messe a dura prova in quest'epoca soprattutto per ciò che riguarda i loro sentimenti. Marta poi... ha passato di tutto proprio, eppure non demorde, non si abbatte, ma spera... spera sempre. E non potrebbe essere diversamente, in quel letto in fin di vita c'è suo fratello quindi è normale tentare l'impossibile. Si parte dunque, per un ritorno a casa che ha il sapore dell'ignoto e di una corsa contro il tempo per salvare tutti. Se ne vedranno delle belle con Cardia al seguito.
Però devo dire che lui in particolare si sta mostrando indispensabile. Se non fosse stato per quel testone spocchioso non so cosa avrebbe fatto Marta, di sicuro sarebbe uscita di senno. Invece eccoli lì, tutti insieme a lottare per ridare speranza al futuro.
Intravedo finalmente un barlume di riscossa all'orizzonte, sono proprio contenta per loro. Se la caveranno senz'altro, sempre che Cardia non combini i suoi soliti casini.
Un capitolo non facile da leggere, emotivamente parlando, ti coinvolge molto e ti fa immedesimare nel dolore dei personaggi. Però è giusto così, perché anche le cose negative aiutano a crescere e fanno apprezzare maggiormente i successi che verranno.
Perché verranno non è così?
Allora ci risentiamo perché io adesso devo assolutamente sapere lo scorpioncino che cavolo combinerà nell'epoca moderna. A presto mia cara.

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